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“Disaster manager”, l’UNI definisce i requisiti e le competenze.

protezione civileIl Disaster Manager è il professionista che fornisce il supporto alle decisioni per la gestione delle attività di previsione, prevenzione, risposta e superamento delle emergenze di protezione civile.
Per definire meglio le caratteristiche le conoscenze, le abilità e le competenze di questo professionista è stata appena pubblicata la norma UNI 11656:2016 intitolata “Attività professionali non regolamentate - Professionista della Protezione Civile  - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”.
La norma UNI 11656:2016 per la prima volta, in Italia e a livello internazionale, stabilisce i requisiti di competenza, abilità e conoscenza, necessari affinché il Disaster Manager possa vedere riconosciuta la propria professione da organizzazioni di terza parte, come stabilito dalla Legge 4/2013.
La norma è stata messa a punto da un gruppo di lavoro (il GL 6) operante nell’ambito della Commissione UNI  “Sicurezza della Società e del Cittadino” e delinea in particolare tre livelli del profilo del Disaster Manager in funzione dei contesti organizzativi di diversa complessità e/o di attività nei quali opera.
Questa figura professionale riveste infatti un ruolo significativo nelle attività di pianificazione, di coordinamento e di elaborazione delle politiche pubbliche di protezione civile in ambito locale.

mb

Fonte UNI

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Attività professionali non regolamentate. Dall’UNI una nuova norma.

PROFESSIONI NON REGDopo naturopati, osteopati, chinesiologi, fotografi, comunicatori ecc... sono state ora definite le caratteristiche degli operatori del settore delle tecnologie informatiche e della comunicazione (ICT).
La norma  UNI 11506  definisce i requisiti relativi all'attività professionale delle figure che operano in ambito ICT indipendentemente dalle modalità lavorative e dalla tipologia del rapporto di lavoro, stabilendo i requisiti fondamentali per l'insieme di conoscenze, abilità e competenze che le contraddistinguono.
La norma non solo si inserisce perfettamente nel discorso della legge n.4 del gennaio 2013 sulle professioni non regolamentate ma va anche oltre perché definisce un sistema di riferimento quadro intorno alla professione dell'ICT. Infatti anche l'Ordine degli Ingegneri, che fa parte del sistema ordinistico italiano, si è mostrato interessato e ha partecipato ai lavori di elaborazione della norma.
La nuova UNI 11506 non entra nel merito delle singole professioni, ma ha uno spettro d'azione molto ampio ed è applicabile sia all'esperto di sicurezza informatica sia all'esperto di sistemi operativi, sia allo sviluppatore di “app” o, più semplicemente, a colui che installa i computer in azienda.
La norma stabilisce le metodologie con le quali descrivere la professionalità e successivamente definisce 36 tipi di competenze generali che sono di riferimento per tutto il settore ICT.

mb

Fonte UNI

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L'UNI regolamenta le nuove professioni

clinical monitorIl Clinical Monitor è un professionista che svolge la supervisione dell’andamento di uno studio clinico per garantire che questo venga effettuato, registrato e relazionato in osservanza del protocollo, delle Procedure Operative Standard (SOP), della GCP (Buona Pratica Clinica) e delle disposizioni normative applicabili. Il Clinical Monitor può operare in regime di consulenza o di dipendenza presso le Direzioni Mediche di Aziende Farmaceutiche (Sponsor) o presso strutture private delegate, in toto o in parte, dalle Aziende Farmaceutiche, denominate CRO (Contract Research Organisation o Organizzazioni di Ricerca a Contratto), alle operazioni di gestione organizzativa e controllo delle Sperimentazioni Cliniche. Si tratta quindi di una professione ben presente nel tessuto sociale del nostro Paese ma sprovvista di ordine o albo, ossia non regolamentata.
Al fine di introdurre uno strumento che consentirà sia ai professionisti di garantire la qualità delle proprie prestazioni sia ai committenti e ai datori di lavoro  di scegliere tra i professionisti più qualificati, UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione – ha sottoposto ad inchiesta pubblica preliminare la proposta di avviare un progetto di norma che intende definire i requisiti per la figura professionale del Clinical Monitor all'interno del settore della Sperimentazione Clinica dei medicinali.
Di competenza della commissione tecnica “Attività professionali non regolamentate”, la futura norma definirà tale figura professionale nelle diverse modalità in cui opera (libero professionista, dipendente), nel rispetto dei compiti definiti dalla GCP (Good Clinical Practice).
L’intento che muove i lavori della commissione “Attività professionali non regolamentate” è quello di offrire un riferimento certo e un’adeguata garanzia di qualità al mercato, aumentando il riconoscimento professionale dei singoli professionisti, oltre che fornire un utile strumento al legislatore, in un’ottica di complementarità tra la normazione tecnica volontaria e il settore cogente. Definita e qualificata la figura professionale del Clinical Monitor, in conformità al quadro europeo delle Qualifiche (EQF – European Qualifications Framework), tutta la categoria potrebbe trarne un immediato vantaggio e l’utenza potrebbe ritrovare nella competenza e nella professionalità di tale figura un punto di riferimento certo e sicuro.
Sino al 21 luglio prossimo, tutti i soggetti interessati possono inviare i propri commenti, segnalando eventualmente il proprio interesse a partecipare ai lavori di normazione.

Fonte: UNI

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