fbpx

itenfrdees

Promos Ricerche è un Consorzio senza fini di lucro. SCOPO: La promozione e l’introduzione dell’innovazione in qualsiasi forma e settore. Scopri di più.

Linee Politiche dell'UNI. Disponibile il nuovo Dossier

copertina lugago2014Pubblicato il numero di Luglio/Agosto della rivista U&C
Il Dossier è dedicato alle Linee Politiche UNI dell'ultimo triennio e traccia un quadro esaustivo dei progetti operativi realizzati e in via di realizzazione che si inseriscono in una logica di continuità e insieme di innovazione. La linea rossa è stata il rafforzamento del rapporto con il mondo economico-produttivo, in particolare le PMI, le micro-imprese ed i professionisti, la promozione del ruolo delle norme tecniche volontarie presso le rappresentanze dei consumatori, e lo stimolo alla cooperazione tra il sistema pubblico e la società civile. Tra le principali azioni sviluppate nel triennio 2011-2013 è senz'altro da annoverare il progetto di sviluppo della nuova politica associativa, entrata a regime nel 2014, di cui in queste pagine si illustrano caratteristiche e servizi.
Tra gli altri temi trattati in questo numero: le norme per i beni culturali ("Si può prelevare un campione da un’opera d'arte?"); i lavori per la figura professionale dell'operatore forestale ("Legno, materia prima sostenibile e riproducibile") e la Cybersecurity ("Sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni: UNI CEI ISO/IEC 27001").
L'editoriale, a firma di Giampiero Giovannetti, Presidente del Consiglio Nazionale dei Periti industriali e dei Periti industriali laureati, è insieme un programma ed un auspicio per il prossimo futuro: consolidare la normazione e renderla più accessibile.

Vai al Dossier

mb

Fonte UNI

Leggi tutto...

Finanziamenti alle PMI fino a 3 milioni per progetti di ricerca e sviluppo negli ambiti tecnologici di Horizon 2020

horizon2020In data 25 luglio 2014 è stato firmato il decreto del Direttore generale per gli incentivi alle imprese con il quale vengono individuati i termini e le modalità di presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni del Fondo per la crescita sostenibile. Tali agevolazioni sono dirette a sostenere la realizzazione di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale negli ambiti tecnologici individuati dal programma “Horizon 2020” dell'Unione europea.

Le domande di agevolazioni possono essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 30 settembre 2014 utilizzando la procedura di compilazione guidata accessibile dalla sezione “Progetti di R&S negli ambiti tecnologici di Horizon 2020”. I soggetti proponenti possono iniziare la fase di compilazione della domanda e dei relativi allegati a partire dal 22 settembre 2014.

La dotazione finanziaria dell’intervento è pari a 300 milioni di euro, di cui il 60% riservato a progetti proposti da imprese di piccole e medie dimensioni.

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere un ammontare complessivo di spese ammissibili compreso tra 800 mila e 3 milioni di euro e possono essere presentati dalle imprese singolarmente o in forma congiunta, anche con Organismi di ricerca, fino a un massimo di 3 soggetti proponenti.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del finanziamento agevolato per una percentuale delle spese ammissibili articolata in relazione alla dimensione d’impresa, pari al 70% per le piccole imprese, al 60% per le medie imprese e al 50% per le grandi. Il finanziamento agevolato ha una durata massima di 8 anni, oltre un periodo di preammortamento di 3 anni, e prevede un tasso agevolato pari al 20% del tasso di riferimento stabilito dalla Commissione europea, comunque non inferiore allo 0,8%.

AdA

Per maggiori informazioni:

Leggi tutto...

Antincendio: pubblicate le nuove regole tecniche per le aerostazioni

aeroportiÈ stato pubblicato il Decreto del Ministero dell'Interno 17 luglio 2014 (G.U. n°173 del 28-7-2014) per la prevenzione degli incendi, per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle attività di aerostazioni con superficie coperta accessibile al pubblico superiore a 5.000 metri quadrati.

Il decreto si applica alle aeroporti di nuova realizzazione e a quelli esistenti alla data di entrata in vigore del decreto e nel caso di interventi di ristrutturazione, anche parziale, o di ampliamento successivi a predetta data, limitatamente alle parti interessate dall'intervento.

Non si applica la regola tecnica nel caso in cui gli aeroporti:

  • siano in possesso di atti abilitativi riguardanti anche la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio, rilasciati dalle competenti autorità, così come previsto dall'art. 38 del DL 21 giugno 2013, n. 69;
  • siano stati pianificati o siano in corso lavori di ampliamento o di ristrutturazione dell’attività sulla base di un progetto approvato dal competente Comando provinciale dei vigili del fuoco ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151.

Le aerostazioni esistenti alla data di entrata in vigore del decreto in oggetto, devono essere adeguate ai requisiti di sicurezza antincendio in base alle scadenze fissate nell'articolo 6.

L'articolo 6.2 del DM 17/7/2014, con riferimento all'art. 3 del DPR 151/2011 richiede che i progetti di nuovi impianti o costruzioni, nonché i progetti di modifiche da apportare a quelli esistenti, che comportino un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio dovranno indicare le opere di adeguamento ai requisiti di sicurezza richiesti alle lettere a), b) e c)

Al termine degli adeguamenti, e comunque alla scadenza dei rispettivi termini previsti, deve essere presentata la segnalazione certificata di inizio attività (art. 4 del DPR 151/2011).

AdA

Scarica il decreto del 17 luglio 2014

Leggi tutto...

Prevenzione incendi: pubblicata la nuova regola tecnica per gli asili nido

asili nidoSulla Gazzetta ufficiale n° 174 del 29 luglio 2014 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Interno 16 luglio 2014 recante “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido”.

Ai fini della prevenzione incendi, allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni contro i rischi di incendio, le attività degli asili devono essere organizzate e gestite in modo da minimizzare le cause di incendio, garantire la stabilità delle strutture portanti, limitare la produzione e la propagazione di un incendio all’interno dei locali o ad edifici o locali contigui, assicurare la possibilità che gli occupanti lascino i locali e gli edifici indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo e garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.

La nuova regola tecnica è suddivisa nei seguenti titoli:
Titolo I - Disposizioni comuni per tutti gli asili nido
Titolo II - Asili nido di nuova realizzazione con più di 30 persone presenti
Titolo III - Asili nido esistenti con più di trenta persone presenti
Titolo IV - Asili nido con meno di trenta persone presenti

Fra le definizioni riportate nella prima parte del provvedimento, interessano quelle di:
asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni;
persone presenti: numero di persone complessivamente presenti che si ottiene sommando al personale in servizio nell’attività il numero di bambini e/o neonati.

Fatta la distinzione fra edifici destinati ad accogliere più o meno di 30 persone, il decreto dispone in merito all’ubicazione e alle caratteristiche costruttive (carico d’incendio specifico delle attività che non deve superare 300MJ/mq; le strutture portanti e gli elementi di compartimentazione devono garantire requisiti di resistenza al fuoco R e REI/EI non inferiori a 45-90, a seconda dell’altezza antincendio; classe di reazione dei tendaggi; scale; impianti di sollevamento).

Gli asili nido con meno di 30 persone presenti devono rispettare i criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro di cui al decreto interministeriale previsto dal D.Lgs. 81/08 all'art. 46 comma 3) commisurando la valutazione del rischio alle diverse attività lavorative presenti nell'edificio. In attesa dell'emanazione del citato decreto, continuano ad applicarsi i criteri generali di cui al DM 10 marzo 1998.

Si specifica che le disposizioni della Regola Tecnica si applicano agli asili nido di cui ai commi 2 ,3 e 4, ovvero:

  • asili nido di nuova realizzazione con oltre 30 persone ed esistenti (alla data di entrata in vigore del decreto) o limitatamente alle parti interessate dall'intervento di ristrutturazione, anche parziale, o di ampliamento successivi alla data di pubblicazione del decreto;
  • asili nido esistenti con più di trenta persone presenti, soggetti anche alle disposizioni del Titolo III (in base alle tempistiche fissate nell'articolo 6 del decreto ed in base alle esclusioni dell'articolo 3.3);
  • asili nido con meno di 30 persone presenti.

AdA

Scarica il decreto del 16 luglio 2014

Leggi tutto...

Professioni non regolamentate. Nuove norme UNI per Bibliotecari e Archivisti

archivistiAppena pubblicate due norme UNI che riguardano le attività professionali non regolamentate: la UNI 11535 sulla figura professionale del bibliotecario e la UNI 11536 sulla figura professionale dell'archivista.
La norma UNI 11535:2014 elenca i compiti e le attività che sono comuni alla professione, mantenendo una flessibilità che tiene conto dei diversi contesti di riferimento (biblioteche pubbliche, private, specializzate, ndr) e dei diversi aspetti della professione. Ma senza abdicare ai principi del codice etico e deontologico adottato dall’AIB, Associazione Italiana Biblioteche”.
Garantire agli utenti l’accesso e la consultazione dei documenti- da quelli cartacei a quelli digitali-, delle informazioni possedute o accessibili-, erogare servizi di carattere educativo e culturale, selezionare, organizzare e tutelare le raccolte e la conservazione dei documenti, gestire i servizi informativi, svolgere attività di studio e di ricerca sulle discipline legate alla professione: sono alcuni dei compiti che la norma Uni stabilisce per il bibliotecario, a tutela e garanzia degli utenti ma anche del patrimonio culturale.
Speculare è l’impostazione della norma UNI 11536 sulla figura professionale dell'archivista, il cui compito, ormai storicamente consolidato, è quello di sovrintendere ai processi di produzione documentaria e gestire correttamente dati e documenti. L’archivista deve saper organizzare e conservare tutti i materiali, indipendentemente dalla loro forma: documenti cartacei, file digitali, video, registrazioni musicali. La norma traduce in un corpus organico e standardizzato l’insieme delle competenze e dei requisiti che negli anni la figura dell’archivista ha accumulato, complice la diffusione anche in questo settore della catalogazione digitale e della comunicazione in rete. La norma stabilisce i compiti fondamentali dell’archivista: governare gli archivi, promuovere presso la comunità e gli utenti la conoscenza dei materiali conservati, amministrare anche dal punto di vista finanziario e contabile la struttura.
La pubblicazione delle due norme, oltre ad essere coerente con le disposizioni della legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate, riveste particolare attualità anche per la coincidenza con l’approvazione, nel mese di giugno, della legge per il riconoscimento dei professionisti dei beni culturali, la cosiddetta “legge Madia”, («Modifica al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di professionisti dei beni culturali, e istituzione di elenchi nazionali dei suddetti professionisti»), grazie alla quale alcune nuove professioni entrano nel codice dei beni culturali e altre, storiche, sono rafforzate nel loro valore.

mb

Leggi il comunicato UNI

Fonte UNI

Leggi tutto...

Piccole e micro imprese: disponibili 30 milioni per la sicurezza dall’Inail con il bando Fipit

finanziamenti inailL’Inail finanzia le piccole e micro imprese operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’estrazione e della lavorazione dei materiali lapidei per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica mirati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

I soggetti destinatari del contributo sono le piccole e micro imprese operanti nel settore dell’agricoltura, nel settore dell’edilizia, nel settore dell’estrazione e lavorazione dei materiali lapidei, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura.

Per il 2014 il bando Fipit mette a disposizione 30 milioni di euro ripartiti tra i tre settori di attività:

  • 15.582.703 di euro per il finanziamento dei progetti del settore agricoltura (1.536.334 per la Campania)
  • 9.417.297 di euro per il finanziamento dei progetti del settore edilizia (893.137 per la Campania)
  • 5.000.000 di euro per il finanziamento dei progetti del settore estrazione e lavorazione dei materiali lapidei (432.308 per la Campania)

I fondi di settore sono a loro volta suddivisi in budget regionali e provinciali come previsto nei relativi bandi.

Il contributo, in conto capitale, è erogato fino ad una misura massima corrispondente al 65 per cento dei costi sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto, al netto dell’IVA.

Il contributo massimo per ciascuna impresa, nel rispetto del regime “de minimis”, non può superare l’importo di 50.000,00 euro, mentre quello minimo ammissibile è pari a 1.000,00 euro.

Dal 3 novembre 2014 e fino alle ore 18.00 del 3 dicembre 2014 le imprese hanno a disposizione, nella sezione Servizi online, una procedura informatica per inserire la domanda di partecipazione. Per accedere alla procedura è necessario essere registrati sul portale Inail.

AdA

Scarica il bando e gli allegati

Leggi tutto...

Salute e sicurezza sul lavoro. Il Ministero del Lavoro pubblica nuovi interpelli.

minlavLa Direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali informa che sono disponibili le risposte ai seguenti quesiti riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro:

  • Interpello 15/2014. Corsi di aggiornamento di cui al D.I. 4 marzo 2013, ex art. 161, comma 2-bis del d.lgs. n. 81/2008
  • Interpello 14/2014. Effettuazione della formazione mediante "strutture formative di diretta emanazione"
  • Interpello 13/2014. Impresa affidataria articolo 89, comma 1, lettera i) del D.Lgs. n. 81/2008
  • Interpello 12/2014. Formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, verifica finale dei corsi erogati in modalità e-learning
  • Interpello 11/2014. Applicabilità del D.Lgs. n. 81/2008 negli ambiti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza
  • Interpello 10/2014. Definizione di Associazioni di professionisti senza scopo di lucro di cui all'Accordo Stato-Regioni del 22/02/2012

Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti costituiscono criteri interpretativi e direttivi per l’esercizio delle attività di vigilanza.

AdA

Vai alla Sezione dedicata per consultare le risposte ai quesiti

Leggi tutto...

Impianti idrici: nuova edizione per la UNI 9182

acqua sanitIl tema dell’acqua sanitaria, o meglio dell’acqua destinata all’uso umano, è regolato da diverse fonti: da un lato la direttiva europea 98/83/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano e caposaldo delle legislazioni nazionali, dall’altro la normazione tecnica.
Obiettivo della direttiva è proteggere la salute attraverso la fissazione di parametri minimi di presenza di microorganismi, di parassiti e altri elementi nell’acqua. La legislazione nazionale degli Stati membri è tenuta a recepire tali parametri come limiti.
Il compito della normazione tecnica, nazionale ed europea, ha un risvolto molto pratico e orientato alla realizzazione dell’impianto di trasporto dell’acqua: dalla progettazione alla manutenzione, passando per l’installazione e la gestione. La qualità dell’acqua fornita dall’acquedotto non deve rischiare di essere compromessa nel complesso delle tubazioni e dei componenti all’interno degli edifici.
La nuova UNI 9182 - Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Progettazione, installazione e collaudo”,, che vede l’eliminazione degli argomenti sovrapposti alla norma europea rimandandoli singolarmente alle diverse parti della UNI EN 806, specifica i criteri tecnici e i parametri da considerare per il dimensionamento delle reti di distribuzione dell'acqua destinata al consumo umano, i criteri di dimensionamento per gli impianti di produzione, distribuzione e ricircolo dell'acqua calda, i criteri da adottare per la messa in esercizio degli impianti e gli impieghi dell'acqua non potabile e le limitazioni per il suo impiego.

mb

Fonte UNI

Leggi tutto...

Vibrazioni meccaniche. Pubblicato il Rapporto tecnico UNI CEN/TR 15350

vibraQuando si deve affrontare un’analisi dei rischi, l'argomento delle vibrazioni è sempre complesso poiché l'esposizione dell'operatore non dipende solo dalla macchina esaminata, ma anche dagli utensili di cui essa è equipaggiata, dalle condizioni operative e dal comportamento (inteso come gestualità) dell'operatore.
Il Comitato tecnico europeo CEN/TC 231 “Mechanical vibration and shock” - preposto alla preparazione delle norme riguardanti l'esposizione alle vibrazioni meccaniche ed urti - è consapevole di questi problemi e opera per poter fornire dei documenti che siano di aiuto a tutti coloro che, a vario titolo, si devono confrontare con questo argomento.
Tra questi documenti vi è l'UNI CEN/TR 15350:2014Vibrazioni meccaniche - Linee guida per la valutazione dell'esposizione al sistema mano-braccio partendo dalle informazioni disponibili, comprese quelle fornite dal fabbricante della macchina”. In esso non sono riportati i valori di accelerazioni generati dalle macchine portate. Piuttosto, e questo è molto importante, il Rapporto Tecnico insegna come gestire i valori di accelerazione forniti dai costruttori (e presenti sui libretti di uso delle macchine) o reperibili da altre fonti, quali banche dati o pubblicazioni scientifiche.
Per valutare il rischio la norma UNI CEN/TR 15350 raccomanda che al valore di emissione dichiarato dal costruttore sia applicato, nella maggior parte dei casi, un coefficiente moltiplicativo in funzione della tipologia di utensile.
Per quanto riguarda la stima del rischio, si sta andando verso un grande utilizzo delle banche dati, sia per l'acustica che per le vibrazioni. Ma per inserire i dati (di acustica e vibrazione) sono necessarie delle procedure che garantiscono le metodologie con cui i valori sono stati misurati.

mb

Fonte UNI

Leggi tutto...

Efficienza energetica. Novità su caldaie, termoregolazione e contatori individuali nei condomini

caldaie scarico paretePubblicato il decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 (G.U. n°165 del 18 luglio 2014) recante “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE”.

Il decreto stabilisce un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica che concorrono al conseguimento dell’obiettivo nazionale indicativo di risparmio energetico, in coerenza con la Strategia energetica nazionale.

Il provvedimento introduce alcune modifiche alle disposizioni relative alla gestione delle emissioni in atmosfera di impianti termici civili. In particolare, è prevista la possibilità di scaricare a parete per i generatori di calore a gas a camera stagna in sostituzione di generatori che già scaricavano a parete o in canna collettiva ramificata, ma soprattutto tale semplificazione viene estesa al caso di ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, qualora non vi siano sistemi di evacuazione a tetto idonei o comunque adeguabili e qualora vengano installati generatori a condensazione con emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori a 70 mg/kWh.

Le stesse caldaie a condensazione con analoghi limiti di emissione potranno scaricare a parete anche nei casi in cui l’obbligo di evacuare i fumi a tetto risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici oggetto dell’intervento o il progettista attesta e assevera l’impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto.

In aggiunta a ciò, per i generatori ibridi compatti composti almeno da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore sparisce qualsiasi condizione di verifica sia dell’impossibilità tecnica che dell’adeguabilità dei sistemi fumari.

Tra le altre misure contenute nel decreto legislativo 4 luglio 2014, l’obbligo dell’installazione negli immobili condominiali di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali entro il 31 dicembre 2016.

AdA

Scarica il Decreto

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Iscriviti alla nostra newsletter. Resta aggiornato.NB: Iscrivendoti, accordi il tuo consenso