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Premi e contributi Inail 2019, riduzione 15,24%

Premi e contributi Inail 2019, riduzione 15,24%

Pubblicato il Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 22 ottobre 2018, concernente la riduzione nella misura del 15,24% per l’anno 2019, dell’importo dei premi e contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali di cui ai provvedimenti attuativi dell’articolo 1, comma 128, Legge 27 dicembre 2013, n. 147 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato.

Il decreto approva la determinazione del Presidente dell’Inail n. 356 dell’8 agosto 2018 che aveva fissato la misura della riduzione per il 2019 al 15,24%.

AdA

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Acustica, isolamento dal rumore di calpestio. Nuova norma UNI

Acustica, isolamento dal rumore di calpestio. Nuova norma UNI

Sempre più spesso l’isolamento acustico negli edifici assume una componente importante per la qualità di vita delle persone. È il caso del rumore da calpestio che può essere particolarmente sgradevole e creare non pochi disagi se non curato. Ecco perché la commissione "Acustica e vibrazioni" si è interessata del recepimento anche in lingua italiana della norma UNI EN ISO 16283-2:2018Acustica - Misure in opera dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Parte 2: Isolamento dal rumore di calpestio“
Questo documento descrive un metodo in opera per la misurazione dell'isolamento dai rumori di calpestio di solai utilizzando il generatore normalizzato di calpestio. Il metodo è applicabile sia a solai nudi sia a pavimentazioni con rivestimenti.
I risultati ottenuti possono essere utilizzati per confrontare le proprietà di isolamento acustico al calpestio di pavimentazioni e per confrontare l'isolamento acustico apparente di solai con requisiti ben definiti.
Il metodo di prova si applica ad ambienti da 10 m3 a 250 m3 nell’intervallo di frequenza da 50 Hz a 5 000 Hz. Di seguito una serie di norme che regolamentano il settore.

  • ISO 3382-2 Acoustics - Measurement of room acoustic parameters - Part 2: Reverberation time in ordinary rooms;
  • ISO 12999-1 Acoustics - Determination and application of measurement uncertainties in building acoustics – Part 1: Sound insulation;
  • ISO 17025 General requirements tor the competence of testing and calibration laboratories;
  • ISO 18233 Acoustics - Application of new measurement methods in building and room acoustics;
  • IEC 60942 Electroacoustics - Sound calibrators;
  • IEC 61183 Electroacoustics - Random-incidence and diffuse-field calibration of sound level meters;
  • IEC 61260 (tutte le parti) Electroacoustics - Octave-band and fractional-octave-band filters;
  • IEC 61672-1 Electroacoustics - Sound level meters - Part 1: Specifications.

mb

Fonte UNI

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Protezione incendio. Pubblicata la norma UNI EN 1366-11

Protezione incendio. Pubblicata la norma UNI EN 1366-11

Recentemente pubblicata in lingua italiana, a cura della Commissione UNI “Comportamento all’incendio” la norma UNI EN 1366-11:2018 - “Prove di resistenza al fuoco per impianti di fornitura servizi - Parte 11: Sistemi di protezione incendio per sistemi di cavi e componenti associati”
La norma descrive il metodo per valutare le prestazioni dei sistemi di protezione per il sistema di cavi elettrici, al fine di mantenere l'integrità del circuito in condizioni di incendio. Dovrebbe essere utilizzato unitamente alla EN 1363-1.
La prova esamina il comportamento dei sistemi di protezione dei cavi esposti al fuoco dall'esterno. Inoltre, le prove specificate nella norma non sono volte a valutare le prestazioni del sistema di protezione contro l'incendio e della tenuta degli attraversamenti nel mantenere i requisiti della parete o del soffitto attraversati.
I risultati della prova si applicano ai sistemi di protezione contro l'incendio per sistemi di cavi elettrici progettati per tensioni fino a 1 kV. Il procedimento di prova dovrebbe essere utilizzato anche per determinare le prestazioni dei sistemi di protezione utilizzati con cavi di dati e cavi a fibra ottica, tuttavia i procedimenti di verifica per tali cavi sono ancora in fase di sviluppo.
Il sistema di protezione può includere dispositivi di ventilazione, portelli di ispezione, coperchi fissi o removibili, ecc. Tale metodo di prova però non è applicabile ad armadi per accessori elettrici contenenti sistemi di distribuzione, relè o simili.
Nel testo della norma vengono citati i seguenti riferimenti normativi:

  • EN 1363-1 Fire resistance tests - Part 1: General Requirements;
  • EN 1363-2 Fire resistance tests - Part 2: Alternative and additional procedures;
  • EN 13501-3 Fire classification of construction products and building elements - Part 3: Classification using data from fire resistance tests on products and elements used in building service installations: fire resisting ducts and fire dampers;
  • EN 50288-7 Multi-element metallic cables used in analogue and digital communication and control - Part 7: Sectional specification for instrumentation and control cables;
  • EN 50525-2-11 Electric cables - Low voltage energy cables of rated voltages up to and including 450/750 V (Uo/U) - Part 2-11: Cables for general applications - Flexible cables with thermoplastic PVC insulation;
  • EN 60269-1 Low-voltage fuses - Part 1: General requirements;
  • EN 61537 Cable management - Cable tray systems and cable ladder systems;
  • EN ISO 13943 Fire safety – Vocabulary;
  • HD 603 S1 Distribution cables of rated voltage 0,6/1 kV.

mb
Fonte UNI

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App e Siti web accessibili a tutti: disponibile la norma UNI EN 301549

App e Siti web accessibili a tutti: disponibile la norma UNI EN 301549

L’Italia è il primo Paese europeo ad aver pubblicato la traduzione nella lingua nazionale della norma EN 301549:2018 sui “Requisiti di accessibilità per prodotti e servizi ICT”.
La norma specifica i requisiti di accessibilità funzionali applicabili ai prodotti e ai servizi ICT nonché una descrizione delle procedure di prova e della metodologia di valutazione per ogni requisito di accessibilità in una forma adatta a essere utilizzata negli appalti pubblici in Europa (utili anche per il settore privato). I contenuti della norma prevedono indicazioni in ambito ICT per prestazioni funzionali, requisiti generici, ICT con comunicazione vocale bidirezionale, con funzionalità video, hardware, Web, documenti non Web, software e servizi di supporto.
Si tratta di un tassello fondamentale per garantire la creazione e la fornitura di soluzioni ICT accessibili da tutti, anche da persone con differenti abilità cognitive, visive o sensoriali.
Considerato l’impatto sociale di questa norma, UNI - su richiesta dell’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) - ha deciso di rendere la versione italiana gratuitamente e liberamente scaricabile dal catalogo online, in modo tale da garantirne e favorirne la più ampia diffusione e il massimo utilizzo possibile (trattandosi di una norma necessaria sia alle PA che ai soggetti fornitori di servizi e prodotti per la PA).
La norma europea armonizzata EN 301549 - ora disponibile come norma UNI in italiano - è il riferimento tecnico della Direttiva (UE) 2016/2102, relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici. Tale direttiva è stata recepita con l'aggiornamento della normativa nazionale in materia di accessibilità Web e mobile, e comporterà la definizione di linee guida nazionali AGID che conterranno riferimenti diretti alla norma - al fine di garantire omogeneità nel mercato europeo.
La versione italiana della UNI EN 301549 è necessaria all’amministrazione pubblica e ai relativi fornitori di prodotti e servizi e il suo riferimento è fondamentale per rispettare gli obblighi legislativi nazionali nel campo dei siti Web e delle applicazioni mobili.

Scarica la UNI EN 301549

mb

Fonte UNI

 

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Art Bonus: applicabile anche per interventi di manutenzione e restauro di beni culturali pubblici

Art Bonus: applicabile anche per interventi di manutenzione e restauro di beni culturali pubblici

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 81/2018 ad un interpello, chiarisce che l’Art Bonus (introdotto dalla legge n. 106/2014) prevede un credito d’imposta del 65% delle erogazioni effettuate in denaro da soggetti titolari di reddito d’impresa, persone fisiche ed enti non commerciali e anche per interventi su beni culturali pubblici.

Le Entrate chiariscono che l’art. 1 del dl n. 83/2014 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106/2014 e s.m.i., al comma 1, prevede un credito d’imposta (chiamato art-bonus) per:

  • gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici
  • il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione
  • la realizzazione di nuove strutture ed il restauro e il potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo

Il secondo periodo del comma 2 del medesimo art.1 stabilisce che il credito d’imposta è altresì riconosciuto “…qualora le erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.”

In base al successivo comma 5, inoltre, i soggetti beneficiari comunicano mensilmente al Ministero l’ammontare delle erogazioni liberali ricevute nel mese di riferimento.

AdA

Scarica la risposta n. 81/2018

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Apparecchi di protezione delle vie respiratorie: UNI EN 14594:2018

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie: UNI EN 14594:2018

In ambito lavorativo la sicurezza è un interesse primario di aziende e lavoratori. Gli aspetti da tutelare sono i più disparati ed è per questo che anche la normazione fa la sua parte.

È il caso del recente recepimento anche in lingua italiana della norma EN 14594 da parte della commissione Sicurezza. In particolare questo documento specifica i requisiti minimi per i respiratori ad aria compressa, a flusso continuo, alimentati dalla linea per l'utilizzo con maschera intera, semimaschera o con cappuccio incorporato, elmetto o tuta e con apparecchi utilizzati in operazioni di sabbiatura come apparecchi di protezione delle vie respiratorie. La norma comprende prove di laboratorio e prove pratiche di impiego per la valutazione della conformità ai requisiti. La UNI EN 14594 non tratta gli APVR (Dispositivi di protezione delle vie respiratorie) destinati alla fuga e le apparecchiature da immersione.

Particolare attenzione è rivolta ai materiali con cui vengono progettati gli APVR. Infatti gli elementi utilizzati devono essere resistenti al deterioramento da calore e con un’adeguata resistenza alle sollecitazioni meccaniche. Inoltre, tutto ciò che viene a contatto con l’utilizzatore non deve dare origine ad allergie, reazioni cutanee o altri effetti nocivi per la salute. Infine, nella realizzazione devono essere evitati i bordi e le sporgenze acuminate possibili fonti di lesioni.

Ogni dispositivo deve essere accompagnato dalle informazioni da parte del fabbricante. Tali informazioni sono necessarie perché devono consentirne l'uso al personale addestrato e qualificato. Inoltre devono comprendere la gamma di applicazione e le istruzioni necessarie per un corretto montaggio, cura, manutenzione e immagazzinaggio; devono descrivere chiaramente e senza ambiguità quali combinazioni consentite di componenti sono da utilizzarsi per una classe specifica di APVR.

Per concludere le istruzioni di manutenzione e le informazioni fornite dal fabbricante devono essere fornite separatamente.

AdA

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Attività commerciali: Regola tecnica prevenzione incendi in Gazzetta

Attività commerciali: Regola tecnica prevenzione incendi in Gazzetta

Con Decreto 23 novembre 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 281 del 3 dicembre 2018,  il Ministero dell'Interno approva le norme tecniche di prevenzione incendi per le attività commerciali, ove sia prevista la vendita e l’esposizione di beni, con superficie lorda superiore a 400 mq, comprensiva di servizi, depositi e spazi comuni coperti, individuate con il numero 69 nell'allegato I del DPR 1° agosto 2011, n. 151, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto (a 30 giorni a decorrere dal 3/12/2018, ovvero dal 2 gennaio 2019), ovvero per quelle di nuova realizzazione.

Le disposizioni della Regola tecnica si possono applicare alle medesime attività in alternativa alle specifiche norme tecniche di prevenzione incendi di cui al decreto del Ministro dell'interno 27 luglio 2010 (la Regola tecnica del 2010, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 187 del 12 agosto 2010).

Come per altre regole tecniche, viene apportata modifica al decreto del Ministro dell'interno 3 agosto 2015 (Codice di prevenzione Incendi), aggiungendo

  • il capitolo «V.8 - Attività commerciali» all'Allegato 1 del Codice nella "Sezione V - Regole tecniche verticali";
  • il riferimento al decreto del Ministro dell'interno 27 luglio 2010 nell'elenco di norme alternative ancora applicabili, all'interno dell'elenco contenuto all'art. 1, comma 2 del Codice di prevenzione Incendi;
  • il riferimento all'attività classificata come numero 69 dal D.P.R. n.151/2011, al novero di quelle previste nell'art.2 comma 1 del Codice di prevenzione Incendi.

AdA

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Cooperazione allo Sviluppo: pubblicato il Bando Profit 2018 di AICS

Cooperazione allo Sviluppo: pubblicato il Bando Profit 2018 di AICS

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha aperto la procedura per la selezione di iniziative imprenditoriali innovative da ammettere a finanziamento/cofinanziamento e da realizzare nei Paesi partner di cooperazione per il perseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Il bando, il secondo di questo genere dalla riforma della cooperazione, è suddiviso in tre lotti distinti:

  • Lotto n. 1, Nuove idee “A” – riservato esclusivamente a iniziative imprenditoriali non ancora realizzate e/o implementate nei Paesi partner della cooperazione
  • Lotto n. 2, Nuove idee “B” – riservato esclusivamente a iniziative imprenditoriali non ancora realizzate e/o implementate nei Paesi partner della cooperazione (Lista OCSE-DAC, ODA Recipient countries Annex I) e a soggetti proponenti costituiti nei 24 mesi precedenti la data di pubblicazione del presente Bando (c.d. start-up d’impresa);
  • Lotto n. 3, Idee mature – riservato a iniziative imprenditoriali già sperimentate in uno o più Paesi partner della cooperazione (Lista OCSE-DAC, ODA Recipient countries Annex I), per le quali siano previsti ulteriori sviluppi sia nel/nei Paese/i di origine, sia in ulteriori Paesi partner della cooperazione (c.d. scaling-up).

Per essere ammesse alla procedura le proposte dovranno pervenire esclusivamente in forma cartacea presso la sede AICS in via Salvatore Contarini 25, 00135 Roma, entro il termine perentorio del 14 gennaio 2019, ore 13.00.

AdA

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Gestione del rischio. Nuova edizione della ISO 31000

Gestione del rischio. Nuova edizione della ISO 31000

Adottata anche in lingua italiana dalla Commissione “Sicurezza della società e del cittadino”, la UNI ISO 31000:2018 “Gestione del rischio - Linee guida”
Gestire il rischio è un'attività che si ripete nel tempo e assiste le organizzazioni nello stabilire le strategie, nel conseguire gli obiettivi e nel prendere decisioni consapevoli.
Fa parte della governance e della leadership, ed è fondamentale per il modo in cui l'organizzazione viene gestita a tutti i livelli. Questo contribuisce al miglioramento del sistema di gestione. Gestire il rischio fa parte di tutte le attività riconducibili ad un'organizzazione e comprende l'interazione con le parti interessate. Inoltre, prende in considerazione il contesto esterno ed interno dell'organizzazione, compresi il comportamento umano ed i fattori culturali.
La norma è destinata a coloro che creano e proteggono valore nelle organizzazioni avendo cura di gestire rischi, prendere decisioni, fissare e conseguire obiettivi e migliorare le prestazioni. Fornisce linee guida per gestire i rischi che le organizzazioni affrontano e può essere utilizzato durante tutta la vita dell’organizzazione, oltre a poter essere applicato a qualsiasi attività, compreso il processo decisionale a tutti i livelli.
L’approccio comune suggerito dal documento è idoneo a gestire qualsiasi tipo di rischio, non è dedicato ad un particolare settore o industria e può essere adattato a qualunque organizzazione e al suo contesto. I principi, la struttura di riferimento e il processo delineati in questo documento consentono di gestire il rischio in modo efficiente, efficace e sistematico.
L’efficacia della gestione del rischio dipenderà dalla sua integrazione nella governance dell'organizzazione, processo decisionale compreso. Pertanto il supporto delle parti interessate, in particolare dell'alta direzione, è determinante.

mb
Fonte UNI

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Responsabilità sociale nelle micro e piccole imprese. Nuova prassi di riferimento

Responsabilità sociale nelle micro e piccole imprese. Nuova prassi di riferimento

Dopo il documento dedicato al settore costruzioni, è stata pubblicata la nuova prassi di riferimento UNI/PdR 51:2018 “Responsabilità sociale nelle Micro e Piccole Imprese (MPI) e nelle imprese artigiane, ovvero imprese a valore artigiano - Linee guida per l’applicazione del modello di responsabilità sociale secondo UNI ISO 26000” realizzata da UNI in collaborazione con Confartigianato Lombardia.

Le MPI e le imprese artigiane possono considerarsi imprese sociali perché, grazie alle strette relazioni fra di loro e alle profonde radici nella comunità locale, costruiscono un sistema di valori comuni. Di fatto l’impresa svolge una funzione sociale, perché ciò che compie non riguarda solo sé stessa. Questo stretto contatto con il territorio costituisce un sistema aperto, non composto di “cose”, ma di uomini al suo interno.

Tra i temi fondamentali della responsabilità sociale individuati dalla norma UNI ISO 26000 la governance ricopre un ruolo centrale. Il modello di governance delle imprese a valore artigiano, grazie al legame stretto che intrattengono sia con i diversi soggetti pubblici e privati che operano nel territorio e sia con le altre imprese, con cui hanno un rapporto di concorrenza-cooperazione, è multistakeholder. Le aziende di minore dimensione riescono, infatti, a interagire in modo dialettico con gli stakeholder interni ed esterni, in risposta al continuo divenire dei bisogni e conseguentemente del variegato assetto della domanda di beni e servizi.

Il bilanciamento dei poteri e la distinzione dei ruoli rispetto ai propri stakeholder è prova del loro dinamismo. Queste imprese, inoltre, hanno una maggiore propensione a diffondere le informazioni in modo chiaro e trasparente grazie a un condizionamento reciproco con i clienti/consumatori. Infine un’altra caratteristica del modello di governance delle imprese a valore artigiano, che dimostra la loro vicinanza alle tematiche della responsabilità sociale, è il controllo sociale interno, che spesso è insito nell’approccio familiare di tali imprese, e che evita il diffondersi di un approccio opportunistico e speculativo in senso deteriore.

La prassi è il punto di arrivo del percorso iniziato da Confartigianato Imprese Lombardia con il progetto “A.RES - Artigiani RESponsabili”, realizzato nell’ambito dell’Accordo di programma Convenzione Artigianato, e che ha portato allo sviluppo di due strumenti operativi a supporto delle MPI e delle imprese artigiane: il “Cruscotto della RSI”, quale strumento di supporto alla valutazione del grado di responsabilità sociale dell’impresa e la “Carta dei Valori”, Manifesto etico dell’impresa finalizzato a comunicare i lavori dell’impresa agli stakeholder.

Con questa prassi di riferimento, Confartigianato Imprese Lombardia intende patrimonializzare quanto sviluppato con il progetto A.RES e sostenere il percorso delle imprese a valore artigiano verso una visione di Responsabilità Sociale d’Impresa più sistematica ed esplicita, pianificata e gestita con strumenti manageriali, fino a diventare strategia per lo sviluppo d’impresa.

Il documento è strutturato in modo tale da essere utilizzato in combinazione con quanto già previsto nella UNI/PdR 18:2016 “Responsabilità sociale delle organizzazioni - Indirizzi applicativi alla UNI ISO 26000”.

Scarica la UNI/PdR 51:2018

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