fbpx

itenfrdees

Promos Ricerche è un Consorzio senza fini di lucro. SCOPO: La promozione e l’introduzione dell’innovazione in qualsiasi forma e settore. Scopri di più.

News

La Carta per le Pari Opportunità sottoscritta dall'INAIL

 

PARIOP11Il Parlamentino INAIL di via IV Novembre  ha fatto da cornice alla sottoscrizione da parte dell'Istituto della Carta per le pari opportunità e l'uguaglianza sul lavoro. Alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, della consigliera nazionale di Parità, Alessandra Servidori, e della presidente del Comitato Unico di Garanzia INAIL, Antonella Ninci, il commissario straordinario Massimo De Felice ha firmato il documento che indica dieci azioni concrete - dall'attuazione di politiche che coinvolgano tutti i livelli aziendali, a partire dai vertici, alla promozione esterna dei risultati ottenuti - per contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro basate su genere, età, disabilità, etnia, fede religiosa e orientamento sessuale.

"Per l'Istituto un atto importante". "L'INAIL pone una grande attenzione al tema delle pari opportunità - ha detto De Felice - La sottoscrizione di questa Carta rappresenta quindi un atto molto importante, ma spero che non provochi troppi cambiamenti nei nostri modi perché ciò significherebbe che abbiamo anticipato i tempi". A questo proposito, il commissario ha citato una serie di iniziative già avviate dall'Istituto che possono essere inquadrate nella cornice delle pari opportunità, come «la flessibilità oraria, il telelavoro, gli asili nido aziendali, la ludoteca di Torino per i figli dei dipendenti, i progetti di prevenzione e di comunicazione». De Felice ha sottolineato anche che «nell'attività dell'INAIL il concetto di pari opportunità è particolarmente esteso», indicando al ministro Fornero come esempio il progetto Superabile, «strumento di orientamento, consulenza, informazione e integrazione delle persone con disabilità».

"Il nostro Paese è ancora molto indietro". Dopo aver espresso la propria soddisfazione per l'adozione della Carta da parte dell'Istituto, il ministro Fornero ha precisato che "questo è solo l'inizio", perché "il nostro Paese in termini di cultura anti-discriminazione è ancora molto indietro sotto diversi profili, non solo rispetto alla discriminazione sul lavoro nei confronti delle donne. Ci sono forme pervasive di discriminazione che fanno ancora parte del nostro vivere quotidiano e questo è semplicemente inaccettabile. Occasioni come questa devono servirci anche per fare un esame di coscienza e renderci conto che il lavoro da fare, in modo più efficace di quanto è stato fatto finora, è ancora tanto".

Continua sul sito INAIL

INAIL. Campagna nazionale per la prevenzione delle malattie professionali

 

campagna-malattie-professionaliAl via una campagna nazionale a sostegno del piano di prevenzione sulle malattie professionali. A promuoverla sono l'INAIL, i ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali e della Salute, le Regioni e le Province autonome, in collaborazione con le organizzazioni sindacali e di rappresentanza dei datori di lavoro. L'obiettivo è di richiamare l'attenzione di tutti i soggetti coinvolti sui principali fattori di rischio, a sostegno del piano di prevenzione sulle malattie professionali che punta a elevare i livelli di prevenzione sul lavoro realizzando una più ampia acquisizione di conoscenze e consapevolezze.

Un messaggio semplice ma non banale. Il messaggio trasmesso dalla campagna è semplice ma assolutamente non banale: durante l'attività lavorativa quotidiana spesso si sottovalutano alcuni fattori di rischio e conoscerli può aiutare a prevenirne gli effetti negativi. Le aree di intervento di partenza sono i disturbi muscolo-scheletrici e le malattie respiratorie, con riferimento in particolare ai settori dei trasporti, dell'agricoltura e della grande distribuzione. I destinatari principali dell'iniziativa sono i datori di lavoro e i loro collaboratori, i lavoratori e i loro rappresentanti, i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione delle aziende e i medici. Questi ultimi, per i diversi ruoli che rivestono in ambito sanitario, sono infatti figure centrali per la ricerca e l'emersione delle malattie professionali e lavoro-correlate.

Continua sul sito INAIL

Sicurezza, aziende sempre responsabili

sicurezzasullavoroIl datore di lavoro non deve limitarsi ad adottare le misure di sicurezza sul lavoro suggerite dalla tecnologia più evoluta, ma deve anche vigilare affinché il personale applichi queste misure. Se questa vigilanza non viene svolta, il datore di lavoro è responsabile del danno subìto dal dipendente, anche quando questi ha coscientemente violato le norme di sicurezza. Questo orientamento, molto rigoroso, non è nuovo nella giurisprudenza della Cassazione e viene ribadito dalla pronuncia 9199/2012.

La vicenda riguarda un infortunio sul lavoro di un dipendente che stava utilizzando un macchinario per fare le pulizie. Il macchinario era perfettamente funzionante ed era dotato di standard tecnologici di sicurezza all'avanguardia, ma il dipendente si era infortunato perché aveva violato diverse precauzioni previste dalla normativa antinfortunistica: per finire prima le pulizie, aveva lasciato aperte alcune grate di sicurezza, che invece avrebbero dovuto restare chiuse, e non aveva attivato un dispositivo che consentiva l'arresto della macchina in situazioni di pericolo.

La Cassazione, con la sentenza 9199/2012, ha annullato la pronuncia della Corte di appello di Cagliari, che ha escluso la responsabilità del datore di lavoro. La Cassazione, in particolare, ha escluso che la semplice negligenza, imprudenza o imperizia del lavoratore costituisca motivo sufficiente per escludere la responsabilità del datore di lavoro.

Tale responsabilità, secondo la Suprema corte, si può escludere solo se si fornisce la prova che l'imperizia del dipendente non avrebbe prodotto danni, qualora il datore di lavoro avesse adottato standard di sicurezza adeguati a prevenire anche questo rischio. In altri termini, secondo la Corte, le norme previste dall'ordinamento in materia di prevenzione degli infortuni hanno la finalità di tutelare il lavoratore non solo dagli incidenti derivanti dalla sua disattenzione, ma anche da quelli ascrivibili alla sua imperizia, negligenza ed imprudenza.

Pertanto, il datore di lavoro risponde degli infortuni non solo quando non adotti misure adeguate, ma anche quando non vigila in maniera corretta sull'effettiva applicazione delle misure di sicurezza da parte dei dipendenti. L'unico caso, conclude la Corte, in cui si può escludere la responsabilità del datore è quello in cui il comportamento del dipendente assuma i caratteri dell'abnormità e dell'eccezionalità.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Promozione Sistemi Gestione Ambientale

 

finanziamenti 300x208Nella Gazzetta Ufficiale n. 123 del 28/05/2012 - Serie Generale - è stato pubblicato il decreto n. 313 del 26/04/2012 come adeguamento alle nuove disposizioni e modifiche al decreto n. 2230 del 7 maggio 2003 "Promozione dei Sistemi di Gestione Ambientale nelle piccole e medie imprese. Procedura per la concessione di contributi ai sensi dalla Delibera CIPE n. 63 del 02/08/2002". Il decreto reca le modalità di accesso al contributo pubblico ed i termini per la presentazione delle domande.
Dal 28/05/2012 le domande  devono essere presentate utilizzando la nuova modulistica e con le modalità previste nel bando di cui al D.M. 313 del 26 aprile 2012.
Il decreto apporta alcune modifiche al decreto 2230 del 07 maggio 2003 riguardanti:

  • Ampliamento delle categorie economiche ammissibili alle agevolazioni, al fine di promuovere ulteriormente l’eccellenza ambientale dei sistemi produttivi;
  • Adeguamento alle nuove disposizioni e modifiche citate nel decreto DEC/SVS/03/2230 del 07 maggio 2003.

Tipologie di intervento

I contributi sono finalizzati a favorire l’acquisizione di servizi reali da parte delle PMI per una sola delle seguenti tipologie di intervento:

  • La verifica e la registrazione dell’organizzazione ai sensi del Regolamento EMAS;
  • La certificazione del Sistema di Gestione Ambientale ai sensi della norma internazionale UNI EN ISO 14001;
  • La verifica e la registrazione EMAS di organizzazioni già certificate ai sensi della norma internazionale UNI EN ISO 14001 a partire della data di pubblicazione nella G.U.R.I. del decreto 2230 del 7 maggio 2003.

Contributi

Le agevolazioni, corrisposte nella forma di contributo in conto capitale, sono ripartite in rapporto alla tipologia di investimento ed alla dimensione dell’impresa.

Tipologie di intervento per le micro e le piccole imprese

1) contributo pari all’80% della spesa ritenuta ammissibile. Il contributo non potrà superare la soglia di 15.000 euro.
2) contributo pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile. Il contributo non potrà superare la soglia di 7.500 euro.
3) contributo pari all’80% della spesa ritenuta ammissibile. Il contributo non potrà superare la soglia di 7.500 euro.

Tipologie di intervento per le medie imprese

1) contributo pari al 75% della spesa ritenuta ammissibile. Il contributo non potrà superare la soglia di 30.000 euro.
2) contributo pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile. Il contributo non potrà superare la soglia di 16.000 euro.
3) contributo pari al 75% della spesa ritenuta ammissibile. Il contributo non potrà superare la soglia di 7.500 euro.

Scarica il Decreto

ISO 50001 "Energy Managenent" Primi riscontri

 

ISO-50001ISO Focus+, il mensile redatto dall‘Organismo internazionale di normazione (ISO), ha presentato un interessante articolo sull‘applicazione che la ISO 50001 (UNI CEI EN ISO 50001:2011 “Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e linee guida per l'uso”) ha avuto a livello mondiale dalla pubblicazione della norma lo scorso anno.
Le statistiche -compilate a gennaio 2012- indicano che circa 100 organizzazioni in ben 26 differenti Stati hanno già ottenuto la certificazione e stanno raccogliendo benefici in:

  • un aumento dell‘efficienza energetica, cioè la capacità di sfruttare al meglio l'energia di cui un sistema industriale o civile dispone.   In altre parole, il sistema deve riuscire a soddisfare i propri bisogni con il minor consumo possibile di energia;
  • una riduzione dei costi;
  • un miglioramento del rendimento energetico, il valore che indica il rapporto tra la quantità di energia resa e la quantità di energia acquisita dal generico sistema. Parlando di energia sotto forma di potenza, si può affermare che il rendimento è il rapporto tra la quantità di potenza ceduta e la quantità di potenza assorbita da un generico sistema.

La ISO 50001 rappresenta un esempio di norma internazionale volutamente nuova, che stabilisce il percorso da seguire per i grandi e i piccoli impianti industriali e per le strutture commerciali, istituzionali e pubbliche che vogliono migliorare il sistema di gestione dell‘energia.
Una organizzazione che migliora il suo rendimento energetico ottiene rapidi benefici, che vanno dal massimizzare l‘utilizzo delle risorse energetiche e del relativo assetto energetico alla contemporanea riduzione sia dei costi che dei consumi energetici.

Leggi tutto sul sito UNI

Fonte CTI

Prestazione energetica degli edifici

risparmio energetico 2E' stata recentemente pubblicata la Parte 4 della UNI/TS 11300 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria” elaborata dal gruppo di lavoro 601 “Impianti di riscaldamento – Progettazione, fabbisogni di energia e sicurezza” del CTI.
La specifica tecnica -che si rivolge alle autorità competenti, ai progettisti, direttori lavori e certificatori energetici- calcola il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria nel caso vi siano sottosistemi di generazione, che forniscono energia termica utile da energie rinnovabili o con metodi di generazione diversi dalla combustione a fiamma di combustibili fossili trattata nella UNI/TS 11300-2 “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria”.

Continua sul sito UNI

Verifiche periodiche attrezzature di lavoro

 

parancoCon il Decreto Dirigenziale del 21 maggio 2012 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato pubblicato il primo elenco, di cui al punto 3.7 dell’allegato III del Decreto dell'11 aprile 2011, dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’art. 71, comma 11, del Decreto Legislativo n.81/2008 e s.m.i.
Larticolo 2 del Decreto Dirigenziale prescrive che:
1. L’iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati ha validità quinquennale.
2. Con l’iscrizione nell’elenco di cui all'articolo 2, comma 4, del DM 11/4/2011, il soggetto si impegna aI rispetto dei termini temporali di cui all'articolo 2, comma 1, del DM 11/4/2011.
3. I soggetti abilitati devono riportare in apposito registro informatizzato copia dei verbali delle verifiche effettuate nonché i dati di cui al punto 4.2 dellallegato III del DM 11/4/2011.
4. Tutti gli atti documentali relativi all'attività di verifica sono conservati dai soggetti abilitati per un periodo non inferiore a dieci anni.
5. Il registro informatizzato di cui al comma 3 deve essere trimestralmente trasmesso per via telematica al soggetto titolare della funzione.

Scarica il Decreto

Circolare 25 maggio

Europei di calcio e normativa tecnica

 

eurocalcio 2012In vista del fischio di inizio del Campionato europeo di calcio 2012, UNI - prendendo come spunto lo “sport nazionale”- pubblica una breve guida che ha lo scopo di illustrare il ruolo che le norme tecniche rivestono in ogni aspetto della vita quotidiana, anche in ambito sportivo.

In Italia il calcio, più di altri sport, accende la fantasia e il tifo di milioni di persone.
Se non è possibile prevedere quale squadra vincerà la coppa, ci sono tuttavia altri dettagli che non possono essere certo lasciati al caso: parliamo ad esempio della sicurezza dei giocatori e del comfort degli spettatori, come anche dell’importanza di utilizzare attrezzature conformi a requisiti tecnici che contribuiscono a garantire il regolare svolgimento degli incontri.
Spalti, illuminazione, terreno di gioco, porte, guanti, pallone, parastinchi... E anche - perché no? - la maglia azzurra! Per tutti questi aspetti esistono norme tecniche che definiscono requisiti di sicurezza e di qualità.
Perché le norme fanno parte della nostra vita quotidiana. Anche agli Europei di calcio!

Scarica la Guida

Impianti a gas. Rivista la UNI 7128

 

logo uniNel mese di novembre 2011, l’UNI ha pubblicato la norma UNI 7128:2011 dal titolo “Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da reti di distribuzione - Termini e definizioni” che sostituisce una norma decisamente datata, ovvero la norma UNI 7128:1990, oltremodo obsoleta e da tempo sostanzialmente disapplicata.
I motivi, che hanno spinto il CIG a revisionare la norma, affidandone l’elaborazione al gruppo di lavoro 1 (GL1) della propria Commissione B5 “Impiantistica di utilizzazione”, sono sostanzialmente riportati nell’introduzione della stessa:

«La necessità di provvedere all’aggiornamento della presente norma è da ricercare nella esistenza di una pluralità di provvedimenti che si sono succeduti nel tempo e che hanno originato una molteplicità di definizioni poco coordinate tra di loro. Su questa base si è pensato di condurre un esercizio di sintesi mirato alla creazione di definizioni univoche.
È importante sottolineare le valenze della presente norma alla quale è demandato un ruolo di riferimento per tutti coloro che hanno la necessità di elaborare testi normativi con l’auspicio che possa essere anche strumento di riferimento per l’applicazione della legislazione vigente in materia di impianti a gas.
In seguito alla pubblicazione della nuova edizione della UNI 7128, si procederà all’allineamento del contenuto delle norme esistenti, per la parte terminologica».

La norma del 1990, infatti, consisteva di due sole pagine e conteneva unicamente 25 termini con le relative definizioni; era divisa in quattro parti “termini di carattere generale”, “impianti”, “ventilazione dei locali” e “scarico dei prodotti della combustione”. Tale esiguità di contenuti aveva condotto, negli anni seguenti, ad un proliferare di termini nelle norme di sicurezza (UNI 7129, UNI 7131, UNI 10845, UNI 11071 eccetera); ogni norma, poi, forniva proprie definizioni. Il risultato era che uno stesso termine era definito in un modo diverso a seconda della norma in cui era trattato; poca o tanta che fosse la differenza, il risultato era che l’applicazione concreta era fonte di discussioni interpretative ogni qual volta che si dovevano confrontare due (o più) norme diverse.

Continua a leggere

Fonte UNI

Premi per le PMI che partecipano a Programmi dell'U.E.. Domande entro il 31/12/2012

 

finanziamenti ricDal primo giugno le imprese che partecipano a programmi quadro di ricerca e sviluppo dell’Unione Europea possono ottenere un premio aggiuntivo da parte del ministero dell’istruzione, università e ricerca. I fondi investiti coprono le attività definite “di ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, utili per la messa a punto di nuovi prodotti, processi produttivi o servizi o per conseguire un notevole miglioramento dei prodotti, processi produttivi o servizi esistenti”. Il contributo concesso a ogni singola azienda non può superare i 25 mila euro. Le domande vanno presentate entro il 31 dicembre 2012, salvo esaurimento delle risorse a disposizione del Governo. Attenzione, però, perché possono accedere alla misura soltanto le aziende che hanno chiuso un accordo di finanziamento con l’Unione Europea nel periodo compreso tra il 30 settembre del 2011 e la data di presentazione dell’istanza.
Chi è interessato a ottenere il premio concesso dallo Stato deve indicare, nella domanda, quattro notizie: descrizione sintetica del progetto di ricerca, con indicazione del costo, delle modalità di realizzazione, nonché dei soggetti partecipanti; descrizione dell’iniziativa internazionale o comunitaria nell’ambito della quale il progetto è stato ammesso all’agevolazione; copia del contratto di finanziamento stipulato con gli organismi europei; modalità per l’accreditamento del premio.
La normativa di riferimento per il premio alle aziende che partecipano al programma quadro di ricerca e sviluppo in ambito europeo è la stessa che assegna il credito d’imposta: il decreto ministeriale 593 del 2000.

Continua su Il Denaro

Sottoscrivi questo feed RSS