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Dall'ENEA il Primo Rapporto Annuale Efficienza Energetica (RAEE)

RAEE

Il Rapporto fornisce, secondo quanto previsto dall’articolo 5 del Decreto Lgs. 115/08, il quadro sullo stato e gli sviluppi dell’efficienza energetica in Italia e sull’impatto, a livello nazionale e territoriale, delle politiche e misure per il miglioramento dell'efficienza negli usi finali.
I dati disponibili hanno consentito una trattazione esaustiva non per tutti i temi indicati nel Decreto sopraccitato. Nell’immediato futuro è quindi prioritario pianificare e realizzare un programma di attività volto a migliorare disponibilità, qualità e comparabilità dei dati di dettaglio necessari al monitoraggio delle politiche e degli strumenti di miglioramento dell’efficienza energetica e a conseguire un maggior coordinamento tra livello centrale e locale.

 

 

In particolare, il Rapporto contiene:

 

  • l’evoluzione dell’intensità energetica sia a livello aggregato dell’intera economia, sia di settore di uso finale;
  • la rassegna degli strumenti nazionali per il miglioramento dell’efficienza energetica;
  • l'analisi e la verifica del raggiungimento degli obiettivi indicativi nazionali di risparmio energetico;
  • la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza economica dei principali strumenti nazionali per il miglioramento dell’efficienza;
  • l'analisi dei miglioramenti di efficienza e dei risparmi conseguiti nei settori di uso finale;
  • la valutazione dei risparmi energetici conseguiti a livello regionale con l’attuazione delle principali misure nazionali di incentivazione dell’efficienza energetica;
  • la rassegna delle politiche regionali in materia di efficienza energetica.

 

Scarica il Rapporto

 

Dispositivi medici. Nuova norma UNI

Dispositivi mediciSecondo la normativa attualmente in vigore i dispositivi medici (noti anche come medical device) per essere classificati come tali devono essere preventivamente sottoposti ad indagini cliniche. Le aziende che producono tali dispositivi hanno infatti l’esigenza di verificare la sicurezza e le prestazioni dei propri prodotti e, per far questo, si avvalgono di specifici studi clinici, che costituiscono l’elemento essenziale per evitare rischi e verificare la reale efficacia di ogni tecnologia applicata a questi prodotti. Inoltre gli studi clinici sono  fondamentali per le scelte terapeutiche del medico come anche per le decisioni di politica sanitaria che devono bilanciare gli investimenti fatti nell’innovazione con le necessità di contenimento dei costi.

Proprio per venire incontro alle esigenze dei produttori di questi dispositivi è stata pubblicata la norma UNI EN ISO 14155:2012 che tratta la buona pratica clinica per la progettazione, l'esecuzione, la registrazione e la dimostrazione delle indagini cliniche condotte su soggetti umani per valutare la sicurezza o le prestazioni dei dispositivi medici a fini regolamentari.
La nuova norma stabilisce regole chiare e precise per poter condurre studi validi non solo per l’Europa, ma anche a livello internazionale. Tra gli obiettivi principali vi è  quello di  proteggere i pazienti, assicurare la condotta scientifica della valutazione clinica e di assistere promotori, ricercatori, comitati etici, autorità regolatorie ed organismi coinvolti nella valutazione della conformità dei dispositivi medici.


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Finanziamenti Inail. Incontro all’Unione Industriali di Napoli

 

L’Unione degli Industriali della provi1971 marchio unina bluncia di Napoli, allo scopo di illustrare alle aziende associate le modalità di partecipazione al bando, ha organizzato un Seminario informativo, organizzato in collaborazione con la Direzione Provinciale dell’INAIL.

L’incontro si terrà il prossimo 20 febbraio 2012 alle ore 15,00 presso la sede dell’Unione in Piazza dei Martiri, 58 (Sala D’Amato).


Scarica gli allegati




Incentivi governativi ai consumi 2010

 

Trecento milioni stanziati dalincentivi-2010 governo per la campagna di incentivi ai consumi varata il 19 marzo.
I bonus all’acquisto saranno disponibili fino ad esaurimento, quindi in poche settimane potrebbero terminare. Gli incentivi statali sono rivolti ai cittadini e alle imprese, e interessano una decina di comparti industriali.
Per i cittadini gli incentivi riguardano le cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza energetica, i forni elettrici, i piani cottura, le cappe, scaldacqua elettrici, motocicli, motori fuoribordo, connessioni a banda larga, eco-immobili di nuova costruzione.
Per le aziende nel pacchetto ci sono rimorchi e semirimorchi, macchine agricole e movimento terra, gru a torre per l’edilizia, variatori di velocità, motori ad alta efficienza, Ups, batterie di condensatori, stampi per scafi da diporto.
Per il bonus ci si rivolge direttamente ai rivenditori, che si fanno carico della verifica delle disponibilità dei fondi e di prenotare l’incentivo, che sarà dal 15 aprile al 16 maggio tramite call center, dal 17 maggio via web. L’esercente pratica una riduzione di prezzo equivalente all’incentivo per il bene acquistato e invia la relativa documentazione al centro servizi gestito da Poste italiane per conto del ministero dello Sviluppo economico. Successivamente, a riscontro avvenuto, tramite bonifico il venditore avrà riaccreditata la somma anticipata al netto delle spese di gestione della procedura. Per gli immobili il rimborso andrà all’acquirente. Per queste procedure il Governo ha deciso di avvalersi del supporto di Poste italiane.
Il Ministero  dello Sviluppo economico ha stimato che gli acquisti dovrebbero essere circa 1 milione e 150mila.
Ecco le categorie su cui si potrà usufruire dei bonus:
Cucine componibili ed elettrodomestici
Per l’acquisto di cucine componibili lo sconto è pari al 10% del costo, fino a 1.000 euro. Per elettrodomestici “singoli” (lavastoviglie, forni, piani cottura, cucine a gas, cappe e pompe di calore) si sale al 20 per cento
Nautica da diporto e motocicli
Chi compra un motociclo ha lo sconto del 10%, fino a 750 euro. Si sale al 20% (fino a 1.500 euro) per motocicli elettrici e ibridi. Sui motori fuoribordo riduzione del 20% del costo, fino a 1.000 euro; gli stampi per scafi hanno il 50%

Case a basso consumo e banda larga
Gli immmobili nuovi ad alto risparmio energetico si comprano con un contributo che arriva, al massimo, a 116 euro/m2 e fino a 7.000 euro. Per i giovani che attivano una nuova connessione a banda larga contributo di 50 euro

Mezzi e macchine per lavorare
Rimorchi, semirimorchi, macchine agricole, di movimento terra e gru per l’edilizia beneficiano di una serie di contributi, in generale, però, è richiesta la rottamazione di analoghi mezzi e macchinari

Cosa è il Packaging

 

 

Se dovessimo dpakefinirlo da un punto di vista essenzialmente materiale potremmo dire che il packaging è: «Nel prodotto, tutto quanto non è il prodotto stesso»[1]. Il packaging è il simbolo che genera attenzione, comunica il prodotto e motiva il consumatore all’acquisto. A volte può diventare l’oggetto principale d’acquisto, o assumere un’importanza pari al prodotto[2].  Il packaging, abbandonata la mera funzione di imballaggio, rappresenta oggi una delle più interessanti componenti del marketing mix.
Il packaging e l’ambiente
«Il problema dei rifiuti, per quanto riguarda i paesi sviluppati, è conseguenza anche della dimensione che il packaging ha assunto nella nostra società dei consumi. […] Gli imballaggi che paghiamo con la nostra spesa rappresentano circa il 60% del volume e il 40% del peso dei rifiuti urbani degli italiani. Le soluzioni finora individuate vanno dal divieto di vendita dei prodotti imballati o quantomeno dal loro spacchettamento, da eseguirsi alle casse o fuori ai supermercati, al cauzionamento dei vuoti a rendere, alla vendita “alla spina” dei prodotti sciolti, come pasta e olio, ma anche detersivi e quant’altro, alla promozione di stoviglie lavabili invece di quelle usa e getta»[11].
Come sottolinea Marco Piciocchi, il problema dello smaltimento del packaging va considerato. Un’attenzione particolare merita la scelta dei materiali e delle tecnologie, rispetto alle necessità e ai principi ecologici, di salvaguardia ambientale, e più in generale, di riferimento ai valori del consumatore. Recenti cambiamenti sul piano valoriale della società, assieme al diffondersi di una cultura consumistica, hanno indotto modificazioni significative nel confezionamento dei prodotti. Il dilemma carta/plastica, il disuso della tecnologia spray, un’attenzione maggiore al riciclo sono solo alcuni degli esempi proponibili in cui la confezione ha dovuto adeguarsi a richieste di carattere sociale[12].
Ancora di più, se investire in ecologia conviene alle aziende, così come si rileva in un recente rapporto della Confartigianato che ha realizzato una classifica delle attività anti-crisi. Fra queste l’ecologia, il benessere, l’alimentazione di qualità e l’informatica, cresciuti nonostante questo periodo di crisi economica[13]. Gli esempi di aziende piccole, medie e grandi, che hanno operato una svolta “verde” a partire anche dal packaging dei prodotti offerti, sono diversi. Iniziano a percorrere una strada di produzione votata all’ecologia, imperniando anche il battage di pubblicità e comunicazione proprio su questo aspetto, dimostrando così ancora una volta la valenza comunicativa della confezione, del packaging, così come detto fin dall’inizio.
“INK Evolution”, è il metodo ideato dalla Ecostore per rigenerare le cartucce delle stampanti, tutto all’interno del negozio è improntato alla tecnologia al servizio dell’ambiente. Gli astucci che contengono le cartucce sono in carta riciclata, il sacchetto con cui il cliente porta via quello che ha acquistato è biodegradabile[14]. Presso gli Ecostore è possibile smaltire stampanti, toner e telefoni cellulari, questo grazie ad un accordo con Legambiente. Questi servizi poi sono offerti con una riduzione dei costi. Come nel caso dei prodotti alla spina. Una pratica antica recuperata a favore dell’ambiente e delle tasche. Nel 2005 a Torino, con il marchio CRAI e i suoi Ecopoint, si è avviata un’inversione di tendenza in materia di sprechi e vuoto a perdere. Caffé, cereali, pasta, riso, caramelle, spezie, ma anche detersivi e detergenti per la casa e l’igiene personale, sono conservati in silos e pronti per la distribuzione nelle quantità richieste dal cliente, in un sacchetto biodegradabile e compostabile, che può essere smaltito senza impatto ambientale. La merce costa in media il 20% in meno, e in un anno possono essere risparmiate 750.000 tonnellate di confezioni.
Ancora, in Inghilterra è nato un packaging rivoluzionario “Belu Bio Bottles” per il confezionamento dell’acqua minerale. La bottiglia è realizzata attraverso la lavorazione del grano e, a detta dei tecnici inglesi, ha dei tempi di decomposizione molto brevi (qualche mese): «Si annuncia quindi essere una rivoluzione, sia dal punto di vista ambientale, permettendo di eliminare quelle vergognose piramidi di plastica e polimeri che si ammassano spesso nelle vicinanze dei raccoglitori d’immondizia, sia dal punto di vista del packaging»[15].
La “Rizieri Scarpe Eco”, che produce scarpe da donna, ha proposto il packaging ecologico legato al glamour e la sua campagna si basa su questo: «Rizieri non ci propone solamente le sue scarpe. – citando il comunicato stampa – Ci parla anche di ecologia e di moda che può veramente essere sostenibile[16]. [..] Rizieri, attento all’ecologia, ha rinnovato così il suo packaging, proponendoci le sue preziose e deliziose calzature, all’interno di scatole di cartone riciclato bianco e rosa. Una confezione chic per scarpe glamour, che fanno bene al nostro ambiente, dando una mano a salvarlo».
Negli ultimi tempi anche grandi multinazionali come la Coca Cola o la Nestlè stanno effettuando ricerche per puntare sul biodegradabile: la prima per ridurre la propria produzione in plastica e alluminio, la seconda addirittura vuole realizzare dei contenitori per il proprio latte che al contatto con l’acqua si sciolgano.
Stessa strada “verde” per Fiat, che ha come slogan “Guidati dal futuro” e fa riferimento a tecnologia ed ecologia. «La riduzione dell’impatto ambientale è un preciso impegno del Gruppo Fiat», si legge sul sito internet[17], per questo fra le attività del 2008, è proseguito il miglioramento continuo del packaging che ha visto coinvolta tutta la catena di fornitura fino ai siti produttivi del Gruppo Fiat, con risultati sia sul fronte della riduzione di utilizzo di materia prima metallica sia di riduzione dell’impiego di imballi a perdere in cartone[18].
[1] Le Pack, BSN Emballage, 1987
[2] Cfr. La comunicazione d’impresa, a cura di Giampaolo Fabris. Sperling & Kupfer Editori, Milano 2006. Il packaging, di Vanni Codeluppi, p. 333.
[3] Mauro Ferraresi, Il packaging. Oggetto e comunicazione, Franco Angeli, Milano, 2003.
[4] Cfr. La comunicazione d’impresa, a cura di Giampaolo Fabris. Sperling & Kupfer Editori, Milano 2006. Introduzione di Giampaolo Fabris, Una cabina di regia: l’orchestrazione, p. 9.
[5] Ibidem.
[6] Cfr. La comunicazione d’impresa, a cura di Giampaolo Fabris. Sperling & Kupfer Editori, Milano 2006. Il prodotto, di Vanni Codeluppi, p. 334.
[7] Cfr. La comunicazione d’impresa, a cura di Giampaolo Fabris. Sperling & Kupfer Editori, Milano 2006. Introduzione di Giampaolo Fabris, Una cabina di regia: l’orchestrazione, p. 9.
[8] Ibidem, p. 344.
[9] Ibidem, p. 3.
[10] Ibidem, p. 27.
[11] Marco Piciocchi, La gestione dei rifiuti nel mondo, in Galli sulla munnezza, di Rossella Savarese, Franco Angeli 2009.
[12] Cfr. La comunicazione d’impresa, a cura di Giampaolo Fabris. Sperling & Kupfer Editori, Milano 2006. Il packaging, di Vanni Codeluppi, p. 334.
[13] La green economy raggiunge risultati brillanti, le aziende di questo tipo sono cresciute del 4,2%[13].
[14] www.econote.it.
[15] http://www.marketingroutes.com/2006/05/29/packaging-ecologico/
[16] http://www.stylosophy.it/articolo/rizieri-propone-il-packaging-ecologico/7527/
[17] http://sostenibilita.fiatgroup.com/responsabilita-ambientale/logistica.php.
[18] http://sostenibilita.fiatgroup.com/

Beni culturali, un progetto per Napoli

 

Parliamo di anapoli-beni culturali1ccountability e sostenibilità, dove per accountability va inteso la Responsabilità, sia Sociale, come «l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle aziende ed organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate» (Libro Verde C. E. 2001), sia quella amministrativa, che deriva dai danni procurati volontariamente ed anche involontariamente ad operatori interni e/o a cose e terzi e, comunque, a tutto il territorio interessato.
Garantire la sicurezza dei prodotti e delle loro prestazioni ha spinto le imprese ad implementare “sistemi di gestione”, inizialmente di qualità; ma, successivamente, nella logica dell’approccio per processi, estendendosi fino ad approcciare le problematiche della corretta utilizzazione e manutenzione ed a riguardare la sicurezza sui luoghi di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori,  oltrechè dell’ambiente, sia interno che esterno all’impresa, ovvero un unico sistema socio-economico complessivo con cui l’impresa interagisce e di cui  fa parte.
SVILUPPO SOCIALE
I fattori che definiscono “sociale” un modello di sviluppo economico sono: la tutela dell’ambiente, la sicurezza del territorio, la promozione della crescita umana e culturale del territorio in cui operano l’impresa e l’istituzione, o meglio le “organizzazioni”, l’incremento del benessere delle comunità.
La sfida per lo sviluppo e  per costruire benessere passa attraverso cinque principali funzioni che sono: la governance o piano di sviluppo strategico, l’innovazione come fattore di crescita continua per la protezione del cittadino e del territorio, la valorizzazione delle risorse territoriali, per favorire lo sviluppo delle economie locali, con la definizione di percorsi culturali, ambientali e museali ed, infine, la promozione del territorio, sviluppando piani di comunicazione e sistemi integrati dei diversi strumenti di gestione e promozione.
Riproponendo così, anche a livello di territorio, il vantaggio economico che deriva dall’integrazione dei sistemi organizzativi a simiglianza di quanto già ampiamente sperimentato per le imprese.
RISORSE E TERRITORIO
In sintesi, il benessere di un territorio passa attraverso la valorizzazione delle sue risorse in termini, sia di capitale umano, sia di tessuto produttivo in grado di garantire la sua stessa sostenibilità e, quindi, di soddisfare gli attuali bisogni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare, a loro volta, i propri bisogni.I beni culturali sono una delle principali risorse del territorio e creare attenzione sul loro recupero e valorizzazione, può consentire di promuovere l’arte e la cultura a fattore di sviluppo economico. Ancor più se si inserisce tra gli strumenti per consentire di attivare progetti di RSI per migliorare “performance” aziendali, insieme con la loro reputazione. Tali indirizzi sono confermati da recenti studi ed incontri tenuti, sia a Firenze, nel novembre scorso, sull’economia dei Beni Culturali e il Florens index, strumento utilizzato per attivare un sistema di misurazione nel settore, sia a Milano, nel dicembre scorso, con il Summit Arte e Cutura – la cultura, asset competitivo per la crescita dell’economia nazionale, dove, per diversi aspetti, è stato evidenziato come arte e ambiente culturale rappresentino una potenzialità di crescita economica, in grado di agire da moltiplicatore del PIL nazionale, ribaltando, così, un concetto atavico in cui erano catalogati come centri di costo.
VALORIZZAZIONE
I beni culturali sono già motore di sviluppo, attraendo investimenti, sia per rilanciare l’immagine aziendale, sistema consolidato generalmente delle grandi imprese, sia per la possibilità, dopo le operazioni di restauro e valorizzazione, di sviluppare azioni di rilancio della loro fruibilità e, quindi, di attrarre nuovi investimenti.
Bisogna spingere per ottimizzare gli sforzi e creare le necessarie sinergie  tra operatori, enti ed organizzazioni deputati alla tutela del nostro patrimonio artistico per non disperdere le risorse in operazioni di immagine che comportano modeste ricadute in termini di valorizzazione dei territori.
L’azione di sviluppo può ulteriormente migliorare aprendo a nuove iniziative, facilitando ed incentivando  tutte le imprese di qualsiasi settore e dimensione, ivi comprese quelle artigiane, per il ruolo determinante che possono esercitare, a livello di quei beni diffusi sul territorio che rappresentano una gran parte del patrimonio culturale nazionale; ma, forse anche, quello più dimenticato.
RSI E CENTRO STORICO
Il Centro Storico di Napoli, pur rientrando nel patrimonio dell’umanità, riconosciuto e tutelato dall’Unesco, non riveste altrettanto interesse per i napoletani. Si tratta di un patrimonio enorme e parcellizzato in un territorio ad alta densità abitativa per cui risulta molto difficile programmare qualsivoglia intervento ed assurda l’ipotesi di un unico piano di intervento anche per l’impossibilità a trovare i necessari finanziamenti.
A Roma per il Colosseo c’è voluto l’intervento di un noto imprenditore, che si sta proponendo come capo di un’ampia cordata; per Pompei è in corso un’analoga ipotesi di intervento. Si tratta di aree che, anche se enormi, sono comunque abbastanza circoscritte e non antropizzate, a differenza del Centro Storico di Napoli.
IPOTESI DI INTERVENTO
Con la partecipazione operativa all’organizzazione, a Dicembre 2010,  della “1ª Conference Diagnosis for the Conservation and Valorization of Cultural Heritage” con AIES e SCI, oltre che con l’Ordine dei Chimici della Campania, è stato posto l’accento su una nuova ipotesi di intervento per la valorizzazione dei Beni Culturali, sviluppando azioni di responsabilità sociale di impresa, o meglio di “organizzazioni” del territorio.
L’intento è realizzare un ambiente attivo in grado di coinvolgere e che si relazioni continuamente con l’attività dell’essere, del territorio e delle sue esigenze. L’idea è di sviluppare una serie di piccoli interventi di recupero e valorizzazione di monumenti, statue, steli ma anche paramenti murari, fontane, icone, ecc., realizzati, su proposta e/o coinvolgendo gli “operatori territoriali” ed i loro organismi associativi, quali ideatori degli interventi, ma anche “attori permanenti” della custodia e salvaguardia, diventando vere e proprie  sentinelle del “Bene”.
ATTORI PERMANENTI
Questi attori, operando quotidianamente sul territorio, diventano, di fatto, custodi e controllori del “bene” che è espressione proprio del territorio. Essi sono i cittadini, dove per cittadini si intendono in primis famiglie, chiese e parrocchie, scuole, Università,  associazioni storiche, culturali, sportive, ecc..; i commercianti e gli artigiani e le loro forme associative, ma anche gli Enti e le Istituzioni insediati su quel territorio, sedi e uffici comunali, postali ma anche di servizio come sedi Enel, ARIN, sedi della Camera di Commercio, sedi bancarie e di Sovrintendenze, ecc..
UNA NUOVA CULTURA
L’adozione del monumento, un tipo di iniziativa sperimentata ormai molti anni fa che dopo l’iniziale enorme successo, si è rivelato un fallimento nel lungo periodo non essendo stato capace di creare una continuità al processo avviato, così come i tanti interventi effettuati dagli organismi preposti e che vengono calati dall’alto e spesso subiti dalla comunità locale.
Per una volta partiamo dal basso, coinvolgendo e supportando gli operatori territoriali nell’identificazione e sviluppo degli inerventi e dei piani di conservazione. Bisogna porre le basi per lo sviluppo di una nuova cultura del patrimonio dei luoghi rappresentato dai cittadini, dai loro “mestieri” e dai Beni Culturali ed Ambientali del Territorio.
LA REGIA
Trattandosi di “beni culturali”, l’operazione di valorizzazione passa inizialmente per gli interventi di recupero conservativo e quindi, spetta prioritariamente agli organismi preposti, Sovrintendenze e Comune, il rilascio delle autorizzazioni ed il controllo sull’intervento, ma bisogna creare una cabina di regia allargata, contemplando la partecipazione di altri attori del Territorio. In tale ottica Promos Ricerche, in quanto consorzio senza fini di lucro, di Università campane, CNR e Camera di Commercio di Napoli, si candida quale struttura di coordinamento, potendo promuovere tale intervento nell’ambito delle iniziative dello Sportello RSI camerale. Lo Sportello RSI attiverà una sperimentazione, diventando sede di un Comitato Tecnico Scientifico per individuare tipologie di intervento ed aggregazioni territoriali (commercianti, artigiani, banche, Enti pubblici, ecc.) e quindi ipotizzare modalità dell’intervento (scelte, diagnosi, autorizzazioni ecc.), nonché realizzazione, monitoraggio e controllo e quindi interventi collaterali di promozione e fruizione dei singoli luoghi su cui insiste il “Bene”.
RSI E TURISMO
Così lo Sportello Rsi della Camera di Commercio di Napoli punta nei prossimi mesi alla divulgazione sempre più Ampia del concetto di responsabilità sociale, non più solo di impresa e d’organizzazione, ma di Territorio, rilanciandolo in termini di sostenibilità e di maggiore fruibilità. In quest’ottica, sono allo studio una serie di ricerche, partendo dalle principali definizioni che evidenziano una forte differenza tra concetto di turismo sociale e turismo sostenibile e dall’importanza di una corretta divulgazione di tutto ciò che comporta l’adozione di concetti di questo tipo, compresa la tutela dell’ambiente, la conservazione dei costumi e la valorizzazione delle “tipicità locali”, ivi compresi i Beni Culturali. Il concetto “turisti siamo tutti” elaborato qualche anno fa dai professori Franco Garbaccio e Claudio Quintano è precursore di quello che oggi è divenuto un sentire collettivo, al momento però ancora limitato, ma che in questa attività di diffusione di una maggiore “responsabilità sociale del territorio” trova ampio fondamento ed ulteriore slancio.
L’OCCASIONE
L’Anno giubilare di Napoli, fortemente voluto dal Cardinale di Napoli rappresenta, in questa prospettiva di sviluppo di nuove sinergie territoriali, un’occasione da non perdere, anche per la concomitanza delle prossime ulteriori scadenze che possono contribuire a tenere desta l’attenzione puntando ad ulteriori coinvolgimenti come quelli che possono derivare nel 2011, eletto Anno internazionale della chimica, ed Anno europeo del volontariato.
Il tutto in preparazione di un evento già proiettato ad intervenire massicciamente sul Centro Storico come il Forum delle culture del 2013.
 
Leggi su Il Denaro

Iscrizioni su misura all’albo «rinnovato» dei gestori di rifiuti

 

Sul fronte della gestione dei rifiuti, il CoRifiutimitato nazionale del l’Albo gestori ambientali nelle ultime settimane ha adottato cinque nuove circolari: tutti provvedimenti dettati per guidare le imprese nel difficile passaggio al nuovo sistema, delineato con il Dlgs 205/2010, che ha modificato non solo la gestione dei rifiuti ma anche la disciplina dell’Albo gestori previsto dal Dlgs 152/2006 (Codice ambientale).
Ultima in ordine di tempo, la delibera 14 marzo 2011 che, per le imprese che effettuano il solo trasporto transfrontaliero in Italia dei rifiuti, proroga i termini per presentare i documenti richiesti dalla delibera Albo 3/2010 fino al sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» della futura delibera su criteri, requisiti e termini per l’iscrizione. Analoga proroga è disposta per la dimostrazione della capacità finanziaria.
Continua su Il Sole 24 Ore

Inizia il 21 giugno il Corso per responsabili SGS (Sistemi Gestione Sicurezza)

Comunicato Stamsafetypa
Il Consorzio Promos Ricerche, nell’ambito delle attività dello Sportello sulla Responsabilità Sociale delle Imprese della Camera di Commercio di Napoli, ha organizzato il Convegno: “Safety Day”-  un progetto di RSI, dando così l’avvio al programma, per l’anno 2011, di Promozione della Sicurezza e della Responsabilità Sociale d’Impresa nella regione, promosso ed organizzato insieme con INAIL Campania ed Unioncamere Campania.
Dopo l’apertura dei lavori, curata dai rappresentanti delle istituzioni e di diverse organizzazioni che si sono soffermati sul ruolo strategico ricoperto dalla sicurezza nel complesso panorama della responsabilità d’impresa, specie per quelle piccole e medie, sono seguiti gli interventi tecnici dei rappresentanti dell’INAIL Campania sulle diverse opportunità ed incentivi offerti alle imprese per il miglioramento della sicurezza in azienda.
Successivamente i lavori sono proseguiti con le relazioni tecniche dei rappresentanti del CONTARP-INAIL e della Commissione Sicurezza dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli che hanno approfondito l’argomento “gestionale” entrando nel merito della norma BS OHSAS 18001:2007, evidenziandone i principali aspetti e illustrando l’impostazione funzionale degli organismi di certificazione.
Le testimonianze aziendali, curate da rappresentanti di Metronapoli, Metrocampania Nord Est e Formedil Campania, hanno offerto spunti di riflessione in merito alla divulgazione della cultura della sicurezza attraverso lo strumento fondamentale della formazione e della sensibilizzazione dei responsabili e dirigenti d’impresa.
Lo scopo del Convegno è stato quello di informare le imprese sulla possibilità per i loro addetti o referenti di partecipare gratuitamente ad un percorso formativo specialistico per:
-           “Auditor Interno di Sistemi di Gestione della Safety” di tre giorni da otto ore cadauno riservato a diplomati delle scuole medie superiori che hanno conoscenze generiche delle norme applicabili ai sistemi di gestione della Safety ed delle metodologie e tecniche di audit.
-          “Auditor di terza parte” di due giorni, da otto ore cadauno, con esame finale e rilascio di attestato, riconosciuto ai fini della qualifica AICQ-SICEV o CEPAS, per 20 partecipanti che superano la fase precedente e con appropriata esperienza di lavoro documentata (2 anni) in attività tecniche e/o nel settore della Sicurezza all’interno di aziende o società specializzate nella consulenza della Sicurezza.
Le prossime tappe regionali del Safety day, che attiveranno l’iter formativo anche presso le altre Camere di Commercio, sono previste a partire dal mese di giugno prima a Caserta e poi ad Avellino.
La prima fase formativa è prevista a Napoli nei giorni 21, 22 e 23 giugno p.v.
Per ulteriori informazioni, contattare:
Sportello RSI del Consorzio Promos Ricerche
Responsabile: Ing. Attilio Montefusco
Via S. Aspreno, 2 – 80133 Napoli
Tel.  081 4109140 – 081 7607233
Fax: 081 5520181
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Notifica delle sostanze nell’inventario delle classificazioni e delle etichettature

 

Gli importatori e campionii fabbricanti devono notificare la corretta classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose o soggette all’obbligo di registrazione ai sensi del regolamento REACH. Non è necessario procedere alla notifica di sostanze registrate ai sensi del regolamento REACH, a meno che le informazioni classificate e registrate non debbano essere aggiornate. Le aziende hanno già trasmesso più di 2 milioni di notifiche. Si ha tempo fino al 3 gennaio 2011, ore 24:00 GMT per notificare le proprie sostanze in quanto tali o miscele indipendentemente dal tonnellaggio.
REACH-IT rimarrà aperto da lunedì 27 dicembre, ore 10,00 (GMT) al 30 dicembre, ore 19,00 (GMT). REACH-IT sarà aperto 24 ore l’ultimo giorno utile per la trasmissione, il 3 gennaio 2011. Tuttavia, REACH-IT sarà aperto unicamente per accettare notifiche all’inventario delle classificazioni e delle etichettature. Le registrazioni REACH e le altre trasmissioni non saranno possibili in questi giorni.
L’Helpdesk ECHA, che fornisce supporto tecnico sugli strumenti informatici dell’ECHA e consulenza sulle disposizioni dei regolamenti REACH e CLP, risponderà a domande inerenti il regolamento CLP anche tra il 27 dicembre e il 30 dicembre 2010 compresi. Eventuali domande dell’ultimo minuto sulle notifiche CLP devono essere presentate entro le 17,00 (GMT) del 3 gennaio in modo tale che le aziende possano ricevere in tempo una risposta che permetta loro di presentare la domanda entro la scadenza.
Diversi strumenti di assistenza sono a disposizione:
- Il modulo Online REACH-IT guida passo dopo passo l’utente nella creazione e nella trasmissione della notifica C&L. Si può semplicemente “essere d’accordo” con una delle 2 000 000 notifiche C&L già effettuate.
- Lo strumento Excel multiplo permette di trasmettere, in un unico tentativo, fino a 1 000 notifiche. Se la classificazione della rispettiva sostanza è già armonizzata, è sufficiente digitare il numero d’indice e l’informazione C&L verrà compilata automaticamente. La nuova versione dello strumento risolve anche problemi incontrati in precedenza con la versione francese e tedesca dello strumento.
- Il plug-in IUCLID TCC verifica le regole operative per le notifiche IUCLID 5 C&L. Verificare il proprio fascicolo IUCLID 5 prima della trasmissione in REACH-IT.
- Lo strumento del gruppo di fabbricanti / importatori agevola la trasmissione: trasmettere un solo file a nome di parecchi fabbricanti e importatori.
- Il menu “Vedi trasmissione C&L” in REACH-IT permette di verificare tutte le notifiche e registrazioni C&L conformi ai criteri CLP già trasmessi.

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