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Bando per università e centri di ricerca per trainare le Pmi su marchi e brevetti

Bando per università e centri di ricerca per trainare le Pmi su marchi e brevetti

Sono tre i milioni messi in campo dal ministero dello Sviluppo economico (Ufficio italiano brevetti e marchi) finalizzati al potenziamento degli Uffici di trasferimento tecnologico (Utt) di università ed enti pubblici di ricerca nazionali (Epr).

Il target finale è, ovviamente, quello delle imprese italiane, dal momento che sono loro le destinatarie dei progetti sul trasferimento di nuove idee e tecnologie attraverso la valorizzazione e la protezione dei titoli di proprietà industriale. L’esperienza passata, spiega il ministero dello Sviluppo economico, è stata positiva e ha visto l’inserimento negli Utt di 70 nuove figure professionali altamente specializzate. Il nuovo bando, quindi, servirà a «non disperdere questo patrimonio di nuove risorse professionali che possono contribuire ad incrementare la capacità innovativa delle imprese, in particolare di quelle piccole e medie, agevolando lo sviluppo di conoscenza scientifico-tecnologica in specifici settori produttivi e contesti locali». Lo scopo è quindi quello di dare continuità ai progetti già finanziati con il bando del 23 luglio 2015 e di sostenerne di nuovi.

Il nuovo avviso si articola su alcuni focus specifici:
finanziare, assicurando continuità operativa, oltre la scadenza del finanziamento già accordato con il bando del 23 luglio 2015, per una durata massima fino al 30 giugno 2020, i progetti delle università italiane e degli enti pubblici di ricerca italiani, per consolidare il processo di rafforzamento degli Utt in corso, in modo da massimizzare l’incremento dell’intensità e la qualità dei processi di trasferimento tecnologico verso le imprese (risorse disponibili 2,5 milioni di euro);
finanziare la realizzazione di nuovi progetti che abbiano l’obiettivo di aumentare l’intensità e la qualità dei processi di trasferimento tecnologico dalle università e dagli Epr alle imprese attraverso il potenziamento dello staff ed il rafforzamento delle competenze degli Utt per aumentare la capacità innovativa delle imprese, in particolare le piccole e medie, agevolando l’assorbimento e lo sviluppo di conoscenza scientifico-tecnologica in specifici settori produttivi e contesti locali (risorse disponibili 500mila euro).

Il bando evidenzia come i progetti di rafforzamento degli Utt devono, per forza di cose, essere una naturale continuazione di quelli già avviati e finanziati con il precedente bando. Vi accedono, quindi, le sole università e gli Epr che hanno ottenuto il finanziamento di progetti sulla linea 1 e 2 del bando del 23 luglio 2015.

A questo scopo, gli stessi dovranno concentrarsi sul potenziamento degli uffici di trasferimento tecnologico individuando, tra le altre cose, un piano che contenga obbligatoriamente il numero di visite nelle Pmi. Gli obiettivi sono :
la maggiore focalizzazione sulla protezione e trasferimento dei titoli di proprietà industriale relativi a specifici settori produttivi;
il sostegno alle attività di valorizzazione di titoli di proprietà industriale, aumentando le occasioni di contatto e promozione verso il mondo industriale, nonché le attività e le iniziative focalizzate nel favorire il trasferimento tecnologico di questi titoli.

Per i nuovi progetti, sono ammissibili le iniziative di potenziamento degli Utt per una loro maggiore focalizzazione sulla protezione e trasferimento dei titoli di proprietà industriale. In questo caso possono presentare una proposta di progetto solo le università e gli Epr che non abbiano presentato e attuato progetti a valere sul bando del 23 luglio 2015, dotati di Utt o di analoga struttura specificamente dedicata al trasferimento tecnologico, formalmente costituiti alla data di presentazione della proposta.

Il bando è aperto: le domande possono essere presentate entro il 22 giugno 2018.

AdA

Fonte Sole24Ore 149/18 AS

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Offerta più vantaggiosa, in Gazzetta le linee guida Anac n. 2 aggiornate al Correttivo

Offerta più vantaggiosa, in Gazzetta le linee guida Anac n. 2 aggiornate al Correttivo

Dopo l'approvazione definitiva da parte dell'Anac, sono state pubblicate anche nella Gazzetta Ufficiale n. 120 del 25 maggio le linee guida n.2 sull'offerta economicamente più vantaggiosa, riviste alla luce del decreto Correttivo della riforma appalti. Il documento punta a dare nuove indicazioni a stazioni appaltanti e imprese sui casi in cui core l'obbligo ricorrere alla valutazione delle offerte senza tenere conto solo del prezzo e l'elenco delle situazioni che invece autorizzano la stazione appaltante ad aggiudicare al massimo ribasso.

Nel documento, utile ma non vincolante per le amministrazioni, l'Autorità recepisce e anche le altre novità normative introdotte dal Dlgs 57/2017: a partire dal tetto massimo del trenta per cento ai punti riservati alla componente economica, fino al divieto di attribuzione - in caso di aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa - di un punteggio per l'offerta di opere aggiuntive rispetto a quanto previsto nel progetto esecutivo posto a base d'asta.

AdA

Scarica le linee guida Anac n. 2

Fonte Edilizia e Territorio MS

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Prevenzione incendi, online la nuova modulistica

Prevenzione incendi, online la nuova modulistica

Con decreto del Direttore Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica, DCPST n° 72 del 16/05/2018, è stata definita la nuova modulistica relativa alla presentazione delle istanze, delle segnalazioni e delle dichiarazioni concernenti i procedimenti di prevenzione incendi.

I nuovi modelli, pubblicati sul sito dei Vigili del fuoco, entreranno in vigore il prossimo 11 giugno 2018 sostituendo, contestualmente, la corrispondente modulistica attualmente in uso.

La modifica della modulistica è prevista dall'articolo 11, comma 2, del decreto del Ministro dell'interno 7 agosto 2012.

La Modulistica oggetto di aggiornamento è la seguente:
• Pin 1-2018 Valutazione Progetto: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2-2018 S.C.I.A. : (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2.1-2018 Asseverazione: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2.2-2018 - Cert. REI: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2.3-2018 - Dich. Prod.: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2.4-2018 - Dich. Imp.: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2.5-2018 - Cert. Imp.: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2.6-2018 Dichiarazione non aggravio rischio: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2 gpl- 2018 S.C.I.A.: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 2.1-gpl-2018 Attestazione: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 3-2018 Rinnovo periodico: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 3-gpl-2018 Attestazione di rinnovo periodico gpl: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 3.1-gpl-2018 Dichiarazione per rinnovo: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 4-2018 Deroga: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 5-2018 Richiesta N.O.F.: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 6-2018 Richiesta Verifica in corso d'opera: (in vigore dall'11 giugno 2018)
• Pin 7-2018 Voltura: (in vigore dall'11 giugno 2018)

AdA

Scarica la nuova modulistica di Prevenzione Incendi

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Asseverazione dei MOG della salute e sicurezza sul lavoro: in vigore la UNI/TR 11709:2018

Asseverazione dei MOG della salute e sicurezza sul lavoro: in vigore la UNI/TR 11709:2018

UNI ha adottato il rapporto tecnico UNI/TR 11709:2018 che fornisce gli indirizzi operativi validi per tutti i comparti lavorativi, utili al rilascio dell'asseverazione dei Modelli di Organizzazione e Gestione (MOG) della salute e sicurezza sul lavoro adottati ed efficacemente attuati.

Il rapporto tecnico "Adozione ed efficace attuazione dei Modelli di Organizzazione e Gestione della salute e sicurezza - Modalità di asseverazione da parte di Organismi Paritetici" fornisce altresì il testo valido per l'elaborazione delle norme tecniche che trattino le modalità di asseverazione da parte degli Organismi Paritetici (OP) di specifici settori.

L'Asseverazione è un processo particolare mediante il quale si garantisce che i modelli di organizzazione e gestione della sicurezza siano effettivamente attuati e applicati dall'azienda stessa. In ambito edile, il processo di asseverazione, che prende avvio con la richiesta da parte dell'impresa edile al CPT, prevede sostanzialmente tre fasi: una fase Istruttoria, caratterizzata dalla richiesta di asseverazione e dalla verifica dei pre-requisiti di accesso al servizio di asseverazione dell'impresa richiedente, una fase di Verifica durante la quale si effettua appunto la verifica e l'analisi di tutti gli obblighi documentali e un‘ultima fase, Valutativa, caratterizzata dalla valutazione del rapporto di verifica e dal rilascio dell'asseverazione. La prassi di riferimento UNI/PdR 2:2013 "Indirizzi operativi per l'asseverazione nel settore delle costruzioni edili e di ingegneria civile" è disponibile e liberamente scaricabile dal sito bibliotema.it.

L'art. 2 del D.Lgs. n. 81/2008 definisce come organismi paritetici quelli costituiti ad iniziativa di "una o più associazioni dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale". Con la Circolare del 29 luglio 2011 il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fornito la sua interpretazione sui requisiti necessari agli Enti per poter essere identificati come "organismi paritetici.

Oltre a svolgere e promuovere le attività di formazione, gli organismi paritetici devono anche: - asseverare l'adozione ed efficace attuazione dei modelli organizzativi e gestionali di cui all'art. 30 del D.Lgs. 81/08 e di cui al D.Lgs. n. 231/2001; - designare e comunicare alle aziende che non hanno nominato il proprio Rls aziendale il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale; - comunicare all'INAIL i nominativi delle imprese che hanno aderito al sistema degli organismi paritetici e gli Rlst correlati.

AdA

Scarica la prassi di riferimento UNI/PdR 2:2013

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Sicurezza sul lavoro negli uffici: il Ministero Lavoro adotta OiRA

Sicurezza sul lavoro negli uffici: il Ministero Lavoro adotta OiRA

Il Ministero del Lavoro, con Decreto del 23 maggio 2018, n. 61, adotta lo strumento OiRA (Online interactive Risk Assessment) per la valutazione dei rischi del settore "Uffici” al fine di dotare le micro, piccole e medie imprese di uno strumento online di valutazione interattiva dei rischi, che semplifichi tale adempimento e consenta un aggiornamento dinamico della valutazione dei rischi e del relativo documento.

Lo strumento si applica alle attività di ufficio dei settori privati e pubblici in cui siano presenti lavoratori rispondenti alla definizione di cui all'articolo 2 del D.Lgs. n.81/08, (con le limitazioni previste nell'articolo 3 del TUS). L'applicativo sarà reso disponibile gratuitamente attraverso il sito internet istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell'INAIL.

OiRA è un software ideato e messo gratuitamente a disposizione degli Stati membri dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) per aiutare, soprattutto le piccole e medie imprese, nel processo di valutazione dei rischi e nell’individuazione delle misure di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

È attualmente in uso in molti paesi dell’Unione Europea con gli adattamenti richiesti dai singoli stati membri e approvati dall’Agenzia europea e dalla Community internazionale di OiRA.

Lo strumento è stato sviluppato nell’ambito di un apposito gruppo di lavoro cui hanno aderito i rappresentanti di amministrazioni pubbliche centrali e territoriali, delle parti sociali nonché esperti di enti pubblici di ricerca quali l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’INAIL.

AdA

Scarica il Decreto Ministeriale 23/05/2018 n. 61

Avvia l’applicativo

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Pesca e acquacoltura, dalla Regione Campania bandi per 11 mln

Pesca e acquacoltura, dalla Regione Campania bandi per 11 mln

La Regione Campania, con i Decreti nn. 133, 134 e 135 del 22 maggio 2018, ha approvato i bandi di attuazione delle misure del Programma Operativo Feamp MP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) 2014/2020 dedicate agli operatori della pesca e alle imprese acquicole, per una dotazione finanziaria complessiva di oltre 11 milioni di euro.

Con il Feamp la Regione mette a disposizione delle Pmi del comparto pesca e acquacoltura le risorse necessarie alla loro crescita economica, anche in termini di competitività, innovazione e sostenibilità, con l’obiettivo di creare sviluppo e occupazione nei territori costieri. Nello specifico, il bando della misura 1.32 (dotazione finanziaria di circa 2,1 milioni), punta a migliorare le condizioni di igiene, salute, sicurezza e lavoro dei pescatori, sostenendo gli investimenti, a bordo delle imbarcazioni o destinati a singole attrezzature, che siano aggiuntivi a quelli effettuati in ottemperanza alla normativa nazionale e dell’Unione.

Possono presentare domanda di sostegno tutti i pescatori, gli armatori o proprietari delle imbarcazioni. Il bando della misura 1.41 (dotazione di 2,4 milioni di euro) supporta gli investimenti volti ad aumentare l’efficienza energetica delle imbarcazioni e mitigare gli effetti della pesca sui cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di carbonio. In concreto, sono finanziabili operazioni quali la sostituzione dei motori, l’acquisto di attrezzature a bordo o l’adozione di fonti rinnovabili di energia, effettuate da armatori e proprietari delle imbarcazioni.

Il bando della misura 2.48 (dotazione di circa 6,6 milioni) sostiene, invece, le Pmi dell’acquacoltura che effettuano investimenti per accrescere la competitività e redditività oppure per preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse o anche per aumentare l’efficienza energetica e favorire la conversione verso fonti rinnovabili di energia.

Prevista un’intensità di aiuto pari al 50 per cento della spesa ammissibile. “L’attuazione del Programma è entrata nel vivo – dichiara Franco Alfieri, capo della segreteria del Presidente De Luca – ed una delle nostre priorità è sostenere le imprese della pesca artigianale costiera, da troppo tempo in sofferenza. Da evidenziare che i due nuovi bandi dedicati alla pesca, aperti anche alle imbarcazioni di stazza medio-grande, prevedono un’intensità di aiuto pari al 50 per cento della spesa ammissibile, che può arrivare fino all’80 nel caso della piccola pesca”.

AdA

Scarica i decreti

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Ecobonus, ecco le regole per la cessione del credito d’imposta

Ecobonus, ecco le regole per la cessione del credito d’imposta

Arrivano i chiarimenti delle Entrate sulla cessione dell’Ecobonus, vale a dire il credito d’imposta per gli interventi di efficientamento energetico, ulteriormente rafforzato con la legge di Bilancio 2018.

La circolare n. 11/E/2018 del 18 maggio 2018, chiarisce che i contribuenti possono cedere il credito d’imposta sia ai fornitori che hanno effettuato l’intervento sia ad altri soggetti privati, tra i quali rientrano gli organismi associativi, inclusi consorzi e società consortili, anche se partecipati da soggetti finanziari, ma non in quota maggioritaria e senza detenerne il controllo. Allo stesso modo, la cessione dell’Ecobonus può avvenire nei confronti delle Energy Service Companies (le cosiddette “Esco”, ovvero società che effettuano interventi per l’efficientamento energetico, accettando un rischio finanziario) e delle Società di Servizi Energetici (Sse) che offrono servizi integrati per la realizzazione e l’eventuale successiva gestione degli interventi di risparmio energetico. La circolare ribadisce - come prevede la norma - il divieto di cessione diretta a società finanziarie, fatta eccezione per i casi in cui il contribuente cedente sia un soggetto no tax area, unico caso nel quale la legge ammette l’eventuale cessione a banche e intermediari finanziari.

La circolare dell’Agenzia affronta inoltre il tema del numero di cessioni di cui può esser oggetto il credito. Rispetto all’ambito applicativo della norma, l’Agenzia delle Entrate, acquisito il parere della Ragioneria Generale dello Stato per gli impatti della disciplina su debito e deficit pubblico, precisa che la cessione del credito d’imposta deve essere limitata a un solo “passaggio” successivo a quello effettuato dal contribuente titolare del diritto. Inoltre, viene previsto che i “soggetti privati”, ai quali il credito può essere ceduto, devono comunque essere collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione.

La legge di bilancio 2018 ha introdotto una detrazione maggiorata per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali abbinati a quelli di messa in sicurezza antisismica e a quelli di riqualificazione energetica. La detrazione spetta nella misura dell’80% per i lavori eseguiti nelle zone sismiche 1, 2 e 3, se determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, e dell’85% in caso di passaggio a due classi di rischio inferiori. La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali e si applica su un ammontare massimo di 136mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari.

Il credito per gli interventi di efficienza energetica può essere ceduto da tutti i contribuenti teoricamente beneficiari della detrazione, anche se non tenuti al versamento dell’imposta; la possibilità di cedere la detrazione, pertanto, riguarda tutti i soggetti che sostengono le spese in questione. Rimangono valide le cessioni dei crediti effettuate sulla base delle indicazioni contenute nel Provvedimento del 28 agosto 2017, se compiute prima della circolare n. 11/E/2018.

AdA

Scarica la Circolare 11/E/2018

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Avvalimento e soccorso istruttorio, da ANAC una guida

Avvalimento e soccorso istruttorio, da ANAC una guida

Rendere più immediate le norme del Codice Appalti riguardanti l’avvalimento e il soccorso istruttorio. È l’obiettivo con cui l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha redatto il vademecum che dovrebbe consentire a professionisti, imprese e Stazioni Appaltanti di non commettere errori tali da rischiare l’esclusione dalle gare.

La rassegna offre una rappresentazione del percorso interpretativo della disciplina in materia di soccorso istruttorio e avvalimento compiuto dall’Autorità attraverso i pareri di precontenzioso emessi nel corso del 2017.

Le massime dei pareri resi sui due istituti, corredate da sintetiche indicazioni relative alla disciplina di riferimento e, se del caso, alla posizione della giurisprudenza amministrativa, sono state commentate e riunite in un testo unitario, suddiviso in capitoli, al fine di orientare l’esercizio dell’azione amministrativa.

AdA

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Innovazione tecnologica, dalla Regione 45 milioni per le imprese campane

Innovazione tecnologica, dalla Regione 45 milioni per le imprese campane

È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 36 del 21 maggio 2018 l’avviso pubblico per il sostegno alle imprese campane nell’ambito delle aree di specializzazione coerenti con la Ris3 Strategia di Specializzazione Intelligente – (aerospazio, beni culturali, turismo, edilizia sostenibile, biotecnologie, salute dell’uomo, agroalimentare, energia e ambiente, materiali avanzati e nanotecnologie, trasporti di superficie, logistica).

In particolare, con l’avviso la Regione intende finanziare le seguenti attività di innovazione tecnologica:

  • Fase 1 Studi preliminari per micro e piccole e medie imprese per esplorare la fattibilità tecnica ed economica, la difendibilità intellettuale ed il potenziale commerciale di idee innovative;
  • Fase 2 Progetti di trasferimento tecnologico e di prima industrializzazione per le imprese innovative e ad alto potenziale.

Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 45 milioni di euro di fondi Fesr 2014-2020 (5 milioni per la fase 1 e 40 milioni per la fase 2).

Con questo bando la Regione intende stimolare la partecipazione qualificata delle imprese campane a progetti per la ricerca e l’innovazione, con l’obiettivo di valorizzare quelli di qualità e di aumentare la competitività del nostro sistema industriale e produttivo, attraverso il trasferimento sul mercato dei risultati della ricerca.

I progetti devono essere realizzati nell’ambito di proprie unità locali situate in Campania e prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 50mila euro e non superiori a 120mila euro per la fase 1, e non inferiori a 500mila euro e non superiori a 2 milioni di euro per la fase 2.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate a mezzo Pec, all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a partire dalle ore 12 del 45° giorno dalla pubblicazione dell’avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. La procedura di selezione delle domande è a “sportello valutativo” e durerà di regola 30 giorni dal termine di presentazione delle stesse.

AdA

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Verifiche periodiche attrezzature, nuovo elenco soggetti abilitati

Verifiche periodiche attrezzature, nuovo elenco soggetti abilitati

Con il Decreto direttoriale del 22 maggio 2018 n. 51, che sostituisce integralmente quello del decreto direttoriale 14 febbraio 20 diciottesimo 18, n. 12, è stato adottato il diciottesimo elenco dei soggetti abilitati per l'effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro ai sensi dell'articolo 71, comma 11, del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.

Il suddetto decreto consta in sei articoli:

  • art. 1 – rinnovata l’iscrizione per i soggetti che hanno regolarmente trasmesso la documentazione richiesta e per i quali la Commissione di cui al Decreto interministeriale dell’11 aprile 2011 ha concluso la propria istruttoria;
  • art. 2 – apportate le variazioni alle iscrizioni già in possesso in termine di estensione ovvero di riduzione, sulla base delle richieste pervenute nei mesi precedenti;
  • art. 3 – decretato l’inserimento ex novo, delle società ivi indicate, nell’elenco dei soggetti abilitati;
  • art. 4 – decretato la cancellazione della società indicata dall’elenco dei soggetti abilitati con un altro nome;
  • art. 5 – specificato che con il presente decreto si adotta l’elenco aggiornato, in sostituzione di quello adottato con il decreto del 14 febbraio 2018;
  • art. 6 – riportati, come di consueto, gli obblighi cui sono tenuti i soggetti abilitati.

Nello specifico, i soggetti abilitati siano tenuti:

  • a riportare in un apposito registro informatizzato copia dei verbali delle verifiche effettuate, nonché i seguenti dati:
    • regime di effettuazione della verifica (affidamento diretto da parte del datore di lavoro o da parte del titolare della funzione)
    • data del rilascio
    • data della successiva verifica periodica
    • datore di lavoro
    • tipo di attrezzatura con riferimento all’allegato VII del D.lgs. 81/08
    • costruttore
    • modello e numero di fabbrica o di matricola e per le attrezzature certificate CE da parte di Organismi Notificati il relativo numero di identificazione
  • a conservare per un periodo non inferiore a 10 anni, tutti gli atti documentali relativi all’attività di verifica.
  • a trasmettere il registro informatizzato per via telematica, con cadenza trimestrale, al soggetto titolare della funzione
  • a conservare tutti gli atti documentali relativi all’attività di verifica per un periodo non inferiore a 10 anni

AdA

Scarica il Decreto direttoriale del 22 maggio 2018 n. 51

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