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Aziende che non aderiscono al SISTRI esentate dal pagamento del contributo annuale

sistri2Il ministero dell’ambiente, con il comunicato del 24/06/2014, precisa che i soggetti iscritti al SISTRI, che non sono obbligati all’adesione al sistema di tracciabilità dei rifiuti, non sono tenuti ad aderire né aderiscono volontariamente al sistema e non devono versare il contributo annuale alla scadenza del 30/06/2014, anche se a tale data la procedura di cancellazione dell’iscrizione non è stata avviata o non è conclusa.

Inoltre viene precisato che, procedure e modalità semplificate, sentite le Associazioni di categoria, per la cancellazione dal Sistri dei soggetti iscritti che non sono tenuti ad aderire al sistema medesimo, nonché per la restituzione dei dispositivi USB e delle BLACK BOX, saranno definite con ulteriore comunicazione.

Il Ministero specifica inoltre che resta fermo l’obbligo e la responsabilità della corretta conservazione dei dispositivi citati a carico degli utenti ai quali sono stati consegnati in comodato d’uso.

Il chiarimento si è reso necessario, visto che diversi soggetti, inspiegabilmente, avevano diffuso la notizia che la mancata restituzione entro il 30/06/2014 del dispositivo USB o della BLACK BOX, avrebbe comportato il pagamento del contributo annuale (2014), anche da parte delle imprese non più obbligate all’adesione al SISTRI.

AdA

Scarica il Comunicato SISTRI del 24 giugno 2014

Fonte MinAmb

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Assistenza gratuita per il miglioramento dell’efficienza energetica nelle PMI Campane

logo ucProgetto europeo STEEEPSupport and Training for an Excellent Energy Efficiency Performance”: contributi a sostegno delle imprese della regione Campania per la realizzazione di diagnosi o check-up energetici.

Unioncamere Campania, nell’ambito del programma europeo Energia Intelligente, promuove, con il progetto denominato STEEEP, un’iniziativa di sostegno e formazione, rivolta a 15 PMI locali per migliorarne l’efficientamento energetico. Obiettivo è fornire alle PMI un’assistenza personalizzata e un orientamento per un migliore controllo dei loro costi dell’energia.

Al fine di predisporre un piano di interventi per una strutturata gestione dell'energia verranno organizzate da Unioncamere Campania: una “prima visita aziendale” tra settembre e novembre 2014, per analizzare la propensione all’innovazione delle aziende selezionate; report personalizzato e riservato da parte degli esperti che evidenzierà i punti di forza e di debolezza e possibili traiettorie di miglioramento; organizzazione di workshop e incontri di formazione tenuti da esperti del settore energetico.

Possono presentare domanda di ammissione le seguenti PMI:

  • imprese attive con sede legale e unità operativa nella regione Campania
  • iscritte al Registro delle Imprese, ed in regola con il pagamento del diritto annuale dovuto, così come previsto dall'art. 24 -comma 35 - della Legge 449/1997 

Non sono previste spese per le imprese coinvolte. La domanda da redigere su apposito modulo, allegato A, dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto richiedente ed accompagnata dalla lettera di impegno e dalla copia fotostatica del documento valido di identità del sottoscrittore. Le domande di partecipazione di imprese aventi i requisiti richiesti saranno accolte fino ad esaurimento dei posti disponibili (15).

La domanda dovrà essere inviata esclusivamente con posta elettronica certificata all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 29 luglio 2014.

AdA

Vai all’avviso e scarica la documentazione occorrente

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Sistemi antincendio con sostanze controllate: rinviato l'obbligo di sostituzione

sistemi antincendioPubblicato il D.L. 24 giugno 2014, n. 91 (in G.U. 144 del 24-6-2014) su "Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché' per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea".

Il decreto contiene, oltre a disposizioni che incidono in materia ambientale e dell'efficientamento energetico, anche indicazioni inerenti la prevenzione incendi; in particolare, l'articolo 11 detta misure urgenti per la riduzione dell'inquinamento da sostanze ozono lesive contenute nei sistemi di protezione ad uso antincendio e da onde elettromagnetiche. Nel comma 5, vengono integrate le indicazioni contenute nel precedente D.Lgs. 108/2013 a proposito di sostanze estinguenti che riducono lo strato di ozono atmosferico (ovvero quelle elencate nell’allegato I al Regolamento CE n. 1005/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 settembre 2009).

Va evidenziato, altresì, che l'articolo 5 del D.Lgs. 108/2013 prescriveva che, "chiunque detiene e non elimina, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i sistemi di protezione antincendio contenenti sostanze controllate, di cui all'articolo 3, punto 4), del regolamento, è punito con l'arresto fino ad un anno e con l'ammenda fino a 100.000 euro".

Mentre, nel nuovo comma 2 bis del DL 91/2014, si aggiunge che "Il termine di sei mesi a partire dall'entrata in vigore del D.Lgs.108/2013 (entrato in vigore il 12/10/2013) è differito di ulteriori nove mesi (pertanto la scadenza è rinviata al 12/01/2016) per i detentori di sistemi antincendio contenenti sostanze controllate, di cui all'articolo 3, punto 4), del regolamento, che ne danno comunicazione, entro il 30 settembre 2014, ai Ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico, indicando l'ubicazione dell'impianto, la natura e la quantità della sostanza secondo il formato di cui all'allegato I al decreto 91/2014".

AdA

Scarica il D.L. 24 giugno 2014 n° 91

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Relazione Piano Nazionale OGM. Disponibili i dati 2013

piano ogmCon l’anno 2012 inizia il terzo triennio di programmazione, il Piano nazionale si articola in più parti, definisce ruoli ed obiettivi per tutti i soggetti coinvolti, individua le principali matrici  alimentari da sottoporre al controllo e i criteri a cui ogni Regione e Provincia autonoma deve conformarsi per l’adozione di un Piano regionale di controllo ufficiale sul proprio territorio.
Nel 2013, secondo anno del triennio di programmazione, l’attività di controllo ufficiale per la ricerca di OGM nel settore degli alimenti ha confermato la costante e particolare attenzione che tutte le Regioni e Province autonome e tutti i soggetti interessati rivolgono alla tematica OGM. Solo in una Regione non sono stati svolti i controlli programmati.
Esaminando i dati relativi al territorio, la valutazione generale dei risultati è positiva, sia dal punto di vista della numerosità dei campionamenti che di percentuale di non conformità. Infatti, il numero totale di campioni analizzati ed elaborati è di 868 sul territorio per i quali è stata rilevata una sola non conformità riguardante il riso GM non autorizzato.
La percentuale di positività degli eventi autorizzati e i relativi valori riscontrati sono diminuiti rispetto all’anno precedente. Ciò conferma da una parte la consapevolezza crescente degli operatori del settore alimentare che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera, dall’approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, dall’altra l’efficacia dei controlli ufficiali messi in atto.
Relativamente alla fase di importazione, nel corso del 2013 i campionamenti risultano essere stati 137, un numero superiore rispetto a quello dell’anno precedente.
Il riscontro delle positività all’importazione ha riguardato, oltre il riso, altre matrici, confermando che questa fase rimane un punto fondamentale nella catena dei controlli ufficiali. Pertanto, gli uffici di frontiera, prime Autorità sanitarie coinvolte nella nazionalizzazione e commercializzazione di prodotti alimentari, è fondamentale che contribuiscano sempre attivamente alla realizzazione di quanto programmato nel Piano nazionale proprio in relazione al ruolo essenziale che rivestono nella catena dei controlli ufficiali.
Altro ruolo fondamentale nella attività di controllo viene svolto dai laboratori pubblici. A tal proposito, considerata la complessità del controllo analitico, l’attività diventa sempre più intensa, ai fini sia della validazione dei metodi, sia della relativa applicazione nell’ambito del controllo ufficiale. In tale contesto, si sottolinea ancora una volta la necessità di completare il processo di espansione, peraltro già a buon punto, dell’attività analitica di screening, ed iniziare ad incrementare l’attività analitica accreditata anche per la rilevazione e quantificazione di eventi GM autorizzati sul mercato comunitario, al fine di assicurare l’omogeneità dell’azione di controllo sul territorio nazionale.
In considerazione della necessità di ricercare un numero crescente di eventi GM, è tuttavia ipotizzabile per il prossimo futuro, al fine di razionalizzare l’attività analitica sia per gli aspetti tecnici che economici, un sistema di supporto mutualistico tra laboratori con specializzazione analitica complementare.
Premesso quanto sopra, tenuto conto dei risultati complessivi ottenuti anche per il 2013, si conferma che sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo una corretta informazione al consumatore. La presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti in Italia è decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse, ed i controlli alla frontiera contribuiscono a mantenere tale risultato.

mb

Consulta la Relazione

Fonte: Ministero della Salute

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10 luglio 2014. Spazio alla Responsabilità: per una città più responsabile, trasparente e partecipata. Tappa di Napoli

SaloneMed RscParte da Napoli giovedì 10 luglio, dalle ore 10.00 presso la Camera di Commercio partenopea, il road show regionale di Spazio alla Responsabilità ed ActionAid Italia per promuovere i temi della responsabilità sociale e dell'accountability.

Un'intera giornata di incontri, laboratori e seminari, che vedranno assieme organizzazioni del territorio napoletano, cittadini ed esperti nazionali dei temi della responsabilità sociale, della partecipazione democratica e degli open data.

Nella sessione mattutina Spazio alla Responsabilità presenterà i risultati dell'edizione 2014 del Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa, le date ed i temi per l'edizione 2015, ed affronterà, assieme a numerosi ospiti, il tema dell'accountability con particolare riferimento al set di indicatori elaborati dal MISE/MILAV/INAIL per la misurazione / rilevazione della Responsabilità Sociale e la sua integrazione nella governance dell'organizzazione.

Nella sessione pomeridiana ActionAid coinvolgerà i presenti in un laboratorio sperimentale di partecipazione democratica, per poi dare spazio a due seminari formativi e interattivi tenuti da due esperti: Stefano Stortone, Presidente del Centro Studi per la Democrazia Partecipativa, ed Ernesto Belisario, Presidente dell'Associazione Italiana per l'Open Government.

Tra gli obiettivi del roadshow della responsabilità sociale, ci sarà la presentazione del nascente Forum per la Responsabilità Sociale in Campania, tavolo regionale di lavoro multi-stakeholder dedicato all'armonizzazione delle iniziative intraprese sul territorio in tema di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, ed alla messa a sistema di un modello di sviluppo competitivo, sostenibile ed inclusivo, riconosciuto a livello internazionale, secondo le linee di indirizzo definite dal nostro progetto CSR Campania.

L'obiettivo dei seminari di ActionAid, è quello di agire per accrescere il livello di trasparenza e responsabilità delle amministrazioni e degli enti pubblici, in stretta e crescente collaborazione con la cittadinanza. Offriremo ai partecipanti le basi teoriche e gli strumenti operativi per aumentare il livello di partecipazione dei cittadini, in particolare delle categorie particolarmente svantaggiate ed a rischio di povertà, esclusione sociale e lesione dei diritti, per poter collaborare in modo informato con le istituzioni nell'aumentare trasparenza ed efficienza delle politiche pubbliche, in un momento di risorse calanti per le amministrazioni locali".

AdA

Scarica il programma della giornata

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Impianti elettrici "smart": innovazione in sicurezza. Disponibile un nuovo dossier.

IMP SMARTReti intelligenti, mobilità elettrica, energie da fonti rinnovabili, efficienza energetica, nuove tecnologie utilizzate in domotica e impianti di comunicazione sono temi all’ordine del giorno nelle agende di tutti i Paesi del mondo. Le nuove applicazioni innovative possono essere progettate e realizzate solo avendo ben presente la regola dell’arte che le norme tecniche definiscono. Il Comitato Elettrotecnico Italiano lavora ogni giorno per tenere aggiornata e, anzi, anticipare con la normativa l’evoluzione tecnologica del settore elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni, sia in ambito nazionale sia attraverso la partecipazione in qualità di rappresentante italiano all’interno degli organismi normatori a livello europeo (CENELEC e norme EN) e internazionale (norme IEC). Gli impianti elettrici in questi ultimi anni si sono evoluti in modo imprevedibile dall’inizio del nuovo millennio: sono passati, ad esempio da impianto utilizzatore esclusivamente passivo ad impianto attivo o “smart”.
Il primo articolo del  dossier illustra alcune tecnologie o applicazioni particolari di impianti “smart” quali technology-assisted living in ambito domestico per utenze con particolari esigenze, smart metering, ricarica per veicoli elettrici, sistemi di automazione domestica, gestione energetica dell’edificio. Tutte queste soluzioni hanno bisogno di un fondamentale prerequisito: un'infrastruttura per l’impianto elettrico sicura e flessibile. In questo contesto la normativa tecnica svolge un ruolo fondamentale anticipando e indirizzando l’innovazione nella direzione di una migliore sostenibilità energetica e ambientale.
Il cablaggio per comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali costituisce un aspetto di fondamentale importanza per garantire i diritti inderogabili di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica (D.Lgs. 259/03) e una caratteristica che rende ancora più “smart” l’impianto. Il principale riferimento normativo per questo argomento è la Guida Tecnica CEI 306-2, che fornisce indicazioni per la realizzazione di infrastrutture adeguate per garantire la massima connettività tra le reti di servizi di comunicazione esterne e le singole unità immobiliari e, in particolare, per la realizzazione di impianti per la distribuzione di segnali per: fonia (tipicamente telefono e ADSL), audio/video (compreso i segnali RF captati dalle antenne), trasmissione dati (nell’appartamento si configura come una LAN domestica) e tecnologie alternative al cablaggio strutturato (connessioni wireless). Questo argomento è trattato nel secondo articolo del dossier.
Ma un impianto “smart” vuol dire anche che è connesso a energie rinnovabili quali il fotovoltaico e l’eolico. Tali tipi di generazione distribuita hanno come caratteristiche comuni la distribuzione, sul territorio e sulla rete, e la non programmabilità della produzione, vincolata alla disponibilità naturale della risorsa energetica primaria. L’accumulo di energia elettrica sta prospettandosi come una soluzione efficace per superare il limite più evidente della generazione di energia elettrica dalle fonti rinnovabili attualmente più diffuse in Europa. Di questo argomento tratta il terzo articolo del dossier, che illustra le attuali richieste obbligatorie delle delibere dell’AEEG tramite il richiamo a norme CEI relative alle prescrizioni per le connessioni a utenze BT e MT.
Eseguire in sicurezza qualsiasi lavoro anche in vicinanza a impianti elettrici: è un “must”. Di questo tratta l’articolo sulle nuove disposizioni di sicurezza per i lavori sugli impianti elettrici con riferimento alla nuova edizione della Norma CEI 11-27. Questa norma è la base per l’aggiornamento dell’edizione esistente, a seguito della pubblicazione della norma europea CEI EN 50110-1. La Norma CEI 11-27 tiene infatti conto delle disposizioni nazionali dettate dal D.Lgs. 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro) e successive modifiche e integrazioni.
L’articolo approfondisce le nuove definizioni di lavoro elettrico e non elettrico e di distanze regolamentate, presenta esempi pratici delle figure professionali responsabili definite e adattate al contesto nazionale, come le Piccole Medie Imprese operanti nel settore.

mb

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Fonte CEI

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Sistemi geotermici a pompa di calore. Qualificazione delle imprese geotermiche secondo la UNI 11517:

geotermicoNell’ambito di un utilizzo migliore (ovvero più sostenibile) delle risorse, i sistemi geotermici a pompa di calore possono ricoprire un ruolo molto importante: questo genere di impianti, infatti, funziona estraendo calore dalla terra in inverno e reintroducendolo in estate, migliorando il comfort dell’edificio cui sono collegati, con il solo utilizzo di energia elettrica.
Questa tecnologia, se venisse sfruttata adeguatamente, avrebbe diversi vantaggi, sia dal punto di vista energetico che economico, sul sistema nazionale. Tuttavia, proprio in quanto mercato emergente, vi è un rischio più che meramente teorico di possibili deviazioni rispetto alle BAT (migliori tecniche) di progettazione e realizzazione disponibili sul mercato.
Per questo motivo il CTI, in collaborazione con Regione Lombardia, ha sviluppato un pacchetto di norme per indirizzare gli operatori su un percorso di miglioramento, fornendo altresì gli strumenti necessari a un corretto sviluppo di questi sistemi.
Ultima pubblicata tra queste norme è la UNI 11517:2013 “Sistemi geotermici a pompa di calore - Requisiti per la qualificazione delle imprese che realizzano scambiatori geotermici”, che fornisce i requisiti che un’impresa deve soddisfare per poter essere qualificata. Queste competenze sono state reputate le minime conoscenze necessarie a una ditta per poter essere in grado di lavorare in questo mercato in maniera:

  • responsabile, sia per l’ambiente che per il committente
  • funzionale, sia per il progettista che per gli installatori
  • trasparente, per le amministrazioni e i controllori.

La norma fornisce una serie di elementi utili alle imprese interessate alla qualificazione per identificare quei settori in cui devono svilupparsi per offrire un servizio completo e di qualità, specificando quali sono i requisiti e le capacità (tecnica, organizzativa, economico-finanziaria e di gestione) che devono possedere e quali attività devono fornire.
In aggiunta, la norma fornisce tutta una serie di tabelle la cui compilazione permette una veloce fotografia della società; l’appendice B, in particolare, fornisce la lista di controllo per la pianificazione, realizzazione e controllo delle attività dell’impresa, definendo chiaramente tutte le fasi della realizzazione dell’impianto geotermico, chi deve effettuare tale operazione, chi ne è responsabile, quale tipo di controllo deve essere svolto e da chi e, infine, dove tale operazione è stata descritta (in quale punto della UNI 11467:2012 o in quale disposto legislativo).
La norma fornisce, inoltre, l’elenco di tutti i documenti che devono essere presentati al committente in fase di redazione del contratto, in modo tale da fornire tutti i dati che possono essere utili all’interessato sia per determinare le competenze della società, sia per poter velocemente confrontare preventivi da ditte diverse, valutandone la qualità e non facendo affidamento esclusivamente al mero dato economico.

mb

Fonte UNI

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Sicurezza alimentare. Da settembre restyling per la ISO 22000

igiene alimentareLa norma UNI EN ISO 22000 sui sistemi di gestione per la sicurezza alimentare si rinnova. Dopo nove anni, per la certificazione internazionale più importante del settore, diffusa in tutto il mondo, si apre un processo di revisione strutturale, necessario per adeguarsi sia alle mutate esigenze del mercato sia ad una maggiore sensibilità dei cittadini, sempre più attenti al tema dell’alimentazione e dei consumi consapevoli.

L’avvio dei lavori di revisione della norma è previsto per il mese di settembre e, proprio in vista di questa attività, l’ISO chiede a tutte le organizzazioni e le istituzioni attive in campo agroalimentare, oltre che ai consumatori, di partecipare alla discussione con contributi di idee e considerazioni sul futuro della norma.

La ISO 22000 “Sistemi di gestione per la sicurezza alimentare - Requisiti per qualsiasi organizzazione nella filiera alimentare”, come si ricorderà, è stata pubblicata nel 2005 allo scopo di definire e armonizzare gli standard preesistenti in materia di sicurezza alimentare, attraverso il metodo HACCP, strumento di gestione dei rischi messo a punto per il settore alimentare dalla Commissione del Codex Alimentarius, istituita dalla FAO e dall’OMS.

Il processo di revisione della norma sarà svolto dall’ISO/TC 34/SC/17, “Management system for food safety” che da giugno a settembre completerà l’indagine sullo stato dell’arte dello standard di certificazione, esaminando i contributi e i pareri che organizzazioni e consumatori potranno inviare a UNI, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure direttamente all’ISO, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

AdA

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