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Zona Economica Speciale, la Regione Campania approva il Piano strategico

Zona Economica Speciale, la Regione Campania approva il Piano strategico

La Giunta regionale ha approvato nella riunione del 28 marzo u.s. il Piano di Sviluppo Strategico della Zona Economica Speciale (ZES) della Campania, che comprende tutte le aree indicate nella proposta preliminare sottoposta al Governo già nel dicembre 2016.

L'approvazione segue il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio scorso che ha regolamentato l'attuazione delle Zes a livello nazionale, individuando i criteri per l'identificazione e la delimitazione delle aree, per l'attuazione degli investimenti e l'accesso delle aziende, il coordinamento generale degli obiettivi di sviluppo. La Campania è la prima Regione a dotarsi del Piano di Sviluppo Strategico della Zes, che con successivo decreto del Presidente del Consiglio sarà finalmente istituita e immediatamente operativa.

Le aree regionali interessate sono i Porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia e le relative aree retroportuali. In tali aree sono compresi: gli aeroporti di Napoli e di Salerno; gli interporti “Sud Europa” di Marcianise-Maddaloni e “Campano” di Nola; gli agglomerati indutriali di Acerra, Arzano-Casoria-Frattamaggiore, Caivano, Torre Annunziata-Castellammare, Marcianise, Marigliano-Nola, Pomigliano, Salerno, Fisciano-Mercato San Severino, Battipaglia, Aversa Nord (Teverola, Carinaro, Gricignano), Ponte Valentino, Valle Ufita, Pianodardine e Calaggio; le aree industriali e logistiche di Napoli Est, Bagnoli, Nocera, Sarno, Castel San Giorgio e Contrada Olivola. Rispetto ai 5.467 ettari assegnati alla Regione Campania dal DPCM, la Giunta Regionale ne ha coperti 5.154, riservandosi una verifica sull'attuazione della Zes e sulla sua delimitazione entro un anno dall'approvazione da parte della Presidenza del Consiglio.

Il Presidente De Luca e l'Assessore alle attività produttive Lepore dichiarano che “il Piano di Sviluppo Strategico della Zes è l'atto finale di un'iniziativa che ha visto come protagonista a livello nazionale la Campania, insieme alle altre Regioni del Mezzogiorno. Con questo provvedimento candidiamo la nostra Regione a un'ulteriore attrazione di grandi investimenti industriali e logistici, e all'incremento dell'occupazione produttiva in un ambito fortemente innovativo e strategico. La Zes è uno strumento che consente una più intensa crescita dei porti e delle aree industriali e logistiche nonché delle infrastrutture e della mobilità regionale. Abbiamo svolto un confronto molto vasto con tutti i Comuni interessati, gli interporti e i Consorzi di sviluppo industriale, le organizzazioni sindacali e quelle delle imprese, con tutto il partenariato sociale ed economico della Regione, giungendo a una piena condivisione delle linee strategiche di sviluppo della Zes da parte di tutti gli enti coinvolti nell' iniziativa e nelle sedi istituzionali di e presentazione del Piano. Ci aspettiamo che il provvedimento venga rapidamente tramutato in norma attuativa ai fini dell'istituzione della Zes della Campania e del dispiegamento delle sue potenzialità per lo sviluppo economico e sociale della Regione”.

Il Presidente della Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito, dichiara che “l’approvazione da parte della Giunta regionale della Campania del piano strategico della ZES costituisce un importante passo in avanti verso la operatività di questo nuovo strumento di politica industriale e logistica. Ora manca solo l’ultimo decreto di Governo per la nascita formale della ZES: è auspicabile che tale atto amministrativo sia emanato quanto prima, per iniziare il percorso di attuazione. Attrarre investimenti per lo sviluppo manifatturiero indirizzato alla crescita del sistema portuale campano rappresenta una sfida che - in altre realtà internazionali - ha portato sviluppo ed occupazione. Istituzioni, imprese, sistema finanziario, parti sociali dovranno assieme dimostrare che si può lavorare in squadra per determinare un ammodernamento della base produttiva dei nostri territori”.

Nella zona speciale, che comprende 37 Comuni, sarà possibile investire a condizioni particolarmente convenienti, con un credito d’imposta per ogni iniziativa fino a 50 milioni (30 milioni in più di quelli riconosciuti oggi da un Contratto di sviluppo), l’esenzione dall’Irap (con un meccanismo di rimborso, dal momento che l’imposta non potrebbe essere eliminata dalla Regione pena la violazione delle norme Ue) e una semplificazione di norme che renderà più facili anche le assunzioni di nuovi lavoratori.

AdA

Scarica il DPCM 25 gennaio 2018, n. 12

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Porti di Napoli e Salerno, entro fine mese il decreto sulle zone economiche speciali

Porti di Napoli e Salerno, entro fine mese il decreto sulle zone economiche speciali

Sono in arrivo i Dpcm (Decreti del presidente del Consiglio dei ministri) per le Zone economiche speciali, il nuovo strumento inserito nell'ultima legge sul Mezzogiorno con l'obiettivo di attrarre investimenti utilizzando la leva delle agevolazioni fiscali, burocratiche e normative. La Puglia si candida con due Zes: Taranto, che si estenderà molto probabilmente sino a Matera, e Bari-Brindisi.

Entrambe le Zes avranno come riferimento le due Autorità portuali di sistema: Mar Ionio Taranto e Mar Adriatico meridionale Bari-Brindisi. I primi due Dpcm, ha annunciato il ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, incontrando sindacati e Confindustria, saranno pronti entro fine mese. "Il primo raccoglierà le regole generali per l'istituzione delle Zes, la loro delimitazione e le condizioni speciali di beneficio per i soggetti economici che vi operano o che vi si insedieranno, a cui le Regioni si dovranno attenere nel formulare la loro proposta di Zes. Il secondo, invece, conterrà i criteri e gli indirizzi per le semplificazioni amministrative nelle Zes": lo specifica Ludovico Vico, deputato Pd, della commissione Attività produttive della Camera.

In un secondo momento, successivamente all'individuazione delle Zes da parte delle Regioni, saranno emanati singoli Dpcm, uno per ogni Zes, in cui  si specificheranno le principali tipologie di intervento. Confermate da De Vincenti le due Zes in Puglia: quella interregionale di Taranto con la Basilicata e quella adriatica di Bari e Brindisi.

Le altre Zes sono: Napoli-Salerno; Gioia Tauro, che metterebbe in connessione Lamezia e Reggio Calabria; Catania-Augusta-Siracusa; Palermo, in connessione con Termini Imerese; Cagliari; la Zes interregionale Abruzzo e Molise con connessione fra Ortona, Vasto e Termoli, (Zes, rileva Vico, "a quanto pare un po' complicata da realizzarsi ma in ogni caso possibile"). "Ora sappiamo, conferma l'assessore allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano, che Taranto è ufficialmente candidata come Zes per la Puglia, assieme a Bari-Brindisi, e questa è già una buona notizia" commenta il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo. Il quale prende atto positivamente che la Regione Puglia ha inserito nel gruppo di lavoro della Zes per Taranto anche i vertici di Confindustria Taranto, Comune di Taranto e consorzio Asi (Area sviluppo industriale).

AdA

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