Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, torna a fare il punto sui problemi che assillano la categoria. E lo fa in occasione dell'assemblea nazionale degli ingegneri che si è svolta il 13 novembre a Roma.
Sono numerosi gli aspetti dell'attuale sistema burocratico-amministrativo che, a giudizio di Zambrano, frenano e ostacolano l'esercizio della professione. Una situazione di sofferenza che può essere però superata con uno strumento già esistente: le norme tecniche.
Il leader degli ingegneri mette sul banco degli imputati la lunghezza, la complessità e la farraginosità delle procedure "che impongono passaggi defatiganti, pareri di soggetti a volte non competenti nella materia, passaggi inutili di carte da un ministero all'altro".
Non è la prima volta che il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri richiama l'attenzione sugli effetti negativi di una eccessiva burocratizzazione. Già nel luglio scorso Zambrano aveva infatti sottolineato il concetto chiave per la ripresa del Paese: la semplificazione. Stesso concetto espresso anche mercoledì, richiamando nuovamente in maniera esplicita il ruolo della normazione tecnica. Contro i tempi lunghi della pubblica amministrazione, la necessità è quella di velocizzare e, appunto, semplificare: "Il riferimento è alla normazione volontaria e, dunque, all'UNI al quale è stata riconosciuta una funzione istituzionale".
Zambrano auspica quindi un allargamento del raggio d'azione dell'UNI, che può passare attraverso un incremento dell'uso - e dunque della funzione - della normazione tecnica volontaria vista come efficace antidoto contro le lungaggini e spesso l'inaffidabilità di una burocrazia soffocante e a volte priva delle necessarie competenze.
AdA
Fonte: UNI