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Linee guida per prodotti alimentari e bevande senza additivi. Disponibile una nuova Prassi di riferimento UNI

Linee guida per prodotti alimentari e bevande senza additivi. Disponibile una nuova Prassi di riferimento UNI

Pubblicata la prassi di riferimento UNI/PdR 57:2019 in materia di prodotti alimentari e bevande senza additivi, il documento, frutto della collaborazione tra UNI e ACU – Associazione Consumatori Utenti, è stato elaborato dal Tavolo "Prodotti alimentari e bevande senza additivi”.
L’obiettivo della prassi di riferimento è quello di definire le linee guida per prodotti alimentari e bevande e, in particolare:

  • fissare quali siano i requisiti ai quali gli alimenti e le bevande devono rispondere per potersi definire privi di additivi;
  • stabilire i requisiti minimi di assicurazione qualità.

Il documento inoltre delinea un metodo di prova per determinare la presenza di additivi e definisce un modello di valutazione di conformità di terza parte.
Infine, la prassi fornisce le buone pratiche sull’utilizzo degli imballaggi destinati al condizionamento di questo genere di alimenti e bevande.
La UNI/PdR 57:2019 non si applica ai prodotti che per legge non possono contenere additivi.
Si ricorda che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

Scarica la Prassi

mb
Fonte UNI

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Tecnologie biomediche e diagnostiche. Pubblicata una nuova norma UNI

Tecnologie biomediche e diagnostiche. Pubblicata una nuova norma UNI

Pubblicata a cura della Commissione "Tecnologie Biomediche e Diagnostiche" la norma UNI EN ISO 8637-2:2018 “Sistemi extracorporei per la purificazione del sangue - Parte 2: Circuiti sanguigni extracorporei per emodializzatori, emodiafiltri ed emofiltri”
La norma specifica i requisiti per i circuiti sanguigni utilizzati nelle terapie di filtrazione extracorporea del sangue, quali tra le altre, l'emodialisi, l'emodiafiltrazione e l'emofiltrazione e per i protettori dei trasduttori destinati ad essere utilizzati in tali circuiti.
Non si applica a:

  • emodializzatori, emodiafiltri o emofiltri;
  • plasmafiltri;
  • dispositivi per emoperfusione;
  • dispositivi per accesso vascolare:
  • pompe sanguigne;
  • misuratori di pressione per il circuito sanguigno extracorporeo;
  • dispositivi di rilevamento d'aria;
  • sistemi per la preparazione, il mantenimento o il controllo del liquido di dialisi;
  • sistemi o attrezzature destinati ad effettuare emodialisi, emodiafiltrazione, emofiltrazione;
  • emoconcentrazione.

I requisiti specificati nella norma per il circuito sanguigno extracorporeo aiutano ad assicurarne un funzionamento sicuro e soddisfacente. Non si è ritenuto praticabile specificare i materiali di costruzione; pertanto è richiesto che i materiali siano stati sottoposti a prova e che i metodi e i risultati siano messi a disposizione su richiesta.
Le dimensioni dei connettori destinati al collegamento del circuito sanguigno extracorporeo sono state riviste e specificate per assicurarne la compatibilità con questi dispositivi, come specificato nella ISO 8637-1. La progettazione e le dimensioni sono state selezionate per ridurre al minimo il rischio di perdite di sangue e la penetrazione d'aria. Sono permessi connettori con manicotti di fissaggio fissi o rimovibili.

È importante sottolineare che la norma riflette il consenso di medici, fabbricanti ed altre parti interessate per dispositivi approvati per l'utilizzo clinico.Nella norma vengono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 7864 Sterile hypodermic needles for single use - Requirements and test methods;
  • ISO 10993-1 Biological evaluation of medical devices - Part 1: Evaluation and testing within a risk management process;
  • ISO 10993-4 Biological evaluation of medical devices - Part 4: Selection of tests for interactions with blood;
  • ISO 10993-7 Biological evaluation of medical devices - Part 7: Ethylene oxide sterilization residuals;
  • ISO 10993-11 Biological evaluation of medical devices - Part 11: Tests for systemic toxicity;
  • ISO 80369-7 Small-bore connectors for liquids and gases in healthcare applications - Part 7: Connectors fintravascular or hypodermic applications.

Le norme UNI sono disponibili sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

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Sblocca Cantieri, pubblicato il Decreto legge

Sblocca Cantieri, pubblicato il Decreto legge

Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 92 del 18 aprile 2019, il Decreto-Legge 18 aprile 2019, n. 32 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici“

Il decreto “sblocca cantieri” ha introdotto una serie di modifiche sostanziali al Codice appalti (d.lgs. 50/2016), tra cui la previsione di un nuovo regolamento unico.

Il decreto prevede una serie di modifiche che riguardano i seguenti aspetti:

  • semplificazione del Codice degli Appalti per velocizzare la realizzazione di opere pubbliche;
  • commissari per sbloccare cantieri prioritari, comprese le dighe;
  • ristori fino a 7 milioni di euro complessivi per la “zona arancione” di Genova, ovvero per chi risiede o ha un’azienda nell’area del cantiere della ricostruzione del Ponte Morandi e ne subisce i disagi;
  • misure per velocizzare la rigenerazione urbana e la ricostruzione post sisma in Molise, Sicilia, L’Aquila, centro Italia e nuove risorse per le popolazioni colpite.

AdA

Scarica il Decreto-Legge 18 aprile 2019, n. 32

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Nuova norma CEI per i dispositivi di protezione per il rilevamento dei lavoratori

Nuova norma CEI per i dispositivi di protezione per il rilevamento dei lavoratori

È stata recentemente pubblicata la Norma CEI EN IEC 62046 (CEI 44-17) “Sicurezza del macchinario – Applicazione dei dispositivi di protezione per rilevare la presenza di persone” che specifica i requisiti per la scelta, il posizionamento, la configurazione e la messa in servizio di dispositivi di protezione in grado di rilevare la presenza di persone al fine di proteggerle da parti pericolose di macchinari in applicazioni industriali.
La Norma afferisce all’impiego di dispositivi di protezione elettrosensibili (ESPE) specificati nella serie di Norme CEI EN 61496 e all’impiego di tappeti e pavimenti sensibili alla pressione specificati nella Norma ISO 13856-1; essa prende in considerazione le caratteristiche dei macchinari, i dispositivi di protezione, l’ambiente e l’interazione umana.
L’edizione include Allegati contenenti alcuni esempi che illustrano in modo chiaro i principi di questa Norma. Gli esempi forniti sono da intendersi come soluzioni rappresentative per illustrare alcuni importanti concetti di integrazione di dispositivi di protezione e sono stati semplificati per maggiore chiarezza.
Questa edizione recepisce il testo originale inglese della pubblicazione IEC ed è quindi pubblicata dal CEI in lingua inglese per consentirne l’immediato utilizzo da parte degli utenti, nel rispetto della data di pubblicazione fissata dagli enti normatori internazionali; successivamente il CEI pubblicherà, in un nuovo fascicolo, la versione solo italiana con medesima validità della presente.

mb

Fonte CEI

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Risparmio energetico, detrazione delle spese anche in caso di mancata o tardiva comunicazione ENEA

Risparmio energetico, detrazione delle spese anche in caso di mancata o tardiva comunicazione ENEA

Con la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 46 E/2019 viene comunicato che la tardiva o mancata trasmissione all’ENEA delle informazioni sui lavori di ristrutturazione che comportano risparmio energetico non fa venir meno il beneficio della detrazione fiscale.

Condividendo un parere espresso dal Ministero dello sviluppo economico, l’Agenzia chiarisce che la trasmissione all’ENEA delle informazioni concernenti gli interventi edilizi che comportano risparmio energetico, seppure obbligatoria per il contribuente, qualora non effettuata non determina la perdita del diritto alla detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

La legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo, a partire dal 1° gennaio 2018, di trasmettere all’ENEA alcune informazioni sugli interventi di recupero del patrimonio edilizio per usufruire della detrazione prevista dall’art. 16-bis del Tuir, che fino al 30 dicembre 2019 è fissata al 50%.

L’invio riguarda solo gli interventi edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico e/o l’utilizzo delle fonti rinnovabili e l’acquisto di elettrodomestici in classe energetica A+ (classe energetica A per i forni), sempre se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017. Non vanno, invece, trasmesse le informazioni relative agli altri interventi che, seppure ammessi alla detrazione per ristrutturazioni edilizie, non comportano risparmio energetico.

In assenza di una specifica previsione normativa, si ritiene pertanto, conformemente all’avviso espresso dal Ministero dello sviluppo economico, che la mancata o tardiva trasmissione delle informazioni di cui al citato art. 16, comma 2- bis, del dl n. 63/2013 non comporta la perdita del diritto alle detrazioni.

AdA

Scarica la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 46 E/2019

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Pre-allarme e allarme antincendio. Pubblicata la norma UNI 11744

Pre-allarme e allarme antincendio. Pubblicata la norma UNI 11744

La sicurezza antincendio delle attività e degli edifici si completa con una corretta progettazione del sistema di segnalazione degli allarmi affinché, una volta diffuso l’allarme incendio, gli occupanti possano evacuare l’edificio o l’area interessata.
A tal proposito, la commissione Protezione attiva contro gli incendi ha di recente curato la realizzazione della UNI 11744 “ Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio – Caratteristica del segnale acustico unificato di pre-allarme e allarme incendio”.
La norma fornisce le caratteristiche del segnale acustico unificato di allarme incendio, in termini di segnale di preallarme e segnale di allarme evacuazione, utilizzato sui dispositivi acustici dei sistemi fissi automatici di rivelazione incendio.
Definisce inoltre due parametri del segnale acustico di allarme: il pattern e il livello di pressione sonora richiesto e udibile in tutte le aree dell’edificio.
Il segnale acustico, attivato in seguito ad un preallarme e/o allarme evacuazione, ha lo scopo di indicare senza ambiguità e a tutti gli occupanti all’interno dell’area, che sussiste una situazione di avviso e/o emergenza tale da richiedere l’evacuazione.
Il segnale acustico specificato è inteso da utilizzarsi in edifici indipendentemente dalla loro destinazione d’uso quali, ad esempio, scuole, hotel, edifici residenziali, luoghi di lavoro, edifici di tipo commerciale, ecc.
Può essere utilizzata per aree esterne proprie e adiacenti all’edificio e tratta solo le segnalazioni acustiche di allarme incendio e/o facenti parte dei sistemi previsti nella UNI 9795. Tutte le altre segnalazioni acustiche non sono trattate. I dispositivi utilizzati per la generazione del segnale acustico sono in conformità alla UNI EN 54-3.
Nella progettazione dei sistemi di segnalazione acustica degli allarmi in emergenza devono essere considerate le caratteristiche audio e i rumori di fondo degli ambienti da proteggere, individuando sia livelli adeguati di pressione sonora sia frequenze appropriate che possano attirare l’attenzione degli occupanti ed indirizzarli all’esodo dell’edificio.
Oltre le prestazioni audio, la diffusione di un tono univoco rispettivamente per il segnale di pre-allarme e per il segnale di allarme evacuazione consente di poter ridurre il tempo di ricognizione e di attività prima che gli occupanti inizino il processo di esodo con un beneficio in termini di tempo di esodo in condizioni di sicurezza.

mb

Fonte UNI

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Resistenza al fuoco degli elementi strutturali. Focus Inail

Resistenza al fuoco degli elementi strutturali. Focus Inail

Documento realizzato da Inail Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici in collaborazione con l’Università di Roma Sapienza, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

La progettazione della sicurezza antincendio nelle attività soggette alle visite ed ai controlli dei Vigili del Fuoco e nei luoghi di lavoro, al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze, è sancita dal d.p.r. 1 agosto 2011 n. 151 per le attività soggette, mentre nei luoghi di lavoro è prescritta, in maniera più generale, dall’art. 17 del 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. (Testo unico per la sicurezza).

Le suddette misure, che si basano sulla preliminare valutazione del rischio incendio, possono essere individuate a partire da un approccio progettuale di tipo prescrittivo o di tipo prestazionale.

Si segnala che tali obblighi valgono anche in attività che non sono luoghi di lavoro in virtù del d.lgs. 139 dell’8 marzo 2006 e s.m.i.

AdA

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Norme tecniche prevenzione incendi, pubblicato il nuovo decreto

Norme tecniche prevenzione incendi, pubblicato il nuovo decreto

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 95 del 23 aprile 2019 il Decreto 12 aprile 2019 recante “Modifiche al decreto 3 agosto 2015, recante l'approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139”.

Il decreto riporta modifiche alle norme tecniche di prevenzione incendi motivate dalla necessità di semplificazione e razionalizzazione del corpo normativo e per un approccio metodologico più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali.

AdA

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Apparecchi di sollevamento. Gru caricatrici

Apparecchi di sollevamento. Gru caricatrici

Pubblicata dalla commissione Apparecchi di sollevamento la norma UNI EN 12999:2018 “Apparecchi di sollevamento - Gru caricatrici”
In ambito logistico, edile e in molti altri settori ancora trovano diverse applicazioni le gru caricatrici. Questo tipo di gru è azionata da energia non manuale, progettata per essere fissata a un telaio, comprendente una colonna, che ruota intorno ad una base, e un gruppo bracci.
Questo documento specifica i requisiti minimi di progettazione, calcolo, verifiche e prove per gru caricatrici ad azionamento idraulico e per il loro montaggio su veicoli o fondazioni statiche.
Non è applicabile alle gru caricatrici utilizzate a bordo di navi o strutture galleggianti ed alle gru caricatrici con gruppo bracci articolato progettate come parte integrale di apparecchiature speciali come ad esempio le macchine per l'esbosco di legname minuto.
La norma non tratta i pericoli correlati al sollevamento di persone e non si applica a gru fabbricate prima della data della sua pubblicazione come EN. Infatti, le disposizioni modificate concernenti i calcoli delle sollecitazioni non sono obbligatorie per gru progettate antecedentemente alla data di pubblicazione come EN.
La gru caricatrice è concepita per essere installata su un veicolo commerciale (inclusi i rimorchi) con una significativa portata residua ed è progettata per caricare e scaricare il veicolo così come per altre attività, come specificato dal costruttore nel manuale dell'operatore.
Una gru installata su un altro tipo di veicolo (per esempio veicoli ferroviari) o su fondazione statica è considerata anch’essa una gru caricatrice.

mb

Fonte UNI

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Protettori auricolari. Pubblicate due norme UNI

Protettori auricolari. Pubblicate due norme UNI

Pubblicate, a cura della commissione Acustica e vibrazioni dell’UNI, le norme UNI EN ISO 4869-1 “Acustica - Protettori auricolari - Parte 1: Metodo soggettivo per la misura dell'attenuazione sonora e UNI EN ISO 4869-2 “Acustica - Protettori auricolari - Parte 2: Stima dei livelli di pressione sonora ponderati A quando i protettori auricolari sono indossati”.

La UNI EN ISO 4869-1 definisce un metodo soggettivo per la misurazione dell'attenuazione sonora offerta dai protettori auricolari. Il metodo di laboratorio descritto consente di ottenere valori prossimi all'attenuazione massima, che non vengono normalmente ottenuti in condizioni di campo.
Con questo metodo di prova, i risultati sono ottenuti a livelli di pressione sonora bassi (prossimi alla soglia uditiva). Essi sono tuttavia rappresentativi dei valori dell'attenuazione garantiti dai protettori auricolari a livelli di pressione sonora più elevati, tranne nel caso di protettori auricolari con caratteristiche variabili in funzione dell'ampiezza, ossia quando i livelli di pressione sonora sono superiori alla soglia oltre la quale queste caratteristiche diventano effettive. A questi livelli di pressione sonora, il metodo definito nel presente documento diventa inapplicabile, in quanto tende abitualmente a sottovalutare l'attenuazione offerta dai dispositivi di questo tipo.
Alle frequenze minori di 500 Hz, l'attenuazione può essere sopravvalutata di alcuni decibel a seguito del mascheramento dovuto al rumore fisiologico nelle prove della soglia uditiva dell'orecchio occluso.
Nella norma sono citati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 8253-2 Acoustics - Audiometric test methods - Part 2: Sound field audiometry with pure-Ione and narrow-band test signals;
  • IEC 60263 Scales and sizes for plotting frequency characteristics and polar diagrams;
  • IEC 61260-1 Electroacoustics - Octave-band and fractional-octave-band filters - Part 1: Specifications.

La seconda parte della UNI EN ISO 4869, descrive tre metodi (il metodo per banda di ottava, il metodo HML e il metodo SNR) per la valutazione dei livelli effettivi di pressione sonora ponderati A quando si indossano i protettori auricolari. Questi metodi sono validi per il livello di pressione sonora o per il livello continuo equivalente di pressione sonora del rumore. Sebbene siano concepiti in primo luogo per l'esposizione al rumore stazionario, questi metodi sono anche validi per i rumori che comprendono componenti impulsive. È possibile che possano non essere adatti per l'utilizzo nelle misurazioni del livello di pressione sonora di picco. I valori di banda di ottava, H, M, L o SNR sono adatti a stabilire criteri di attenuazione sonora per selezionare o confrontare i protettori auricolari e/o per definire requisiti accettabili minimi di attenuazione sonora.
All’interno della norma sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 4869-1 Acoustics - Hearing protectors - Part 1: Subjective method for the measurement of sound attenuation;
  • ISO 9612 Acoustics - Determination of occupational noise exposure - Engineering method;
  • IEC 61672-1 Electroacoustics - Sound level meters - Part 1: Specifications.

Le norme UNI sono disponibili sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

 

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