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Piano Azione e Coesione. In attivazione i servizi per l'infanzia e gli anziani

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SERVIZI CURAUn sistema di welfare integrato che raccorda il mondo sociale e quello sanitario per l’assistenza agli anziani e servizi più efficienti per i più piccini. E' il piano Pac Sud, presentato a Napoli.
"Questa fase del Pac costituisce una grande opportunità per la cooperazione. Ci sono un bel po’ di risorse e possibilità concrete di intraprendere un percorso virtuoso”, spiega Carlo Mitra, commissario di Confcooperative Campania. Il programma Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti, interno al Piano di azione e coesione, coinvolge – sia a livello comunale che regionale - Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
“La nostra intenzione - aggiunge Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative - è avviare un lavoro strutturato, sinergico e non episodico. Ci scambieremo buone prassi, specie nella fase di progettazione”. Nel corso della presentazione sono state definite le linee di massima della regia e delle progettualità sperimentali: per quanto riguarda l’assistenza agli anziani, all’orizzonte, un sistema di welfare integrato che raccorda ilmondo sociale e quello sanitario, relaziona tra loro le professioni sanitarie e richiede sistemi di registrazione e di misurazione.
Per i servizi ai più piccini, invece, conteranno i criteri del riequilibrio sul territorio, del mantenimento dell’offerta preesistente e dell’efficienza. I progetti dovranno essere di qualità, criterio su cui il ministero dell’Interno vigilerà con forza. Federsolidarietà e FederazioneSanità, dal livello nazionale a quello regionale, terranno il timone, interagendo col pubblico e con la cooperazione che rappresentano. Il prossimo appuntamento è a Bari per fare il punto dopo un tratto di strada.
Alla riunione hanno partecipato presidenti ed i direttori di Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, di Federazione Sanità e Federsolidarietà. La manovra coinvolge, nelle regioni interessate, 1.118 cooperative, 20.600 soci, 18.050 occupati e un fatturato aggregato di 928 milioni di euro. Il programma rientra nel Piano di azione e coesione avviato nel 2011 d’intesa con la Commissione europea per accelerare l’attuazione di programmi –cofinanziati dall’Europa - tesi a ridurre la disparità tra i territori.
Ha una durata di tre anni (2013-2015) e la cabina di regia è del ministero dell’Interno. Esso mira in via generale a sgravare le famiglie da una serie di limiti e pesi e a tessere una rete di pratiche socio-sanitarie virtuose. I beneficiari naturali del programma saranno i Comuni perché direttamente responsabili dell’erogazione dei servizi sul territorio. Essi potranno avere accesso alle risorse una volta soddisfatti i requisiti organizzativi e progettuali richiesti dai piani territoriali di riparto.
I servizi riguarderanno l’infanzia (0-3 anni) e gli anziani non autosufficienti (over 65), fasce deboli che nelle regioni del Mezzogiorno si scontrano con gravi mancanze. Le attese riguardano la messa a sistema di asili nido, di una rete assistenziale domiciliare e dell’aumento di servizi residenziali e semiresidenziali. La dotazione finanziaria è di 730 milioni, di cui 400 per i servizi di cura all'infanzia e 330 agli anziani non autosufficienti).

mb

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Fonte Il Denaro