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Welfare, il Comune di Napoli apre il bando per le Agenzie di Cittadinanza

Welfare, il Comune di Napoli apre il bando per le Agenzie di Cittadinanza

CSV Napoli e Comune di Napoli – Assessorato alle Politiche Sociali, lanciano l’Avviso Pubblico Agenzie di Cittadinanza 2018 con l’obiettivo di valorizzare le buone prassi emerse dalla prime due sperimentazioni e sostenere nuove pratiche di welfare territoriale, ovvero di percorsi di responsabilizzazione competente del territorio a partire dalla comunità non più intesa come bacino di utenza caratterizzato da forme più o meno gravi di disagio, ma come attore sociale che si rende collettivamente capace di analizzare la propria situazione, ne riconosce i bisogni e si mobilita per il cambiamento favorendo il protagonismo dei cittadini.

L’Avviso, che scade il 31 gennaio, si rivolge alle organizzazioni di volontariato della città di Napoli in rete con altri Enti del Terzo Settore, e prevede un finanziamento pari a Euro 530.000.

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Gas fluorurati a effetto serra: pubblicato il nuovo Regolamento attuativo

Gas fluorurati a effetto serra: pubblicato il nuovo Regolamento attuativo

Pubblicato in Gazzetta (GU Serie Generale n.7 del 09-01-2019) il Decreto del Presidente della Repubblica 16 novembre 2018, n.146 che contiene il Regolamento di esecuzione del regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra. Il nuovo Regolamento, che entrerà in vigore il 24 gennaio 2019, abroga il regolamento (CE) n. 842/2006.

Il decreto disciplina le modalità di attuazione del regolamento (UE) n. 517/2014 e dei relativi regolamenti di esecuzione della Commissione europea. Individua le autorità competenti (Ministero dell'Ambiente che si avvale poi dell'ISPRA), gli organismi di controllo indipendenti competenti per le procedure di verifica, le procedure per la designazione degli organismi di certificazione (previa designazione da parte del Ministero dell'ambiente delle persone fisiche e delle imprese e per la certificazione degli organismi di attestazione, le modalità di riconoscimento dei certificati e attestati di formazione rilasciati da altri Stati membri.

Inoltre, disciplina il registro telematico nazionale delle persone e delle imprese certificate, che assicura a tutti i soggetti, la pubblicità delle informazioni sulle attività disciplinate dal decreto e disciplina la costituzione e la gestione di una banca dati per la raccolta e la conservazione delle informazioni relative alle vendite di gas fluorurati a effetto serra e delle apparecchiature collegate, nonché le attività di installazione, manutenzione, riparazione e smantellamento delle stesse apparecchiature e la loro Etichettatura.

In art. 19 si richiede per i prodotti e le apparecchiature contenenti gas fluorurati a effetto serra, nonché per le etichette dei gas fluorurati a effetto serra, la redazione anche in lingua italiana e secondo il formato stabilito dal regolamento di esecuzione (UE) 2015/2068.

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Scarica il DPR 16 novembre 2018, n.146

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Pmi agricole, bando online “Premio per l’innovazione”

Pmi agricole, bando online “Premio per l’innovazione”

Confagricoltura bandisce la prima edizione del Premio Nazionale per l'innovazione nel settore dell'agricoltura. Il Premio diretto alle imprese agricole innovative, nasce con l'idea di costruire un momento celebrativo che mostri quanto il settore sia già ricco di innovazione, mettendo in luce l'ampia e articolata offerta di soluzioni tecnologiche, di prodotto e di processo, organizzative, già poste in essere negli ultimi anni o in corso di sviluppo. Nel dare rilievo al tema dell'innovazione emerge, inoltre, l'esigenza di enfatizzare il ruolo degli imprenditori agricoli in quanto vero motore dello sviluppo non solo aziendale ma anche territoriale.

Potranno presentare domanda fino al 28 febbraio 2019 tutte le aziende agricole che abbiano sviluppato o implementato negli ultimi tre anni soluzioni innovative appartenenti alle seguenti tre categorie:

Categoria A - Nuove frontiere. In questa categoria rientrano tutte le innovazioni sviluppate dalle aziende agricole prettamente di tipo tecnologico. Si possono distinguere le cosiddette innovazioni di prodotto e di processo.

Categoria B - Reti, filiere, etc. In questa categoria rientrano tutte le innovazioni sviluppate dalle aziende agricole in collaborazione con altri soggetti, siano essi partner di filiera, di rete o altro. I benefici di tali innovazioni dovrebbero quindi essere riscontrabili a livello della singola azienda agricola, dei partner e del sistema intero del quale fanno parte.

Categoria C - Smart land smart city. In questa categoria rientrano tutte le innovazioni sviluppate dalle aziende agricole che hanno dirette ricadute nel rapporto tra agricoltura e territorio. Due sono le possibili declinazioni individuate: la prima riguarda territori urbani e rurali mentre la seconda, il legame tra agricoltura e cultura, arte e turismo.

Le domande di partecipazione potranno essere compilate e presentate entrando nella categoria del premio in cui si intende partecipare.

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Privacy: Fondi Horizon per aiutare le Pmi ad allinearsi al Gdpr

Privacy: Fondi Horizon per aiutare le Pmi ad allinearsi al Gdpr

Progetti in materia di privacy, con un budget compreso tra un minimo di tre e un massimo di cinque milioni di euro. E soluzioni rivolte alla sicurezza dei semplici cittadini o delle Pmi e delle microimprese, per consentire una migliore gestione dei processi di trattamento dei dati, soprattutto alla luce dei molti interventi regolatori intervenuti negli ultimi anni.

È questo l’oggetto di un bando Horizon 2020 in scadenza ad agosto per il quale serve, però, una lunga programmazione, vista la grande complessità delle proposte da preparare: si parla, ad esempio, di software per la sicurezza disegnati secondo il modello «open source».

Gli ultimi anni hanno visto l’Unione europea impegnata in una vasta attività di normazione in tema di sicurezza dei dati e delle informazioni.  Tra le varie norme appare il caso di ricordare la direttiva 2016/1148 (la cosiddetta «Nis»), che contiene misure per un elevato livello comune di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione, la direttiva 2016/943 sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate, e il più noto regolamento 2016/679 (il cosiddetto «Gdpr»), relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali.  Quest’ultimo, nello specifico, ha imposto ai titolari del trattamento l’adozione di misure tecniche e organizzative mirate ad assicurare una maggiore sicurezza nella gestione dei dati personali dei soggetti interessati al trattamento.

Se le grandi imprese hanno, di norma, una struttura tale da poter maturare al proprio interno consapevolezza in merito ai rischi connessi al trattamento dei dati personali ed approntare le necessarie contromisure, lo stesso discorso non può essere sempre fatto in relazione alle Pmi ed alle micro imprese che - a discapito della loro struttura – si trovano spesso a trattare una mole crescente di dati riconducibili a cittadini dell’Unione europea. Questi ultimi si trovano, conseguentemente, a gestire con crescente difficoltà i processi di prestazione del consenso in relazione ai propri dati personali, non potendo sempre comprendere quali dati sono trattati dalle imprese e con quali modalità.

Tramite il bando Horizon 2020 «Topic: Digital security and privacy for citizens and Small and medium enterprises and Micro enterprises», la Commissione europea si impegna a finanziare singoli progetti - ciascuno con budget compreso tra i 3 e i 5 milioni di euro - che abbiano ad oggetto la protezione della riservatezza e della sicurezza dei dati personali dei cittadini europei, ovvero che propongano soluzioni rivolte alle Pmi e microimprese che consentano a queste una migliore gestione dei processi di trattamento.

La scadenza del bando è fissata per il 22 agosto 2019 e il budget totale destinato alla misura è di 18 milioni di euro.  Il bando è aperto a tutte le persone giuridiche, enti e associazioni che direttamente o indirettamente sono coinvolti nella gestione sicura di dati personali.

Con riferimento al primo tema, le proposte dovrebbero portare soluzioni innovative volte ad aiutare i cittadini a monitorare e controllare la sicurezza e la riservatezza del trattamento, ed essere più tutelati a livello di sicurezza informatica.

In relazione al secondo tema, le proposte dovrebbero indicare soluzioni finalizzate alla condivisione delle conoscenze e delle soluzioni in materia di sicurezza da parte delle grandi imprese nei confronti delle micro, piccole e medie imprese.

Quest’ultimo tema appare certamente molto interessante, specialmente nel mercato italiano. Tra le soluzioni che potrebbero essere proposte all’interno dei progetti vi sono quelle legate alla realizzazione di software per la sicurezza secondo il modello del software libero – che consente la partecipazione collaborativa e paritaria di tutti i soggetti coinvolti nella progettazione – e quelle basate su modelli di Open educational resources.

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Scarica il bando

fonte Sole24Ore 10/19 SB e DS

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Valutazione della conformità. Pubblicata una nuova parte della 17021

Valutazione della conformità. Pubblicata una nuova parte della 17021

Il personale per la certificazione di sistemi di gestione per la SSL deve avere le competenze descritte nella ISO/IEC 17021-1, nonché le competenze specifiche per il sistema di gestione per la SSL descritte anch’esse in una norma recentemente recepita dalla commissione “Valutazione della conformità” la UNI CEI ISO/IEC TS 17021-10:2018 “Valutazione della conformità - Requisiti per gli organismi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione - Parte 10: Requisiti di competenza per le attività di audit e la certificazione di sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro”
La norma specifica i requisiti di competenza aggiuntivi per il personale coinvolto nei processi di audit e certificazione di un sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro (SSL) e integra gli attuali requisiti contenuti come anticipato nella ISO/IEC 17021 -1.
Sono definiti tre tipi di personale e funzioni di certificazione:

  • auditor;
  • personale che esegue il riesame dei rapporti di audit e che prende le decisioni di certificazione;
  • altro personale.

La specifica tecnica è applicabile alle attività di audit e certificazione di un sistema di gestione per la SSL chiaramente basato sulla ISO 45001. Esso può anche essere utilizzato per altre applicazioni relative alla SSL.
Nel documento sono citati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO/IEC 17021-1 Conformity assessment - Requirements !or bodies providing audit and certification of management systems - Part 1: Requirements;
  • ISO 45001 Occupational health and safety management systems - Requirements with guidance for use.

mb
Fonte UNI

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Privacy, l’arma per tutelare i dati è uno staff ben preparato

Privacy, l’arma per tutelare i dati è uno staff ben preparato

Il punto debole della tecnologia? Le persone. Anche negli studi professionali le strategie di difesa dagli attacchi informatici e dai furti di dati si basano - oltre che sulle protezioni tecnologiche - soprattutto sulla formazione del personale. Ed è proprio il training il capitolo più corposo delle linee guida per la cybersecurity negli studi legali elaborate dall’Iba (International bar association), l’ associazione che riunisce i legali di tutto il mondo.

L’obiettivo di partenza è quello di tutelare le realtà professionali medio-piccole, compresi i singoli professionisti, che non hanno né la disponibilità economica né la preparazione tecnica per dotarsi di strumenti potenti in grado di fronteggiare gli attacchi degli hacker. «Gli studi più piccoli tendono a considerarsi bersagli minori di questi attacchi - si legge nel documento - ma al contrario gli hacker hanno proprio loro nel mirino perché sanno che le loro difese sono più facili da aggirare».
Anche per questo motivo le linee guida Iba suggeriscono agli studi legali (ma di fatto il consiglio si adatta a qualsiasi altra professione) di investire piuttosto nella formazione del personale, che ha costi più contenuti e risultati duraturi nel tempo.

Diffuse già in versione cartacea durante il congresso Iba a Roma in ottobre, ora le linee guida sono disponibili sul sito in versione “personalizzabile”. Incrociando i dati relativi alla dimensione dello studio e alla tipologia di intervento si può cioè ottenere uno schema su misura con i suggerimenti di azioni da intraprendere, sempre graduate a seconda della grandezza dimensionale. Ovviamente quello che per una piccola realtà è solo auspicabile, per una media struttura (che nel modello Iba equivale a uno studio con più di 40 persone) può diventare obbligatorio.

Secondo le linee guida il training del personale deve partire dall’uso corretto delle password, comprese quelle personali. Al di là delle raccomandazioni più ovvie sulla necessità di non trascriverle su fogli accessibili, o di evitare l’uso di nomi e dati personali per costruirle, il documento fornisce anche suggerimenti meno consueti. Al personale viene raccomandato innanzitutto di distinguere le password private da quelle di lavoro evitando il riuso su più siti. Se poi si deve accedere a un sito in modo solo occasionale meglio inventare una sequenza casuale di caratteri e puntare in caso di un secondo accesso sul reset, piuttosto che sulla memorizzazione.

Da tenere sotto controllo anche tutto ciò che viene postato dai professionisti o dai dipendenti sui social media. Non tutti realizzano, ad esempio, che persino le foto dell’ufficio possono fornire agli hacker (e non solo) una miniera di informazioni sulla dislocazione fisica degli spazi. Anche per quanto riguarda l’arrivo di mail sospette, il personale andrebbe istruito in dettaglio. Non solo con l’invito a non aprire allegati o cliccare su link pericolosi: lo studio potrebbe fare un passo avanti se chiedesse allo staff di non cancellare la mail ma di segnalarla magari creando un indirizzo dedicato. Questo permetterebbe agli esperti di analizzare meglio i rischi ma anche - si legge nelle note - «di capire come hanno fatto certe mail sospette a superare le barriere di sicurezza». Per verificare il grado di preparazione del personale si potrebbe anche simulare un test con una finta mail di phishing o sospetta. A costi contenuti.

Decisamente abbordabili anche per i piccoli studi le azioni di miglioramento delle password e di introduzione di autenticazioni multilivello (considerate indispensabili sulle applicazioni più comuni quali Gmail, Yahoo, LinkedIn etc). La creazione di una policy aziendale per la cybersecurity è un processo che secondo l’Iba dovrebbe essere risparmiato solo al professionista singolo, mentre a tutti si consiglia di proteggersi attraverso una polizza assicurativa che può aiutare a coprire le spese oltre che della perdita dei dati anche legate alla violazione della privacy, al contenzioso e alla diminuzione degli incassi. Così come tutti sono invitati a identificare quali dati sensibili sono trattati dallo studio e a quale livello di protezione. Ma in questo caso l’obbligo è già scritto nero su bianco nelle leggi.

AdA

fonte Sole24Ore 6/19 VU

Scarica le linee guida IBA (International bar association)

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Aeronautico, Spazio, Difesa e Sicurezza: partecipazione a eventi fieristici dalla Regione Campania

Aeronautico, Spazio, Difesa e Sicurezza: partecipazione a eventi fieristici dalla Regione Campania

Pubblicato sul BURC n. 1 del 7 gennaio 2019 l'Avviso per manifestazione d'interesse per la partecipazione in forma collettiva di Micro e PMI del territorio, coordinate dalla Regione Campania, agli eventi fieristici del settore strategico Aeronautico, Spazio, Difesa e Sicurezza:

  • Salone Internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio, Paris - Le Bourget - 17-23 giugno 2019
  • International Astronautical Congress, Washington D.C. - 21-25 ottobre 2019

Il termine è per la presentazione delle candidature, secondo le modalità esplicitate nell'Avviso stesso, è il 31/01/2019.

La partecipazione a fiere ed eventi internazionali è realizzata nell'ambito del "Programma Pluriennale di Azioni Trasversali per l'Internazionalizzazione del Sistema Economico e Produttivo Regionale" (D.G.R. 527/2017), finanziato dal POR CAMPANIA FESR 2014-2020 - Azione 3.4.3.

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Scarica la documentazione

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Regolamento EMAS: modifica ai requisiti della comunicazione ambientale

Regolamento EMAS: modifica ai requisiti della comunicazione ambientale

Con regolamento 2018/2026 della Commissione del 19 dicembre 2018 viene apportata modifica al regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), in particolare viene sostituito completamente l'allegato IV che stabilisce i requisiti di comunicazione ambientale.

Le organizzazioni registrate a EMAS sono tenute a predisporre o aggiornare su base annuale una dichiarazione ambientale a norma dell'allegato IV del regolamento (CE) n. 1221/2009. Tranne nel caso delle organizzazioni di piccole dimensioni esentate a norma dell'articolo 7, la dichiarazione ambientale o la dichiarazione ambientale aggiornata deve essere convalidata da un verificatore ambientale accreditato o abilitato nell'ambito della verifica di tale organizzazione conformemente all'articolo 18 del regolamento suddetto. Le organizzazioni che si preparano alla registrazione EMAS sono tenute inoltre a presentare una dichiarazione ambientale convalidata nell'ambito della domanda di registrazione.

Si specifica nell'art. 2 del regolamento 2018/2026 che, se la convalida della dichiarazione ambientale o della dichiarazione ambientale aggiornata viene effettuata (coerentemente col regolamento (CE) n. 1221/2009) dopo la data di entrata in vigore del regolamento 2026, ma prima del 9 gennaio 2020, allora la dichiarazione può, di concerto con il verificatore ambientale e l'organismo competente, essere convalidata senza tener conto della modifica apportata dal regolamento.

Se una dichiarazione ambientale aggiornata non convalidata viene trasmessa a un organismo competente dopo la data di entrata in vigore del regolamento 2018/2026, ma prima del 9 gennaio 2020, allora la dichiarazione può, di concerto con l'organismo competente, essere elaborata senza tener conto della modifica apportata dal regolamento 2018/2026.

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Scarica il Regolamento (UE) 2018/2026 del 19 dicembre 2018

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Ristrutturazioni e risparmio energetico: riparte la stagione dei bonus fiscali

Ristrutturazioni e risparmio energetico: riparte la stagione dei bonus fiscali

Recupero edilizio, riqualificazione energetica, acquisto di arredi, sistemazione del verde di giardini e balconi. Chi ha rinviato al 2019 le spese per i lavori in casa, o deve ancora concludere (e pagare) interventi già avviati nel 2018, può star tranquillo: la legge di Bilancio ha prorogato di un anno l’accesso ai bonus in scadenza lo scorso 31 dicembre. Una conferma “secca” delle regole e delle percentuali di detrazione, così come erano state ridisegnate dalla manovra del 2018.
D’altra parte sarebbe stato difficile giustificare i tagli a un meccanismo di sconti fiscali che – tra interventi di ristrutturazione e di risparmio energetico – dal 1998 a oggi ha attivato investimenti per 292,7 miliardi di euro, con il record di 28,6 miliardi nel solo 2018, secondo le proiezioni del Cresme.

Fermo restando che per i contribuenti Irpef vale sempre il principio di cassa, cioè non conta la data dei lavori o delle fatture ma quella di pagamento (quasi sempre con bonifico), per cogliere le agevolazioni c’è tempo fino al 31 dicembre 2019. Fanno eccezione le opere di riqualificazione energetica su parti condominiali e gli interventi di prevenzione antisismica (anche su singole unità), che non vengono toccati dalla legge di Bilancio 145/2018 perché hanno già un termine “lungo”: fissato alla fine del 2021.

Anche quest’anno il bonus sul recupero edilizio conserva dunque la detrazione al 50%, che è riferita a un’ampia gamma di opere: dalla manutenzione ordinaria come la tinteggiatura (ma solo su parti comuni condominiali) al cambio delle finestre, dall’installazione di porte blindate agli impianti fotovoltaici. Lo sconto si applica su una spesa massima di 96mila euro per unità immobiliare e i lavori agevolati (e iniziati non prima del 2018) consentono, a loro volta, di “agganciare” il bonus mobili: la detrazione (sempre al 50%) sull’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici efficienti destinati all’immobile ristrutturato. Il bonus si calcola su una spesa massima di 10mila euro, riferita a ciascun intervento edilizio (autonomo) e dunque eventualmente “rinnovabile”, se è stata già esaurita in passato e quest’anno si procede a ulteriori lavori sull’abitazione. Lavori che – come precisato dalle Entrate – devono essere almeno di manutenzione straordinaria: non valgono, cioè, le piccole opere quali l’installazione di grate alle finestre.

Confermato per il 2019 anche il bonus verde, la detrazione Irpef del 36% delle spese sostenute per la «sistemazione a verde» di aree scoperte private quali balconi, cortili e giardini. Uno sconto che si calcola su massimo 5mila euro per unità immobiliare, compresi i costi di progettazione e manutenzione.

Lo sconto sugli arredi non può invece abbinarsi alle opere di risparmio energetico agevolate dall’ecobonus, neanche a quelle con detrazione ribassata al 50%: cambio delle finestre, installazione di schermature solari, sostituzione di caldaie a biomassa o condensazione (in classe A). Di base, l’ecobonus prevede infatti una detrazione (Irpef - Ires) al 65%, con massimali variabili in base al tipo di lavoro green (dalla riqualificazione globale alla domotica). Ma che può salire al 70 o 75% per le coibentazioni nei condomìni. In più, per i lavori condominiali è previsto che ogni beneficiario possa cedere la detrazione Irpef, sotto forma di credito d’imposta, alle imprese esecutrici o a soggetti privati (escluse banche e intermediari finanziari).

La cessione del credito vale anche per alcune opere antisismiche, che consentono di detrarre dall’Irpef o dall’Ires i costi sostenuti per la messa in sicurezza degli edifici nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Il sismabonus va calcolato su una spesa massima di 96mila euro per unità immobiliare e ripartito in cinque anni. Con alte percentuali di detrazione, che partono dal 50% per arrivare (in condominio) fino all’85 per cento.

AdA

fonte Sole24Ore 6/19 DA e LDS

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Sicurezza delle piste da sci. Aggiornate le norme UNI di riferimento

Sicurezza delle piste da sci. Aggiornate le norme UNI di riferimento

La corretta, chiara e visibile segnalazione delle caratteristiche di una pista da sci, dei pericoli che vi si possono incontrare e dei divieti è sicuramente uno dei più importanti strumenti di sicurezza attiva e di prevenzione degli incidenti per chi pratica questo sport.
Già nel 2003 la Legge 363 introduceva l’obbligo per i gestori delle aree sciabili di apporre la segnaletica di sicurezza sulle piste demandando al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - in collaborazione con UNI - la definizione dei vari tipi di segnali.
Recentemente le norme che regolamentano il settore sono state completamente aggiornate e la segnaletica è stata rivista sia per allinearsi alle nuove regole/disposizioni internazionali adottate dall’ISO negli ultimi anni, sia per introdurre alcune nuove tipologie di segnali legati non esclusivamente alle piste da sci ma anche ad altri tipi di attività ludico-sportive che vengono praticate nelle aree alpine.
Sono stati quindi introdotti, per esempio, segnali che riguardano il trasporto di biciclette in seggiovia, la segnalazione di “Snowpark” e i comportamenti da adottare sugli impianti di risalita.
Sotto il titolo generale di “Segnaletica per impianti a fune ed aree destinate allo sci, alle attività ricreative e agli sport della montagna” le norme aggiornate si distinguono in:

  • UNI 8132:2018 - Caratteristiche
  • UNI 8133:2018 - Segni grafici per segnali di informazione
  • UNI 8134:2018 - Segni grafici per segnali di obbligo
  • UNI 8135:2018 - Segni grafici per segnali di divieto
  • UNI 8136:2018 - Segni grafici per segnali di avvertimento.

Sono in fase di aggiornamento anche altre due norme che completano il pacchetto dedicato alla sicurezza sulle piste: si tratta della UNI 8137 relativa ai segnali per le piste da discesa e la UNI 8867 relativa alla segnaletica dedicata alle piste da fondo.
mb
Fonte UNI

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