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Energia geotermica, fino a 200mila euro per soluzioni innovative

Promuovere un utilizzo e una produzione ottimali dell’energia proveniente da risorse geotermiche, attraverso sistemi integrati e combinati: è l’obiettivo del bando pubblicato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma congiunto Eranet Cofund - Geothermica che sostiene progetti dimostrativi capaci di portare soluzioni energetiche innovative più vicine alla distribuzione e incoraggia la partecipazione industriale al fine di utilizzare in modo vantaggioso gli investimenti del settore pubblico.

La proposta dovrà riguardare uno dei tre temi di ricerca previsti dal bando: identificazione e valutazione delle risorse geotermiche; sviluppo delle risorse geotermiche (foratura, completamento, materiali e attrezzature); fornitura e integrazione intelligente nel sistema e nelle operazioni energetiche.
Accanto a tali temi dovranno essere tenuti in considerazione una serie di aspetti trasversali: sostenibilità, condivisione della conoscenza, percezione pubblica di un forte settore geotermico e formulazione di politiche.

L’Italia partecipa al bando attraverso il Miur (ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) che finanzia l’azione con un budget di 500mila euro a fondo perduto, ma il finanziamento massimo concedibile per ogni progetto, indipendentemente dal numero di partner italiani, è di 200mila euro. Le percentuali di finanziamento per l’Università sono del 50 per cento per la ricerca industriale e del 25 per cento per lo sviluppo sperimentale.

Il bando è rivolto ad enti pubblici, privati, imprese, centri di ricerca appartenenti agli Stati aderenti all’iniziativa: Belgio e Fiandre, Danimarca, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Olanda, Portogallo, Portogallo/Azzorre, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia. Per partecipare è necessaria la costituzione di un partenariato composto da almeno tre enti appartenenti a due diversi paesi finanziatori. Per i partecipanti italiani è obbligatoria la presenza di almeno una impresa italiana. Di conseguenza, una università o un istituto di ricerca non potranno, in alcun modo, essere l'unico partecipante italiano.

La presentazione delle proposta è articolata in due diverse fasi. La proposta preliminare va presentata entro il giorno 10 luglio 2017 alle ore 13. La scadenza per l’invio della proposta definitiva è fissata al 24 novembre 2017 (sempre ore 13). La proposta sintetica prevede una doppia istruttoria: una europea e l’altra nazionale.

AdA

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In arrivo le regole Iso sulla privacy

diritto-privacyManca meno di un anno perché diventi applicabile il Regolamento Europeo a tutela dei dati personali e sono iniziate le grandi manovre attorno a una voce di spesa delle aziende. Tra l’altro, la normativa incoraggia meccanismi di certificazione della protezione dei dati che acquisiscono una ulteriore importanza in quanto dimostrano la conformità alla legge e sono un fattore attenuante in caso di sanzioni.

Questa indicazione ha spinto la Iso a mettersi in moto, avviando lo sviluppo della «Iso/Iec 27552 - Enhancement to Iso/Iec 27001 for privacy management». L’organizzazione punta a evolvere lo standard in materia di gestione della sicurezza delle informazioni nello strumento principe per garantire la conformità al regolamento, e di certo ha la credibilità per riuscirci: infatti, non si può trascurare che ha sviluppato la Iso 27018 per il trattamento sicuro dei dati personali nel public cloud, e si appresta a rilasciare la Iso 29134 per il Privacy impact assessment, e la Iso 29151 per la protezione dei dati personali.

Mentre l’ente dispiega il suo arsenale, alle aziende tocca la scelta più difficile, perché pensare di appesantire il budget privacy con una certificazione richiede un’attenta riflessione in regime di ristrettezze economiche. Tuttavia potrebbe presentarsi uno scenario in cui il “bollino blu” sarebbe un must. Una ventina di anni or sono in Italia ci fu il boom della Iso 9001, ma l’improvvisa volontà di certificare la qualità non fu determinata da una presa di coscienza collettiva, bensì dalla scelta del principale cliente delle imprese italiane, la pubblica amministrazione, di limitare di fatto la partecipazione alle gare d’appalto ai titolari del certificato. Le premesse a una situazione analoga ci sono tutte: l’Europa, infatti, non considera la privacy un dettaglio.

Oggi è praticamente impossibile erogare un servizio, soprattutto pubblico, senza trattare i dati di qualcuno: di conseguenza, non esiste una buona ragione per cui una stazione appaltante rinunci a un elemento che, da solo, garantisce la conformità alla norma del fornitore.

AdA

fonte Sole24Ore 161/17 AC

Energie rinnovabili: fino a 100mila euro alle Pmi campane

Contributi fino a 100mila euro per la realizzazione di Piani di investimento aziendali per l’efficientamento energetico a favore delle piccole e medie imprese con sede locale in Campania.

A metterli a disposizione è la Regione che stanzia risorse complessive per 7,1 milioni di euro finalizzare a finanziare tre diverse tipologie di azioni:

  • realizzazione di diagnosi energetiche;
  • realizzazione di almeno un intervento di efficientamento energetico con tempo di ritorno economico inferiore o uguale a quattro anni (installazione di impianti di cogenerazione ad elevato rendimento e di impianti di trigenerazione; attività finalizzate all’aumento dell’efficienza energetica nei processi produttivi, diretta a ridurre l’incidenza energetica sul prodotto finale, tali da determinare un significativo risparmio annuo di energia primaria; attività mirate alla riduzione dei consumi energetici mediante una riorganizzazione di processi di produzione basati sulla tecnologia e su device in grado di comunicare autonomamente tra di loro come smart factory e industria 4.0; attività finalizzate all’aumento dell’efficienza energetica degli edifici nell’unità locale; sostituzione puntuale di sistemi e componenti a bassa efficienza con altri a maggiore efficienza; attività di installazione di impianti a fonti rinnovabili a condizione che l’energia prodotta sia destinata all’autoconsumo; attività di ottimizzazione tecnologica, miglioramento delle centraline e cabine elettriche e installazione di sistemi di controllo e regolazione capaci di ridurre l’incidenza energetica sul processo produttivo dell’impresa);
  • adozione del sistema di gestione dell’energia conforme alla norma Iso 50001.

La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 7.149.200 euro, di cui 2.149.200 per la prima e l’ultima azione e 5 milioni per la realizzazione di almeno un intervento di efficientamento energetico.

Possono presentare domanda di contributo le piccole e medie imprese costituite da almeno due anni con sede legale o unità operativa nella Regione Campania ad esclusione di quelle appartenenti ai settori della pesca e dell’acquacoltura; della produzione primaria dei prodotti agricoli; della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Il contributo massimo a fondo perduto riconosciuto sarà pari al 50 per cento delle spese di investimento, in regime “de minimis” con tre diversi tetti massimi definiti in base all’azione: 5mila euro per la prima azione, 100mila euro per la seconda e 10mila per la terza.

L’iter procedurale per la presentazione delle domande è diviso in due fasi: la prima, con scadenza alle ore 18 del 14 luglio, prevede la manifestazione di interesse e l’ammissione alla fase II;  la seconda la presentazione della domanda di contributo, del piano di investimento aziendale e ammissione a finanziamento.

Le richieste saranno valutate con modalità “a sportello” (ordine cronologico di presentazione della manifestazione di interesse e soglia minima di qualità progettuale) con una corsia preferenziale per le imprese che presentano una manifestazione di interesse che includa anche l’azione C (Adozione del sistema di gestione dell’energia).

AdA

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Verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro

La direzione generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del ministero del Lavoro ha riportato le indicazioni per il rinnovo quinquennale dell’iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati all’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, di cui all’Allegato VII del decreto legislativo 81/2008.

Il soggetto abilitato all’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, alla scadenza del quinquennio di iscrizione nell’elenco dei soggetti abilitati, ove permanga l’interesse a continuare a operare in tale settore, è tenuto a presentare istanza di rinnovo al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro e delle relazioni industriali – divisione III.

Tale istanza, sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto abilitato, dovrà essere prodotta completa della documentazione descritta (anche essa datata, timbrata e firmata dal legale rappresentante), in regola con l’imposta di bollo. L’istanza di rinnovo dovrà anche riportare il numero di iscrizione alla Camera di Commercio territorialmente competente.

L’istanza dovrà essere trasmessa, completa di tutti gli allegati, esclusivamente mediante posta elettronica a entrambi i seguenti indirizzi Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

AdA

fonte Sole24Ore 155/17

Segheria sicura, nuovo opuscolo informativo per lavoratori delle aziende di prima lavorazione del legno

COP-SEGHERIA-SICURANuova edizione dell’opuscolo informativo, dal taglio sintetico e di immediato recepimento, destinato ai lavoratori delle aziende di prima lavorazione del legno (segherie).

Vengono descritte le modalità per svolgere l'attività in tutta sicurezza; in particolare, l'attenzione è focalizzata sulle principali macchine presenti in una segheria (segatronchi, scortecciatrice, intestatrice, refendino, multilame e refilatrice) nonché su un rischio trasversale a tutto il ciclo produttivo: l'esposizione a polveri di legno duro.

I contenuti sono focalizzati sui fattori di rischio cruciali (infortunistici, organizzativi, igienico - ambientali), che possono incontrarsi nell’ambito di ciascuna fase, nonché sulle modalità per svolgere il lavoro in sicurezza.

AdA

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Terre e rocce da scavo, gestione semplificata

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, un regolamento, da attuarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che semplifica la disciplina di gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell’articolo 8 del decreto legge 12 settembre 2014, n.133, convertito, con modifiche, dalla legge 11 novembre 2014, n.164.

Nello specifico, il provvedimento definisce un quadro normativo di riferimento completo, chiaro e coerente con la disciplina nazionale e comunitaria, assorbendo in un testo unico le numerose disposizioni oggi vigenti che disciplinano la gestione e l’utilizzo delle terre e rocce da scavo.

Il decreto ha per oggetto:
•    la gestione delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti provenienti da cantieri di piccole e grandi dimensioni;
•    la disciplina del deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo;
•    l’utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti;
•    la gestione delle terre e rocce da scavo nei siti oggetto di bonifica.

Il testo è stato ulteriormente integrato nel tempo con il ricorso a una consultazione pubblica rivolta a cittadini, associazioni e stakeholder del settore, oltre che sulla base del parere espresso dalla Conferenza unificata, ed è tornato all’esame del Consiglio dei ministri al fine di verificare la possibilità di un migliore adeguamento alle condizioni e alle osservazioni contenute nei pareri delle Commissioni parlamentari.

Tra le principali peculiarità del provvedimento:

  • la semplificazione delle procedure e la fissazione di termini certi per concludere le stesse, anche con meccanismi in grado di superare eventuali situazioni di inerzia da parte degli uffici pubblici. Si evitano così i lunghi tempi di attesa da parte degli operatori per la preventiva approvazione del piano di utilizzo delle terre e rocce da parte delle autorità competenti;
  • procedure più veloci per attestare che le terre e rocce da scavo soddisfano i requisiti stabiliti dalle norme europee e nazionali per essere qualificate come sottoprodotti e non come rifiuti;
  • una definizione puntuale delle condizioni di utilizzo delle terre e rocce all’interno del sito oggetto di bonifica, con l’individuazione di procedure uniche per gli scavi e la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare nei siti oggetto di bonifica;
  • il rafforzamento del sistema dei controlli;
  • la salvaguardia della disciplina previgente per i progetti o i piani di utilizzo approvati ai sensi, rispettivamente, dell’art. 186 del d.lgs. n. 152 del 2006 o del d.m. n. 161 del 2012.

Il provvedimento risolve le criticità riscontrate nel tempo sia dagli operatori che dai soggetti istituzionali preposti ai controlli, consente di rafforzare la tutela ambientale e insieme la competitività delle imprese e risponde pienamente ai principi e agli obiettivi del processo verso un modello economico di tipo “circolare”.

AdA

fonte Presidenza del Consiglio

Cambiamenti climatici. Allo studio la ISO 14080

I gas serra (GHG) sono identificati come la causa principale del cambiamento climatico. Per affrontare questo problema, si stanno sviluppando iniziative su scala internazionale, regionale, nazionale e locale al fine di limitare le concentrazioni di GHG nell'atmosfera terrestre. La futura ISO 14080 - in corso di elaborazione - aiuterà i poteri pubblici e l'industria a strutturare azioni credibili, trasparenti e coerenti a favore del clima.

Dal titolo “Greenhouse gas management and related activities - Framework and principles for methodologies on climate actions”, la norma ha l’obiettivo di fornire a tutte le parti coinvolte un quadro per lo sviluppo di metodologie omogenee, comparabili e più mirate nella lotta ai cambiamenti climatici, delle vere e proprie linee guida per la messa a punto di efficaci attività di mitigazione e di adattamento.

Attualmente allo stadio di draft international standard (DIS), la futura norma intende fornire un quadro generale per lo sviluppo di metodologie in favore del clima, oltre alla loro revisione e gestione nel tempo.

Tali metodologie terranno conto delle politiche in vigore in materia di cambiamento climatico, dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals - SDGs) contenute nell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi. Fornisce altresì esempi metodologici per armonizzare le azioni e incoraggiare la diffusione delle informazioni sul clima, incluse quelle relative ai piani finanziari.
La pubblicazione è prevista per il 2018.

mb


Fonte UNI

Termoregolazione e contabilizzazione del calore: il Ministero pubblica le Faq in vista della scadenza del 30 giugno

Il 30 giugno 2017 scade il termine, fissato dal decreto legge 244/2016, per l’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore negli edifici.

L'obbligo di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore negli edifici è stato introdotto dalla direttiva europea sull’efficienza energetica 2012/27/UE, recepita dal decreto legislativo 102/2014.

Per agevolare l’applicazione della normativa, il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato un documento di chiarimento che risponde ai quesiti presentati con maggior frequenza dai tecnici del settore e dai cittadini. Il documento, che potrà essere aggiornato con ulteriori chiarimenti, è stato predisposto con il supporto tecnico di ENEA e CTI e i contenuti sono stati oggetto di confronto con le principali associazioni di categoria.

AdA

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15>17 giugno 2017. "5° Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa”

IMG 2219Dal 15 al 17 giugno 2017, presso la sede della Camera di Commercio di Napoli – Palazzo della Borsa, si è tenuto il “5° Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa” con momenti di confronto sui temi portanti proposti nel format informale e non mediato dell'Agorà, per favorire un reale e concreto scambio di esperienze e buone prassi, in ottica multi-stakeholder e partecipata, partendo dai 4 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile assunti dal CSRMed Forum come impegni prioritari (Quality Education - Decent Work and Economic Growth - Industry, Innovation and Infrastructure - Partnerships for the Goals).

L’evento è stato ideato e promosso da Spazio alla Responsabilità - Associazione accreditata tra i Partecipanti al Global Compact delle Nazioni Unite - sotto l'Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del CESE - Comitato Economico e Sociale Europeo, del PAM - Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, della Regione Campania, della Camera di Commercio di Napoli e del Comune di Napoli, in collaborazione con INAIL Campania e con S.I. Impresa - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli, con la partnership scientifica del Consorzio Promos Ricerche - Sportello RSI della Camera di Commercio di Napoli, di SRM - Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, dell'IRISS-CNR e la media partnership del Corriere del Mezzogiorno.

AdA

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19 giugno 2017 - Seminario "Strumenti operativi per la prevenzione della corruzione e la nuova UNI ISO 37001"

Anticorruzione 19-06-17

Si è tenuto il 19 giugno, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Napoli, un seminario informativo su "Strumenti operativi per la prevenzione della corruzione e la nuova UNI ISO 37001" organizzato dal Consorzio Promos Ricerche quale Sportello della Responsabilità Sociale d’Impresa di Napoli, in collaborazione con Accredia, Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, ODCEC Napoli, IFEL Campania, RINA Services e Bureau Veritas Italia.

Dopo i saluti di Girolamo Pettrone, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Napoli, Paolo Vigo, Presidente del Comitato di Coordinamento con le Amministrazioni Socie – Accredia e Ferdinando Flagiello, Amministratore Delegato del Consorzio Promos Ricerche, sono seguiti gli interventi di Achille Coppola, Consigliere Segretario del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Stefano Cola, Presidente Commissione 231/01 ODCEC Napoli, Riccardo Imperiali di Francavilla, Presidente Sezione Terziario Avanzato - Unione degli Industriali di Napoli, Roberto Dante Cogliandro, Presidente Associazione Italiana Notai Cattolici, Felice Fasolino, Dirigente Responsabile Piano prevenzione della corruzione e Trasparenza - IFEL Campania, Gianluca Biunno, RINA Services, Claudia Strasserra, Bureau Veritas Italia e Raffaello Capunzo, Professore di Diritto Pubblico dell’Economia - Università degli Studi di Napoli Federico II.

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