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ISTAT: in Italia lavora solo la metà delle donne

 

Solo il 47%donne-tra-famiglia-e-lavoro delle donne in Italia ha un lavoro, secondo gli ultimi dati Istat. Nel mercato del lavoro permangono differenze di genere, nel resto d’Europa la media è del 57,2% della popolazione di riferimento.  Ovviamente sono escluse da questa statistica le casalinghe, lavoro a tutt’oggi non riconosciuto come tale. I dati sono del 2008, anno in cui è cominciata la crisi nel nostro Paese: dunque il tasso di occupazione ha segnato una battuta d’arresto dopo un lungo periodo di crescita (era occupato il 58,7% della popolazione nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni), mentre per la prima volta dopo oltre un decennio la disoccupazione è tornata ad aumentare (6,7% rispetto al 6,1 del 2007).
Un altro dato che desta preoccupazione è quello riguardante il titolo di studio: circa la metà della popolazione adulta italiana fra i 25 e i 64 anni, non va oltre il diploma di scuola media. Percentuale che ci colloca in fondo alla graduatoria insieme a Spagna, Portogallo e Malta.

In più «quasi un lavoratore su cinque può essere considerato irregolare», specialmente al Sud. La dimensione media delle imprese italiane resta molto piccola: circa 4 addetti per impresa. In Italia ci sono 66 imprese ogni mille abitanti, valore tra i più elevati in Europa, e il tasso di imprenditorialità è pari al 32,2%, valore quasi triplo rispetto alla media europea. Si tratta di piccole imprese ma diffuse in modo capillare.

Dall’Istat arrivano anche dati sull’anagrafe. Il nostro è un Paese di vecchi e questo dato viene riconfermato: abbiamo 143 anziani ogni 100 giovani. La regione più anziana è la Liguria, la più giovane la Campania. Siamo agli ultimi posti in Europa per la natalità, svettiamo invece per la longevità. Con una vita media di 84 anni per le donne e di 79 anni per gli uomini. L’Italia si colloca tra i paesi a bassa fecondità, con 1,41 figli per donna nel 2008: si tratta comunque del livello più alto registrato negli ultimi dieci anni e va attribuito soprattutto alla componente straniera.

E per quanto riguarda gli immigrati, nel 2008 le concessioni di cittadinanza italiana sono state poco meno di 40mila. Un dato in crescita contenuta rispetto al 2007, dopo un forte incremento registrato nel 2006. I cittadini stranieri in possesso di un valido permesso di soggiorno erano nel 2007 poco più di due milioni, mentre al 1° gennaio 2009 la popolazione residente straniera era di quattro milioni di persone, il 6,5% della popolazione residente in Italia. Quasi il doppio rispetto al 2001. Circa il 51% degli stranieri possiede un titolo di studio fino alla licenza media, il 38,4% ha un diploma di scuola superiore e il 10,5% una laurea.

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