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Gli italiani sono diventati più attenti all'ambiente e le imprese più sostenibili

Ambiente e sostenibilitàNon solo governo e imprese. Lo sviluppo sostenibile passa anche attraverso i cittadini che sono diventati più attenti all'ambiente: il 90% delle persone in Italia, infatti, ritiene che ciascuno possa e debba dare il proprio contributo per ridurre l'inquinamento. E non solo. Le imprese virtuose, nonostante la crisi, continuano ad investire in sostenibilità. È quanto emerge da un'indagine condotta da GfK Eurisko. In particolare, se è vero che la responsabilità di favorire uno sviluppo sostenibile viene attribuita in primo luogo al Governo, come afferma l'86% degli italiani, e alle amministrazioni locali (82%), una larga maggioranza di italiani ritiene che tale responsabilità sia anche dei cittadini (73%) e delle imprese (76%).
Parallelamente si sta delineando un nuovo modello di consumo più responsabile che è destinato a consolidarsi e a mutare in profondità gli stili di vita: il 54% degli italiani afferma infatti che alla fine del periodo di crisi il proprio modo di consumare sarà molto diverso da quello precedente la crisi. E le imprese? Le aziende "virtuose" e particolarmente impegnate nella Corporate Social Responsibility, intervistate da GfK Eurisko, affermano nel 54% dei casi che la crisi non ha avuto effetti di rilievo sull'impegno a favore della sostenibilità: per oltre un terzo lo ha addirittura accresciuto e solo per il 10% lo ha ridotto.
''Per l'88% di queste imprese la sostenibilità rappresenta un valore primario di riferimento" afferma Paolo Anselmi, vicepresidente di GfK Eurisko, sottolineando che "la maggioranza di esse dichiara di avere ottenuto grazie a tale impegno un vantaggio di reputazione (58%), nella relazione con il territorio dove operano (59%) ed anche nella innovazione di prodotto o di servizio (55%)". Per promuovere il dialogo e la condivisione di esperienze di responsabilità sociale d'impresa, apre a Milano Il Salone della Csr e dell'innovazione sociale, in programma all'Università Bocconi di Milano, il primo e il 2 ottobre.
Due giorni di incontri ed oltre 60 eventi, con oltre 100 organizzazioni che presenteranno le loro storie di eccellenza ed il loro impegno per la responsabilità sociale. Sarà Enel, partner istituzionale del Salone, ad aprire i lavori con il convegno Enel, 10 anni di sostenibilità, organizzato dall'azienda in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Enel. Sono previsti gli interventi di Andrea Sironi, rettore Università Bocconi, Paolo Andrea Colombo, presidente Enel, Nelmara Arbex, Global reporting initiative chief advisor for innovation in Reporting e Alessandro Laterza, presidente Commissione Cultura di Confindustria. Nel corso dell'incontro verrà presentato il libro The Shared Value Debate: academic visions on Corporate Sustainability, curato dalla Fondazione Enel.
Il Salone sarà l'occasione per fare il punto sulla sostenibilità in tema di alimentazione, ambiente, casa, comunicazione, economia, lavoro, moda, salute. ''Uno dei valori del Salone è lo scambio e il confronto tra soggetti diversi" afferma Salvio Vicari, presidente del Comitato Community & Social Engagement della Bocconi. Un'occasione "unica anche per i giovani per riflettere su un futuro più sostenibile e su una responsabilità che deve essere sempre più condivisa fra attori pubblici e privati. Siamo certi che da questi due giorni emergeranno trend e indicazioni interessanti per lo sviluppo della Csr e dell'innovazione sociale''.
Alla prima edizione del Salone della Csr e dell'innovazione sociale sono attesi più di 2000 visitatori che si confronteranno con le oltre 100 organizzazioni presenti in due giorni di eventi: workshop, Barcamp, WorldCafé, presentazioni di libri, seminari di approfondimento con alcuni tra i massimi esperti di Corporate social responsibility e di innovazione sociale, il bar della Csr, Gallery delle best practices, mostra digitale. Il salone è promosso da Università Bocconi, Csr Manager Network, Unioncamere, Alleanza delle Cooperative Italiane, Fondazione Sodalitas, Koinética.

AdA

Fonte: CSR Unioncamere

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Barriere antirumore. Disponibili tre nuove norme

barriera antirumoreIl pacchetto di norme europee sui dispositivi contro il rumore da traffico stradale è considerato da molti il più completo e aggiornato al mondo, anche in virtù del continuo recepimento dei risultati della ricerca sull'argomento.
Recentemente sono state pubblicate le nuove edizioni delle parti 1, 2 e 6 della norma UNI EN 1793, applicabili a barriere antirumore, verticali o inclinate, a rivestimenti fonoassorbenti di muri di contenimento o pareti di trincee stradali (cladding) e a coperture parziali delle strade (cover).
Con queste nuove edizioni viene finalmente introdotto anche nel settore specifico dei dispositivi contro il rumore da traffico stradale il riconoscimento della differenza tra le condizioni di campo sonoro riverberante e campo sonoro diretto e formalizzato il riconoscimento della necessità di differenziare il tipo di qualifica di questi sistemi antirumore in funzione del tipo di campo sonoro a cui saranno esposti.
Il campo sonoro riverberante esiste dove il contributo delle riflessioni ripetute delle onde sonore sulle superfici di contorno assume importanza rilevante, come all'interno delle gallerie o in trincee stradali profonde. Il secondo caso – campo sonoro diretto – è la condizione tipica di una barriera acustica eretta a fianco di una strada in campo aperto. La medesima barriera può avere prestazioni diverse in funzione del tipo campo sonoro che incide su di essa. È quindi estremamente importante qualificare le prestazioni dei dispositivi contro il rumore da traffico stradale per il campo sonoro al quale saranno sottoposti una volta installati.
Evidenti i riflessi sulla marcatura CE, poiché per ottenere tale riconoscimento per sistemi antirumore da installare in campo aperto è necessaria la prova secondo UNI EN 1793-6. E considerevoli sono gli effetti sul mercato: il passaggio al regolamento UE 305/2011 – che sostituisce la direttiva 89/106/CE – comporta un cambiamento di approccio alla marcatura CE per i prodotti da costruzione. Si passa da una valutazione della conformità a una dichiarazione di prestazione del prodotto.

mb

Fonte UNI

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Ortofrutta, accordo con gli Usa. Da Genova partono i primi containers

Agricoltura-ortofruttaApertura di un nuovo sbocco commerciale verso gli Stati Uniti per le esportazioni di mele e pere italiane: partono i primi containers dal porto di genova verso gli Usa. “Lo snodo rappresenta un enorme occasione di crescita del nostro comparto ortofrutticolo – avverte il ministro Nunzia de Girolamo – negli ultimi mesi è stato condotto un lungo lavoro, insieme alle organizzazioni agricole e alle Regioni, con uno spirito di collaborazione che ha portato a risultati molto soddisfacenti. Le nostre produzioni ortofrutticole sono di eccezionale qualità e sono certa che questa qualità verrà apprezzata anche Oltreoceano”. Entra così nella sua fase applicativa il recente accordo siglato tra il Servizio fitosanitario italiano e quello statunitense che consente l’accesso al mercato americano delle mele e pere italiane e che ha comportato una specifica attività di controllo fitosanitario, a partire dai campi di produzione, sino alle verifiche effettuate direttamente da parte dell’ispettore dell’Animal and Plant Health Inspection Service (Aphis), in Italia già da diversi giorni.
I containers, sigillati in Italia dall’Aphis, saranno direttamente introdotti negli Usa senza ulteriori controlli all’arrivo.

AdA

Fonte: Il Denaro

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Ricerca e sviluppo: 300 mln per le Pmi

Bando ricerca e sviluppoArrivano 300 milioni di euro per le Pmi che investono in innovazione, ricerca e sviluppo: il Mise approva il primo intervento del nuovo Fondo per la crescita sostenibile, rivolto prevalentemente alle piccole e medie imprese. Obiettivo principale del bando è quello di promuovere l’innovazione e, per farlo, verranno concessi contributi ai progetti di ricerca e sviluppo sia di piccola che di media dimensione nei settori tecnologici individuati nel programma quadro comunitario Horizon 2020, ovvero: tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nanotecnologie, materiali avanzati, biotecnologie, fabbricazione e trasformazione avanzate, spazio, tecnologie volte a realizzare gli obiettivi della priorità “Sfide per la società” prevista dal Programma Horizon.

AdA

Fonte: Il Denaro

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