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Norme UNI per la sicurezza delle aule scolastiche

arredi scolasticiMentre in questi giorni le ipotesi di riforma della scuola tengono banco e si parla finalmente di fondi per la ristrutturazione di molti edifici a rischio, è utile riportare alla memoria il corpus delle norme tecniche UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - sui requisiti che gli arredi scolastici (lavagne, banchi, sedie, cattedre), e gli strumenti di illuminazione artificiale devono possedere per garantire la sicurezza, sia all’interno che all’esterno delle aule:

  • Cattedre - UNI 4856
  • Lavagne - UNI EN 14434
  • Banchi e sedie - UNI EN 1729
  • Illuminazione - UNI 10840

Per riconoscere se sono a norma, le sedie e i banchi scolastici dovranno recare ben visibili la "taglia" o il codice colore (ad ogni codice colore corrisponde una “taglia diversa”), il nome o logo del fabbricante, del distributore, dell'importatore o del venditore e la data di fabbricazione che specifichi almeno l'anno e il mese di produzione.

AdA

Fonte: UNI

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Agroalimentare. Disponibile un Dossier dell'UNI.

copertina sett2014Sulla rivista U&C di Settembre si parla di normazione nel settore agroalimentare.
In questo ambito la rapidissima evoluzione delle tecnologie di produzione, la nascita di nuovi prodotti, la diffusione di nuove tecniche analitiche, la valorizzazione di alcune materie prime nonché la crescente rilevanza di alcune tematiche quali la sicurezza alimentare e la sostenibilità dei processi produttivi impongono continui e rapidi cambi di scenario, di cui le norme tecniche devono tenere debito conto.
Il dossier pubblicato su questo numero della rivista ("Il futuro dell'agroalimentare è internazionale") dà conto delle novità del settore, delineando nel campo di attività di normazione volontaria uno spostamento dell'asse da un piano prettamente nazionale a uno internazionale europeo (CEN) ed ancor più mondiale (ISO).
Tra gli altri temi trattati nella rivista segnaliamo: "Esecuzione di strutture di calcestruzzo: requisiti, controllo di qualità e sicurezza", "La misura dell’umidità relativa nel campo dei beni culturali", "Criteri generali di progettazione strutturale secondo l’Eurocodice UNI EN 1990", "La ricarica dei veicoli elettrici: interoperabilità e sicurezza".

Scarica il Dossier

mb

Fonte UNI

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Impianti a gas. Pubblicata la UNI 11554

logo uniRecentemente pubblicata la norma UNI 11554:2014 “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”, destinata agli operatori del post contatore gas.
La norma, elaborata dal CIG, l'ente federato all'UNI per il settore gas, definisce i requisiti in termini di conoscenza, abilità e competenza, relativi all’attività professionale di coloro che operano sugli impianti a gas combustibili - della 1a, 2a e 3a famiglia secondo la norma UNI EN 437 - di tipo civile alimentati da reti di distribuzione, ossia a coloro che:

  • progettano, installano, rimuovono, ispezionano, sottopongono a collaudo, prova o verifica, mettono in servizio e mantengono in stato di sicuro funzionamento gli impianti alimentati a gas;
  • scelgono, installano, rimuovono, sottopongono a prova o verifica, mettono in servizio e manutengono gli apparecchi a gas e loro componenti.

La UNI 11554 definisce tre differenti profili specialistici:

  • Responsabile tecnico (Profilo A);
  • Installatore (Profilo B);
  • Manutentore (Profilo C).

Per ognuno dei profili, in funzione della portata termica degli apparecchi asserviti e della pressione di alimentazione, sono stati individuati due ulteriori livelli:

1° livello - impianti al servizio di edifici adibiti ad uso civile per l’utilizzazione dei gas combustibili appartenenti alla 1a, 2a e 3a famiglia, a valle del punto di inizio, asserviti ad apparecchi aventi portata termica nominale singola maggiore di 35 kW (o complessiva maggiore di 35 kW se installati in batteria) e alimentati a pressione non maggiore di 0,5 bar;
2° livello - impianti domestici e similari per l’utilizzazione dei gas combustibili appartenenti alla 1a, 2a e 3a famiglia, a valle del punto di inizio, asserviti ad apparecchi aventi portata termica nominale singola non maggiore di 35 kW.
La norma sarà presto affiancata da una Prassi di Riferimento - elaborata da CIG, UNI e ACCREDIA - che conterrà raccomandazioni per la valutazione di conformità di parte terza ai requisiti definiti dalla UNI 11554. Il documento ha terminato la fase di consultazione pubblica lo scorso  luglio ed è quindi di prossima pubblicazione.
Ricordiamo che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido (al massimo 8 mesi dall'approvazione della richiesta) processo di condivisione ristretta ai soli autori.

mb

Fonte UNI

 

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POS, PSC, PSS e Fascicolo Opera. Pubblicati i modelli semplificati per la loro redazione.

pos psc pssIl Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed il Ministero della Salute, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 212 del 12 settembre 2014, i “Modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza (Pos), del piano di sicurezza e di coordinamento (Psc) e del fascicolo dell’opera (Fo) nonché del piano di sicurezza sostitutivo (Pss)” (ex articolo 104-bis del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 ed ex articolo 131, comma 2-bis del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163).

Il decreto, richiamando in primo luogo l’articolo 104-bis del D.Lgs. 81/08 e l’articolo 131, comma 2-bis del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (D.Lgs. 163/06), riporta in allegato i modelli semplificati utili alla redazione dei citati documenti.

Datori di lavoro, imprese affidatarie ed esecutrici, coordinatori, appaltatori e concessionari, possono utilizzare tali modelli ferma restando l’integrale applicazione del Titolo IV del D.Lgs 81/80 e del D.Lgs 163 del 2006.

AdA

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Istituti e servizi di vigilanza privati: operativi solo se certificati

istituti vigilanzaPubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 191 (Serie Generale) del 19 agosto scorso il decreto del Ministero dell’Interno n. 115 del 4 giugno 2014, che disciplina le caratteristiche e i requisiti di certificazione degli istituti di vigilanza privati.

Gli istituti di vigilanza privati, infatti, per poter operare dovranno ottenere il certificato di conformità dei propri servizi, impianti e professionisti alle norme applicabili da parte di un Organismo di certificazione accreditato da un Ente designato (quale ACCREDIA in Italia) ai sensi del Regolamento n. 765/2008.

In particolare, il provvedimento prevede che tali Organismi, in funzione dell'attività di certificazione effettuata, siano accreditati in conformità ai seguenti standard internazionali:

  • UNI CEI EN ISO/IEC 17065 (prodotto) per la certificazione degli istituti di vigilanza e dei relativi servizi ai sensi della norma UNI 10891;
  • UNI CEI EN ISO/IEC 17065 (prodotto) per la certificazione delle centrali operative e di telesorveglianza ai sensi della norma UNI CEI EN 50518 "Centro di monitoraggio e di ricezione di allarme" (che ha sostituito la UNI 11068 "Centrali di telesorveglianza");
  • UNI CEI EN ISO/IEC 17024 (personale) per la certificazione dei professionisti della security ai sensi della UNI 10459 "Funzioni e profilo del professionista della security aziendale".

ACCREDIA, insieme a tutte le parti interessate, sta collaborando all'elaborazione delle regole di certificazione e accreditamento in questi ambiti. La verifica di conformità comprenderà anche una valutazione del rispetto delle leggi applicabili (con particolare riferimento al Decreto Ministro dell'Interno n. 269/2010).

Verrà infine definito un transitorio per l'adeguamento delle certificazioni e degli accreditamenti già rilasciati a fronte di schemi di certificazioni prima del Decreto in oggetto.

AdA

Scarica il Decreto

Fonte: Accredia

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