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Prassi di riferimento. Nuovo dossier dall'UNI

prassi rifAffinare nuovi strumenti per rispondere alle sollecitazioni di un mercato che richiede, in settori innovativi e in rapida evoluzione tecnologica, soluzioni puntuali e tempestive: è da questa specifica esigenza che si è partiti quando gli organi direttivi UNI nel 2011 hanno definito l’utilità di regolamentare delle nuove forme di pubblicazioni para-normative.
Nascono le Prassi di Riferimento, una nuova categoria di documenti emanati da UNI che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, sotto la conduzione operativa di UNI. L'idea si ispira a tipologie di documenti molto simili già ampiamente sperimentati da altri enti di formazione nazionali - per esempio dall'ente di normazione francese AFNOR, o da quello inglese BSI dall’ISO e dal CEN/CENELEC, che come UNI hanno riscontrato la necessità di poter disporre di una modalità di condivisione e formalizzazione di contenuti tecnici innovativi, nella quale la limitazione del coinvolgimento delle parti interessate sia funzionale alla rapidità dell’iter di elaborazione dei documenti e quindi al ruolo di trasferimento della conoscenza richiesto al mondo della normazione.
Ma c'è di più. Le UNI/PdR hanno aperto la via al coinvolgimento di soggetti che fino ad ora non si erano mai avvicinati al mondo della normazione tecnica: l'innovazione sta anche in questo. Caratterizzate dunque da un rapido processo di elaborazione -complessivamente tra gli 8 ed i 9 mesi dalla data di avvio dei lavori - le UNI/PdR sono sviluppate da Tavoli costituiti da un numero contenuto di esperti nominati dall'organizzazione che le commissiona e da esperti del "Sistema UNI".

mb

Scarica il Dossier UNI

Fonte UNI

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In vigore la Convenzione ILO sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori domestici

ilo-convenzioneAdottata dall’Organizzazione internazionale del lavoro nel 2011, ora è legge internazionale vincolante e riguarda almeno 53 milioni di persone. Il loro numero è in costante aumento ed è formato per l’83% da donne, cui vanno sommati i circa 10 milioni e mezzo di minorenni impiegati nelle stesse mansioni

GINEVRA - Condizioni di lavoro difficili, sfruttamento, abusi. Questi alcuni dei problemi con cui devono confrontarsi quotidianamente molti lavoratori domestici. In tutto il mondo sono almeno 53 milioni, un numero in costante aumento formato per l’83% da donne, cui vanno sommati i circa 10 milioni e mezzo di minorenni impiegati nelle stesse mansioni. Per promuovere i loro diritti, nel 2011 l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) ha adottato la Convenzione 189, entrata in vigore lo scorso 5 settembre come legge internazionale vincolante, che prevede orari ragionevoli, riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive e informazioni chiare sulle condizioni di impiego.

L’Italia tra gli otto Stati che l’hanno già ratificata. L’Italia figura tra gli otto Stati che finora hanno ratificato la Convenzione, insieme a Bolivia, Mauritius, Nicaragua, Paraguay, Filippine, Sud Africa e Uruguay. Il processo di ratifica è in corso anche in molti altri Paesi, tra cui Germania e Costa Rica, mentre alcuni Stati dopo l’adozione della Convenzione hanno approvato nuove leggi o regolamenti per migliorare i diritti del lavoro e i diritti sociali dei lavoratori domestici. È il caso di Venezuela, Bahrain, Filippine, Thailandia, Spagna e Singapore. Riforme legislative analoghe, inoltre, sono state avviate anche in Finlandia, Namibia, Cile e negli Stati Uniti.

Oltre il 25% escluso da qualsiasi forma di protezione. La Convenzione appena entrata in vigore, insieme alla Raccomandazione 201 che la accompagna, rappresenta un significativo riconoscimento del valore economico e sociale del lavoro domestico e un’esortazione ad affrontare il problema rappresentato dall’esclusione di chi lo svolge dalle forme di protezione sociale. Secondo uno studio dell’Ilo pubblicato in gennaio, i lavoratori domestici, infatti, spesso sono impiegati in abitazioni private senza chiari contratti di impiego, sono esclusi dal campo di applicazione della legge e dal diritto nazionale del lavoro, con stipendi inferiori rispetto ai lavoratori che svolgono mansioni simili, anche se lavorano più ore. In particolare, solo il 10% è risultato essere coperto dalle leggi nazionali sul lavoro nella stessa misura garantita agli altri lavoratori, mentre oltre un quarto è completamente escluso da qualsiasi forma di protezione legislativa.

“Un punto di partenza per l’elaborazione di nuove politiche”. Per Manuela Tomei, direttrice del dipartimento Ilo sulle condizioni di lavoro e l’uguaglianza, le iniziative intraprese dai vari Stati dimostrano che “la Convenzione e la Raccomandazione hanno già cominciato a giocare il loro ruolo di catalizzatori del cambiamento, fungendo da punto di partenza per l’elaborazione di nuove politiche che riconoscono la dignità e il valore del lavoro domestico in un numero sempre maggiore di Paesi”. Per Tomei, l’entrata in vigore della Convenzione è un “segnale potente” inviato ai milioni di lavoratori domestici di tutto il mondo ed è auspicabile che spinga anche “sempre più Stati membri dell’Ilo a impegnarsi per la protezione dei loro diritti”.

AdA

Fonte: INAIL

Approfondisci Convenzione n° 189

 

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Solare termico: arriva l’etichetta energetica

etichetta sistema riscaldamentoEtichettatura energetica anche per gli impianti di solare termico. La Gazzetta Ufficiale europea pubblica quattro regolamenti della Commissione che definiscono le norme per l'etichettatura energetica e l'eco-design degli impianti di riscaldamento degli ambienti e dell'acqua misti e alimentati a energia solare. La pubblicazione dei regolamenti, che entreranno in vigore il 27 settembre, viene salutata con entusiasmo dall'associazione europea del solare termico, la Estif, secondo cui “l'etichettatura, introdotta dopo anni di sforzi e a seguito di una cooperazione tra le istituzioni Ue e l'industria di settore, mostrerà in modo facile da comprendere per i consumatori i benefici e i risparmi ottenibili col solare in tutta l'Europa”.

AdA

Fonte: Il Denaro

Gazzetta Ufficiale: eur-lex.europa.eu/JOHtml.do?uri=OJ:L:2013:239:SOM:IT:HTML

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Il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale

Salone Innovazione SocialeI giorni 1 e 2 ottobre 2013, presso l’Università Bocconi di Milano, si terrà il Salone della Sostenibilità e dell’Innovazione Sociale. Il Salone vedrà la partecipazione attiva di diverse organizzazioni e di visitatori che vogliono aggiornarsi sui nuovi trend della responsabilità sociale. Un’occasione per imprese, PA, Terzo Settore, start up ma anche per studenti, docenti, semplici cittadini per riflettere sul futuro o meglio sui “futuri” possibili.

AdA

Per maggiori informazioni: www.csreinnovazionesociale.it/

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Microsoft Office 365 gratis per il No Profit

Office 365 nonprofitOffice 365 gratis alle organizzazioni non profit (NGO) e non governative (ONG) di tutto il mondo: è il programma di donazione del software al Terzo Settore, denominato Office 365 for Nonprofits già disponibile in 41 Paesi tra cui l’Italia, presto estesa ad altri 49.  Solo in Italia l’operazione ha un valore di per oltre un milione di dollari. Obiettivo, sfruttare le potenzialità del Cloud Computing in maniera gratuita: è quanto offre Microsoft a tutte le aziende No Profit con lo scopo di sostenere la crescita del Terzo Settore abbattendone i costi, semplificando l’amministrazione dell’IT, migliorando la collaborazione e la sicurezza dei dati, lavorando in qualsiasi luogo e di accedendo a documenti e file utilizzando le più complete applicazioni per il business. L’obiettivo di Microsoft è di portare la tecnologia Cloud ad almeno 200 delle 300 organizzazioni non profit attualmente attive nel nostro Paese entro il prossimo giugno 2014.
Attualmente le imprese No Profit in Italia sono numerose e lavorano in diversi ambiti, compresi quelli delle grandi emergenze internazionali, anche se hanno all’attivo un limitato numero di risorse umane. Per questo Microsoft ha deciso di «supportare tutte le organizzazioni non profit ad utilizzare la tecnologia più avanzata per essere in grado di aiutare ancora più persone e offrire un servizio più ampio alle persone più deboli», spiega Roberta Cocco, Direttore Corporate Social Responsibility and National Development di Microsoft, «Microsoft vanta un impegno filantropico di lunga data, che si è concretizzato negli ultimi 30 anni con donazioni di software e sovvenzioni agli enti non profit: Office 365 rappresenta un nuovo, importantissimo investimento di Microsoft nella community non profit globale, i cui membri potranno semplificare i sistemi IT e dedicare più tempo e più risorse ai propri scopi umanitari». A testimoniare l’importanza del programma Office 365 for Nonprofits il direttore di AGIRE ONLUS, Marco Bertotto, che lo ha testato in anteprima: «il passaggio a Office 365 ci ha aiutati a migliorare l’efficienza dei nostri processi di collaborazione interna e comunicazione. Con pochi sforzi abbiamo a disposizione una piattaforma efficace, di semplice utilizzo e facilmente personalizzabile. Inoltre non dobbiamo più preoccuparci di manutenzione e sicurezza, due elementi che sono stati presi in carico dalla struttura Microsoft consentendo a noi di poterci concentrare sulle nostre attività istituzionali. Le potenzialità di Office 365 sono, ma l’utilizzo di base è facilmente accessibile anche dalle piccole organizzazioni che non dispongono di strutture professionali per la gestione dell’IT».

AdA

Fonte: Microsoft.com

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Arredi scolastici. Il punto sulle norme UNI di riferimento

arredo scolasticoIl nuovo anno scolastico è alle porte e per migliaia di studenti italiani le vacanze sono agli sgoccioli. Il ritorno sui banchi di scuola si accompagna, come ogni anno, alla garanzia di sicurezza delle strutture, sia all'esterno che all'interno delle aule. Le  norme tecniche indicano i requisiti che gli arredi scolastici (lavagne, banchi, sedie, cattedre) devono possedere. Senza dimenticare un elemento altrettanto importante per il benessere e la sicurezza dei ragazzi: la corretta illuminazione artificiale e naturale delle aule scolastiche.

Banchi e sedie - UNI EN 1729

Le caratteristiche di banchi e sedie sono descritte dalle norme della serie UNI EN 1729 che stabiliscono ad esempio che:

  • i bordi del sedile, dello schienale e dei braccioli delle sedie che vengono a contatto con l'utilizzatore devono essere arrotondati con un raggio minimo o uno smusso di 2 mm. Le superfici devono essere lisce, le estremità rivestite per evitare di generare schegge taglienti
  • ogni sedia o banco "a norma" deve superare una serie di prove di laboratorio tra le quali quelle di stabilità, di resistenza, di durata e d'urto
  • in relazione all'altezza dello studente (da 80 cm per i bambini fino ai due metri per i ragazzi), le norme assegnano agli arredi scolastici delle vere e proprie "taglie".

In questo modo le norme intendono favorire l'adozione di una corretta postura contribuendo allo sviluppo psicofisico di bambini e ragazzi che ormai trascorrono gran parte della loro giornata a scuola.
Per una corretta postura, la norma prescrive che lo schienale debba avere un'inclinazione compresa tra i 95° e i 110°, questo indipendentemente dalla statura dello studente.
Le norme fissano le dimensioni delle sedie e dei banchi scolastici anche in relazione alla crescente diffusione dell'utilizzo di PC nella didattica. Gli arredi scolastici a norma sono progettati in modo che gli studenti possano appoggiare le braccia mantenendo le spalle rilassate sia che si trovino dinanzi ad un monitor sia che siano alle prese con i più tradizionali quaderni a righe o quadretti.

Come si riconoscono gli arredi scolastici a norma? Le sedie e i banchi scolastici dovranno recare ben visibili:

  • la "taglia" o il codice colore (ad ogni codice colore corrisponde una "taglia diversa")
  • il nome o logo del fabbricante, del distributore, dell'importatore o del venditore
  • la data di fabbricazione che specifichi almeno l'anno e il mese di produzione

mb

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Rivestimenti lapidei. A breve una nuova norma dall'UNI

lapideiLa qualità di un rivestimento lapideo dipende dalla conformità a dei requisiti generali quali regolarità, durabilità, manutenibilità, sicurezza e sostenibilità. Tale conformità deve essere conseguita con il contributo simultaneo e indispensabile di tutte le "funzioni" coinvolte nella progettazione, nell'installazione, nell'utilizzo e manutenzione del rivestimento.I rivestimenti lapidei, in quanto materiale per il rivestimento superficiale di pareti e soffitti, hanno due funzioni fondamentali: una funzione tecnica, di resistere alle sollecitazioni di esercizio (chimico-fisiche, meccaniche, termiche ed igrometriche) agenti su di esse e garantire la sicurezza delle persone e dell'ambiente, e una funzione estetica. Entrambe le funzioni sono fondamentali per la soddisfazione dell'utilizzatore.
Il progetto U87035520 elaborato dalla Commissione Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio, ora in inchiesta pubblica finale, riguarda le istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione di rivestimenti lapidei verticali e di soffitti, interni ed esterni.Dal titolo "Rivestimenti lapidei di superfici verticali e soffitti - Istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione", il documento fornisce le regole e le istruzioni da osservare nella scelta dei materiali, nella progettazione, nell'installazione e nell'impiego e manutenzione, e specifica soluzioni conformi tipiche tali da assicurare il raggiungimento e il mantenimento nel tempo dei livelli richiesti di qualità e prestazione. Si applica a rivestimenti lapidei verticali e di soffitti, interni ed esterni, ad eccezione di superfici verticali ventilate, così come definite nella UNI 11018.
Per superfici verticali esterne si intendono quelle soggette all'azione di uno o più agenti atmosferici, per superfici verticali interne quelle non soggette all'azione degli agenti atmosferici.La futura norma, integrata con le informazioni del produttore relativamente alle specifiche istruzioni di posa (scelta dell'adesivo, metodo di posa, ecc.), si applica anche a materiali lapidei trattati sul retro tramite l'utilizzo di resine strutturali, combinato e non a fibre naturali o sintetiche sotto forma di rete, di garze o tessuti o pannelli rigidi costituiti da pietra, alveolari, materiali plastici, o altro che abbia la medesima funzionalità.

mb

Fonte UNI

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Qualità. Disponibili le Linee guida per il coinvolgimento e la competenza delle persone

logo uni"Gestione per la qualità – Linee guida per il coinvolgimento e la competenza delle persone" è il titolo della nuova norma UNI ISO 10018:2013, adozione nazionale della ISO 10018:2012, recentemente pubblicata in lingua italiana.
La norma fornisce una guida per impegnare le persone nel sistema di gestione per la qualità di un'organizzazione e per migliorare il loro coinvolgimento e la loro competenza in esso, creando così valore e favorendo il raggiungimento degli obiettivi dell'organizzazione. Utile strumento per leader, manager, supervisori, professionisti della qualità e direttori di risorse umane, è destinata a organizzazioni di qualsiasi dimensione, tipo e attività e può anche essere utilizzata con altri sistemi di gestione.Il coinvolgimento di persone competenti e ben integrate in un'organizzazione è di importanza decisiva per ottenere elevate prestazioni dal sistema di gestione per la qualità, e per far si che il sistema permetta di conseguire risultati coerenti ed in linea con le strategie delle persone stesse.La ISO 9001 non fornisce sviluppi né approfondimenti sugli aspetti relativi alle persone nei SGQ: a questa esigenza ha risposto la ISO 10018 le cui linee guida consentono ad un'organizzazione di migliorarsi attraverso una più efficace utilizzazione delle persone.

mb

Fonte UNI

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Piano Azione e Coesione. In attivazione i servizi per l'infanzia e gli anziani

SERVIZI CURAUn sistema di welfare integrato che raccorda il mondo sociale e quello sanitario per l’assistenza agli anziani e servizi più efficienti per i più piccini. E' il piano Pac Sud, presentato a Napoli.
"Questa fase del Pac costituisce una grande opportunità per la cooperazione. Ci sono un bel po’ di risorse e possibilità concrete di intraprendere un percorso virtuoso”, spiega Carlo Mitra, commissario di Confcooperative Campania. Il programma Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti, interno al Piano di azione e coesione, coinvolge – sia a livello comunale che regionale - Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
“La nostra intenzione - aggiunge Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative - è avviare un lavoro strutturato, sinergico e non episodico. Ci scambieremo buone prassi, specie nella fase di progettazione”. Nel corso della presentazione sono state definite le linee di massima della regia e delle progettualità sperimentali: per quanto riguarda l’assistenza agli anziani, all’orizzonte, un sistema di welfare integrato che raccorda ilmondo sociale e quello sanitario, relaziona tra loro le professioni sanitarie e richiede sistemi di registrazione e di misurazione.
Per i servizi ai più piccini, invece, conteranno i criteri del riequilibrio sul territorio, del mantenimento dell’offerta preesistente e dell’efficienza. I progetti dovranno essere di qualità, criterio su cui il ministero dell’Interno vigilerà con forza. Federsolidarietà e FederazioneSanità, dal livello nazionale a quello regionale, terranno il timone, interagendo col pubblico e con la cooperazione che rappresentano. Il prossimo appuntamento è a Bari per fare il punto dopo un tratto di strada.
Alla riunione hanno partecipato presidenti ed i direttori di Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, di Federazione Sanità e Federsolidarietà. La manovra coinvolge, nelle regioni interessate, 1.118 cooperative, 20.600 soci, 18.050 occupati e un fatturato aggregato di 928 milioni di euro. Il programma rientra nel Piano di azione e coesione avviato nel 2011 d’intesa con la Commissione europea per accelerare l’attuazione di programmi –cofinanziati dall’Europa - tesi a ridurre la disparità tra i territori.
Ha una durata di tre anni (2013-2015) e la cabina di regia è del ministero dell’Interno. Esso mira in via generale a sgravare le famiglie da una serie di limiti e pesi e a tessere una rete di pratiche socio-sanitarie virtuose. I beneficiari naturali del programma saranno i Comuni perché direttamente responsabili dell’erogazione dei servizi sul territorio. Essi potranno avere accesso alle risorse una volta soddisfatti i requisiti organizzativi e progettuali richiesti dai piani territoriali di riparto.
I servizi riguarderanno l’infanzia (0-3 anni) e gli anziani non autosufficienti (over 65), fasce deboli che nelle regioni del Mezzogiorno si scontrano con gravi mancanze. Le attese riguardano la messa a sistema di asili nido, di una rete assistenziale domiciliare e dell’aumento di servizi residenziali e semiresidenziali. La dotazione finanziaria è di 730 milioni, di cui 400 per i servizi di cura all'infanzia e 330 agli anziani non autosufficienti).

mb

Vai al sito del  Ministero dell'Interno

Fonte Il Denaro

 

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Documento unico di regolarità contributiva (DURC). Semplificazioni e primi chiarimenti - Circolare n. 36/2013

DURC.jpgMEDIALa Direzione generale per l’Attività Ispettiva, con la circolare n. 36/2013 del 6 settembre 2013, d’intesa con gli Istituti, fornisce i primi chiarimenti interpretativi sull’art. 31 del D.L. n. 69/2013 (conv. da L. n. 98/2013, c.d. “Decreto Fare”), che ha introdotto importanti semplificazioni in ordine al rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).
I chiarimenti forniti dalla circolare, che riguardano in particolare le fasi in cui il DURC deve essere acquisito e la sua validità temporale, consentiranno peraltro agli Enti previdenziali e alle Casse edili un tempestivo adeguamento delle relative procedure di gestione del Documento.

AdA

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

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