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Responsabilità Sociale: disponibile un nuovo documento per utilizzare al meglio la ISO 26000

Responsabilità Sociale: disponibile un nuovo documento per utilizzare al meglio la ISO 26000

In 7 anni la norma ISO 26000 si è imposta come riferimento chiave per l’attuazione di pratiche di responsabilità sociale in qualsiasi organizzazione. Adottata a livello nazionale in 80 Paesi e tradotta in più di 20 lingue, la norma ha rappresentato la base sulla quale la Commissione europea ha costruito la sua strategia di corporate social responsibility (CSR).
Allo scopo di aiutare le organizzazioni ad ottimizzare ancora di più i vantaggi della ISO 26000 - utilizzando un approccio per sistemi di gestione - è stato recentemente pubblicato l’International Workshop Agreement IWA 26Using ISO 26000 guidance on social responsibility in management systems.
Poiché la ISO 26000 è stata elaborata prima dell’introduzione della ISO High-Level Structure (HLS), il quadro comune a tutte le norme sui sistemi di gestione volto a garantire coerenza all’interno di una organizzazione, questo IWA aiuterà gli utilizzatori degli standard sui sistemi di gestione (MSS-Management System Standard) a integrare in modo più efficace la responsabilità sociale nella loro impresa.

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mb

Fonte UNI

Cantieri: terre e rocce da scavo riutilizzabili senza nullaosta preventivo

Cantieri: terre e rocce da scavo riutilizzabili senza nullaosta preventivo

Eliminate le autorizzazioni preventive per le terre e rocce da scavo. Come già annunciato, dal 22 agosto è entrato in vigore il Dpr 120/2017 che per l’utilizzo di questi materiali si basa su un modello di controllo ex post, con l’autocertificazione e il rafforzamento del sistema dei controlli. Il decreto (che attua la delega contenuta nell’articolo 8 del Dl 133/2014) è stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 7 agosto scorso ed entrato in vigore il 22 agosto: di fatto è un testo unico integrato, autosufficiente.
Il testo presenta disposizioni comuni a tutti i cantieri e norme specifiche per quelli grandi e quelli piccoli.

Una particolare menzione merita l’amianto: l’articolo 4, comma 4, stabilisce che per l’utilizzo di terre e rocce quali sottoprodotti si applica il parametro amianto previsto dal Dlgs 152/2006 per le bonifiche (1.000 mg/kg). Il parametro amianto è escluso dal test di cessione.
La stessa norma definisce le condizioni da soddisfare affinché terre e rocce siano considerate sottoprodotti e non rifiuti. Ad esempio il loro utilizzo deve essere conforme alle disposizioni del piano di utilizzo di cui all’articolo 9 o della dichiarazione di cui all’articolo 21.
Se terre e rocce contengono materiali di riporto, la componente di materiali di origine antropica frammisti a quelli di origine naturale non può superare il 20% in peso.
Il deposito intermedio non costituisce utilizzo e non può superare la durata del piano di utilizzo; può essere effettuato nel sito di produzione, in quello di destino o in altro sito purché siano rispettati i requisiti previsti dall’articolo 5. Decorsa la durata del deposito intermedio, terre e rocce smettono di essere sottoprodotti e tornano rifiuti. Il trasporto fuori sito delle terre classificate come sottoprodotti va accompagnato da una specifica documentazione (allegato 7) e scompare la notifica preventiva all’autorità competente per ciascun trasporto.
La dichiarazione di avvenuto utilizzo attesta all’autorità competente l’impiego delle terre e rocce in conformità al piano previsto per i grandi cantieri (articolo 9) o alla dichiarazione prevista per i piccoli cantieri (articolo 21). Si tratta di un’autocertificazione redatta dal produttore o dall’esecutore, usando l’allegato 8 e trasmessa anche all’Arpa. Va resa entro il termine di validità del piano e della dichiarazione. In difetto, terre e rocce da sottoprodotti si trasformano in rifiuti.

Per i grandi cantieri, il proponente o l’esecutore, in caso di modifica sostanziale dei requisiti relativi ai sottoprodotti e indicati nel piano di utilizzo, possono aggiornare il piano e trasmetterlo telematicamente all’Arpa con adeguata motivazione. Le integrazioni possono essere richieste solo entro 30 giorni, decorsi i quali la documentazione si intende completa.
Sul fronte dei piccoli cantieri, si riprende la sostanza dell’articolo 41-bis, Dl 69/2013 sull’uso come sottoprodotti di terre e rocce destinate a recuperi, ripristini, rimodellamenti, riempimenti o altri usi sul suolo. A tal fine, il produttore deve dimostrare il non superamento dei valori delle Csc (concentrazioni soglie di contaminazione) previsti per le bonifiche e i materiali non costituiscono fonte diretta o indiretta di contaminazione per le acque sotterranee. I requisiti sono attestati da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che assolve la funzione del piano di utilizzo. Il termine di utilizzo può essere prorogato, motivandolo, una sola volta e per sei mesi.

AdA

fonte Sole24Ore 223/17 PF

Valutazione della Conformità. Nuovo Dossier dall’UNI

Valutazione della Conformità. Nuovo Dossier dall’UNI

Il dossier pubblicato sulla rivista U&C di giugno è dedicato al settore della valutazione della conformità.
Dopo una doverosa introduzione generale e un approfondimento sui principi relativi alla certificazione dei sistemi di gestione, il dossier fornisce degli spunti su alcuni dei tasselli più significativi e recenti della valutazione della conformità.
Per definizione la “valutazione della conformita” e la “dimostrazione che requisiti specificati relativi ad un prodotto, processo, sistema, persona od organismo, sono soddisfatti” (UNI CEI EN ISO IEC 17000:2005, punto 2.1) il che, a prima vista, potrebbe sembrare un concetto persino semplice e circoscritto.
Ma come spesso accade nelle norme tecniche e nelle note che si trovano delle utili “dritte” per comprendere appieno la portata del concetto in questione e allora, nella fattispecie si
apprende che “il dominio della valutazione della conformità comprende attività […] quali: prova, ispezione e certificazione, così come l’accreditamento di organismi di valutazione della conformità”.
Da tale nota si desume che la valutazione della conformità e un vero e proprio “dominio” di
normazione, che comprende un insieme di attività non propriamente banali. In effetti l’organo tecnico che presidia questo settore di attività, l’ISO/CASCO, e stato fondato quasi cinquant’anni fa (1970) e ha sempre avuto uno status particolare nel pur variegato sistema ISO.
Ad esempio, nei i suoi primi 25 anni di attività l'ISO/CASCO ha prodotto praticamente solo guide (ossia documenti d’indirizzo per gli “addetti ai lavori” della normazione), mentre oggi tali guide sono divenute i tasselli di un “mosaico normativo” tra i più rigorosi e strutturati: la serie di norme ISO/IEC 17000.
In Europa tali norme supportano uno dei dispositivi legislativi più complessi e rilevanti, ossia il “New Legislative Framework”, che regolamenta niente meno che l’insieme delle cosiddette “infrastrutture della qualita”1 mentre a livello nazionale le ultime norme di tale serie presentano uno dei codici di denominazione più“pesanti” mai concepiti: “UNI CEI CEN/CLC ISO/IEC” seguito dal numero della norma. Non si tratta evidentemente di un nuovo ed incomprensibile tecnicismo burocraticoformale,
bensi della testimonianza della trasversalità di tali norme che si applicano a tutti livelli e a tutti i settori della normazione, compreso il settore elettrotecnico: un vero e proprio esempio di normazione.

mb

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Fonte UNI

CHIUSO - Corso per Auditor / Lead Auditor Sistemi di Gestione Anticorruzione (ISO 37001:2016)

37001 cover 2CHIUSE le iscrizioni al corso di formazione per Auditor / Lead Auditor di Sistemi di Gestione Anticorruzione (ISO 37001:2016) che si terrà il 20 e 21 luglio 2017.

Il Consorzio Promos Ricerche, insieme con Rina Academy, ha organizzato questo corso formativo rivolto a tutti coloro che intendano acquisire specifiche conoscenze teoriche e pratiche per Auditor di terza parte di un Sistema di Gestione per l’Anticorruzione, implementato secondo la norma ISO 37001:2016.

Il corso formativo per Auditor terza parte di Sistema di Gestione Anticorruzione (Anti-bribery management systems), prevede l’erogazione di un modulo di durata pari a 16 ore (2 giornate in aula).

Attestazioni e certificati di esame

I contenuti formativi del corso ed il relativo esame finale sono riconosciuti ai fini dell’iter di certificazione di AICQ SICEV.
A tutti i partecipanti al corso verrà rilasciato un attestato di frequenza. Al termine del corso, sarà previsto un esame finale di verifica dell’apprendimento e superamento del corso. A coloro che avranno superato con esito positivo l’esame finale, verrà rilasciato un attestato di superamento del corso qualificato AICQ SICEV, che costituirà titolo riconosciuto dallo stesso Organismo di Certificazione del personale per la successiva iscrizione al Registro Auditor/Lead auditor Sistemi di Gestione Anticorruzione.
I corsi saranno erogati da RINA ACADEMY (Gruppo RINA), organismo accreditato e qualificato da ACCREDIA (Ente Italiano di Accreditamento).

Articolazione formativa e costi

I principali argomenti trattati nelle due giornate prevedono una prima parte introduttiva, di 8 ore, sui Sistemi di Compliance Anticorruzione e una seconda parte applicativa, anch’essa di 8 ore, sui requisiti della norma ISO 37001:2016 e i Sistemi di Gestione Anticorruzione.
Il corso, i cui costi rappresentano una mera copertura delle spese organizzative, è riservato ad un minimo di 15 ed un massimo di 20 partecipanti.
La quota di partecipazione alle 2 giornate (16 ore) è di € 300,00 oltre IVA.

Date di svolgimento e sede del corso

Il corso si terrà il 20 e 21 luglio 2017 presso la sede del Consorzio Promos Ricerche in Napoli alla via Sant’Aspreno, 2.

Iscrizione

Le iscrizioni al corso dovranno pervenire, mediante registrazione on-line, entro il 13/07/2017. L’iscrizione è obbligatoria e necessaria per verificare il raggiungimento del numero minimo di iscritti, per l’attivazione del corso stesso. L’iscrizione avviene attraverso il versamento dell’intera quota di partecipazione al corso (€366,00 comprensiva di IVA al 22%) eseguito tramite bonifico bancario sul c.c. n. 27/7642 del Banco di Napoli Ag. 1 - IBAN: IT78 P010 1003 4010 0002 7007 642, intestato al Consorzio Promos Ricerche. Nel caso di mancato raggiungimento del numero minimo di iscritti, il corso non verrà attivato e le quote versate verranno restituite agli emittenti. Ogni partecipante può fruire del diritto di recesso inviando la disdetta almeno 7 giorni prima della data di inizio del corso; in tal caso, la quota versata sarà interamente rimborsata.

 

4 luglio 2017 - seminario “Tra teoria e pratica dei Piani Urbanistici Comunali”

Immagine Tra Teoria e pratica

Martedi 4 luglio 2017 alle ore 15.00, presso l'aula I dell'Università Suor Orsola Benincasa in Napoli al Corso Vittorio Emanuele 267, si terrà il seminario “Tra teoria e pratica dei Piani Urbanistici Comunali" organizzato dalla Scuola di Governo del Territorio del Consorzio Promos Ricerche.

Dopo l'introduzione di Riccardo Realfonzo, Direttore Scuola di Governo del Territorio, seguiranno gli interventi di Alessandro Dal Piaz, Immacolata Apreda e Almerico Realfonzo.

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AdA

La prassi di riferimento sulla Dieta Mediterranea anche in versione inglese

DIETA PRASSIA sei mesi dalla sua pubblicazione in italiano, viene pubblicata oggi l’edizione in inglese della UNI/PdR 25:2016Mediterranean diet UNESCO intangible cultural heritage of humanity - Guidelines for promoting a lifestyle and cultural approach for sustainable development".
Il documento - frutto della collaborazione con il Consorzio Promos Ricerche - individua gli elementi chiave per la promozione di una cultura favorevole allo sviluppo sostenibile attraverso gli stili di vita, il patrimonio di conoscenze e le tradizioni del territorio associate alle pratiche e alle rappresentazioni della Dieta Mediterranea. In essa, infatti, sono racchiusi valori intangibili che possono essere declinati secondo i macro-temi della sicurezza alimentare e della salute, quello ambientale e paesaggistico, quello socio-culturale ed infine quello economico.
L'UNESCO ha riconosciuto la Dieta Mediterranea quale patrimonio immateriale dell’Umanità, consentendo di accreditare questo equilibrato esempio di scambi e di interconnessioni bio-ambientali e culturali che hanno dato origine nel corso della storia allo stile di vita mediterraneo come eccellenza mondiale. La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e il consumo di cibo. Essa rappresenta un valore universale come stile di vita, non come regola, ma fondato su dimensioni cognitive e della consapevolezza nei riguardi dell'essere e del vivere in sintonia con il territorio e l'ambiente condiviso tra diversi Paesi del Mediterraneo: Cipro, Croazia, Grecia, Italia, Marocco, Portogallo e Spagna.
Tenendo in considerazione tutto questo, la UNI/PdR si propone di definire delle linee guida che possano supportare i diversi soggetti interessati alla valorizzazione della Dieta Mediterranea e suggerisce le modalità, attraverso azioni e attività, per salvaguardare e trasmettere nel tempo, alle future generazioni, i valori intangibili propri del modello rappresentato dalla Dieta Mediterranea.

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mb

Fonte UNI

Palchi per spettacoli ed eventi similari - Leggi, norme e guide

Cop-Palchi-SpettacoliINAIL rende nota la pubblicazione "Palchi per spettacoli ed eventi similari - Leggi, norme e guide. Stato dell'arte in Italia, Inghilterra e USA", una ricerca del DIT che ha esaminato gli strumenti tecnici disponibili riguardanti le opere temporanee e le attrezzature da impiegare nella produzione e nella realizzazione di spettacoli ed eventi simili con particolare riguardo alla progettazione, al montaggio e smontaggio, all’allestimento delle opere stesse in sicurezza.

L’obiettivo prefissato è stato individuare e fornire informazioni provenienti dal contesto nazionale e internazionale, utili agli operatori di settore italiani, pubblici e privati, facendo il punto su leggi, norme e guide in Italia, Inghilterra e USA.

La ricerca non ha la pretesa di essere esaustiva, in un settore estremamente complesso come quello dei palchi, ma può considerarsi il punto di partenza di un cammino che ha come finalità il miglioramento della sicurezza con l’auspicio che nel nostro Paese si potrà in futuro tener conto, contestualizzandoli alla realtà legislativa nazionale, anche dei documenti inglesi e americani che propongono dei modelli certamente più coordinati con il contesto del settore rispetto a quelli italiani.

AdA

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Cavi elettrici, da luglio 2017 obbligo del marchio CE

fili-elettriciCon la pubblicazione della norma EN 50575Cavi per applicazioni generali nei lavori di costruzione soggetti a prescrizioni di reazione al fuoco”, nell'elenco delle norme armonizzate per il Regolamento CPR 305/2011, Com. 2016/C 209/03, anche i cavi elettrici, soggetti già a marcatura CE per la Direttiva Bassa Tensione 2014/35/UE, dovranno essere marcati CE anche ai sensi del Regolamento CPR.

La Commissione Europea, all’interno delle caratteristiche considerate rilevanti ai fini della sicurezza delle costruzioni, ha deciso di considerare per i cavi la Reazione e la Resistenza al Fuoco, riconoscendo l’importanza del loro comportamento ed il loro ruolo in caso di incendio. Il Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) è in vigore per tutti gli Stati dell’UE dal 1° Luglio 2013, nella Comunicazione della Commissione 2016/C 209/03 del 10 Giugno 2016, le tempistiche sono:

Data di entrata in vigore della norma in quanto norma armonizzata: 10.6.2016
Data di scadenza del periodo di coesistenza: 1.7.2017

Dal 10 Giugno 2016, gli Organismi di certificazione potranno essere notificati (diventando Organismi Notificati) e successivamente potranno rilasciare i certificati di Costanza delle Prestazione o effettuare i test di laboratorio per consentire l’apposizione della marcatura CE e l’emissione della Dichiarazione di Prestazione (DoP).

Fino al 1° Luglio 2017, sussisterà un periodo di coesistenza, durante il quale produttori e importatori potranno immettere sul mercato indifferentemente cavi che rispettano o meno il Regolamento CPR. Dopo questo periodo (1 anno) la marcatura CE e la Dichiarazione di Performance saranno obbligatorie per tutti i cavi per costruzione immessi sul mercato, anche nel caso non esistano ancora le prescrizioni in merito al loro utilizzo da parte delle autorità italiane.

Dopo il 1° Luglio 2017 i cavi non marcati CE potranno comunque essere utilizzati in applicazioni differenti da edifici ed opere di ingegneria civile e al di fuori dell’Unione Europea (export).

AdA

Bombole GPL: aggiornata la UNI EN 1442

bombole gplIn vigore dal 15 giugno la UNI EN 1442:2017 su attrezzature e accessori per GPL e Progettazione e costruzione di Recipienti trasportabili e ricaricabili di acciaio saldato per gas di petrolio liquefatto (GPL).

La norma, che sostituisce la versione del 2008 e si applica solo alle bombole con sezione trasversale circolare, è aggiornata per l'inserimento di bombole "over-moulded" e nella pressione minima di esplosione, specifica i requisiti minimi relativi a progettazione, costruzione e prove in fase di fabbricazione dei recipienti trasportabili e ricaricabili di acciaio saldato per gas di petrolio liquefatto (GPL) di capacità d'acqua compresa tra 0,5 l e 150 l.

Le bombole progettate e realizzate secondo i requisiti di questa norma possono essere considerate "over-moulded" come da appendice B.

AdA

3 luglio 2017 - convegno su “Acqua, trasporti, rifiuti. Costi ed efficienza dei servizi pubblici in Campania: quali prospettive?”

SGT 03-07-17 Ritaglio Sup Rev1Si terrà lunedì 3 luglio 2017 alle ore 16.00, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Napoli, il convegno su “Acqua, trasporti, rifiuti. Costi ed efficienza dei servizi pubblici in Campania: quali prospettive?” organizzato dalla Scuola di Governo del Territorio del Consorzio Promos Ricerche.

Nell’occasione verrà presentato anche il Master in Management dei Servizi Pubblici Locali che la Scuola di Governo del Territorio propone in collaborazione con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

Dopo i saluti di Girolamo Pettrone, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Napoli, Lucio d’Alessandro, Rettore Università Suor Orsola Benincasa e Presidente del Consorzio Promos Ricerche, Filippo De Rossi, Rettore Università del Sannio e Presidente CUR Campania, Vito Grassi, Vice Presidente Unione degli Industriali di Napoli e di Paolo Pedone, Direttore DISTABIF Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, seguiranno le relazioni, introdotte da Riccardo Realfonzo, Direttore Scuola di Governo del Territorio, di Carlo Iannello, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Luca Mascolo, Presidente Ente Idrico Campano, Carmine Piscopo, Assessore Comune Napoli e coordinatore Napoli Ente Idrico Campano, Umberto De Gregorio, Presidente EAV, Amedeo Manzo, Amministratore Unico Napoli Holding, Alberto Ramaglia, Amministratore unico uscente ANM, Daniele Fortini, Presidente Geofor Pisa e di Raphael Rossi, Amministratore unico Formia Rifiuti Zero Srl.

Conclusioni affidate a Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente Regione Campania.

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AdA

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