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Innovazione, al via i progetti per le cooperative

Innovazione, al via i progetti per le cooperative

Il Ministero dello Sviluppo Economico, promotore del “Programma di promozione e di sviluppo del movimento cooperativo” per accompagnare le cooperative in percorsi di crescita in linea con le dinamiche del sistema economico, ha deciso di finanziare cinque studi di fattibilità per lo sviluppo di nuovi progetti integrati e di filiera tra le imprese cooperative in ambiti innovativi. I cinque studi di fattibilità riguardano:

• risparmio energetico comunitario;
• recupero degli scarti in edilizia;
• recupero di automezzi, ciclomotori ed altre macchine attraverso la trasformazione in mezzi verdi;
• riciclo delle plastiche miste;
• creazione di villaggi ecocompatibili.

L'iniziativa, realizzata tramite Invitalia, è promossa nell'ambito delle attività di promozione e sviluppo del movimento cooperativo (art. 11 della legge n. 59/92).
L’obiettivo dell’affidamento è ottenere modelli innovativi di nascita e di sviluppo di imprese cooperative, attraverso l’ingresso in nuovi spazi di mercato e nuove forme di creazione del valore, grazie ad azioni di sistema e di integrazione tra cooperative in sistemi e filiere produttive. Lo studio dovrà consentire di individuare progettualità che si collocano alla frontiera della conoscenza di nuove potenzialità del settore cooperativo e risultare propedeutico alla predisposizione di progetti più direttamente esecutivi, in grado di attrarre risorse finanziarie pubbliche nazionali, fondi europei o fondi di finanziamento private.

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Fonte: MiSE

E’ dedicato all’idrogeno il nuovo Dossier dell’UNI.

E’ dedicato all’idrogeno il nuovo Dossier dell’UNI.

L'idrogeno è uno degli elementi più diffusi sulla terra ed è il gas più leggero del nostro pianeta. E’ presente nell'acqua e in tutti i composti organici e organismi viventi. Incolore e inodore, non è fonte di energia, ma un vettore energetico che potrebbe trasformare il futuro di molti settori e attività umane e potrebbe contribuire a rivoluzionare il sistema energetico mondiale, oggi ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili.
L’idrogeno - quindi - offrirebbe soluzioni in campo energetico con le quali si può ridurre o eliminare l’impatto inquinante. Basti pensare al fatto che nei processi in cui si impiega idrogeno come vettore di energia, il principale prodotto di reazione è l’acqua.
L’idrogeno potrebbe pertanto svolgere un ruolo importante per il raggiungimento di quelli che devono essere gli obiettivi del prossimo futuro. Gli impieghi principali per l’idrogeno potrebbero essere quelli di fungere da combustibile per la generazione di energia elettrica e per il trasporto.
Deve tuttavia essere ulteriormente migliorato il rendimento e abbassati i costi; per questo sono in corso di sperimentazione materiali e soluzioni innovative che potrebbero essere pronte nel giro di pochi anni. Ma lo strumento principale il cui sviluppo condizionerà pesantemente la reale affermazione dell’idrogeno come vettore energetico pulito e senza dubbio la cella a combustibile.
Tuttavia i problemi maggiori che hanno frenato fino a oggi un utilizzo in campo energetico dell’idrogeno sono di carattere economico; infatti, da un confronto con le altre fonti fossili, l’idrogeno ha costi più elevati, e ciò ha determinato un ritardo nella sua diffusione. Inoltre, l’idrogeno è altamente esplosivo e pertanto necessita di specifiche e appropriate attrezzature e impianti per la sua produzione, distribuzione e uso.
Un grande aiuto alla futura diffusione e uso dell’idrogeno arriverà certamente dalla normativa tecnica ISO e IEC, nonchè da una nuova iniziativa di standardizzazione lanciata a livello europeo, con la costituzione del Comitato Tecnico CEN/CENELEC TC/6 “Idrogeno”.
Il nuovo Comitato avrà il compito di sviluppare linee di standardizzazione inerenti i sistemi, i dispositivi e le connessioni per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione, la misurazione e l’uso dell’idrogeno da fonti di energia rinnovabili e da altre fonti. Lo scopo include tematiche trasversali come: la terminologia, la garanzia di origine, le interfacce, la gestione operativa, i problemi di sicurezza dell’idrogeno, la formazione e l’educazione.
Inoltre, si occuperà di studiare norme tecniche di sicurezza (riguardanti perdite di gas e rischi associati, aree/zone di pericolo, competenze professionali e formazione) in collegamento con altri Comitati Tecnici CEN; tratterà i criteri di valutazione per classificare l'origine "green" dell'idrogeno prodotto, nonché di reti di distribuzione, incluse quelle per la distribuzione di idrogeno come carburante per veicoli.
Questi sono alcuni dei temi che il dossier intende affrontare, per allargare l’orizzonte futuro della normativa che deve essere sempre più uno strumento tecnico/scientifico a supporto della società.
Il dossier dedicato all’idrogeno vuole iniziare ad affrontare una tematica molto vasta e complessa e per diversi aspetti ancora sconosciuta; pertanto, non tratta in modo esaustivo il tema e per alcune questioni vi è l’impossibilita di fornire delle risposte o di fare chiarezza, ma certamente vuole contribuire a porre una giusta attenzione a questo settore molto
promettente, che avrà una forte ricaduta nel campo della normativa tecnica nazionale e internazionale.

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mb

Fonte UNI

La Competitività Italiana. Le Imprese, i Territori, le Città Metropolitane - (2016)

La competitivita SGT 2016Con questo primo Rapporto sulla competitività italiana la Scuola di Governo del Territorio si è proposta l’obiettivo di fornire un contributo allo studio della competitività del sistema produttivo del Paese e anche una riflessione sulla adeguatezza infrastrutturale del territorio sviluppando l’analisi su una base provinciale, anche con riferimento alle città metropolitane.

Lo studio viene condotto mediante l’elaborazione di due indicatori compositi (relativi all’ apparato produttivo e al contesto territoriale) e di un indice sintetico che tenga contemporaneamente conto di queste due “dimensioni” della competitività.

L’obiettivo è duplice: da un lato, sviluppare una analisi della competitività a un livello di dettaglio generalmente non trattato dalla letteratura: quello delle province e delle città metropolitane; dall’altro, svolgere l’esame mediante alcuni indicatori di competitività che, alla luce delle esperienze maturate dai principali enti di ricerca internazionali e della letteratura critica sviluppatasi intorno ad essi,evitino di cadere nelle difficoltà metodologiche e teoriche che caratterizzano gli indicatori più tradizionali.

Sotto entrambi gli aspetti questo rapporto presenta dei risultati inediti che si ritiene possano offrire un contributo all’approfondimento delle problematiche relative allo sviluppo territoriale italiano.

La Scuola di Governo del Territorio è stata istituita nel 2015 a seguito di una iniziativa delle Università della Campania, del CNR e della Camera di Commercio di Napoli in seno al Consorzio Promos Ricerche. La Scuola organizza attività di ricerca e convegnistiche, oltre a corsi di alta formazione sui temi del governo del territorio – nei suoi profili urbanistici, ambientali, economico-amministrativi, sociali, metodologici – nonché attività consultive per le pubbliche amministrazioni, anche in sedi internazionali.

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Vibrazioni. In italiano la UNI EN ISO 8041-1

Vibrazioni. In italiano la UNI EN ISO 8041-1

Pubblicata in italiano la UNI EN ISO 8041-1:2017Risposta degli esseri umani alle vibrazioni - Strumenti di misurazione - Parte 1: Strumenti per la misura di vibrazioni per uso generale
Il documento aggiornato nel suo contenuto tecnico in modo sostanziale per l'aggiunta di nuove metodologie di prova degli strumenti non di serie, indica i requisiti e i limiti di accuratezza della strumentazione per la misurazione delle vibrazioni utilizzata per la quantificazione della risposta degli esseri umani alle vibrazioni.
La strumentazione, specificata dalla UNI EN ISO 8041-1, si applica per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (con riferimento alla UNI EN ISO 5349-1), le vibrazioni trasmesse al corpo intero (con riferimento alle UNI 9614, ISO 2631-1, ISO 2631-2, ISO 2631-4) e le vibrazioni a bassa frequenza (da 0,1 Hz a 0,5 Hz) trasmesse al corpo intero (con riferimento alla ISO 2631-1).
Inoltre, all’interno del documento sono definiti tre livelli di prova prestazionali:

  • omologazione o convalida:
    o omologazione, cioè una prova completa dello strumento sulla base delle specifiche definite nel presente documento;
    o convalida di strumenti singoli, cioè una serie limitata di prove di un sistema di misurazione delle vibrazioni individuali rispetto alle specifiche pertinenti definite nella norma;
  • • verifica periodica;
  • • verifiche in-situ.

La norma, disponibile sia in formato elettronico che in formato cartaceo, è di competenza della Commissione “Acustica e vibrazioni”.

mb

Fonte UNI

Sicurezza sul lavoro. Pubblicato dall'UNI un nuovo Dossier

Sicurezza sul lavoro. Pubblicato dall'UNI un nuovo Dossier

Il presente dossier non ha certo l'obiettivo di affrontare, in maniera esaustiva, tutti gli ambiti della sicurezza sul lavoro, ma vuole fornire una serie di spunti di riflessione sulle attività attualmente in corso, collegandole alla legislazione vigente nel settore. Infatti, inizia con l'analizzare l'art. 30 del DLgs 81/08 e con il fornire alcune testimonianze di quanto e stato realizzato e si sta facendo in UNI in merito all'asseverazione dei modelli organizzativi e gestionali con la recente pubblicazione di due prassi di riferimento e con l'attuale studio di un documento normativo che dovrebbe fare tesoro di tali esperienze.
Segue poi un interessante excursus storico sui sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, strettamente legati, per il tramite dello stesso art. 30, ai modelli organizzativi e gestionali, partendo dalle importanti linee guida UNI INAIL, già richiamate dalla legislazione, passando dalla BS OHSAS 18001 per giungere all'ISO/DIS 45001, che, se diventerà norma, potrà finalmente contribuire a diffondere a livello mondiale l'approccio sistemico alle problematiche di salute e sicurezza sul lavoro.
Il dossier presenta quindi un lavoro su un argomento che solo in Italia e stato affrontato a livello normativo: un rapporto tecnico spiega come sia possibile anche per le PMI, che rappresentano la quasi totalità della realtà industriale italiana, affrontare i temi di salute e sicurezza, applicando la World Class Manufacturing e implementando la competitività e la produttività.
Il dossier illustra brevemente le attività delle Commissioni "Responsabilità sociale delle organizzazioni", "Luce e illuminazione", "Ergonomia", "Manutenzione" e dei seguenti Organi Tecnici della Commissione "Sicurezza", "Segnaletica", "Macchine", "Dispositivi di protezione individuali", "Determinazione dell'esposizione dei lavoratori agli agenti chimici", direttamente coinvolti nell'elaborazione di norme e specifiche inerenti la sicurezza sul lavoro.
È inoltre affrontata la problematica dell'esposizione ai campi elettromagnetici e alle radiazioni ottiche. Il dossier si conclude con la presentazione di due progetti allo studio inerenti due importanti figure professionali, quella del Manager HSE e quella dell'igienista industriale, e con la presentazione di una terza figura professionale, quella del Coordinatore della Sicurezza in fase Esecutiva nelle costruzioni, il CSE, per la quale sono fornite le indicazioni delle norme utili, in alcuni casi indispensabili, allo svolgimento dell'attività

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Apparecchi di illuminazione resistenti agli atti vandalici. Pubblicata la Guida CEI 34-161

Apparecchi di illuminazione resistenti agli atti vandalici. Pubblicata la Guida CEI 34-161

L’esigenza di avere sul mercato prodotti dichiarati “resistenti agli atti vandalici” ha evidenziato la carenza di riferimenti normativi in materia.
Al riguardo il CEI ha recentemente pubblicato la nuova Guida CEI 34-161, che fornisce la classificazione, la marcatura, le prescrizioni e le prove per gli apparecchi di illuminazione dichiarati resistenti agli atti vandalici che incorporano sorgenti di illuminazione elettrica, in grado di funzionare con tensioni di alimentazione fino a 1.000 V in corrente alternata e 1.500 V in corrente continua.
La nuova Guida CEI 34-161 “Guida per la costruzione degli apparecchi di illuminazione resistenti agli atti vandalici” è indirizzata ad apparecchi destinati a essere installati entro il volume di accessibilità, come definito dalla Norma CEI EN 60598-1, o laddove l’accessibilità agli apparecchi stessi, ai fini di arrecare danneggiamento, non risulti difficoltosa.
Essa non sostituisce le prescrizioni di sicurezza contenute nelle rispettive norme di prodotto e si applica, quindi, in aggiunta alle stesse.
Elaborata da un Gruppo di Lavoro del SC 34D “Apparecchi di illuminazione” del CEI, la Guida CEI 34-161 è destinata ai costruttori di apparecchi di illuminazione, ai laboratori di prova e agli operatori del settore (installatori e committenti).
La guida si applica agli apparecchi di illuminazione dichiarati come resistenti agli atti vandalici da installare ovunque siano richieste caratteristiche costruttive superiori a quelle prescritte per gli apparecchi costruiti in conformità alle normative di sicurezza. Benché essa sia applicabile a tutte le tipologie, gli apparecchi resistenti agli atti vandalici generalmente sono di tipo fisso.
Nel caso in cui la sorgente luminosa sia parte dell’involucro, anch’essa dovrà essere sottoposta alle stesse sollecitazioni previste per l’apparecchio.
La classificazione dei prodotti resistenti agli atti vandalici è destinata ad essere utilizzata da fabbricanti, progettisti, installatori, committenti e gestori.


mb


Fonte CEI

Voucher per l’internazionalizzazione delle Pmi, al via la procedura online per compilare la domanda

Voucher per l’internazionalizzazione delle Pmi, al via la procedura online per compilare la domanda

Con decreto del Direttore Generale per le politiche internazionalizzazione e la promozione degli scambi del 18 settembre 2017, il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito le modalità operative e i termini per la richiesta e la concessione dei “Voucher per l’internazionalizzazione”, finalizzati a sostenere le PMI e le reti di imprese nella loro strategia di accesso e consolidamento nei mercati internazionali con 26 milioni di risorse stanziate, ai sensi del DM 17 luglio 2017.

Si tratta della seconda edizione di questo importante strumento di sostegno all’internazionalizzazione delle PMI, che prevede interessanti novità rispetto al bando precedente:

  • Anche le PMI costituite in forma di società di persone potranno presentare la domanda;
  • Sono previsti contributi a fondo perduto di diversa entità, a seconda delle esigenze dei beneficiari;
  • È previsto uno stanziamento di risorse comunitarie per le Regioni Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Basilicata;

Le PMI che intendono richiedere l’accesso ai voucher potranno iniziare la compilazione on-line della domanda a partire dal 21 novembre 2017. L’apertura dello sportello è prevista dalle ore 10.00 del 28 novembre 2017.

In particolare, per agevolare le imprese, il bando stabilisce che, a partire dalle ore 10.00 del 21 novembre 2017, le imprese interessate potranno iniziare la compilazione della domanda di accesso alle agevolazioni tramite l’apposita procedura informativa resa disponibile nell’apposita sezione “Voucher per l’internazionalizzazione” del sito internet del Ministero.

Le domande di accesso completate e firmate digitalmente dovranno essere presentate esclusivamente online a partire dalle ore 10.00 del 28 novembre 2017 e fino al termine ultimo delle ore 16.00 del 1° dicembre 2017.

Decreto Direttoriale del 18 settembre 2017

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Rumore generato da ascensori e apparecchi similari. Allo studio una norma UNI

Rumore generato da ascensori e apparecchi similari. Allo studio una norma UNI

Il progetto UNI1603181 “Informazioni acustiche sull'impianto di ascensori, montacarichi, apparecchi similari e relativi componenti, a supporto della progettazione dell'edificio, ai fini del contenimento dei livelli sonori all'interno dell'edificio” (futuro TR) fornirà informazioni acustiche sull'impianto di ascensori, montacarichi, apparecchi similari e relativi componenti, a supporto della progettazione dell'edificio, ai fini del contenimento dei livelli sonori all'interno dell'edificio, come da esigenze del cliente finale.
I rumori e le vibrazioni di un impianto di ascensore influiscono fortemente sulla popolazione di un edificio (utilizzatori e residenti); insieme all’aspetto estetico, alle prestazioni e alla tecnologia proprie dell’impianto, il rumore e le vibrazioni contribuiscono a definirne la sua qualità. È utile che questi aspetti vengano considerati e pianificati con cura fin dalle prime fasi progettuali relative all’ascensore e all’edificio da parte dell'utilizzatore finale, del progettista e dell’installatore.
Il rapporto tecnico si applica all'installazione di impianti nuovi in edifici nuovi. I dati forniti possono essere utilizzati anche all'installazione di impianti nuovi in edifici esistenti.
Il progetto è di competenza del GL 14 “Rumore generato da ascensori, montacarichi e apparecchi similari”, gruppo misto tra le Commissioni Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari e Acustica e vibrazioni.
Eventuali commenti al progetto UNI1603181, in inchiesta pubblica finale, potranno essere inviati all’UNI entro il 7 dicembre 2017.

mb

Fonte UNI

Identificazione dei prodotti medicinali. Saranno revisionate le norme ISO - IDMP

Identificazione dei prodotti medicinali. Saranno revisionate le norme ISO - IDMP

Una serie di norme definite IDMP - Identification of Medicinal Products, utili ai pazienti e alla comunità medica in generale, si trova nella fase di revisione: il suo futuro utilizzo andrà a semplificare lo scambio di informazioni tra le parti e a migliorare l’interoperabilità dei sistemi in campo medico. I documenti rappresentano infatti un importante risultato che risponde alle esigenze di identificazione globale dei medicinali regolamentati: IDMP richiede che le informazioni inviate alle autorità di regolamentazione siano coerenti e codificate.

Il “pacchetto” di norme e specifiche tecniche - che comprende le ISO 11616, ISO 11615, ISO/DIS 11238, ISO/TS 20451, ISO/TS 20443 e ISO/TS 19844 - supporta le attività delle agenzie del farmaco nel mondo. Le norme coprono differenti attività di regolamentazione legate allo sviluppo, registrazione e gestione del ciclo di vita dei prodotti medicinali, così come la farmacovigilanza e la gestione del rischio.

Per raggiungere i principali obiettivi in materia di regolamentazione di farmaci e farmacovigilanza, uno scambio di informazioni coerente e affidabile è indispensabile: le norme IDMP rispondono pienamente a queste esigenze. La revisione delle ISO IDMP si è resa necessaria a seguito dell’elaborazione di 4 guide (specifiche tecniche CEN e ISO): gli standard non sono realmente cambiati, ma diventati più semplici da utilizzare.

Secondo la serie di norme ISO IDMP, la descrizione di un farmaco include i seguenti elementi:

  •     nome del farmaco
  •     ingredienti, sostanze
  •     prodotto farmaceutico (modalità di somministrazione, dosaggio)
  •     autorizzazione all’immissione in commercio
  •     specificità cliniche
  •     imballaggio
  •     fabbricazione.

Le norme IDMP sono essenziali per un sistema sanitario sempre più integrato a livello mondiale perché forniscono una precisa architettura per l’informatizzazione delle informazioni sui medicinali.

mb

Fonte UNI

Formaggi DOP, una norma UNI per definirne la provenienza

Formaggi DOP, una norma UNI per definirne la provenienza

Appena pubblicata la UNI 11692:2017Analisi dei rapporti tra isotopi stabili di H, C, N e S nel formaggio
È noto quanto sia importante per un prodotto tipico poter apporre la sigla D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) a garanzia non solo di qualità ma anche di provenienza geografica. Nel caso dei formaggi e in particolare di quelli italiani è subito chiaro quanto sia qualificante poter proporre sul mercato un prodotto che riporti il luogo di provenienza.
Risulta quindi molto vantaggioso poter utilizzare dei metodi oggettivi di laboratorio che tramite prove specifiche possano identificare anche la provenienza di un formaggio non solo le sue caratteristiche chimiche.
La norma UNI 11692 descrive un metodo per l’analisi, dei rapporti tra isotopi stabili di idrogeno (H), carbonio (C), Azoto (N) e zolfo (S) mediante tecniche di Spettrometria di Massa Isotopica (IRMS). Il metodo è stato validato utilizzando campioni di formaggi a pasta dura, ma può essere applicato anche ad altri tipi di formaggio, previa verifica del rispetto dei parametri di precisione.
La norma, elaborato dalla commissione “Agroalimentare”, è disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

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