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Il CEI promuove lo sviluppo del mercato dei veicoli elettrici

auto pilaIl CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano contribuisce allo sviluppo del percorso di standardizzazione dei sistemi di ricarica per i veicoli elettrici che, attualmente, sono diversi e soggetti a normative differenti da un paese all’altro anche nell’ambito della sola Europa.
Il CEI, con un’azione congiunta con l’industria elettromeccanica italiana, l’organismo tedesco responsabile per l’elaborazione degli standard di sicurezza in campo elettronico ed elettrotecnico DKE (Deutsche Kommission Elektrotechnik Elektronik Informationstechnik) e l’associazione europea CENELEC – Comité Européen de Normalisation Electrotechnique, ha dato un nuovo e forte impulso all’individuazione di soluzioni per un unico standard di ricarica in ambito europeo.
La soluzione proposta dà la possibilità di predisporre prese di ricarica uguali in tutta Europa, provviste o meno di un dispositivo di otturazione (shutter) a protezione delle parti in tensione, andando così incontro alle diverse richieste dei Paesi europei in materia di sicurezza elettrica.
Questa soluzione va a beneficio non solo della diffusione delle auto elettriche, ma anche dei veicoli elettrici leggeri a due ruote come gli scooter e di altri mezzi a tre e quattro ruote.

Fonte CEI

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Agroalimentare. Allo studio norme relative ai formaggi.

formaggioDi competenza della Commissione “Agroalimentare”, cinque progetti di norma UNI trattano la definizione, la composizione e le caratteristiche di diversi tipi di formaggio (mozzarella, ricotta fresca, mascarpone, crescenza o stracchino).
Questi formaggi fanno parte della tradizione casearia italiana, eppure sul mercato europeo vi sono formaggi con la stessa denominazione merceologica ma con caratteristiche diverse. Da qui la necessità di definire le caratteristiche di questi prodotti.
I progetti di norma ora entrati nella fase di inchiesta pubblica finale trattano pertanto diversi aspetti del ciclo di produzione dei formaggi sopra citati: dalle materie prime al processo di produzione, dalle caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali alle modalità di conservazione.
Tutti i cinque progetti resteranno in inchiesta pubblica finale sino al prossimo 25 agosto.
Sino a quella data chiunque fosse interessato può consultare i testi integrali dei progetti e inviare i propri commenti.

Fonte UNI

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Capitale green 2016 cercasi. In gara 400 città europee

europa-capitale-verdeCapitale verde europea per il 2016 cercasi. La Commissione Ue ha aperto ufficialmente la caccia alla nuova reginetta fra le città europee più “amiche dell’ambiente” e in grado diventare un modello per altri centri urbani. Con una novità importante per l’Italia: per la prima volta potranno gareggiare tutte le città sopra i 100mila abitanti, mentre prima ad entrare in lizza erano solo quelle sopra i 200mila. La competizione si fa però più dura, visto che il riconoscimento ora è alla portata di oltre 400 città europee. “Vorrei incoraggiare le città più piccole a candidarsi e a usare questa come un’opportunità per rivedere e mettere in luce le loro conquiste ambientali e pianificare un futuro sostenibile per i propri cittadini” dice il commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik. La gara è aperta alle città dei 27 Stati membri dell’Ue, più Paesi candidati (Turchia, Macedonia, Croazia, Montenegro, Serbia e Islanda) e i paesi dello Spazio economico europeo, quindi anche Norvegia e Liechtenstein. Dodici i parametri di valutazione: contributo locale alla lotta contro i cambiamenti climatici; trasporti; aree verdi; rumore; produzione e gestione dei rifiuti; natura e biodiversità; aria; consumo di acqua; trattamento delle acque reflue; ecoinnovazione e occupazione sostenibile; gestione ambientale delle autorità locali e prestazione energetica. La prima ad aver conquistato il titolo è stata Stoccolma nel 2010, sono seguite Amburgo, Victoria-Gasteiz, Nantes, Copenaghen e Bristol.

AdA

Fonte: Il Denaro (24/06/2013)

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La nuova versione delle Linee guida GRI per il Bilancio di sostenibilità

GRI Bilancio SostenibilitàIl Global Reporting Initiative (GRI) ha presentato G4, una nuova versione delle linee guida di rendicontazione del Bilancio di sostenibilità. Il nuovo standard è frutto di un lungo processo di consultazione multi-stakeholder durato 2 anni, che ha coinvolto 120 esperti di diversi paesi e che consentirà alle aziende e alle organizzazioni di raccontare le proprie performance economiche, ambientali e sociali.
Le nuove Linee guida G4, per il momento disponibili solo in Inglese, riportano i principi e la metodologia per la costruzione dei Bilanci di sostenibilità da parte delle organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione, settore o posizione. Rappresentano un riferimento internazionale per tutti coloro che intendano divulgare e confrontare la propria performance ambientale, sociale ed economica e l’impatto da essa prodotto.
Il G4 si compone di due parti:

  • la prima contiene i principi di reporting e i criteri da applicare per predisporre il Bilancio di sostenibilità;
  • la seconda - Manuale di attuazione - contiene spiegazioni su come applicare i principi di reporting, come preparare le informazioni da fornire, e come interpretare i vari concetti nelle linee guida. Sono inclusi anche riferimenti ad altre fonti, un glossario e le note generali di reporting.

La principale caratteristica che contraddistingue le linee guida G4 è la maggiore accessibilità e facilità di utilizzo, il che permette alle imprese di mettere in evidenza le informazioni fondamentali che ne caratterizzano il business.

G4 SUSTAINABILITY REPORTING GUIDELINES

Fonte: CSR Unioncamere

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DUVRI: le modifiche introdotte dal “decreto del fare”

DUVRI SemplificazioniLe semplificazioni in materia di lavoro tendono a rendere meno burocratici i numerosi ed onerosi obblighi che sono imposti ai datori di lavoro in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Una modifica, introdotta decreto legge 21 giugno 2013 n. 69 (cosiddetto “decreto del fare”), riguarda l'articolo 26 del decreto legislativo 81/2008 (T.U. sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro), che ha istituito il DUVRI, Documento Unico di Valutazione dei Rischi, cui è obbligato il datore di lavoro committente in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all'impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda.
Il DUVRI, ora, non sarà l'unica scelta ma è previsto che il datore di lavoro committente, se opera in settori di attività a basso rischio infortunistico (da determinare con decreto ministeriale che sarà emanato entro 90 giorni), potrà, in alternativa, individuare un proprio incaricato, in possesso di formazione, esperienza e competenza professionali, tipiche del preposto, nonché di periodico aggiornamento e di conoscenza diretta dell'ambiente di lavoro, per sovraintendere alla cooperazione e coordinamento.
L'obbligo del DUVRI o dell'incaricato non si applica ai servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature, ai lavori o servizi la cui durata non è superiore a dieci uomini-giorno (con riferimento all'arco temporale di un anno dall'inizio dei lavori) e sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza di rischi particolari di cui all'allegato XI del T.U.

AdA

Fonte: Il Sole 24 Ore Focus del 26/06/2013

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Infortuni, basterà la denuncia Inail

INAIL InfortuniII decreto legge 69/2013, che semplifica alcune norme in materia di lavoro, interviene anche sul Dpr 1124/1965, in merito alle denunce degli infortuni.
Una prima modifica riguarda l’abrogazione, non da subito, dell’articolo 54 del Dpr, che prevede l’obbligo, da parte del datore, di denunciare entro due giorni all’autorità di pubblica sicurezza ogni infortunio sul lavoro che abbia per conseguenza la morte o l’inabilità al lavoro superiore a tre giorni. Resta, da parte del datore di lavoro, l’obbligo di denunciare – entro 48 ore dall’evento – l’infortunio all’Inail, con modalità telematica. Viene modificato poi l’articolo 56, che disciplina le modali tà di gestione delle denunce. È ora stabilito che le autorità di Ps, le Asl, le autorità portuali e consolari, le direzioni territoriali del Lavoro acquisiscano dall’Inail con accesso telematico (secondo le modalità che entreranno in vigore dopo il 18o° giorno dall’emanazione del Dm istitutivo del sistema informativo nazionale per la prevenzione – Sinp), i dati relativi alle denunce infortuni sul lavoro mortali e di quelli con prognosi superiore a trenta giorni.
Il decreto 69 nulla stabilisce, però, circa i termini in cui sarà emanato quest’ultimo decreto ministeriale, per cui resta valida la previsione dell’articolo 8, comma 4, del Digs 81/2008 che assegnava un termine di 180 giorni dalla sua entrata in vigore, abbondantemente superati.
Nel nuovo articolo 56 del Dpr 1124/1965 è stabilito che, entro quattro giorni dalla presa visione, con accesso alla banca dati Inail, dei dati sulle denunce infortuni mortali o con prognosi superiore a 30 giorni, la Dtl procede, su richiesta del lavoratore, di un superstite o dell’Inail, a un’inchiesta per accertare: a) la natura del lavoro al quale era addetto l’infortunato; b) le circostanze, la causa e la na tura dell’infortunio, ed eventuali inosservanze alle norme di prevenzione; e) l’identità dell’ infortunio ed il luogo; d) la natura ed entità delle lesioni; e) lo stato dell’infortunato; f) la retribuzione; g) in caso di morte le condizioni familiari dell’infortunato. Si tratta di un’inchiesta amministrativa per accertare soprattutto se l’infortunio è indennizzabile da parte dell’Inail.
Queste novità nulla modificano, invece, sulla tenuta del registro infortuni che tutti i datori di lavoro sono tenuti a istituire e tenere aggiornato, anche se dal 1° luglio avrebbe potuto essere abolito. È certo, però, che esso perderà lo scopo per cui era stato istituito. Del resto, l’articolo 53, comma 5, del Dlgs 81/2008 stabilisce che le disposizioni sul registro infortuni restano in vigore fino a sei mesi successivi all’adozione del decreto interministeriale istitutivo del Sinp. Nel frattempo l’Inail ha dato una definitiva risposta sull’articolo 18, comma i, lettera r), del Testo unico il quale prevede che dal 1° luglio il datore di lavoro debba comunicare in via telematica all’Inail (e per il suo tramite al Sinp), entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, ai fini statistici e informativi, i dati e le informazioni sugli infortuni che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno (escluso quello dell’evento. La procedura potrà essere attinta dal menu Punto Cliente ove è presente, insieme al link “Denuncia/comunicazione infortunio“, anche quello denominato “Denuncia infortunio offline” per l’inoltro del file secondo i precedenti tracciati Txt e Xml.

AdA

Fonte: Il Sole 24 Ore n° 172 (25/06/2013)

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Impronta climatica dei prodotti. A Milano l'anteprima della ISO/TS 14067

CARBONNei giorni scorsi l’ISO ha pubblicato la specifica tecnica ISO/TS 14067 “Greenhousegases -Carbon footprint of products - Requirements and guidelines for quantification and Communication” (che attualmente sta svolgendo l’iter per l’adozione come norma nazionale UNI) che definisce i principi, i requisiti e le linee guida per il calcolo dell’impronta climatica dei prodotti, in collaborazione con le norme sulla valutazione del ciclo di vita (UNI EN ISO 14040 e 14044) e sulle etichette e dichiarazioni ambientali (UNI EN ISO 14020, 14024 e 14025).
Con il termine generico di “impronta climatica” (carbon footprint) si intende l’ammontare totale di gas ad effetto serra emessi direttamente o indirettamente da un’attività, un prodotto, un’azienda o una persona, ed è un indicatore dell’impatto che le attività umane hanno sui cambiamenti climatici.
Calcolare e comunicare l’impronta ambientale di un prodotto è la migliore risposta alla crescente consapevolezza dei consumatori circa il proprio ruolo nel percorso di riduzione delle emissioni globali: la trasparenza e credibilità dei dati “a norma” permetterà quindi scelte di acquisto più consapevoli.Considerata l’importanza dell’argomento, abbiamo deciso di organizzare – in collaborazione con Accredia e il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare - un incontro dipresentazione in anteprima destinato principalmente a:
•    imprese e organizzazioni no-profit (manager ambientali, responsabili marketing e
•    comunicazione),
•    professionisti (esperti della sostenibilità, verificatori ambientali),
•    enti locali (assessorati all’ambiente e responsabili degli acquisti).

La partecipazione è riservata ai Soci, gratuita, previa iscrizione entro il 10 luglio 2013.
Le richieste di partecipazione verranno accolte fino al raggiungimento della capienza della sala.

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Fonte UNI

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Il CEI diventa Punto Vendita di norme internazionali IEEE

CEIIl Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) e l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) hanno siglato recentemente un accordo che garantisce alla nostra Associazione il diritto di vendere, pubblicizzare e promuovere le Norme internazionali IEEE.
L’IEEE ha sede negli Sati Uniti, ed è la più grande associazione di professionisti che esista al mondo dedicata al progresso e all’innovazione tecnologica a sostegno di una migliore qualità della vita delle persone.  
Pubblica numerose norme tecniche riguardanti i settori delle comunicazioni, dell'elettronica di potenza, dell'elettronica consumer, del software engineering,del DSP e di tutti i settori più direttamente collegati con l'elettronica e l'elettrotecnica.
Le sue pubblicazioni costituiscono una delle più qualificate fonti bibliografiche di riferimento per i relativi settori e ha definito oltre 900 standard industriali, tra questi gli standard IEEE 802.3 — Ethernet – e IEEE 802.11 – Wi-Fi – conosciuti in tutto il mondo.
In virtù della comunione di intenti tra le due Associazioni, è stato siglato questo Accordo che consente al CEI di vendere in Italia le Norme IEEE nei seguenti formati:
-    Individual PDF format, ovvero la vendita di singole norme in formato PDF;
-    Individual print format, ovvero la vendita di copie cartacee di singole norme;
-    Hardcopy materials, ovvero le pubblicazioni originali IEEE.
Per ulteriori informazioni sull’IEEE: http://www.ieee.org/index.html

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Tecnologie green per le PMI. Domande entro il 5 settembre 2013

Tecno greenLa DG Ambiente della Commissione Europea ha pubblicato il bando 2013 relativo all’iniziativa Eco-Innovation. Le risorse finanziarie messe a disposizione ammontano complessivamente a  31,6 milioni di Euro.  
La scadenza per l’invio delle idee progettuali è il  5 settembre.
L’obiettivo generale dell’invito e di cofinanziare prodotti, tecniche, servizi e processi eco-innovativi che  mirano  a prevenire o ridurre l'impatto ambientale oppure a contribuire a un uso ottimale delle risorse.
Le priorità  del bando 2013 sono:

  1. Riciclaggio dei materiali
  2. Prodotti sostenibili per la costruzione
  3. Alimenti e bevande
  4. Acqua
  5. Imprese verdi

Le proposte di progetto devono avere come conseguenza benefici ambientali ed economici e devono contribuire all’innovazione delle PMI
Il contributo a fondo perduto copre fino al 50% delle spese sostenute.
Al bando possono partecipare tutte le persone legali stabilite nel territorio dell’Unione Europea, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Albania, Croazia, Macedonia, Israele, Montenegro, Serbia e Turchia, ma verranno privilegiati i progetti candidate da PMI (in forma singola o con latri partner).  In particolare possono fare domanda di finanziamento le PMI che hanno sviluppato un prodotto, un processo o un servizio ecologico innovativo che stenta ancora a collocarsi sul mercato .
Il bando e la documentazione per candidare un’ idea progettuale sono scaricabili al link: http://ec.europa.eu/environment/eco-innovation/apply-funds/application-pack/index_en.htm

Fonte Il Denaro

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Sconti INAIL per la Aziende agricole virtuose. Scadenza il 30 giugno 2013

sconto inailÈ online sul Punto Cliente Inail l’applicativo per la presentazione telematica della richiesta di riduzione contributiva 2013 per i lavoratori agricoli.
Le domande potranno essere presentate entro il 30 giugno 2013.
Come indicato nella circolare Inail n. 61 del 9 novembre 2012, la riduzione è stata stabilita dal Protocollo del welfare del 2007 e dal 1° gennaio 2008 viene concessa “in misura non superiore al venti per cento dei contributi dovuti per l’assicurazione dei lavoratori agricoli dipendenti, entro il limite annuo di venti milioni di euro”.
Possono farne richiesta le “imprese in regola con tutti gli obblighi in tema di sicurezza e igiene del lavoro previsti dal decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modificazioni e dalle specifiche normative di settore, nonché con gli adempimenti contributivi e assicurativi; che abbiano adottato, nell’ambito di piani pluriennali di prevenzione, misure per l’eliminazione delle fonti di rischio e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro; che non abbiano registrato infortuni nel biennio precedente alla data della richiesta di ammissione al beneficio o siano state destinatarie dei provvedimenti sanzionatori di cui all’articolo 5 della legge 3 agosto 2007, n. 1233?.
Le domande devono essere inoltrate esclusivamente tramite l’applicativo.
Chiusa la fase di raccolta delle richieste “la lista delle domande ammesse verrà, dopo il trenta giugno, trasferita ad Inps per i controlli in materia di regolarità contributiva e assicurativa, all’esito dei quali verrà effettuata comunicazione in merito alla definitiva ammissione al beneficio”.

Approfondisci sul sito INAIL

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