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Audit in incognito. Pubblicata la UNI 11312-1

Audit in incognito. Pubblicata la UNI 11312-1

Pubblicata la norma  UNI 11312-1:2017 “Qualità nei servizi - Audit in incognito (mystery audit) - Parte 1: Requisiti e linee guida del processo”.
L’audit in incognito rappresenta un metodo strutturato per rilevare fattori di qualità oggettivi, riferiti proprio all'efficacia e all'efficienza di un servizio, compresi i prodotti eventualmente associati, nel momento esatto in cui viene erogato.
Le commissioni tecniche “Gestione per la qualità e metodi statistici” e “Servizi” hanno elaborato la norma UNI 11312-1 che:
•    definisce i criteri generali da adottare affinché l’audit in incognito sia efficace e rappresentativo, in relazione agli obiettivi stabiliti;
•    specifica i requisiti e le linee guida per la progettazione, la pianificazione operativa e il coordinamento e lo svolgimento di audit effettuati con modalità "in incognito" (mystery audit) presso organizzazioni i cui servizi ed eventuali prodotti associati sono erogati, forniti direttamente o affidati all’esterno (outsourcing), a clienti finali (per esempio, utenti, consumatori, cittadini, turisti, pazienti, ecc.);
•    specifica i requisiti e le linee guida per l'elaborazione dei risultati, restituzione delle conclusioni e azioni successive all’audit in incognito.
I benefici legati a questo tipo di audit sono riconducibili all'ottenimento di dati oggettivi sull'esperienza del cliente (customer experience) che a loro volta si riflettono sul miglioramento delle prestazioni dell'organizzazione andando anche a vantaggio del cliente. La norma è applicabile in molteplici settori e comparti merceologici.
Ogni organizzazione dovrebbe focalizzare la propria attenzione sulla percezione e il grado di soddisfazione dei clienti circa la qualità dei servizi fruiti, analizzandone a fondo le componenti. Ciò significa che dovrebbe valutare le strutture, il personale, i processi, i livelli di prestazione stabiliti e se possibile anche i prodotti associati. Tutto questo dovrebbe poter garantire il raggiungimento del massimo grado di conformità ai requisiti per la qualità e al miglioramento delle prestazioni.
Mettere al centro di una qualunque organizzazione il cliente - cioè focalizzarsi sul cliente - è infatti fondamentale per fornire servizi e prodotti conformi.

mb

Funte UNI

Privacy, linee guida sulla valutazione di impatto

Privacy, linee guida sulla valutazione di impatto

Il Garante per la protezione dei dati personali ha informato che sono state adottate, dalle Autorità di protezione dati europee, le linee guida che aiuteranno le amministrazioni pubbliche e imprese nella valutazione di impatto sulla protezione dei dati (DPIA, Data Protection Impact Assessment).

La DPIA, introdotta dal Regolamento Europeo 2016/679 consiste in una procedura finalizzata a descrivere il trattamento dei dati, valutarne necessità e proporzionalità, e facilitare la gestione dei rischi per i diritti e le libertà delle persone fisiche derivanti dal trattamento dei loro dati personali. La DPIA è uno strumento importante in termini di responsabilizzazione (accountability) in quanto aiuta il titolare non soltanto a rispettare le prescrizioni del RGPD, ma anche a dimostrare l’adozione di misure idonee a garantire il rispetto di tali prescrizioni. In altri termini, la DPIA è una procedura che permette di realizzare e dimostrare la conformità con le norme.

L’analisi di impatto privacy può rivelarsi utile anche per valutare l’effetto di un nuovo dispositivo tecnologico in termini di protezione dei dati. Secondo le linee guida, è possibile utilizzare un’unica DPIA per valutare più trattamenti che presentano analogie in termini di natura, ambito, contesto, finalità e rischi. 

La DPIA rappresenta una buona procedura da adottare per pubbliche amministrazioni e imprese. Al fine di assicurare l’interpretazione uniforme nei casi in cui la DPIA è obbligatoria, i Garanti Ue hanno fornito alcuni criteri riguardo l’elaborazione degli elenchi dei trattamenti più rischiosi che le Autorità di controllo sono obbligate ad adottare, in vista della piena applicazione del regolamento, prevista il 25 maggio 2018.

Fonte IlSole24Ore 307/2017 AR e MV

Scarica il Regolamento UE 2016/679

Scarica le Linee guida

 

RUP e cause di esclusione, in Gazzetta le Linee guida Anac n. 3 e n. 6 aggiornate

RUP e cause di esclusione, in Gazzetta le Linee guida Anac n. 3 e n. 6 aggiornate

Sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 260 del 7 novembre 2017 sono state pubblicate le Linee guida n. 3 e n. 6 dell'Autorità anticorruzione, aggiornate al decreto legislativo n. 56 del 19 aprile 2017 correttivo del nuovo Codice dei contratti.

Aggiornate con deliberazione del Consiglio Anac n. 1007 dell’11 ottobre 2017, le Linee guida n. 3, di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti «Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico del procedimento per l’affidamento di appalti e concessioni» - entrano in vigore il 22 novembre 2017.

Le Linee guida n. 6, di attuazione del nuovo Codice Appalti, recanti «Indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto che possano considerarsi significative per la dimostrazione delle circostanze di esclusione di cui all’art. 80, comma 5, lett. c) del Codice», sono state aggiornate con la Determinazione Anac n. 1008 del 11 ottobre 2017.

Anche queste linee guida entreranno in vigore il 22 novembre prossimo, cioè il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

AdA

Scarica le linee guida

Tecnologie dell’informazione. Una norma UNI  stabilisce le competenze dei professionisti

Tecnologie dell’informazione. Una norma UNI stabilisce le competenze dei professionisti

Pubblicata, anche in italiano, la norma UNI EN 16234-1:2016e-Competence Framework (e-CF) - Framework comune europeo per i professionisti ICT in tutti i settori industriali - Parte 1: Framework (modello di riferimento)”
Nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono molteplici le figure professionali che interagiscono tra loro; questo è dovuto anche alla specificità del settore sempre così in rapida evoluzione. La norma fornisce un riferimento di 40 competenze richieste e in uso nel settore dell’ICT e nei settori ad esso correlati, utilizzando un linguaggio comune per descrivere competenze, abilità e livelli di capacità che possa essere compreso in tutta Europa.
Essendo la prima implementazione settoriale del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF, European Qualifications Framework), questa norma europea allinea i propri livelli di capacità ai livelli di apprendimento EQF.
La norma è stata creata per essere utilizzata da:
professionisti ICT, manager e reparti risorse umane (HR);
istituti di istruzione professionale ed enti di formazione, inclusa l'istruzione superiore;
parti sociali (sindacati e associazioni dei datori di lavoro), associazioni e ordini professionali, enti di accreditamento, di validazione e valutazione professionale;
analisti di mercato, responsabili di decisioni politiche e da altre organizzazioni e parti interessate nei settori pubblico e privato.
Il documento, elaborato da UNINFO - l’Ente Federato UNI dedicato alle tecnologie informatiche e alle loro applicazioni, è disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte: UNI

Aggiornato il Programma di Normazione Nazionale

Aggiornato il Programma di Normazione Nazionale

È stato recentemente pubblicato l’aggiornamento del Programma di normazione nazionale, che raccoglie tutti i progetti di norma nazionali, specifiche tecniche e rapporti tecnici in fase di elaborazione all’interno del “Sistema UNI”, raccolti per organo tecnico di competenza.
Conoscere i lavori di normazione in corso significa non solo avere una visione complessiva e allo stesso tempo di dettaglio dell’attività tecnica nazionale attualmente in elaborazione ma significa anche rispondere a un preciso dettato comunitario.
Il documento - in formato PDF liberamente scaricabile - ha un aggiornamento trimestrale che garantisce, oltre a una informazione puntuale, quel principio di trasparenza - sancito dall’articolo 3.3 del Regolamento (UE) N. 1025/2012 (il Regolamento sulla normazione europea) - che è alla base dell'attività normativa stessa.
Per chi desidera avere una visione complessiva delle attività normative in via di sviluppo oppure individuare specifici lavori in corso di elaborazione in particolari settori di interesse, il programma di normazione nazionale fornisce le informazioni necessarie.

Scarica il Programma

mb

Fonte UNI

Sistemi per il controllo di fumo e calore. Pubblicata una nuova norma

Sistemi per il controllo di fumo e calore. Pubblicata una nuova norma

Pubblicata la norma UNI EN 12101-2:2017Sistemi per il controllo di fumo e calore - Parte 2: Evacuatori naturali di fumo e calore” che specifica i requisiti e indica metodi di prova per evacuatori  di fumo e calore destinati all'installazione negli edifici come componenti in sistemi per il controllo di fumo e calore.
La UNI EN 12101 è costituita da 10 parti, in particolare la parte 2 riguarda specificatamente gli evacuatori naturali di fumo e calore (Natural Smoke and Heat Ventilators - NSHEV) progettati per aprirsi automaticamente dopo lo scoppio di un incendio e in alcuni casi dotati di un dispositivo di controllo o sgancio manuale.
In una situazione di emergenza quando un edificio viene invaso dalle fiamme risulta infatti, estremamente importante indicare tempestivamente  una via di fuga. Il varco di emergenza può essere creato e mantenuto dai sistemi di evacuazione di fumo e calore che forniscono e mantengono uno strato privo di fumo al di sopra del pavimento. I medesimi sistemi provvedono a evacuare anche i gas caldi rilasciati dall’incendio nelle sue prime fasi di sviluppo.
L’utilizzo di questo sistema che crea uno strato di fumo in sospensione è ormai ampiamente utilizzato perché riduce notevolmente gli eventuali danni a persone e cose agevolando le operazioni di evacuazione.
La norma, disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo  è di competenza della Commissione Tecnica “Protezione attiva contro gli incendi”.

mb

Fonte UNI

Gas a effetto serra: una norma stabilisce i requisiti di competenza per i validatori

Gas a effetto serra: una norma stabilisce i requisiti di competenza per i validatori

Per ottenere l'uniformità nel mercato internazionale e mantenere la fiducia del pubblico nei resoconti dei gas a effetto serra - GHG - e in altre comunicazioni, è necessario definire i requisiti di competenza per i gruppi di validazione e verifica, cioè per coloro che si occupano di realizzare tali documenti.
Recentemente pubblicata la UNI ISO 14066 Gas a effetto serra - Requisiti di competenza per validatori e verificatori di gas a effetto serra
La UNI ISO 14066, ora disponibile anche in italiano, definisce i principi per assicurare la competenza degli operatori coinvolti. Tali principi sono a loro volta basati sui requisiti generali che garantiscono la competenza necessaria.
I requisiti per gli organismi di validazione e verifica dei gas a effetto serra sono, invece, stabiliti dalla UNI EN ISO 14065. Quest’ultima è rilevante perché richiede che gli organismi di rendicontazione e verifica stabiliscano e mantengano una procedura di gestione della competenza del suo personale che svolge le varie attività di validazione e verifica nel gruppo nominato.

La UNI ISO 14066 raccomanda l’utilizzo congiunto dei seguenti documenti:

•    UNI EN ISO 14064 - 1  “Gas ad effetto serra - Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell'organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione”;
•    UNI EN ISO 14064 - 2  “Gas ad effetto serra - Parte 2: Specifiche e guida, al livello di progetto, per la quantificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra o dell'aumento della loro rimozione”;
•    UNI EN ISO 14064 - 3  “Gas ad effetto - serra Parte 3: Specifiche e guida per la validazione e la verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra”;
•    UNI EN ISO 14065 – “Gas a effetto serra - Requisiti per gli organismi di validazione e verifica dei gas ad effetto serra per l'utilizzo nell'accreditamento o in altre forme di riconoscimento”.

mb


Fonte UNI

Terzo settore, finanziamenti agevolati: domande dal 7 novembre

Terzo settore, finanziamenti agevolati: domande dal 7 novembre

Per promuovere la diffusione e il rafforzamento dell’economia sociale con decreto del Ministro dello sviluppo economico 3 luglio 2015 è stato istituito un regime di aiuto volto a sostenere la nascita e la crescita delle imprese operanti, in tutto il territorio nazionale, per il perseguimento di meritevoli interessi generali e finalità di utilità sociale.  
Con decreto del  Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, 14 febbraio 2017, sono state stabilite le condizioni e le modalità per la concessione ed erogazione delle agevolazioni in forma di finanziamento agevolato.
A luglio 2017 è stata sottoscritta la Convenzione fra Ministero dello sviluppo economico, Associazione Bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti che, oltre a specificare aspetti puntuali della disciplina del finanziamento agevolato, detta le regole affinché le banche in possesso di specifici requisiti di esperienza nell’erogazione di finanziamenti all’economia sociale, possano aderire alla Convenzione e assumere il ruolo di “banche finanziatrici”, fra le quali le imprese sceglieranno la banca cui rivolgersi per ottenere la delibera di finanziamento, preliminare alla presentazione della domanda di agevolazione.
Possono beneficiare delle agevolazioni :
•    imprese sociali di cui al decreto legislativo n. 112/2017 (ex D.Lgs n. 155/2006) e ss.mm.ii. costituite in forma di società;
•    cooperative sociali di cui alla legge n. 381/1991 e ss.mm.ii. e relativi consorzi, che con D.Lgs 112/2017 hanno acquisito di diritto la qualifica di imprese sociali;
•    società cooperative aventi qualifica di ONLUS ai sensi del decreto legislativo n. 460/1997 e ss.mm.ii.
L’agevolazione consiste in un finanziamento agevolato per la realizzazione di programmi di investimento finalizzati alla creazione o allo sviluppo di imprese operanti nell’ambito dell’economia sociale, in qualunque settore e su tutto il territorio nazionale.
Le agevolazioni sono concesse a titolo di “de minimis” ai sensi dei Regolamenti (UE) n.1407/2013, n. 1408/2013 e n. 717/2014).
I programmi di investimento devono presentare spese ammissibili, al netto IVA, non inferiori a 200.000,00 euro e non superiori a 10.000.000,00 di euro. Il finanziamento, al tasso agevolato di 0,5%, ha una durata non superiore a 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento massimo di 4 anni.
Il finanziamento agevolato e il finanziamento bancario saranno regolati in modo unitario da un unico contratto di finanziamento gestito dalla banca finanziatrice, per una copertura delle spese ammissibili pari all’80%, di cui la quota di finanziamento bancario sarà pari al 30% e la quota di finanziamento agevolato sarà pari al 70%.
La misura è dotata di 223 milioni di euro, di cui 200 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati e 23 milioni di euro per la concessione dei contributi in conto capitale.
Una quota pari al 60% delle suddette risorse è riservata annualmente alle PMI, come definite dall’allegato 1 al Regolamento (UE) n. 651/2014. Nell’ambito della predetta riserva, il 25% è destinato alle micro e piccole imprese.
La domanda di agevolazione deve essere redatta in formato elettronico, sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa o da un suo procuratore mediante firma digitale, e presentata al Ministero a partire dalle ore 10.00 del 7 novembre 2017, a mezzo PEC, all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Modulo di domanda

mb

Fonte MISE

Isolamento acustico in edilizia. Pubblicate quattro nuove norme.

Isolamento acustico in edilizia. Pubblicate quattro nuove norme.

Pubblicate a cura della commissione “Acustica e vibrazioni” dell’UNI, le quattro parti della norma  UNI EN ISO 12354:2017, relative ad Acustica in edilizia. Il documento entra nel dettaglio della propagazione del rumore tra gli ambienti e del suo passaggio dall’interno all’esterno.

In particolare:

  • La parte 1 descrive i modelli di calcolo per valutare l'isolamento dal rumore trasmesso per via aerea tra ambienti situati in edifici, utilizzando principalmente i dati misurati che caratterizzano la trasmissione laterale diretta o indiretta da parte degli elementi di edificio e i metodi teorici sulla propagazione sonora negli elementi strutturali. Descrive i principi dello schema di calcolo, elenca le grandezze rilevanti e definisce le sue applicazioni e limitazioni. La norma propone un modello semplificato con un campo di applicazione ristretto, calcolando direttamente l'indice di valutazione utilizzando quello dei vari elementi di edificio. Rispetto alla precedente UNI EN 12354-1, la norma differisce in modo sostanziale.
  • La parte 2 definisce i modelli di calcolo per valutare l’isolamento acustico al calpestio tra ambienti sovrapposti, basandosi principalmente sui dati rilevati che caratterizzano la trasmissione diretta o laterale indiretta degli elementi di edificio interessati. Inoltre specifica i metodi teorici sulla propagazione sonora negli elementi strutturali oltre a descrivere i principi dello schema di calcolo, elencare le grandezze rilevanti e definire le sue applicazioni e le restrizioni. Da questo viene dedotto un modello semplificato con un campo di applicazione ristretto, calcolando direttamente il singolo indice di valutazione degli elementi. Rispetto alla precedente UNI EN 12354-2, la norma differisce in modo sostanziale.
  • La parte 3 definisce un modello di calcolo per valutare l’isolamento acustico o la differenza di livello di pressione sonora di una facciata o di un’altra superficie esterna di un edificio. Il calcolo è basato sul potere fonoisolante dei diversi elementi di edificio che costituiscono la facciata e considera la trasmissione diretta e laterale. Il calcolo fornisce dei risultati che corrispondono approssimativamente ai risultati ottenuti con misurazioni in opera, in conformità alla UNI EN ISO 16283-3. I calcoli possono essere eseguiti per bande di frequenza o per indici di valutazione. Inoltre, i risultati possono essere utilizzati anche per calcolare il livello di pressione sonora interna dovuto, per esempio, al traffico stradale. La norma descrive i principi dello schema di calcolo, elenca le grandezze rilevanti e definisce le sue applicazioni e limitazioni.
  • La parte 4 descrive un modello di calcolo per valutare il livello di potenza sonora irradiato dall'involucro di un edificio a causa del rumore aereo all'interno dello stesso, principalmente per mezzo dei livelli di pressione sonora misurati all'interno dell'edificio e dei dati misurati che caratterizzano la trasmissione sonora degli elementi pertinenti e delle aperture dell'involucro. Questi livelli di potenza sonora, insieme a quelli di altre sorgenti sonore in o di fronte all'edificio, costituiscono la base per il calcolo del livello di pressione sonora a una distanza prescelta come misura per le prestazioni acustiche degli edifici. La previsione della propagazione del suono esterno non rientra nello scopo e campo di applicazione della norma.

mb

Fonte UNI

Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Dall’ISPRA un rapporto sulle normative regionali vigenti

Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Dall’ISPRA un rapporto sulle normative regionali vigenti

Il rapporto  prodotto dal  Gruppo di Lavoro Interagenziale  23 VAS previsto nel Programma Triennale di attività 2014-2016 del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, è  articolato in tre capitoli. Il primo riporta la situazione delle  normative in materia di VAS a livello regionale a seguito degli adeguamenti al D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. Delle normative sono, in particolare, esaminati alcuni aspetti, rilevanti per una efficace applicazione  della VAS e per il coinvolgimento delle Agenzie ambientali:

•    le Autorità competenti individuate per i piani/programmi alle diverse scale territoriali,
•    i Soggetti competenti in materia  ambientale,
•    le modalità di consultazione dei Soggetti e del pubblico,
•    il monitoraggio VAS dei piani e programmi,
•    il ruolo delle Agenzie ambientali nella VAS e in particolare nel monitoraggio VAS.

Il secondo capitolo riporta lo stato dell’arte dei ruoli e delle attività che le Agenzie ambientali svolgono nelle applicazioni di VAS. Il terzo capitolo è dedicato alle principali difficoltà e carenze riscontrate dalle Agenzie nelle stesse applicazioni.
Nel rapporto sono  aggiornate e integrate le informazioni della  prima ricognizione realizzata nell’ambito del Programma triennale 2010 - 2012 del Sistema Agenziale riportata nel Rapporto ISPRA – ARPA/APPA 143/2011.

Scarica il Rapporto ISPRA

mb

Fonte ISPRA

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