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Sismabonus: nuova guida delle Entrate sulle detrazioni

Sismabonus: nuova guida delle Entrate sulle detrazioni

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la nuova guida aggiornata sulle detrazioni per gli interventi antisismici, meglio note come sismabonus; il vademecum illustra in cosa consiste l’agevolazione, chi sono i soggetti interessati dai benefici, quali sono i vantaggi fiscali e le modalità per accedere alla misura di favore.

Per gli interventi di adozione di misure antisismiche sugli edifici, il dl n. 63/2013 ha introdotto il cosiddetto “sismabonus”, un’agevolazione che dal 1° gennaio 2017 può essere fruita per lavori realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo e su quelli utilizzati per attività produttive.

È prevista una detrazione d’imposta del 50% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, calcolata su un importo complessivo pari a 96.000 euro per unità immobiliare e per ciascun anno, da ripartire in cinque quote annuali di pari importo, nell’anno in cui sono state sostenute le spese e in quelli successivi.

La detrazione fiscale sale al 70% della spesa sostenuta (75% per gli edifici condominiali) se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico che determina il passaggio ad 1 classe di rischio inferiore e aumenta fino all’80% (85% per gli edifici condominiali) se ai lavori consegue il passaggio a 2 classi di rischio inferiori.

Rientrano tra le spese detraibili anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica sismica degli immobili.

L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti di godimento sui beni oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese. Dal 2018 tra i beneficiari dell’agevolazione sono inclusi anche gli istituti autonomi per le case popolari ed i soggetti con finalità analoghe.

Dal 1° gennaio 2017, in luogo della detrazione del 75 o dell’85%, i condomini possono scegliere di cedere il credito a favore dei fornitori che hanno effettuato i lavori o ad altri soggetti privati che siano comunque collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione.

AdA

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Verifiche periodiche attrezzature di lavoro: adottato il ventunesimo elenco

Verifiche periodiche attrezzature di lavoro: adottato il ventunesimo elenco

Con il Decreto Direttoriale n. 8 del 25 febbraio 2019 è stato adottato il ventunesimo elenco, di cui al punto 3.7 dell'Allegato III del Decreto 11 aprile 2011, dei soggetti abilitati per l'effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro ai sensi dell'articolo 71, comma 11, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.

Il Decreto è composto da sei articoli:

  • all'articolo 1 si rinnova per cinque anni l'iscrizione per i soggetti che hanno trasmesso la documentazione richiesta e per i quali la Commissione di cui al D.I. 11.04.2011 ha potuto concludere la propria istruttoria;
  • all'articolo 2sono apportate le variazioni alle abilitazioni dei soggetti già iscritti, sulla base delle richieste pervenute nei mesi precedenti;
  • all'articolo 3 è prorogata l'iscrizione al 30 aprile 2019 per il soggetto indicato, per il quale la Commissione di cui al D.I. 11.04.2011 non ha potuto tempestivamente concludere la propria istruttoria;
  • all'articolo 4 è disposta la cancellazione dei soggetti indicati;
  • all'articolo 5 è specificato che il Decreto adotta l'elenco aggiornato in sostituzione di quello adottato con il precedente del 23 novembre 2018;
  • all'articolo 6 sono riportati, come di consueto, gli obblighi cui sono tenuti i soggetti abilitati.


L'elenco adottato in allegato al Decreto Direttoriale del 25 febbraio 2019 sostituisce integralmente il precedente elenco allegato al Decreto del 23 novembre 2018.

AdA

Scarica il Decreto Direttoriale n. 8 del 25 febbraio 2019

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MUD: approvato il modello per il 2019

MUD: approvato il modello per il 2019

Approvato per l'anno 2019 il nuovo Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD), attraverso il DPCM 24 dicembre 2018 in sostituzione di quello precedente allegato al DPCM del 28 dicembre 2017, come richiesto dal Ministero dell'ambiente, così da poter acquisire i dati relativi ai rifiuti da tutte le categorie di operatori, in attuazione della più recente normativa europea ed in attesa dell'entrata in vigore del nuovo SISTRI, annunciata a seguito delle disposizioni della DL Semplificazioni.

Il modello sarà utilizzato per le dichiarazioni da presentare entro il 30 aprile di ogni anno con riferimento all'anno precedente, come disposto dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70. L'accesso alle informazioni ivi contenute è disciplinato dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195.

Contiene un riferimento alla propria articolazione e le istruzioni per la compilazione, ed è suddiviso in alcune parti generiche (Struttura, Presentazione, Soggetti Obbligati) e nelle parti relative alle diverse Comunicazioni (Semplificata, Comunicazioni Rifiuti, Veicoli fuori uso, Imballaggi, Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, Rifiuti urbani e assimilati e le Comunicazioni dei Produttori di AEE).

AdA

Scarica il DPCM 24 dicembre 2018

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Fondi UE per la promozione dei prodotti agricoli sul mercato europeo e sui mercati esterni

Fondi UE per la promozione dei prodotti agricoli sul mercato europeo e sui mercati esterni

Il Regolamento comunitario 1144/2014 ha previsto sovvenzioni per le azioni ed i programmi di promozione dei prodotti agricoli europei sul mercato interno e nei paesi terzi .

La misura, promossa dalla DG Agricoltura della Commissione Europea e gestita dall’agenzia esecutiva Chafea , sostiene azioni di informazione e promozione con lo scopo di rafforzare la competitività dell’ agricoltura , portando a conoscenza dei consumatori in Europa e nel Mondo gli alti standard di qualità delle produzioni e rafforzando sul mercato i prodotti europei , a partire dalle produzioni tipiche e certificate ( IGP , DOP , Bio , ecc…).

Il bando si articola in due linee di finanziamento: una dedicata ai programmi “semplici” (promossi anche in riferimento ad un singolo prodotto o settore produttivo) e l’altra dedicata ai programmi “multipli” (che prevedano il coinvolgimento di più di un promotore o un’organizzazione a livello sovranazionale).

Obiettivi specifici indicati dalla programmazione comunitaria sono:

  • migliorare il grado di conoscenza dei meriti dei prodotti agricoli dell’Unione e degli elevati standard applicabili ai metodi di produzione nell’Unione;
  • aumentare la competitività e il consumo dei prodotti agricoli e di determinati prodotti alimentari dell’Unione e ottimizzarne l’immagine tanto all’interno quanto all’esterno dell’Unione;
  • rafforzare la consapevolezza e il riconoscimento dei regimi di qualità dell’Unione;
  • aumentare la quota di mercato dei prodotti agricoli e di determinati prodotti alimentari dell’Unione, prestando particolare attenzione ai mercati di paesi terzi che presentano il maggior potenziale di crescita;
  • ripristinare condizioni normali di mercato in caso di turbative gravi del mercato, perdita di fiducia dei consumatori o altri problemi specifici.

Le azioni di informazione e di promozione possono riguardare i regimi seguenti (cioé riguardare i prodotti che rientrino nelle casistiche indicate) :

  1. i regimi di qualità stabiliti dal regolamento (UE) n. 1151/2012, dal regolamento (CE) n. 110/2008 e dall’articolo 93 del regolamento (UE) n. 1308/2013 (ovvero i prodotti caratterizzati da indicazione geografica e denominazioni d’origine);
  2. il metodo di produzione biologica, quale definito dal regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio;
  3. il simbolo grafico dei prodotti agricoli di qualità tipici delle regioni ultraperiferiche, di cui all’articolo 21 del regolamento (UE) n. 228/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio ;
  4. i regimi di qualità di cui all’articolo 16, paragrafo 1, lettere b) e c), del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio .

Le azioni informative possono essere promosse dalle organizzazioni ed associazioni dei produttori e da enti ed organismi pubblici che perseguano le specifiche finalità di promozione agroalimentare.
Le proposte di azione saranno selezionate anche sulla base dell’aderenza delle stesse al Programma di lavoro annuale stabilito dalla Commissione Europea.
Le azioni di informazione e di promozione possono in particolare consistere delle seguenti attività ammissibili :

  1. Gestione del progetto
  2. Strategia (Definizione della strategia di comunicazione, Definizione dell’immagine della campagna)
  3. Relazioni pubbliche  (Azioni di PR, Eventi stampa)
  4. Sito web, media sociali  (Configurazione, manutenzione, aggiornamento del sito web,  MEDIA sociali -configurazione degli account, interventi regolari – nonché applicazioni per dispositivi mobili, piattaforme di e-learning, seminari online ecc.)
  5. Pubblicità ( Stampa, TV,  Radio,  Servizi online, Attività in ambienti esterni,  Cinema)
  6. Strumenti di comunicazione (Pubblicazioni, kit mediatici, gadget promozionali eVideo promozionali)
  7. Eventi (Stand in fiere, Seminari, workshop, incontri tra imprese, formazioni per la vendita/corsi di cucina, attività nelle scuole, Settimane dei ristoranti, Sponsorizzazione di eventi. Viaggi di studio in Europa)
  8. Promozione presso i punti vendita (Giornate di degustazione, promozione nelle pubblicazioni destinate ai dettaglianti, pubblicità presso i punti vendita).

Ogni proposta progettuale dovrà prevedere una durata compresa fra il minimo di un anno ed il massimo di tre anni.

Per quanto riguarda i programmi “multipli” quest’anno i bandi specifici sono:

Per i programmi “semplici” i topic tematici sono i seguenti:

Il budget della misura è di 95 milioni per i progetti “semplici” e di 86,6 milioni per i progetti “multipli” di promozione, con un contributo UE che può arrivare fino al 70% delle spese per le azioni rivolte al mercato europeo ed  all’ 80% per gli interventi sui mercati non UE.

Le domande dovranno essere presentate online entro il 16 aprile 2019

Per saperne di più consultare la pagina dedicata ai programmi di promozione UE dei prodotti agricoli sui mercati interni ed internazionali

mb

Fonte UE

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Interpello in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Esposizioni all’amianto

Interpello in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Esposizioni all’amianto

La Regione Toscana ha formulato istanza di interpello per conoscere il parere della Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro in merito all'applicazione, per l'attività degli Enti ispettivi, della Circolare “Orientamenti pratici per la determinazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all'amianto nell'ambito delle attività previste dall'art. 249 c. 2 del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D. Lgs. 3 agosto 2009, n. 106”.

In particolare l'istante chiede se il punto d), dell'allegato 1 alla Circolare Esedi, trova applicazione per gli Enti ispettivi. Nello specifico il richiedente rappresenta che al punto d), dell'allegato 1 alla lettera circolare richiamata, per la "Sorveglianza e controllo dell'aria e prelievo dei campioni ai fini dell'individuazione della presenza di amianto in un determinato materiale si citano attività di campionamento ed analisi di campioni aerei o massivi ed attività di sopralluogo per accertare lo stato di conservazione dei manufatti installati".

In merito, la Commissione ritiene che il punto d), dell’allegato 1 alla circolare del 25.01.2011 trovi applicazione soltanto nei confronti dei soggetti che svolgono attività rientranti nell’ambito di previsione di cui all’articolo 246 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni e integrazioni.

Resta fermo l’obbligo per il datore di lavoro, pubblico o privato, di effettuare la valutazione dei rischi, anche in relazione all’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni, in conformità a quanto previsto dall’articolo 236 del citato decreto legislativo e di adottare tutte le misure necessarie così come previsto dal titolo IX, Capo II - protezione da agenti cancerogeni e mutageni - del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni e integrazioni.

AdA

Scarica l'Interpello 2/2019

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Segnaletica Stradale: criteri di sicurezza per attività in presenza di traffico veicolare

Segnaletica Stradale: criteri di sicurezza per attività in presenza di traffico veicolare

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero della Salute ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 del 13 febbraio 2019, il Decreto interministeriale del 22 gennaio 2019, ai sensi dell'art. 161, comma 2-bis, del D.Lgs. 81/2008, con l’individuazione delle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare.

Ciò non preclude l'utilizzo di altre metodologie di consolidata validità, conferma il Ministero. Resta salvo anche il disciplinare tecnico approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 10 luglio 2002 sul segnalamento temporaneo delle attività lavorative sopra citate.
Il DIM 22/01/2019 abroga il precedente decreto in materia (DIM del 4 marzo 2013) ed entra in vigore decorsi trenta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 13/2/2019).

In base alle previsioni dell'art. 2 i gestori delle infrastrutture e le imprese appaltatrici, esecutrici o affidatarie, dovranno applicare almeno i criteri di sicurezza di cui all'allegato I al DIM 22/1/2019, ovvero criteri equivalenti per le situazioni non disciplinate nell'allegato. L'adozione di questi criteri va poi documentata nei documenti della sicurezza di cui agli articoli 17, 26, 96 e 100 del D.Lgs. 81/2008.

L'art. 3 del DIM 22/1/2019 richiede ai datori di lavoro del gestore delle infrastrutture e delle imprese esecutrici e affidatarie, di apprestare adeguata informazione, formazione e addestramento specifici agli addetti all'attività di apposizione, integrazione e rimozione della segnaletica, relativamente alle nuove procedure. Gli stessi datori devono mettere a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale conformi alle previsioni di cui al Titolo III del D.Lgs. n.81/2008.

AdA

Scarica il Decreto interministeriale del 22 gennaio 2019

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Agricoltura, Psr 2014-2020: aperta in Campania la procedura telematica

Agricoltura, Psr 2014-2020: aperta in Campania la procedura telematica

Sul Portale Gare della Regione Campania è stata aperta la Procedura telematica per la selezione di operatori economici cui affidare servizi di consulenza in agricoltura a valere sulla misura M02- Sottomisura 2.1 del PSR Campania 2014/2020.

La scadenza per la presentazione delle istanze è fissata alle ore 13.00 del 12 aprile 2019.

L’importo complessivo della gara è di euro € 4.100.000,00 (euro quattromilionicentomila/00) IVA esclusa ed è articolato nei seguenti Lotti:

  1. A) Consulenza al miglioramento gestionale

Lotto A1: Lotto A1 – Miglioramento delle performances ambientali ed economiche delle imprese agricole e zootecniche € 340.000,00 (euro trecentoquarantamila/00)

Lotto A2 – Orientamento delle imprese agricole e zootecniche al mercato ed all’innovazione: € 340.000,00 (euro trecentoquarantamila/00)

Lotto A3 – Sicurezza alimentare e sviluppo delle piccole produzioni e dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, DOP ed IGP: € 250.000,00 (euro duecentocinquantamila/00)

  1. B) Filiera Florovivaistica

Lotto B1 – Florovivaismo in Campania: € 100.000,00 (euro centomila/00)

  1. C) Filiera Vitivinicola

Lotto C1 - Vitivinicoltura nelle aree vocate della Campania nord occidentale: € 160.000,00 (euro centosessantamila/00)

Lotto C2 - Vitivinicoltura nelle aree vocate della Campania sud orientale: € 120.000,00 (euro centoventimila/00)

  1. D) Filiera Frutticola

Lotto D1 - Frutticoltura intensiva nelle aree costiere delle province di Caserta e Napoli: € 270.000,00 (euro duecentosettantamila/00)

Lotto D2 - Frutticoltura intensiva nella Piana del Sele: € 115.000,00 (euro centoquindicimila/00)

Lotto D3 – Coltura del castagno e del nocciolo: € 140.000,00 (euro centoquarantamila/00)

Lotto D4 – Agrumicoltura di qualità in Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana: € 50.000,00 (euro cinquantamila / 00)

  1. E) Filiera Orticola

Lotto E1 - Orticoltura nelle aree interne della Campania: € 80.000,00 (euro ottantamila/00)

Lotto E2 – Orticoltura in Terra di Lavoro: € 60.000,00 (euro sessantamila/00)

Lotto E3 – Orticoltura nella provincia di Napoli: € 280.000,00 (euro duecentoottantamila/00)

Lotto E4 – Orticoltura nella Piana del Sele: € 280.000,00 (euro duecentoottantamila/00)

Lotto E5 – Orticoltura in Cilento e Vallo di Diano: € 190.000,00 (euro ottantamila/00)

  1. F) Filiera Olivicola-Olearia

Lotto F1 - Olivicoltura nelle aree interne - Avellino: € 80.000,00 (euro ottantamila/00)

Lotto F2 - Olivicoltura nelle aree interne - Benevento: € 260.000,00 (euro duecentosessantamila/00)

Lotto F3 - Olivicoltura nelle aree di Terra di lavoro, Vesuviana e Penisola Sorrentina: € 170.000,00 (euro centosettantamila/00)

Lotto F4 - Olivicoltura in Cilento e Vallo di Diano: € 160.000,00 (euro centosessantamila/00)

Lotto F5 - Olivicoltura nei Monti Picentini, Costiera Amalfitana e Colline Salernitane: € 140.000,00 (euro centoquarantamila/00)

  1. G) Filiera zootecnica

Lotto G1 – Allevamento bovino estensivo nelle aree interne: € 165.000,00 (euro centosessantacinquemila/00)

Lotto G2 – Allevamento bovino intensivo in Terra di Lavoro: € 100.000,00 (euro centomila/00)

Lotto G3 – Allevamento bovino intensivo Piana del Sele: € 100.000,00 (euro centomila/00)

Lotto G4 – Allevamento bufalino: € 100.000,00 (euro centomila/00)

Lotto G5 – Allevamento ovi-caprino: € 50.000,00 (euro cinquantamila/00)

AdA

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Sviluppo sostenibile, nuova call per giovani under 30

Sviluppo sostenibile, nuova call per giovani under 30

Al via la terza edizione di “Youth in Action for Sustainable Development Goals”, il concorso rivolto ai giovani under 30 che premierà le migliori idee progettuali in grado di favorire il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdgs). I ragazzi dovranno ideare progetti che sappiano coniugare la crescita economica con la tutela dell’ambiente e il rispetto dei principi di equità sociale. È possibile candidare le proprie idee fino al 3 maggio 2019.

Il concorso, giunto alla terza edizione, è promosso da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, ed è ospitato sulla piattaforma digitale ideaTre60, in collaborazione con ASviS e con il supporto di Aiesec, Rus e Sdsn Youth. Si rivolge a giovani under 30, che, da quest’anno, potranno partecipare singolarmente o in team, iscritti a un corso universitario o post-universitario, o già in possesso di un titolo di laurea o post laurea.

Saranno premiate le migliori idee progettuali al servizio dello Sviluppo Sostenibile: fino a 26 idee progettuali presentate individualmente, e 1 idea presentata da un team. A ciascuno dei 26 vincitori sarà offerto uno stage retribuito, fino a 6 mesi, presso uno dei promotori e partner dell’iniziativa. Per il miglior progetto di team verrà offerto da Lavazza spa una esperienza all’estero, in un Paese produttore di caffè, dove l’azienda è attiva con progetti di sostenibilità (premio Yia Lavazza).

Tre saranno, inoltre, i premi speciali: Premio speciale Sounding Board, Fondazione Italiana Accenture premierà la migliore idea progettuale con l’erogazione di una somma di denaro pari a 5.000 euro da utilizzare per percorsi formativi; Premio speciale Sdsn Youth, una delle idee progettuali finaliste avrà la possibilità di partecipare all’International Conference on Sustainable Development di New York, a settembre 2019; Premio speciale Sdsn Youth ‘Youth Solutions Hub (Ysh)’, una delle idee progettuali proposte verrà selezionata dal Project leader di Sdsn Youth e sarà inclusa nella piattaforma online Ysh che facilita il contatto tra giovani innovatori impegnati su temi di Sviluppo Sostenibile (Sds) e tutor, strumenti e risorse utili a validare e affinare le soluzioni progettate.

Tutti i partecipanti al concorso avranno l’opportunità di seguire corsi di formazione online attraverso moduli dedicati di e-learning, finalizzati all’approfondimento di tematiche relative al perseguimento degli SDGs e più in generale alla sostenibilità. I finalisti verranno poi supportati nell’affinamento dell’idea progettuale attraverso una giornata di workshop formativo indirizzato al perfezionamento della stessa e alla preparazione di una presentazione per i rappresentanti delle aziende e organizzazioni partner.

AdA

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Sicurezza delle cabine di verniciatura. Pubblicata la UNI EN 16985

Sicurezza delle cabine di verniciatura. Pubblicata la UNI EN 16985

Pubblicata la UNI EN 16985:2019 “Cabine di verniciatura per materiali di rivestimento organici - Requisiti di sicurezza” tratta tutti i pericoli significativi, le situazioni e gli eventi pericolosi relativi alle cabine di verniciatura per l’applicazione di materiali di rivestimento liquidi organici quando sono utilizzati come previsto e nelle condizioni previste dal fabbricante, compreso l’utilizzo improprio ragionevolmente prevedibile.
Le cabine di verniciatura a spruzzo rappresentano un’area di lavoro controllata per l’applicazione di materiali di rivestimento liquidi e in polvere ai pezzi in lavorazione (auto, aerei, mobili, parti di macchinari, parti di prodotti di consumo, ecc.).
Gli aspetti fondamentali presi in esame dalla norma sono le misure di sicurezza contro le sostanze pericolose, dannose per la salute o che possono rivelarsi causa di incendi o di esplosioni.
La UNI EN 16985 sostituisce UNI EN 12981, UNI EN 13355 e UNI EN 12215, combinandoli in un unico standard di sicurezza semplificando l’implementazione di misure correlate, garantendo un ambiente di lavoro sicuro, finalizzato al raggiungimento dell’efficienza in termini energetici e di costi e alla riduzione dell’impatto ambientale.
In particolare, la norma perfeziona e chiarisce i concetti di sicurezza per la protezione contro le sostanze pericolose utilizzate nel processo di applicazione della vernice. Per esempio, indica inequivocabilmente che per le cabine di verniciatura per applicazione manuale della vernice il ricircolo dell’aria non è consentito quando gli operatori si trovano all’interno, il che significa che l’aria condizionata usata per ventilare la cabina - un processo necessario per garantire la buona applicazione del rivestimento a spruzzo - deve essere inviata al trattamento dei gas di scarico.
Per questo motivo, e per garantire la conformità alla legislazione ambientale, oltre ai requisiti di sicurezza delle cabine in oggetto la EN 16985 fornisce anche informazioni sui requisiti environmentally-friendly di progettazione e di costruzione. Aggiornato anche il concetto di protezione contro le esplosioni allo stato della ricerca.
La norma, pubblicata nell’ambito del CEN/TC 271 “Surface treatment equipment - Safety”, è destinata a diventare una norma armonizzata a supporto della Direttiva Macchine 2006/42/CE.

mb
Fonte UNI

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Prestazioni energetiche degli edifici. Nuova norma UNI

Prestazioni energetiche degli edifici. Nuova norma UNI

Pubblicata, a cura del CTI - Comitato Termotecnico Italiano, la UNI/TS 11300-2:2019 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l'illuminazione in edifici non residenziali”
La prestazione energetica di un edificio esprime la quantità di energia necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico correlato ad un uso standard delledificio e comprende l’energia utilizzata per il riscaldamento dell’ambiente, il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, il raffrescamento, la ventilazione ed eventualmente l’illuminazione artificiale e il trasporto di persone o cose.
La specifica tecnica da poco pubblicata fornisce dati e metodi di calcolo per la determinazione dei fabbisogni di energia termica utile per il servizio di produzione di acqua calda sanitaria, nonché di energia fornita e di energia primaria per i servizi di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria. Fornisce inoltre il metodo di calcolo per la determinazione del fabbisogno di energia primaria per il servizio di ventilazione e le indicazioni e i dati nazionali per la determinazione dei fabbisogni di energia primaria per il servizio di illuminazione in accordo con la UNI EN 15193. La UNI/TS 11300-2 fornisce dati e metodi per il calcolo dei rendimenti e delle perdite dei sottosistemi di generazione alimentati con combustibili fossili liquidi o gassosi.
La specifica tecnica si applica a sistemi di nuova progettazione, ristrutturati o esistenti: per il solo riscaldamento, misti o combinati per riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria, per sola produzione acqua calda per usi igienico-sanitari, per i sistemi di sola ventilazione, per i sistemi di ventilazione combinati alla climatizzazione invernale, per i sistemi di illuminazione negli edifici non residenziali.

mb
Fonte UNI

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