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Pubblicato il Rapporto ILO su “Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro”

Rapporto Chimico IloIl tema scelto quest’anno per la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro è «Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro».

Nel corso del tempo, la sicurezza delle sostanze chimiche è stata l’area nella quale si sono compiuti i maggiori progressi in materia di salute e di sicurezza sul lavoro. Tuttavia, anche se, negli ultimi anni, sono stati compiuti progressi significativi in materia di regolamentazione e di gestione delle sostanze chimiche, e nonostante l’azione continua dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori per ridurre gli effetti negativi dell’utilizzo di sostanze pericolose a livello nazionale e internazionale, tutto ciò è ancora insufficiente. Continuano ad esserci incidenti gravi, con conseguenze negative per la salute umana e per l’ambiente. I lavoratori direttamente esposti a sostanze pericolose dovrebbero avere il diritto di lavorare in un ambiente sicuro e salubre, e di essere adeguatamente informati, formati e protetti.

Come ogni anno, l’ILO ha preparato un rapporto che chiede ai governi, ai datori di lavoro e ai lavoratori e alle loro organizzazioni di collaborare per sviluppare e applicare politiche e strategie nazionali per la salute e la sicurezza nell’utilizzo di sostanze chimiche sul lavoro. L’ILO riconosce che è necessaria una gestione razionale per garantire un buon equilibrio tra i vantaggi dell’utilizzo di prodotti chimici e le misure preventive e di controllo degli effetti indesiderati sui lavoratori, sulla popolazione e sull’ambiente. Questo obiettivo si può raggiungere attraverso l’azione concertata dei governi e delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori.

Il rapporto pubblicato in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro 2014 esamina la situazione attuale relativa all’utilizzo dei prodotti chimici sul lavoro e al loro impatto sui luoghi di lavoro e sull’ambiente, e in particolare le diverse iniziative adottate a livello nazionale, regionale e internazionale per fronteggiare questo problema. Il rapporto presenta anche elementi per stabilire programmi nazionali a livello dell’impresa che contribuiscono a garantire una gestione razionale dei prodotti chimici sul lavoro.

Scarica il rapporto "Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro"

AdA

Fonte: ILO

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In vigore la Convenzione ILO sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori domestici

ilo-convenzioneAdottata dall’Organizzazione internazionale del lavoro nel 2011, ora è legge internazionale vincolante e riguarda almeno 53 milioni di persone. Il loro numero è in costante aumento ed è formato per l’83% da donne, cui vanno sommati i circa 10 milioni e mezzo di minorenni impiegati nelle stesse mansioni

GINEVRA - Condizioni di lavoro difficili, sfruttamento, abusi. Questi alcuni dei problemi con cui devono confrontarsi quotidianamente molti lavoratori domestici. In tutto il mondo sono almeno 53 milioni, un numero in costante aumento formato per l’83% da donne, cui vanno sommati i circa 10 milioni e mezzo di minorenni impiegati nelle stesse mansioni. Per promuovere i loro diritti, nel 2011 l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ha adottato la Convenzione 189, entrata in vigore lo scorso 5 settembre come legge internazionale vincolante, che prevede orari ragionevoli, riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive e informazioni chiare sulle condizioni di impiego.

L’Italia tra gli otto Stati che l’hanno già ratificata. L’Italia figura tra gli otto Stati che finora hanno ratificato la Convenzione, insieme a Bolivia, Mauritius, Nicaragua, Paraguay, Filippine, Sud Africa e Uruguay. Il processo di ratifica è in corso anche in molti altri Paesi, tra cui Germania e Costa Rica, mentre alcuni Stati dopo l’adozione della Convenzione hanno approvato nuove leggi o regolamenti per migliorare i diritti del lavoro e i diritti sociali dei lavoratori domestici. È il caso di Venezuela, Bahrain, Filippine, Thailandia, Spagna e Singapore. Riforme legislative analoghe, inoltre, sono state avviate anche in Finlandia, Namibia, Cile e negli Stati Uniti.

Oltre il 25% escluso da qualsiasi forma di protezione. La Convenzione appena entrata in vigore, insieme alla Raccomandazione 201 che la accompagna, rappresenta un significativo riconoscimento del valore economico e sociale del lavoro domestico e un’esortazione ad affrontare il problema rappresentato dall’esclusione di chi lo svolge dalle forme di protezione sociale. Secondo uno studio dell’Ilo pubblicato in gennaio, i lavoratori domestici, infatti, spesso sono impiegati in abitazioni private senza chiari contratti di impiego, sono esclusi dal campo di applicazione della legge e dal diritto nazionale del lavoro, con stipendi inferiori rispetto ai lavoratori che svolgono mansioni simili, anche se lavorano più ore. In particolare, solo il 10% è risultato essere coperto dalle leggi nazionali sul lavoro nella stessa misura garantita agli altri lavoratori, mentre oltre un quarto è completamente escluso da qualsiasi forma di protezione legislativa.

“Un punto di partenza per l’elaborazione di nuove politiche”. Per Manuela Tomei, direttrice del dipartimento Ilo sulle condizioni di lavoro e l’uguaglianza, le iniziative intraprese dai vari Stati dimostrano che “la Convenzione e la Raccomandazione hanno già cominciato a giocare il loro ruolo di catalizzatori del cambiamento, fungendo da punto di partenza per l’elaborazione di nuove politiche che riconoscono la dignità e il valore del lavoro domestico in un numero sempre maggiore di Paesi”. Per Tomei, l’entrata in vigore della Convenzione è un “segnale potente” inviato ai milioni di lavoratori domestici di tutto il mondo ed è auspicabile che spinga anche “sempre più Stati membri dell’Ilo a impegnarsi per la protezione dei loro diritti”.

AdA

Fonte: INAIL

Approfondisci Convenzione n° 189

 

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Dall’ILO una guida formativa per la lotta al lavoro minorile

Lavoro minorIn vista della terza Global conference on child labour, che si svolgerà a Brasilia dall’8 al 10 ottobre, l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ha presentato un nuovo strumento a sostegno dell’attuazione della tabella di marcia per eliminare le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2016, adottata l'11 maggio 2010 a conclusione della conferenza mondiale dell’Aja.
Fondamentali il monitoraggio e la valutazione delle azioni intraprese. Lo strumento consiste in una guida formativa che, avendo come punto di riferimento i contenuti della road map tracciata all’Aja, offre una definizione delle forme peggiori di lavoro minorile, presenta le strategie chiave per eliminarle, illustra casi di studio e interventi che possono essere adottati dai governi e dalle organizzazioni sindacali, datoriali e della società civile, e affronta il tema del monitoraggio e della valutazione delle azioni intraprese come fattori chiave per il successo dei piani adottati. Il tutto accompagnato da una serie di 14 esercizi per favorire la comprensione delle cause e delle caratteristiche del fenomeno.
“Un nuovo stimolo per il raggiungimento dell’obiettivo”. “La guida – precisa Constance Thomas, direttore dell’International programme on the elimination of child labour dell’Ilo – è allo stesso tempo uno strumento di formazione e un trampolino verso la definizione o la revisione dei piani di azione nazionali per l’eliminazione delle forme peggiori di lavoro minorile, che rappresenterà un nuovo stimolo per le iniziative promosse dai vari Stati per il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo”.
Anche un manuale per l'organizzazione di workshop e seminari. Prima della pubblicazione, la guida è stata sottoposta a un processo di validazione attraverso gruppi di lavoro condotti a Fiji, in Sierra Leone e in Messico. Attualmente è disponibile solo in inglese, mentre entro la fine dell’anno è previsto il rilascio delle versioni in francese e spagnolo, ed è accompagnata da un manuale che fornisce consigli pratici e materiali utili per lo svolgimento del corso nell'ambito di workshop e seminari formativi.

mb

Scarica la Guida

Fonte INAIL

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