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Arredo ecosostenibile. L’UNI pubblica un Dossier

arredo ecosostPubblicato sul numero di novembre/dicembre della rivista U&C  il Dossier, dal titolo "Progettare l'arredo eco sostenibile". Si parla dell'opera di l’armonizzazione delle caratteristiche di compatibilità ambientale dei mobili. L’industria del settore e tutte le parti interessate stanno infatti sempre più prendendo coscienza della necessità di farsi parte attiva per superare le difficoltà alla circolazione dei prodotti causate dai diversi requisiti ambientali.
Negli Stati Uniti l'associazione nordamericana che si occupa di mobili non domestici (BIFMA) ha già da tempo a disposizione uno schema di rating e certificazione per la valutazione del grado di sostenibilità ambientale e sociale dei mobili dal nome "LEVEL". Ma anche la Federazione Europea di produttori di arredo per ufficio ha definito un proprio schema di rating che riadatta quello americano alle esigenze della realtà europea. L'obiettivo primario è quello di varare un marchio europeo parallelo a quello americano ed eventualmente ottenere un accordo di mutuo riconoscimento con lo schema USA.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN, DIN, BSI, AFNOR, ecc.).

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mb

Fonte UNI

 

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Smart&Start: Prestiti a tasso zero fino all'80% dei costi e premi per donne e giovani.

start-upÈ approdato in «Gazzetta Ufficiale» (n. 264 del 13 novembre) il decreto del ministero dello Sviluppo economico 24 settembre 2014 che mette in moto la "macchina" dei finanziamenti: lo sportello di Smart&Start dovrebbe aprire i battenti il 15 gennaio ma è in arrivo una circolare del Mise che conterrà anche le istruzioni per accedere ai benefici.

Il nuovo regime introduce importanti novità rispetto al bando precedente (Dm 6 marzo 2013) che con la pubblicazione del nuovo decreto va definitivamente in soffitta.

La più importante è l'estensione dei contributi a tutte le imprese senza più distinzioni territoriali: stop quindi alla concentrazione del bonus nel Meridione al quale però resta una speciale «premialità». Non solo: l'intensità degli incentivi si fa più pesante prevedendo piani di spesa fino a 1,5 milioni contro il milione di euro iniziale. Pesante anche la dotazione finanziaria: si tratta di circa 200 milioni di euro, dicono al ministero che potranno però essere rinforzate con nuove iniezioni di fondi da stabilire con decreto.

A contendersi le risorse saranno esclusivamente le start up di piccole dimensioni iscritte nella sezione ad hoc del Registro delle imprese e i team di persone in procinto di crearne una. E quindi iniziative ad alto tasso di tecnologia e innovazione. I finanziamenti sono a sportello: e quindi la partita si giocherà anche sulla tempestività nel presentare la domanda.

I contributi andranno a coprire investimenti da 100mila a 1,5 milioni per impianti, macchinari, brevetti, hardware e software, certificazioni, progettazione di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche. Ma anche gli interessi sui finanziamenti esterni, le quote di ammortamento dei macchinari e delle attrezzature tecnologiche, i canoni di leasing, i costi del personale, i servizi di incubazione e di accelerazione di impresa.

Si parte da un minimo del 70% delle spese sostenute: le agevolazioni consistono nella concessione di un finanziamento a tasso zero «nella forma della sovvenzione rimborsabile», come recita l'articolo 6 del provvedimento. Le start up in Basilicata, Puglia, Calabria, Campania, Sardegna e Sicilia e nel territorio del cratere sismico aquilano restituiranno però solo l'80% del mutuo con una quota quindi del 20% a fondo perduto.

Premi per giovani, donne e "cervelli in fuga" che rientrano a lavorare in Italia: in questo caso il finanziamento raggiungerà l'80% delle spese sostenute. Previste anche forme di tutoraggio ma solo per le start up finanziate e costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda.

Tutti i finanziamenti avranno una durata massima di 8 anni. I contributi, infine, saranno erogati per stati di avanzamento, ciascuno per non più del 20% dell'importo complessivo del finanziamento. È comunque possibile chiedere una prima quota del prestito a titolo di anticipo, ma in questo caso andrà presentata una fideiussione bancaria o una polizza assicurativa. La gestione del bando è affidata a Invitalia che è incaricata anche di erogare i finanziamenti e di verificare la regolarità dei requisiti nonché la reale operatività delle imprese.

AdA

Scarica il Decreto 24 settembre 2014

Fonte IlSole24Ore 313/14

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Decreto Sblocca Italia” e Guide CEI per infrastrutture per telecomunicazioni negli edifici

cei guideCon la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'11 novembre, della Legge (n.164/2014) di Conversione del DL Sblocca Italia (DL 133/2014), entrano in vigore le misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.

In particolare, nell’ambito delle “Disposizioni per l'infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica”, l’articolo 6-ter rimanda ad alcune Guide CEI che trattano le infrastrutture per telecomunicazioni negli edifici, come di seguito riportato:
Articolo 6-ter.
(Disposizioni per l'infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica)
2. Nel capo VI della parte III del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, dopo l'articolo 135 è aggiunto il seguente:
omissis
«3. Gli edifici equipaggiati in conformità al presente articolo possono beneficiare, ai fini della cessione, dell'affitto o della vendita dell'immobile, dell'etichetta volontaria e non vincolante di “edificio predisposto alla banda larga”. Tale etichetta è rilasciata da un tecnico abilitato per gli impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), del regolamento di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, e secondo quanto previsto dalle Guide CEI 306-2 e 64-100/1, 2 e 3».

Le Guide CEI citate che trattano le infrastrutture per telecomunicazioni negli edifici sono:

  • la CEI 306-2 “Guida al cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali”
  • la Serie CEI 64-100 “Guide per la predisposizione delle infrastrutture per gli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni”:
    • CEI 64-100/1 “Edilizia residenziale – Parte 1: Montanti degli edifici” + Variante 1
    • CEI 64-100/2 “Edilizia residenziale – Parte 2: Unità Immobiliari (appartamenti)”
    • CEI 64-100/3 “Edilizia residenziale – Parte 3: Case unifamiliari, case a schiera ed in complessi immobiliari (residence)”

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN, DIN, BSI, AFNOR, ecc.).

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Scarica la Legge 11 novembre 2014, n. 164

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Antincendio: pubblicate le nuove UNI 10779 e UNI 9494-3

antincendioPubblicate dalla Commissione tecnica “Protezione attiva contro gli incendidue norme di grande interesse sul tema della sicurezza antincendio. Si tratta della nuova UNI 10779 (che sostituisce la vecchia edizione del 2007) e della UNI 9494-3.

La UNI 10779:2014Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione, installazione ed esercizio” specifica i requisiti costruttivi e prestazionali minimi da soddisfare nella progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti destinate all’alimentazione di apparecchi di erogazione antincendio. Tali requisiti, in assenza di specifiche disposizioni legislative, sono fissati in relazione alle caratteristiche dell’attività da proteggere. La norma si applica agli impianti da installare o da modificare, a seguito della valutazione del rischio di incendio, nelle attività sia civili sia industriali.

Scopo del documento è dunque stabilire le caratteristiche che una rete di idranti deve avere e le modalità con le quali deve essere realizzata e gestita. Non è invece compito della norma definire in alcun modo i casi in cui la rete di idranti deve essere realizzata né definirne la relativa tipologia di protezione: tale decisione deve essere presa a seguito del processo di analisi e valutazione del rischio di incendio per l’attività in esame.

In caso di incendio, i sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC) - oggi ampiamente utilizzati - creano e mantengono uno strato libero da fumo al di sopra del pavimento mediante la rimozione del fumo stesso e servono anche per l’evacuazione dei gas caldi rilasciati da un incendio durante le fasi di sviluppo. Il loro valore consiste nell’agevolare l’evacuazione delle persone da edifici e da altri fabbricati, nel ridurre i danni e le perdite finanziarie provocati dall’incendio prevenendo danni da fumo, nel ridurre le temperature delle strutture portanti e del tetto e nel ritardare il diffondersi laterale del fuoco. Ma per ottenere questi vantaggi è essenziale che i SEFC siano completamente funzionanti, affidabili e mantenuti in stato di efficienza.

La norma UNI 9494-3Sistemi per il controllo di fumo e calore - Parte 3: Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di evacuazione di fumo e calore” descrive le procedure per il controllo iniziale, la sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione dei sistemi di evacuazione di fumo e calore SEFC. Si applica ai sistemi realizzati secondo le UNI 9494-1 e UNI 9494-2 e fornisce indicazioni sufficienti per operare secondo la regola dell’arte.

La norma è un riferimento per l’applicazione del DM 10 marzo 1998 (Allegato VI) e del DM 20 dicembre 2012 (punto 2.3 dell’Allegato) per quanto guarda i controlli e manutenzione dei Sistemi Antincendio di Protezione Attiva.

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CHIUSO - Corsi per Lead Auditor Sistemi di Gestione per l'Energia. II Edizione

ISO 50001CHIUSE le iscrizioni alla II Edizione dei corsi di formazione per la qualifica di Lead Auditor Sistemi di Gestione per l'Energia (UNI CEI EN ISO 50001).

A seguito delle numerose richieste, pervenute da parte di professionisti ed imprese alla prima edizione del corso, si ripropone questa seconda edizione dell’iniziativa di sensibilizzazione delle PMI del territorio campano proiettata allo sviluppo di Sistemi di Gestione per l’Energia e correlata ai piani di efficientamento energetico oltre che ai Sistemi di Gestione Integrati. Il Consorzio Promos Ricerche, quale Sportello camerale della Responsabilità Sociale d’Impresa e riferimento territoriale degli enti normatori UNI e CEI, propone questo secondo percorso formativo per l’acquisizione della qualifica di Lead Auditor Sistemi di Gestione per l’Energia.

Il corso, realizzato con la collaborazione di SOGEA (gruppo RINA), si pone l’obbiettivo di:

  • fornire ai partecipanti le conoscenze necessarie a va lutare l'efficacia di un Sistema di Gestione del l'Energia;
  • comprendere appieno il significato della terminologia utilizzata (aspetti, impatti, requisiti cogenti, ecc);
  • saper interpretare correttamente i requisiti della norma ISO 50001;
  • far acquisire le metodologie per una corretta ed efficace pianificazione ed attuazione degli audit del Sistema di Gestione dell'Energia;
  • insegnare i metodi per ricercare le evidenze dell'audit necessarie per valutare il grado di conformità di un Sistema di Gestione dell'Energia alla norma ISO 50001;
  • saper comunicare efficacemente durante le interviste e attraverso i resoconti scritti dell'audit;
  • saper presentare i risultati complessivi dell'audit.

Il professionista che esegue gli audit su tali sistemi di gestione svolge un ruolo chiave nel risparmio energetico a supporto degli energy manager.

I corsi saranno erogati secondo la seguente articolazione:

  • Percorso A) Lead Auditor Sistemi di Gestione dell’Energia (40 ore/5 gg):

Metodologia di Audit (UNI EN ISO 19011:2012) (durata di 16 ore/2 gg)

Lead Auditor di SGE (UNI CEI EN ISO 50001) (durata di 24 ore/3 gg).

Quota di partecipazione € 375,00 (oltre IVA)

  • Percorso B) Lead Auditor Sistemi di Gestione dell’Energia (24 ore/3 gg):

riservato a coloro che risultino essere già in possesso di attestato di partecipazione al corso Metodologia di Audit in conformità alla versione 19011:2012.

Lead Auditor di SGE (UNI CEI EN ISO 50001).

Quota di partecipazione € 265,00 (oltre IVA)

Date di svolgimento e sede del corso
I corsi si terranno, dalle 09:00 alle 18:00, nelle seguenti date:

  • Percorso A) Lead Auditor (40 ore)  - 27 e 28 novembre e 10, 11 e 12 dicembre 2014
  • Percorso B) Lead Auditor (24 ore)  - 10, 11 e 12 dicembre 2014

I corsi si svolgeranno in Napoli alla Via Leonardo Bianchi n° 36, presso la sede del CPT - Comitato Paritetico Territoriale di Napoli a cui va il ringraziamento per il sostegno logistico assicurato rendendo disponibile, oltre ai locali e le attrezzature, anche il parcheggio gratuito per i partecipanti. 

Argomenti
I principali argomenti trattati riguarderanno:
Le norme UNI EN ISO 19011:2012 e ISO/IEC 17021:2011, gli audit di prima, seconda e terza parte, i termini e le definizioni dell'audit, i principi dell'attività di audit, il PDCA applicato al processo di audit, la gestione e lo svolgimento di un programma di audit, le non conformità, l'analisi delle cause e le azioni correttive, relazione tra le due norme UNI EN ISO 19011:2012 e ISO/ IEC 17021:2011, la gestione di un programma di audit, il campionamento relativo all'audit, i requisiti di processo di audit di terza parte, scenario e contesto di riferimento in cui nasce lo standard ISO 50001:2011, inquadramento energetico di un'unità produttiva, le formule base e i numeri da ricordare in ambito energetico, esempi di analisi energetica, gli obblighi legislativi in campo energetico, criticità e documentazione di un Energy Management System, analisi dei punti critici della norma ISO 50001:2011 + esercizi di applicazione. Il corso terminerà con un esame scritto e orale per l’acquisizione del titolo.

Destinatari
È un corso di specializzazione sugli Audit dei Sistemi di Gestione dell'Energia indirizzato a:

  • chi desidera operare come Auditor/ Lead Auditor di terza parte per conto di un Organismo di Certificazione;
  • personale dei vari livelli direttivi/operativi delle diverse tipologie di organizzazioni private/pubbliche che ha la necessità di capire le modalità con cui l'Organismo di certificazione valuta il SGQ della propria Organizzazione e interfacciarsi in modo costruttivo con l’Auditor / Lead Auditor di terza parte;
  • consulenti che vogliono acquisire o accrescere le competenze necessarie per svolgere in modo professionale gli audit dei SGQ conformi alla ISO 50001.

Attestazioni e certificati di esame
I corsi, erogati da SOGEA (Società di formazione del Gruppo RINA), Organismo accreditato e qualificato da ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento), compongono il percorso di formazione e qualifica per Lead Auditor di Sistema e sono accreditati rispettivamente da:

  • AICQ-SICEV per il corso “Metodologia di audit”
  • KHC-Know How Certification per il corso “Lead Auditor di SGE”.

Il superamento degli esami e il rilascio ai partecipanti dell’attestazione di Lead Auditor di terza parte, costituisce titolo valido ai fini dell’iter di certificazione per l’avvio delle pratiche di iscrizione al Registro dei Lead Auditor certificati secondo lo schema di riferimento.

Iscrizione
L’iscrizione è obbligatoria e necessaria per verificare il raggiungimento del numero minimo di iscritti, per l’attivazione del Corso stesso. L’iscrizione avviene attraverso il versamento dell’intera quota di partecipazione al percorso prescelto (oltre IVA 22%) eseguito tramite bonifico bancario. 
Nel caso di mancato raggiungimento del numero minimo di iscritti, il corso non verrà attivato e, pertanto, le quote versate verranno restituite agli emittenti.

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18 novembre 2014. Giornata nazionale di ergonomia applicata

ergonomiaMartedi 18 novembre 2014, presso l'Aula Magna di Scienze Biotecnologiche del Policlinico Universitario Federico II di Napoli si è tenuta la "Giornata Nazionale di ergonomia applicataorganizzata dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e con la partecipazione del Consorzio Promos Ricerche.

L’iniziativa si colloca nell’ambito delle attività che il Consorzio realizza al fine di promuovere una maggiore cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il miglioramento dell’ambiente di lavoro ed il conseguente benessere del lavoratore.

La giornata di studio ha presentato, in modo particolare, l’interconnessione fra i temi dell’ergonomia e i rischi presenti negli ambienti di lavoro. Tra i rischi occupazionali, le problematiche relative al rischio biomeccanico e agli aspetti cognitivi vengono osservati con una particolare attenzione alle caratteristiche antropologiche che influenzano i profili di pericolosità e modificano le valutazioni dei rischi occupazionali.

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Valutatori immobiliari. Pubblicata la UNI 11558

valutatori immobiliariAppena pubblicata la nuova norma UNI 11558 sui valutatori immobiliari. La norma definisce i requisiti di conoscenza, abilità e competenza del valutatore immobiliare allo scopo di meglio determinare il valore degli immobili.
Tra le competenze specifiche richieste a questa figura professionale, che deve aver maturato un’esperienza nel settore di almeno tre anni, rientrano le conoscenze in estimo, principi di economia e mercati immobiliari, sistema catastale, fiscalità immobiliare, certificazione ambientale e, più in generale, competenze in diritto urbanistico, matematica finanziaria, statistica, scienza e tecnica delle costruzioni.
Il valutatore, inoltre, deve possedere le competenze necessarie ad effettuare la valutazione in modo appropriato, sia nella tecnica di rilevazione dei dati e nell’applicazione dei procedimenti di stima, sia nell’audit immobiliare e nel riesame dei rapporti di valutazione.
A livello nazionale, i valutatori immobiliari possono essere professionisti iscritti ad albi o registri (architetti, ingegneri, agronomi, geometri, periti industriali, periti agrari), società di valutazione immobiliare, agenti immobiliari, periti esperti iscritti presso le Camere di Commercio, studi associati di professionisti, ecc.
La nuova norma UNI si inserisce come strumento di garanzia per lo svolgimento di un’attività professionale che presenta risvolti di estrema importanza - al di là del mero valore economico del bene oggetto di valutazione - in funzione delle motivazioni che la rendono necessaria e soprattutto dei soggetti committenti, destinatari o semplicemente coinvolti, ad esempio: istituti di credito, tribunali, società immobiliari, fondi immobiliari e fondi pensione, società di leasing, organi di vigilanza, società di revisione, agenzie di rating, ma -in fondo- interessa sempre il cittadino-consumatore.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN, DIN, BSI, AFNOR, ecc.).

mb

Fonte UNI

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Gas fluorurati: il nuovo formato da trasmettere per le comunicazioni

fgasIn GUUE (L 318 del 5.11.2014) è stato pubblicato il nuovo Regolamento della Commissione n. 1191/2014 (UE) del 30 ottobre 2014, che determina il nuovo formato e le modalità di trasmissione della Relazione che i produttori, gli importatori e gli esportatori di taluni gas fluorurati a effetto serra sono tenuti a trasmettere sulla produzione, l'importazione, l'esportazione, l'uso come materia prima e la distruzione di queste sostanze.

Tali comunicazioni erano previste ai sensi del regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, abrogato dal recentissimo regolamento (UE) n. 517/2014, che pone il medesimo obbligo all'articolo 19.

A sua volta, il nuovo Regolamento della Commissione n. 1191/2014 (abrogando il precedente regolamento (CE) n. 1493/2007) detta il nuovo formato della Relazione sui gas serra da presentare attraverso uno strumento di comunicazione elettronico, basato sul formato stabilito nell'allegato al regolamento n. 1191/2014, che contiene i formulari corrispondenti alle loro attività individuali forniti dall'Agenzia europea dell'ambiente e che è accessibile dal sito web della Commissione europea.

AdA

Scarica il Regolamento e l'allegato

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Servizio di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro. Non è necessario il vincolo di dipendenza.

RSPPPer la valida istituzione, quando prevista, del Servizio di Prevenzione e Protezione prioritariamente all'interno dell'azienda non si richiede necessariamente che il soggetto responsabile (RSPP) abbia un rapporto di dipendenza con l'impresa stessa.

È quanto chiarito dalla Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro presso il Ministero del lavoro, con il documento n. 24/14 del 4 novembre scorso.

Il parere ministeriale è stato fornito in seguito ad un quesito posto per conoscere se nell'ipotesi di cui all'articolo 31, comma 6, del D.Lgs 81/08 (Testo unico sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro), recentemente modificato dall'articolo 32 del Dl 69/13, il responsabile del servizio, di cui al successivo comma 7, debba essere necessariamente un dipendente del datore di lavoro.

Occorre a questo proposito precisare che la modifica di cui al Decreto legge 69 ha reso più incisivo l'obbligo in capo al datore di lavoro di organizzare il servizio in questione, prevedendo che esso debba essere istituito, appunto, prioritariamente, all'interno dell'azienda.

Si tratta di un obbligo che ricorre quando l'attività svolta si riferisca: a quella di cui al Dlgs 334/99, comportante rischi rilevanti; a centrali termoelettriche; ad impianti e installazioni di cui al Dlgs 230/95 con esposizione a radiazioni ionizzanti; alla fabbricazione e/o deposito di esplosivi polveri e munizioni; alle aziende industriali con oltre 200 lavoratori; alle aziende estrattive con oltre 50 lavoratori; alle strutture di ricovero pubbliche e private con oltre 50 lavoratori.

Tale previsione è motivata dalla necessità di assicurare una presenza costante e continuativa del servizio all'interno dell'azienda.

Ciò posto, a prescindere dalla tipologia del rapporto, il RSPP dovrà essere conoscitore delle dinamiche organizzative e produttive dell'azienda, per cui sarà necessariamente incardinato nell'ambito dell'organizzazione aziendale provvedendo a coordinare il servizio interno. Si deve tenere presente, però, secondo l'interpello in esame, che il termine «interno» non equivarrà alla definizione di «dipendente», per cui l'incarico potrà ben essere affidato a un professionista che assicuri, tuttavia, una presenza adeguata allo svolgimento della propria attività.

AdA

Fonte Il Sole 24 Ore L.C.

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Valutazione della qualità economica dei progetti urbani complessi. Disponibile una nuova Prassi di Riferimento UNI

Progetti urbaniPubblicata la prassi di riferimento UNI/PdR 12:2014 "Valutazione della qualità economica dei progetti di trasformazione urbana".
Il documento, frutto della collaborazione tra UNI e RPR – RISORSE PER ROMA, definisce una linea guida all’applicazione della specifica tecnica UNI/TS 11453 sull’iter di finanziamento delle costruzioni, indirizzata alla individuazione dei contenuti e delle modalità di sviluppo del piano economico-finanziario di un progetto di trasformazione urbana.
Il documento, declinato in coerenza con i principi e le azioni che sottendono alla filosofia della Matrice AUDIS della Qualità Urbana e della sua applicazione nel “Protocollo della Qualità Urbana” di Roma Capitale, si pone come principali obiettivi quelli di:

  • garantire che la Pubblica Amministrazione non spenda tempo e risorse nell’esame di grandi progetti urbani complessi che non possono trovare attuazione perché non sostenibili da un punto di vista economico-finanziario;
  • verificare che i costi e i ricavi indicati/adottati dal soggetto proponente siano in linea con la qualità complessiva dell’opera, così come prospettata alla Pubblica Amministrazione, anche nelle successive fasi di sviluppo del progetto;
  • garantire la trasparenza necessaria alla corretta negoziazione tra le parti.

La prassi di riferimento nasce, quindi, dalla volontà di implementare la metodologia di lavoro introdotta da UNI per le opere edili, che permette di raccogliere e riordinare le molte informazioni e dati di tipo tecnico-progettuale-finanziario, estendendola ai progetti di trasformazione urbana. A tale scopo, il documento individua e descrive le fasi di processo di sviluppo di un progetto di trasformazione urbana, definendo in maniera sistematica e strutturata la documentazione necessaria: analisi di mercato, analisi dei costi, cronoprogramma, attualizzazione dei flussi di cassa, relazione esplicativa del Piano Economico Finanziario.
Si ricorda che le prassi di riferimento non sono norme ma documenti, al servizio della normazione stessa e del mercato, che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di elaborazione ristretta ai soli autori, sotto la conduzione operativa di UNI.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN, DIN, BSI, AFNOR, ecc.).

Scarica la UNI/PdR 12:2014

mb

Fonte UNI

 

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