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CIVIT - Approvato il testo delle Linee Guida per la redazione della Relazione sulle performance

 

civitLa Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle Amministrazioni Pubbliche - CIVIT -, nella seduta del 7 marzo 2012, ha approvato definitivamente le Linee guida per la redazione, da parte degli Organismi indipendenti di valutazione, della Relazione sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione, trasparenza e integrità (art. 14, comma 4, lett. a) e lett. g), d. lgs. n. 150/2009) e, da parte delle amministrazioni, della Relazione sulla performance, nonché per la validazione di quest’ultima Relazione.

La Commissione ha tenuto conto e in parte condiviso le osservazioni e i suggerimenti formulati in occasione della consultazione e, in primo luogo, ha così determinato le scadenze temporali:

- 30 aprile 2012: invio alla Commissione della Relazione sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione, trasparenza e integrità;

- 30 giugno 2012: redazione della Relazione sulla performance;

- 1° luglio 2012 – 15 settembre 2012: validazione della Relazione sulla performance, da parte dell’OIV, e invio alla Civit e al Ministero dell’economia e delle finanze.

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Green economy. Seconda edizione del rapporto "GreenItaly"

greenitaly 2011Presentato da Unioncamere e da Symbola il secondo rapporto sulla Green Economy.
Il rapporto GreenItaly evidenzia come la profondità degli effetti della crisi ha posto l’intero sistema di fronte alla necessità di un radicale ripensamento del proprio modello di sviluppo tanto che quasi un’impresa su quattro (il 23,9% del totale, ovvero circa 370mila imprese, 150mila industriali e quasi 220mila dei servizi) ha realizzato negli ultimi tre anni, o realizzerà entro quest’anno, investimenti in prodotti e tecnologie che assicurano un maggior risparmio energetico o un minor impatto ambientale. Una quota che rappresenta un segnale forte dell’effettiva diffusione di comportamenti aziendali orientati all’eco-efficienza e alla sostenibilità ambientale, considerando che in questo caso siamo di fronte a un universo che contempla sia le micro imprese al di sotto dei 20 dipendenti, dove chiaramente la propensione a investire è più contenuta sia tutto il settore dei servizi privati, costituto da diverse attività che, per chiare ragioni di natura strutturale o legate al basso impatto ambientale, possono non essere particolarmente inclini alla realizzazione di investimenti green. 
Inoltre un terzo delle imprese che investono in tecnologie green vantano una presenza sui mercati esteri (34,8%), quota quasi doppia rispetto a quella rilevata per le imprese che non puntano sulla sostenibilità ambientale (meno di due su cinque, pari al 18,6%). Una proiezione internazionale sostenuta anche dalla capacità innovativa, indispensabile per anticipare la concorrenza o per crearsi originali nicchie di qualità all’interno della domanda mondiale.

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UNI ISO 14006. Ecodesign per ridurre l'impatto ambientale di prodotti e servizi

ecodesign 14006Ogni prodotto o servizio ha un impatto sull’ambiente durante tutte le fasi del suo ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime al trattamento di fine-vita.
Obiettivo dell’ecodesign è quello di integrare gli aspetti ambientali nelle fasi di progettazione e di sviluppo di prodotti e servizi, al fine di ridurre il loro impatto ambientale negativo e di migliorare le performance ambientali lungo tutto il loro ciclo di vita.
Risultato: prodotti e servizi più puliti, un pianeta più verde.

A livello internazionale l’ISO ha pubblicato una nuova norma della famiglia 14000, destinata ad aiutare le organizzazioni a ridurre gli effetti ambientali negativi dei loro prodotti e servizi. La norma, recepita a livello nazionale come UNI ISO 14006:2011 “Sistemi di gestione ambientale - Linee guida per l’integrazione dell’ecodesign”, fornisce le linee guida per aiutare le organizzazioni ad istituire, documentare, attuare, mantenere attiva e migliorare in modo continuo la loro gestione dell’ecodesign come parte del sistema di gestione ambientale.

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Workshop su Linee Guida OCSE e RSI nel settore nautico

 

PCNIl Ministero dello Sviluppo Economico e il Segretariato Ocse in Italia promuovono un Programma di diffusione delle Linee Guida Ocse per la condotta socialmente responsabile delle imprese.
Tali tematiche saranno approfondite nel corso di un workshop che si terrà  a Napoli presso la sede del RINA il prossimo 8 marzo; nel corso dell’incontro, realizzato in collaborazione con l’Istituto G. Tagliacarne - Fondazione dell’Unioncamere,  attraverso la disamina delle Linee Guida dell’OCSE, verranno analizzate le migliori iniziative avviate in Italia ed all’estero nel mondo della nautica. Il workshop sarà anche l’occasione per presentare gli strumenti (Sa 8000, Bilancio sociale, Iso 26000 ecc) a disposizione delle imprese per implementare una strategia in chiave socialmente ed ambientalmente responsabile.

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Uso delle attrezzature di lavoro. Novità in materia di formazione sulla sicurezza

 

formazione-lavoratoriLavora senza sosta la Conferenza Stato-Regioni ed in poco più di due mesi (21/12/2011 e 22/02/2012) approva due importanti novità in materia di formazione sulla sicurezza, attese per quasi tre anni dopo il varo del D.Lgs. 81/2008.
Dopo la regolamentazione, arrivata con gli Accordi di fine dicembre, relativa ai corsi di formazione del personale, del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti, pochi giorni fa è stato sancito anche l’Accordo concernente l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi dei corsi, in attuazione dell’art. 73 comma 5 del D.Lgs. 81/2008 smi.
Come previsto per tutta la formazione dei lavoratori, viene ribadito che la partecipazione ai suddetti corsi dovrà avvenire in orario di lavoro e non può comportare oneri economici per i lavoratori.
Inoltre, si chiarisce che tale addestramento all’uso di particolari attrezzature non si sostituisce alla formazione (generale e specifica) già prevista dal precedente Accordo, ma si aggiunge ad essa.
In particolare le attrezzature oggetto di addestramento particolare e comprese nell’Accordo sono:
piattaforme di lavoro mobili elevabili, gru a torre, gru mobile, gru su autocarro, carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo, carrelli semoventi a braccio telescopico, carrelli industriali semoventi, trattori agricoli o forestali, macchine movimento terra (escavatori idraulici, pale caricatrici frontali, terne, autoribaltabile a cingoli, pompa per calcestruzzo) .
I soggetti formatori riconosciuti dall’Accordo sono quelli già individuati in precedenti occasioni, tra cui naturalmente le Associazioni datoriali e dei lavoratori, anche per il tramite delle loro società di servizi ed Enti formativi, nonché gli Enti Bilaterali e gli Organismi Paritetici come previsti dall’art. 2 comma 1 D.Lgs. 81/08 smi.

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Scarica documentazione Conferenza Stato-Regioni:

Bonus 55%, scade l'avviso per i lavori iniziati nel 2011

detrazione 55La detrazione del 55% per gli interventi di risparmio energetico è stata prorogata dal DL 201/2011 "Salva Italia" a tutto il 2012 e scadrà il 31 dicembre prossimo. Il prolungamento del bonus può aver sollevato coloro che non ce l'avrebbero fatta a terminare, e quindi saldare, le opere entro il 2011. Questi contribuenti devono però ricordarsi di comunicare all'Agenzia delle Entrate le spese sostenute l'anno scorso. Nei casi di intervento a cavall' d'anno c'è infatti l'obbligo di dare comunicazione in via telematica entro 90 giorni dal termine del periodo d'imposta nel quale i lavori hanno avuto inizio.

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Fonte: Casa24 Plus de Il Sole 24 ORE

 

Statuto delle Imprese. Cambiano le regole

 

Statuto-delle-impreseLo Statuto delle Imprese, diventato operativo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 14 novembre scorso, introduce una serie di misure per favorire l’accesso delle micro e piccole imprese al mercato degli appalti.
Tra le novità di maggiore rilievo si segnalano: l’incremento delle possibilità di subappalto, l’innalzamento della soglia per gli incarichi di progettazione, la possibilità di autocertificazione dei requisiti per le imprese che partecipano alle gare di appalto, il divieto per le Pubbliche Amministrazioni di richiedere documenti delle imprese già in loro possesso.
In particolare, come previsto all’art. 13, la Pubblica Amministrazione e le stazioni appaltanti possano suddividere gli appalti in lotti ed evidenziare le possibilità di subappalto, garantendo la corresponsione diretta dei pagamenti da effettuare tramite bonifico bancario, riportando sullo stesso le motivazioni del pagamento, da parte della stazione appaltante nei vari stati di avanzamento. Ulteriori semplificazioni per l’accesso agli appalti sono stabilite per le aggregazioni fra micro, piccole e medie imprese privilegiando associazioni temporanee di imprese, forme consortili e reti di impresa.
Per quanto riguarda l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, la soglia minima per gli incarichi senza gara aumenta da 100 mila a 193 mila; mentre per gli affidamenti disposti dalle amministrazioni centrali dello Stato si passa da 100 mila a 125 mila.
Le micro, piccole e medie imprese che partecipano alle gare di appalto di lavori, servizi e forniture possono presentare, altresì, autocertificazioni per l’attestazione dei requisiti di idoneità. Inoltre le amministrazioni pubbliche e le autorità competenti non possono chiedere alle imprese documentazione o certificazioni già in possesso della pubblica amministrazione o documentazione aggiuntiva rispetto a quella prevista.
Lo Statuto delle imprese interviene anche sui contratti di fornitura con posa in opera, introducendo l’obbligo di applicare la sanzione della sospensione dei pagamenti all’appaltatore anche alle somme dovute agli esecutori in subcontratto di forniture con posa in opera, le cui prestazioni sono pagate in base allo stato di avanzamento lavori ovvero stato di avanzamento forniture.

Scarica il testo della Legge n. 180 (G.U. n. 265 del 11/11/2011)

Fonte: Il Denaro

E-commerce. Finanziamenti al settore vitivinicolo

ecommerce

 

Le imprese vitivinicole della Campania possono utilizzare parte dei soldi assegnati alla regione per aprire punti vendita extra aziendali e avviare attività nel campo dell’e-commerce. E’ quanto dispone il bando relativo alla misura “Investimenti” aperto da Palazzo Santa Lucia dopo che lo Stato ha sbloccato i fondi del 2012 per gli aiuti al comparto vitivinicolo. Entro il prossimo 30 marzo le aziende interessate possono presentare progetti di valore compreso tra 20 mila e 400 mila euro: l’amministrazione mette il 50 per cento delle risorse, la restante parte è a carico dei proponenti. Le risorse a disposizione ammontano a 1,2 milioni di euro.
I PROGETTI
Il bando fa riferimento a investimenti per l’esposizione e la vendita dei prodotti, compresa la degustazione, oltre che l’acquisto di hardware e software finalizzati all’adozione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione e al commercio elettronico. “Gli investimenti per l’esposizione e la degustazione dei prodotti vitivinicoli devono necessariamente prevederne anche la vendita, ma non viceversa – si legge nel documento – inoltre, la realizzazione di punti vendita extra aziendali che interessano sia la degustazione che la vendita dei prodotti vitivinicoli devono essere realizzati obbligatoriamente all’interno dei medesimi locali”.
I COSTI
Rientrano nelle spese ammissibili l’acquisto di attrezzature e elementi di arredo per esposizione e degustazione dei prodotti, la realizzazione di strutture riservate al proprio marchio all’interno del circuito della grande distribuzione, l’acquisto di attrezzature informatiche. I costi di progettazione sono recuperabili fino al 5 per cento dell’investimento complessivo. Per le attività di e-commerce, in particolare, sono comprese tutte le spese inerenti l’attivazione del sito internet, le spese di consulenza, di registrazione del dominio, di preparazione e creazione delle pagine del sito, di manutenzione ed aggiornamento, di registrazione del copyright, dei protocolli di sicurezza, nonché di attivazione dei supporti logistici collegati alla gestione degli ordini.

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Scarica il Decreto Dirigenziale

 

Semplificazione e Certificazione: la Qualità alleato dello Stato

MARCHIO ACCREDIA

Prima il decreto Brunetta e lo Statuto delle Imprese, oggi le misure in materia di autorizzazioni per l'esercizio delle attività economiche e di controlli sulle imprese. Anche con l'insediamento del nuovo Governo, si conferma di voler puntare sulle certificazioni per avviare il processo di semplificazione in favore delle imprese.

Già l'art. 30 del decreto Brunetta del 2008 disponeva che, per le imprese dotate di certificazione ambientale o di qualità sotto accreditamento, le verifiche periodiche degli Organismi di certificazione sostituissero i controlli amministrativi. Il provvedimento è rimasto inattuato per mancanza dei decreti attuativi, ma ha segnato una linea d'indirizzo, nonostante il principio fosse stato considerato favorevolmente anche dalla Corte Costituzionale (sent 04/12/2009, n. 322).

Poi l'art. 11 dello Statuto delle Imprese del novembre 2011 "certificazione sostitutiva e procedura di verifica" ha stabilito espressamente che "le certificazioni relative a prodotti, processi e impianti rilasciate alle imprese dagli enti di normalizzazione a ciò autorizzati e da società professionali o da professionisti abilitati sono sostitutive della verifica da parte della pubblica amministrazione e delle autorità competenti, fatti salvi i profili penali", nell'ottica della "progressiva riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese, in particolare delle micro, piccole e medie imprese, in conformità a quanto previsto dalla normativa europea".

Quanto alle misure dell'attuale Governo, il pacchetto "Semplificazione e Sviluppo" prevede l'emanazione di regolamenti volti, tra l'altro alla "soppressione di controlli sulle imprese in possesso di certificazione ISO o equivalente, per le attività oggetto di tale certificazione", oltre all'emanazione entro la fine del 2012 di uno o più regolamenti per stabilire, tra l'altro, la "sostituzione delle procedure autorizzatorie ambientali con autocertificazioni per le imprese in possesso di certificazioni UNI EN ISO 14.000 o EMAS, con riferimento alle attività oggetto delle certificazioni medesime, e per gli interventi in aree ecologicamente attrezzate".

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Leggi anche il dossier di U&C di gennaio 2012

Bilancio di sostenibilità

 

Il bilancio di sostBilancio Sostenibileenibilità è ormai diventato uno strumento diffuso in moltissime aziende nel mondo. Si tratta di un documento, che si affianca a quello economico, che illustra l'approccio, gli impegni e i risultati ottenuti dall'azienda in ambito economico, sociale e ambientale, definendo al contempo gli obiettivi per i mesi a venire. Per migliorare questo percorso per arrivare all'obiettivo di un report integrato, il Csr manager network, l'associazione di riferimento per i professionisti della responsabilità sociale d'impresa in Italia promossa da Altis (Alta scuola impresa e società dell'università Cattolica di Milano) e Isvi (Istituto per i valori d'impresa) offre un servizio di reporting review.

Gli associati al Network possono sottoporre il loro report a un apposito gruppo di lavoro volontario allo scopo di migliorare il documento grazie ai suggerimenti ricevuti. Al network possono aderire: manager responsabili delle politiche di sostenibilità; società di professionisti, consulenti o certificatori; rappresentanti della pubblica amministrazione; professionisti dei fondi etici e delle agenzie di rating etico; organizzazioni non profit.

Possono far parte anche piccole imprese rappresentate da singoli imprenditori e fondazioni d'impresa. Condizioni privilegiate sono previste per studenti di corsi di laurea specialistici/Mba, laureati e giovani professionisti e per tutti sono previste anche quote di iscrizione semestrale.

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Fonte Adnkronos

 

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