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Organismi di controllo marchio STG Pizza Napoletana: autorizzazioni e controlli

 

Il logo europeo potrà essere utilizzato solo se il prodotto è in stretta conformità con il suo disciplinare di produzione pubblicato nella GUCE n. 34 serie L del 5/02/2010; pertanto, al fine del conseguimento della STG, chi intende produrre Pizza Napoletana STG deve sottoporsi al controllo da parte di un ente autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF), secondo le modalità definite nel piano dei controlli approvato dallo stesso Ministero, che prescrive una verifica ispettiva e un controllo analitico sulle materie prime e sul prodotto finito con frequenza almeno annuale.
Gli Enti terzi di certificazione autorizzati ed indicati nel  Reg. Comunitario 97/2010 sono:
-          Certiquality srl – Via G. Giardino, 4 – 20123 Milano;
-          DNV Det Noske Veritas Italia –Viale Colleoni, 9 Palazzo Sirio 2 – 20041 Agrate Brianza (MI);
-          ISMECERT – Corso Meridionale, 16 – 80143 Napoli
e si vanno incrementando con successivi Decreti MIPAAF come:
-          D.M. del 13 Aprile 2010  -Agroqualità  S.p.A. – P.zza G. Marconi, 25 – 00144 Roma
-          D.M. del 21 Giugno 2010  -  ASSAM  -  Via Alpi, 21 – 60131 Ancona
Le pizzerie interessate a produrre Pizza STG devono notificare per iscritto la volontà di essere inserite nel sistema dei controlli, inviando ad uno degli Enti di certificazione sopracitati, una specifica richiesta con l’indirizzo completo, il nominativo e la funzione della persona responsabile dei rapporti con l’Ente terzo, nonché, la stima del quantitativo di Pizza napoletana STG da immettere annualmente sul mercato.

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Regole e controlli dalla UE per la pizza certificata

 

La UE ha pubblicpizza018ato sulla «Gazzetta Ufficiale» Ue del 5 febbraio scorso un capitolato (regolamento CE 97/2010), a questo si è aggiunto il decreto delle Politiche agricole (in «Gazzetta Ufficiale» n. 38 del 16 febbraio) per dettare le regole sulla pizza, quella certificata. In Italia ci sono ventiduemila pizzerie e se vorranno esporre il marchio STG - specialità tradizionale garantita – dovranno adeguarsi.

Emergono però delle problematiche. Alcune specifiche sono chiare e scendono nel dettaglio altre più blande. Il forno deve essere a legna e la cottura a 485°. Non viene specificata la provenianza del pomodoro o della mozzarella, ad esempio. Si dice però che la mozzarella fusa in superficie, aglio e basilico non bruciati ma profumati, pomodoro denso e consistente, cornicione rialzato di 1-2 centimentri e dorato, spessore al centro tra 0,36 a 0,44 centimetri.
E ancora va verificata la temperatura degli ingredienti all’uscita dal forno, che per la pasta deve essere fra i 60 e i 65°, per il pomodoro fra i 75-80°, l’olio fra 75-85° e la mozzarella fra i 65-70°.

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