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Sostanze pericolose, EU-OSHA presenta la nuova banca dati

Sostanze pericolose, EU-OSHA presenta la nuova banca dati

È stata resa disponibile dall’EU OSHA una nuova e completa banca dati sugli strumenti pratici e la guida sulle sostanze pericolose, con collegamenti a risorse e strumenti audiovisivi chiave degli Stati membri, dell’UE e oltre.

Nella banca dati sono presenti nuovi studi di caso creati per l’attuale campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri», che forniscono esempi di vita reale di buone pratiche nella gestione di sostanze pericolose.

Le centinaia di voci di cui è composta la banca dati riguardano argomenti quali formazione o valutazione del rischio, agenti cancerogeni e sostituzione. Inoltre, grazie alla facilità di consultazione della banca dati, se interessati alle risorse su un determinato paese, settore, mansione o pericolo, si potrà trovare esattamente ciò che si cerca in modo semplice e veloce.

AdA

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Carbon Footprint dei prodotti: nuova norma UNI su quantificazione e comunicazione

Carbon Footprint dei prodotti: nuova norma UNI su quantificazione e comunicazione

In vigore dal 30 ottobre 2018 la UNI EN ISO 14067:2018 che specifica principi, requisiti e linee guida per la quantificazione e la comunicazione dell'impronta climatica dei prodotti (Carbon Footprint dei Prodotti - CFP) conformemente alle norme internazionali sulla valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment - LCA) (ISO 14040 e ISO 14044).

Sono inoltre specificati i requisiti e le linee guida per la quantificazione di una CFP parziale.

La norma è applicabile agli studi CFP, i cui risultati forniscono la base per diverse applicazioni e tratta soltanto una singola categoria di impatto: il cambiamento climatico. La compensazione delle emissioni di carbonio e la comunicazione delle informazioni relative a CFP o a CFP parziale sono al di fuori dello scopo e campo di applicazione del documento.

La UNI EN ISO 14067:2018 non tratta alcun aspetto o impatto sociale o economico o altri aspetti ambientali e relativi impatti potenzialmente derivanti dal ciclo di vita di un prodotto.

AdA

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Agenti chimici pericolosi, nuovo documento informativo INAIL

Agenti chimici pericolosi, nuovo documento informativo INAIL

L’INAIL ha realizzato un nuovo opuscolo informativo a carattere generale per lavoratori e rappresentanti dei lavoratori (RLS) che illustra i pericoli e i rischi derivanti dall'utilizzo di agenti chimici alla luce delle normative europee e nazionali (Regolamento 1907/2006 - Reach) anche in tema di classificazione, etichettatura e imballaggio di sostanze e miscele chimiche (Regolamento 1272/2008 - CLP).

Realizzato dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp), l'opuscolo contiene una semplice sintesi dei regolamenti REACH, CLP e fa riferimento al Titolo IX, Capo I del d.lgs. 81/08.

Il documento si prefigge di costituire materiale informativo da utilizzare per l'informazione e la formazione dei lavoratori e dei RLS sul tema del rischio chimico, delle schede dati di sicurezza e della classificazione ed etichettatura delle sostanze e delle miscele pericolose in base al regolamento CLP.

Nella pubblicazione si dedicano approfondimenti specifici ai possibili danni per i lavoratori, valutazione del rischio da agenti chimici e misure di prevenzione e protezione oltre che segnaletica e sorveglianza sanitaria. Inoltre, una sezione riguarda la corretta lettura di una Etichetta, la Scheda di sicurezza e l'elenco delle indicazioni di pericolo oltre a specifici consigli di prudenza.

AdA

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Rumore, l'OMS presenta le nuove linee guida

Rumore, l'OMS presenta le nuove linee guida

Sono state presentate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) le nuove linee guida europee sul rumore che stabiliscono chiaramente che tale fattore rappresenta uno dei maggiori rischi ambientali per la salute fisica, mentale e più in generale il benessere dei cittadini europei.

Il documento, presentato ufficialmente ai rappresentanti dei 28 paesi membri dell’Unione europea (UE) il 10 ottobre 2018 a Basilea (CH), definisce il livello di rumore capace di causare effetti nocivi importanti sulla salute ed allo stesso tempo indica ed individua delle misure per ridurne gli effetti e l’esposizione.

Il processo di elaborazione delle nuove linee guida è il frutto della collaborazione di specialisti ed esperti indipendenti non solo europei che hanno condotto analisi nel rispetto di nuove e rigorose metodologie fondate su basi fattuali. Il nuovo documento presentato definisce i nuovi livelli di esposizione al rumore che non devono essere superati e le azioni per limitare al massimo gli effetti nocivi sulla salute. I rumori eccessivi non rappresentano solo un fastidio ma costituiscono anche e soprattutto un rischio per la salute poiché sono una delle cause d’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Rispetto alle precedenti linee guida, quelle appena presentate offrono cinque novità:

  • prove concrete degli effetti del rumore sull’apparato cardiovascolare e sul metabolismo;
  • l’inserimento di nuove fonti di rumore come quello causato dagli impianti eolici, quello prodotto dalle attività del tempo libero (manifestazioni e feste all’aperto), oltre ai rumori provenienti dal traffico (aereo, ferroviario e stradale);
  • il ricorso a metodi standard condivisi per valutare oggettivamente i fenomeni del rumore su basi fattuali;
  • un’analisi sistematica dei dati scientifici che definiscano il legame tra l’esposizione ai rumori ed il rischio degli effetti nocivi per la salute;
  • l’impiego a lungo termine di indicatori di media esposizione al rumore, al fine di meglio prevenire gli effetti nocivi per la salute.

Le nuove linee guida hanno lo scopo sensibilizzare i decisori politico-economici sui risvolti che il rumore ha sulla salute dei cittadini europei, tanto da incidere ed influenzare le scelte urbanistiche, dei trasporti e dell’energia contribuendo in questo modo a realizzare da un lato gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 e dall’altro fornire un concreto sistema di predisposizione alla realizzazione di una comunità resiliente.

AdA

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Protezione civile. Pubblicata una prassi di riferimento UNI

Protezione civile. Pubblicata una prassi di riferimento UNI

È stata pubblicata la Prassi di Riferimento UNI/PdR 47:2018 in materia di Protezione Civile.
Il documento, frutto della collaborazione tra UNI e Città di Lissone, è stato elaborato dal Tavolo "Sistema di Protezione Civile Locale" e si compone di due sezioni:

  • UNI/PdR 47.1 "Protezione Civile – Linee guida tecnico-organizzative per un sistema di Protezione Civile locale";
  • UNI/PdR 47.2 "Protezione Civile – Sistemi di gestione per la Protezione Civile".

L'obiettivo della prima parte della UNI/PdR è quello di:

  • definire le linee guida tecnico-organizzative relative all’attivazione di un sistema di Protezione Civile locale, individuando le caratteristiche che tale sistema dovrebbe avere per potersi facilmente integrare e per operare nel contesto socio-territoriale;
  • delineare una cornice metodologica uniforme sui sistemi di protezione civile delle organizzazioni deputate a tale funzione e fornire una guida alle singole Organizzazioni;
  • favorire l’omogeneità e la compatibilità fra Organizzazioni confinanti o comunque deputate ad attività coordinate nell’ambito della protezione civile;
  • individuare le caratteristiche che un sistema di protezione civile deve avere per potersi facilmente integrare e operare nel contesto socio-territoriale, consentire alle Organizzazioni che la applicano di conoscere i rischi che gravano sul proprio territorio, di svolgere le proprie funzioni in caso di Emergenza e di erogare verso la popolazione il servizio di protezione civile in maniera efficace, sia in normalità, sia in situazioni di emergenza.

La parte seconda della prassi di riferimento, invece, definisce un sistema di gestione della protezione civile che consente a un’organizzazione di sviluppare e attuare politiche e obiettivi che tengano conto delle buone pratiche, nonché delle prescrizioni legali e tecniche in vigore. Il documento non fornisce comunque criteri specifici di prestazione delle strutture di protezione civile, né requisiti dettagliati per la progettazione di un servizio di protezione civile.
In sostanza la prassi di riferimento è applicabile da qualunque organizzazione che desideri realizzare un Sistema di Gestione della Protezione Civile per controllare e ridurre i rischi presenti sul territorio, anche in rapporto alle Organizzazioni confinanti il cui territorio possa risultare esposto a rischi simili o connessi, nonché attuare, mantenere e migliorare continuamente il proprio Sistema di Gestione della Protezione Civile.
Le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

mb

Fonte UNI

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Sicurezza alimentare, relazione sul controllo degli additivi alimentari

Sicurezza alimentare, relazione sul controllo degli additivi alimentari

Il Ministero della Salute ha pubblicato la Relazione al Piano nazionale additivi 2015-2018 relativa ai dati 2017.

Nel 2017, terzo anno di applicazione del Piano, tutte le categorie alimentari previste sono state oggetto di campionamento: sono stati analizzati complessivamente 3.627 campioni, tra prodotti alimentari (3.458) e additivi tal quali (169), per un totale di 12.416 determinazioni analitiche.

I risultati ottenuti nel triennio 2015-2018 di espletamento del Piano evidenziano che:

  • il sistema di categorizzazione del rischio utilizzato nel Piano, basato prevalentemente su indicatori di carattere valutativo/tossicologico, appare sostanzialmente adeguato
  • complessivamente l’utilizzo degli additivi nelle diverse filiere di produzione avviene conformemente ai regolamenti e in modo controllato
  • la percentuale riscontrata di prodotti non conformi è rimasta sostanzialmente costante (2% nel 2015, 1.3% nel 2016, 1.5 % nel 2017)
  • l’analisi delle diverse tipologie di non conformità riscontrate confermano la necessità di monitorare l’uso corretto o non consentito di additivi negli alimenti, ponendo particolare attenzione ad additivi quali i solfiti, sanitariamente rilevanti
  • i dati del 2017 confermano che la classe funzionale degli edulcoranti, risulta complessivamente ancora poco indagata sotto il profilo analitico, probabilmente per il ridotto numero di laboratori ufficiali con metodi accreditati per tali additivi.

AdA

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Giovani in agricoltura e ampliamento di aziende agricole esistenti, 70 milioni dal Mipaaf

Giovani in agricoltura e ampliamento di aziende agricole esistenti, 70 milioni dal Mipaaf

Sono state approvate le nuove Istruzioni Applicative relative alla misura agevolativa "Resto al Sud" che introduce un contributo a fondo perduto per le imprese agricole localizzate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Pertanto è possibile presentare domande di autoimprenditorialità secondo la normativa vigente.

L’obiettivo della misura è quello di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e l’ampliamento di aziende agricole esistenti condotte da giovani e si rivolge a micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti.

Sono previsti investimenti fino a 1.500.000 euro per una durata da 5 a 15 anni. Sono destinati a progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare: la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell’investimento da realizzare; le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria; la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell’ammissibilità non deve superare il 40% dell’investimento da realizzare; per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento; la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.

Previsto un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 75 per cento delle spese ammissibili. Nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, in alternativa ai mutui agevolati, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile nonché un mutuo agevolato, a tasso zero, di importo non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile.

Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di 200.000 euro.

La misura non finanzia diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.

AdA

Info e domanda di ammissione

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Ancoraggi, nuova guida per la sicurezza nei cantieri

Ancoraggi, nuova guida per la sicurezza nei cantieri

Realizzato dall’Inail un nuovo documento tecnico dedicato agli ancoraggi con l’obiettivo di accrescere il livello di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili e di fornire informative basate su leggi, circolari, norme tecniche specifiche e linee guida utili a individuare e perfezionare metodologie operative per il miglioramento delle misure di prevenzione contro i rischi professionali.

Gli ancoraggi vengono utilizzati nei cantieri temporanei o mobili per poter collegare i dispositivi di protezione - sia individuale che collettiva - e le attrezzature di lavoro di cui si vuole garantire la stabilità e il vincolo alla struttura di supporto. Essi vengono impiegati anche nei sistemi di accesso alle coperture e possono essere di tipo non permanente o permanente.

La definizione di ancoraggio è fondamentale per poter effettuare una corretta valutazione dei rischi in quanto non ne esiste una condivisa sia a livello legislativo che normativo.

Obiettivo del Quaderno Tecnico è accrescere il livello di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili. Fornisce informative basate su leggi, circolari, norme tecniche specifiche e linee guida utili a individuare e perfezionare metodologie operative per il miglioramento delle misure di prevenzione contro i rischi professionali.

AdA

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Bombole per GPL. Dall’UNI due nuove norme

Bombole per GPL. Dall’UNI due nuove norme

Recepite dalla commissione tecnica “Recipienti per il trasporto di gas compressi, disciolti o liquefatti” due norme in merito al GPL ed al suo trasporto in bombole:

  • UNI EN 1440:2018 “Attrezzature e accessori per GPL - Bombole trasportabili e ricaricabili di acciaio saldato e brasato per gas di petrolio liquefatto (GPL) - Ispezione periodica”
  • UNI EN 16728:2018 “Attrezzature e accessori per GPL - Bombole trasportabili ricaricabili per GPL diverse da quelle di acciaio tradizionali saldate e brasate - Ispezione periodica”

La prima norma specifica le procedure per l'ispezione periodica e le prove per bombole trasportabili e ricaricabili di acciaio saldato e brasato per GPL con capacità d'acqua da 0,5 l fino al 150 l. Inoltre specifica lo spessore minimo della parete progettato in conformità alla UNI EN 1442, UNI EN 12807 e UNI EN 13322-1. Questa norma è destinata ad essere applicata alle bombole conformi al RID/ADR e anche a quelle esistenti non RID/ADR ma non si applica alle bombole installate in modo permanente sui veicoli.
La seconda norma specifica le procedure per l'ispezione periodica e le prove delle bombole trasportabili ricaricabili per GPL con capacità d'acqua compresa tra 0,5 l. e 150 l. incluso.
Si applica alle bombole per GPL:

  • di acciaio saldato fabbricate con soluzioni alternative in termini di materiali, di progettazione e di costruzione, in conformità alla UNI EN 14140 o norma equivalente;
  • di alluminio saldato, in conformità alla UNI EN 13110 o norma equivalente;
  • in materiale composito, in conformità alla UNI EN 14427 o norma equivalente;
  • bombole sagomate progettati e realizzati in conformità alla UNI EN 1442 o alla UNI EN 14140.

La norma non si applica alle bombole installate in modo permanente sui veicoli.
Per entrambe le norme l’obiettivo primario dell'ispezione periodica delle bombole trasportabili ricaricabili per GPL è quello di reinserire le bombole in servizio per un ulteriore periodo di tempo, al completamento delle prove stesse.
Queste norme sono state elaborate per riflettere la metodologia attuale per l'ispezione periodica delle bombole per GPL basandosi su di una vasta esperienza di servizio.
mb
Fonte UNI

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Sicurezza dei dispositivi medici.

Sicurezza dei dispositivi medici.

Pubblicata a cura della Commissione “Tecnologie biomediche e diagnostiche” la norma UNI EN ISO 17664:2018Condizionamento dei prodotti per la cura della salute - Informazioni che devono essere fornite dal fabbricante del dispositivo medico per il condizionamento dei dispositivi medici”
La norma specifica i requisiti relativi alle informazioni che devono essere fornite dal fabbricante riguardanti il condizionamento di un dispositivo medico che richiede pulizia seguita da disinfezione e/o sterilizzazione per garantire che il dispositivo sia sicuro ed efficace per l'uso previsto. Ciò comprende le informazioni per il condizionamento prima del suo utilizzo o riutilizzo.
Le disposizioni della norma sono applicabili ai dispositivi medici destinati al contatto invasivo o ad altro contatto diretto o indiretto con il paziente. Le istruzioni per il condizionamento non sono definite nel documento ma vengono specificati i requisiti per assistere i fabbricanti di dispositivi medici nel fornire istruzioni dettagliate per il condizionamento che consiste nelle attività seguenti, dove applicabile:

  • trattamento iniziale nel punto di impiego;
  • preparazione prima della pulizia;
  • pulizia;
  • disinfezione;
  • asciugatura;
  • ispezione e manutenzione;
  • imballaggio;
  • sterilizzazione;
  • immagazzinaggio;
  • trasporto.


La UNI EN ISO 17664 esclude il condizionamento di quanto segue:

  • dispositivi medici non critici non destinati al contatto diretto con il paziente;
  • dispositivi tessili utilizzati in sistemi di copertura dei pazienti o negli indumenti per uso chirurgico;
  • dispositivi medici specificati dal fabbricante come solo monouso e forniti pronti per l'utilizzo.

mb
Fonte UNI

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