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Le politiche per l'ambiente in Italia - (2017)

Le politiche per lambiente in ItaliaGli anni ottanta e novanta del Novecento hanno visto l’affermazione dell’ambientalismo politico e una crescente consapevolezza della necessità di ricomporre la frattura epocale tra ecologia ed economia, tra mondo fisico e mondo della produzione e del consumo. È un periodo in cui sono stati approvati importanti interventi, a cominciare dall’istituzione del Ministero dell’Ambiente nel 1986. Con il nuovo secolo, oltre ad una serie di norme attuative delle leggi precedentemente approvate, si ha l’introduzione del reato di traffico illecito di rifiuti e l’approvazione del decreto che contiene il riordino delle norme in materia di ambiente. Eppure, a dispetto della sensibilità sociale e della crescente attenzione del legislatore, in questi decenni abbiamo assistito in Italia ad alcuni intensi processi distruttivi degli equilibri ecosistemici.

Da questa constatazione nascono i quesiti centrali che hanno alimentato la riflessione collettiva contenuta nel libro. Come si spiega la contraddizione profonda che ha caratterizzato gli ultimi trenta anni di vita del nostro Paese? Cosa impedisce agli interventi adottati e alle politiche pubbliche per l’ambiente di trovare una concreta, efficace, attuazione?

Il volume raccoglie una rielaborazione dei contributi presentati al Convegno “Le politiche per l’ambiente in Italia” (Napoli 7 ottobre 2016), organizzato dalla Scuola di Governo del Territorio in collaborazione con l’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del CNR.

La Scuola di Governo del Territorio è stata istituita nel 2015 a seguito di una iniziativa delle Università della Campania, del CNR e della Camera di Commercio di Napoli in seno al Consorzio Promos Ricerche. La Scuola organizza attività di ricerca e convegnistiche, oltre a corsi di alta formazione sui temi del governo del territorio – nei suoi profili urbanistici, ambientali, economico-amministrativi, sociali, metodologici – nonché attività consultive per le pubbliche amministrazioni, anche in sedi internazionali.

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Sistemi di Gestione nelle Imprese della provincia di Napoli

rsi report 1Il documento “Monitoraggio delle imprese certificate” è realizzato e periodicamente aggiornato dal Consorzio Promos Ricerche nell’ambito del Programma di “Sensibilizzazione delle PMI per l’implementazione di sistemi orientati alla promozione della Responsabilità Sociale delle Imprese (RSI)”.

Le iniziative di Responsabilità Sociale delle Imprese devono basarsi su un approccio «volontario, da parte delle organizzazioni, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con tutte le parti interessate» (Commissione delle comunità europee, Libro Verde, Bruxelles lug. 2001).

Operare in modo socialmente responsabile significa, per qualsiasi organizzazione, tenere conto delle ricadute della propria condotta nei confronti dell'ambiente e nei rapporti con gli “stakeholders” (portatori d’interesse) quali il personale, la comunità locale, i partner commerciali, i clienti, le istituzioni e l’ambiente.

I principali sistemi di gestione analizzati nel presente documento riguardano, oltre alla Responsabilità sociale (SA 8000), la Qualità (ISO 9001), l’Ambiente (ISO 14001 ed EMAS) e la Sicurezza e Salute del Lavoro (OHSAS 18001).

Tali informative rappresentano un indice di sostenibilità del tessuto produttivo dell’intera provincia, in quanto riporta l’attenzione che le imprese riservano alle problematiche inerenti alla salute e sicurezza dei lavoratori, ma anche alla garanzia delle produzioni e del loro impatto sull’ambiente e, quindi, più in generale alla responsabilità sociale delle imprese.

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ARCHIVIO AGGIORNAMENTI

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Isolamento acustico. Allo studio una norma UNI sui pavimenti galleggianti

PAV GALLNel settore delle costruzioni il tema della corretta posa di materiali e sistemi per l'isolamento ai rumori riveste particolare importanza. Come evidenziato anche nell'introduzione della UNI 11367 sulla classificazione acustica delle unità immobiliari, una posa in opera errata può vanificare le prestazioni acustiche dei materiali e determinare scostamenti anche rilevanti tra le valutazioni previsionali dei requisiti acustici passivi e i risultati effettivamente ottenuti al termine dei lavori. Per limitare tale problematica chi esegue i lavori in cantiere dovrebbe avere a disposizione adeguate indicazioni di corretta posa dei vari sistemi costruttivi.
Il progetto di norma U87036200, entrato nella fase di inchiesta pubblica finale, fornisce indicazioni per i pavimenti galleggianti.
Il pavimento galleggiante è una delle possibili soluzioni tecnologiche utilizzate per limitare il disturbo da rumori da calpestio e raggiungere specifici livelli di prestazione imposti dalla legislazione vigente o contrattualmente definiti. Tale sistema consiste nell'inserire all'interno della stratigrafia della partizione orizzontale un materiale resiliente di desolidarizzazione in grado di limitare la trasmissione di vibrazioni e rumori.
Di interesse della commissione tecnica Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio (co-autore la commissione Acustica e vibrazioni), la futura norma "Indicazioni di posa in opera dei pavimenti galleggianti per l'isolamento acustico" fornisce dunque indicazioni di posa in opera degli elementi coinvolti nella realizzazione di nuovi pavimenti galleggianti per l'isolamento acustico. Si rivolge a tutti i soggetti coinvolti nella loro progettazione e realizzazione: progettisti, imprese, direttori dei lavori e posatori.
Sino al 28 luglio 2013, il progetto è sottoposto alla fase di inchiesta pubblica finale, fase fondamentale del processo di elaborazione delle norme con il quale il documento viene messo a disposizione di tutti gli operatori. Il documento è consultabile online. I commenti devono essere inviati utilizzando l'apposito form a disposizione sul sito internet, nella sezione NORMAZIONE – UNI: inchiesta pubblica finale.

Fonte UNI

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PMI e Normativa Tecnica.

UE flagIl 28 maggio scorso si è tenuta a Bruxelles la conferenza europea "SME and standardization", che ha concluso ilprogetto europeo "SME Standardization Toolkit (SMEST 2)", supportato dalla Commissione Europea e dall'EFTA-European Free Trade Association, con la collaborazione di ORGALIME, la Federazione Europea che raggruppa  le associazioni di categoria che fanno capo alle aziende della meccanica, elettromeccanica, elettronica e articoli in metallo di 22 paesi europei.
Duecento i partecipanti alla conferenza, in rappresentanza degli organismi di normazione nazionali, delle autorità pubbliche, del commercio, dell’industria e, ovviamente, delle piccole e medie imprese.
La conferenza si è articolata in numerose sessioni, ognuna delle quali ha trattato temi di rilievo per il rapporto tra PMI e normazione tecnica: come comunicare e accrescere la consapevolezza dei benefici delle norme tecniche; come fornire informazioni alle piccole e medie imprese in merito a quelle norme particolarmente rilevanti per il loro business; come fare in modo che le norme prendano in debita considerazione i bisogni delle PMI e che queste esigenze siano un filo conduttore nello sviluppo dell’attività normativa; infine come incentivare le PMI a prendere parte attivamente all’attività di normazione tecnica, a tutti i livelli.
Che il ruolo delle PMI sia determinante per l’intero sistema della normazione è confermato dal Regolamento (UE) n. 1025/2012 (conosciuto anche come “Regolamento sulla normazione europea”), pubblicato il 14 novembre scorso ed entrato in vigore all’inizio di quest’anno. In esso si ribadisce che “le norme sono strumenti importanti per la competitività delle imprese e specialmente delle PMI, la cui partecipazione al processo di normazione è fondamentale per il progresso tecnologico dell’Unione”.
Durante la conferenza di Bruxelles sono stati individuati altri punti importanti per accrescere il ruolo delle PMI. Tra questi: aumentare la consapevolezza dei benefici della normazione attraverso specifiche attività di informazione, educazione e formazione; prevedere un maggior coinvolgimento di associazioni rappresentative di specifici settori industriali; migliorare la stesura delle norme in modo che i bisogni delle PMI siano tenuti nel maggior conto possibile, ad esempio seguendo le indicazioni della Guida CEN/CENELEC 17; fare un uso sempre maggiore di nuove tecnologie quali le consultazioni online o le web-conference in modo da facilitare la fattiva partecipazione ai lavori delle piccole e medie imprese.

Fonte UNI

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Conto Termico. Fino al 1° agosto è possibile richiedere il contributo

conto termicoDal  3 giugno fino al 1° agosto 2013, è possibile iscriversi ai registri del conto termico per usufruire degli incentivi per gli interventi destinati alla produzione di energia termica e per l'efficientamento energetico di edifici esistenti.
Si parte con la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica e con la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa.
Il Gestore dei Servizi Energetici informa che le richieste dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica, attraverso l’applicazione informatica Portaltermico, che verrà messa a disposizione del GSE nel corso delle prossime settimane anche per la trasmissione delle richieste di prenotazione, riservate alla PA, e di accesso diretto agli incentivi.
Come già anticipato, il conto energia avrà un duplice compito. Da una parte dovrà infatti favorire la diffusione di sistemi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili tra cui: riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling. Dall'altra dovrà puntare ad accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Va inoltre ricordato che il sistema di incentivi è destinato ai soggetti esclusi dalle detrazioni fiscali del 55 e del 50% (ora del 65 e del 50%), poiché non soggetti a IRPEF o IRAP, ossia le amministrazioni pubbliche e i soggetti che, avendo redditi limitati, non avevano i requisiti per avere le detrazioni. Per i privati, ossia persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito d’impresa o di reddito agrario, l'incentivo riguarderà solo gli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza.
Dopo il 1° agosto, il Gse formerà le graduatorie sulla base dei dati dichiarati dai Soggetti Responsabili.

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Antincendio. Nuova Guida Tecnica dai Vigili del Fuoco

guida vvffIl Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ha pubblicato online l’aggiornamento della guida tecnica “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”. Il documento intende fornire indicazioni tecniche su materiali, norme e procedure da adottare per limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato sia all’interno che all’esterno dell’edificio e prevenire la caduta di parti di facciata.
Nello specifico, la guida ha lo scopo di: “limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’interno dell’edificio, a causa di fiamme o fumi caldi che fuoriescono da vani, aperture, cavità verticali della facciata, interstizi eventualmente presenti tra la testa del solaio e la facciata o tra la testa di una parete di separazione antincendio e la facciata, con conseguente coinvolgimento di altri compartimenti sia che essi si sviluppino in senso orizzontale che verticale, all’interno della costruzione e inizialmente non interessati dall’incendio”; “limitare la probabilità di incendio di una facciata e la sua successiva propagazione, a causa di un fuoco avente origine esterna (incendio in edificio adiacente oppure incendio a livello stradale o alla base dell’edificio)”.
Infine, la Guida tecnica ha l’obiettivo di “evitare o limitare, in caso d’incendio, la caduta di parti di facciata (frammenti di vetri o di altre parti comunque disgregate o incendiate) che possono compromettere l’esodo in sicurezza degli occupanti l’edificio e l’intervento in sicurezza delle squadre di soccorso”.
Il documento definisce diverse tipologie di facciata - semplici e curtain walls, facciate a doppia parete ventilate non ispezionabili e facciate a doppia parete ventilate ispezionabili - e ne determina i “requisiti di resistenza al fuoco e compartimentazione”, specificando la classe che deve presentare ogni elemento costruttivo per poter conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco, non lasciar passare, né produrre fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto e operare quale isolante termico.

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Imballaggi a prova di... bambino. Dall'UNI le Linee Guida.

bambi imballLa commissione tecnica Imballaggi, che si occupa di definire le caratteristiche e i requisiti degli imballaggi primari, secondari, costituiti di materiali quali carta, vetro, materia plastica, ha recentemente pubblicato due norme che hanno come obiettivo finale la sicurezza dei bambini.
Bisogna garantire che i più piccoli non possano aprire imballaggi contenenti prodotti pericolosi come medicinali, prodotti tossici, prodotti per l'igiene della casa. Oltre alla norma UNI EN ISO 8317 del 2005 che specifica i requisiti e i metodi di prova per imballaggi richiudibili progettati come resistenti all'apertura da parte dei bambini, la recente UNI EN ISO 13127:2012 definisce i metodi per le prove meccaniche da effettuare sugli imballaggi richiudibili. I risultati ottenuti con questi metodi di prova consentono di comparare le caratteristiche di resistenza all'apertura da parte di un bambino di vari sistemi di imballaggio richiudibili. Dal titolo "Imballaggi - Imballaggio a prova di bambino - Metodi di prove meccaniche per sistemi di imballaggio richiudibili a prova di bambino" il documento ha lo scopo di aiutare progettisti e produttori nella messa a punto di confezioni sicure e resistenti all'apertura, che creino una barriera fisica tra il bambino e il prodotto potenzialmente pericoloso.
Il rapporto tecnico UNI CEN/TR 16353:2013 "Imballaggi - Linee guida di sicurezza per imballaggi flessibili di materia plastica per ridurre al minimo il rischio di soffocamento dei bambini" (in fase di traduzione da parte di UNI per la pubblicazione anche in lingua italiana) tratta invece la sicurezza degli imballaggi flessibili di materia plastica – monouso o riutilizzabili – usati per trasportare facilmente dei prodotti, impedire all'umidità di contaminarli, permettere il trasporto di più unità... Questi imballaggi possono essere facilmente accessibili ai bambini in ambiente domestico e possono presentare un serio rischio di soffocamento.

Fonte UNI

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Semplificazioni per le PMI. Dal 13 giugno 2013 attiva l'Autorizzazione Unica Ambientale (AUA)

AUAPubblicato il Dpr 59/2013 che, con l’introduzione dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), semplifica gli adempimenti gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), consentendo un risparmio annuo pari a 700 milioni di euro.
L'Autorizzazione Unica Ambientale, in base a quanto stabilito dalla Legge 35/2012 sulla semplificazione e lo sviluppo, prevede una sola autorizzazione per le Pmi e gli impianti che non hanno dimensioni tali da richiedere l’AIA.
L’AUA può sostituire fino a sette autorizzazioni. Si tratta dell’autorizzazione sugli scarichi, la comunicazione per l’utilizzo delle acque reflue, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico, l’autorizzazione all’uso dei fanghi di depurazione e la comunicazione sullo smaltimento e il recupero dei rifiuti.
L’AUA va richiesta con un'unica domanda allo Sportello Unico per le Attività Produttive. Il rilascio avviene solitamente entro 90 giorni, ma sono ammessi tempi più lunghi nel caso in cui sia necessaria la convocazione della Conferenza di Servizi. Quando sostituisce i titoli abilitativi per i quali la conclusione del procedimento è fissata in un termine inferiore o pari a 90 giorni, l’autorità competente adotta il provvedimento e lo trasmette immediatamente allo Sportello Unico per le Attività Produttive.
Se invece sostituisce i titoli abilitativi per i quali almeno uno dei termini di conclusione del procedimento è superiore a 90 giorni, lo Sportello Unico per le attività produttive indice entro 30 giorni la conferenza di servizi  e l’autorità competente adotta l’Autorizzazione Unica Ambientale entro 120 giorni dal ricevimento della domanda. Nel caso in cui vengano richiesti dei documenti integrativi, l’AUA è rilasciata entro 150 giorni.
La nuova procedura semplificata, che entrerà in vigore il 13 giugno 2013, assicura tempi certi. Decorsi inutilmente i termini per la conclusione dei procedimenti entrano infatti in campo i poteri sostitutivi del Ministero dell’Ambiente.

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"Farmamenù". Guida su cosa non mangiare quando si assumono farmaci

FARMAMENUSi chiama ''FarmaMenu'' la guida on line che permette di scoprire circa cinquantamila interazioni tra farmaci, alimenti e piante medicinali, ovvero di scoprire cosa non mangiare quando si assume un farmaco. FarmaMenù è uno strumento innovativo attraverso il quale, consultando un semplice motore di ricerca e digitando il nome di un farmaco, o del suo principio attivo, si riesce a scoprire quali alimenti o piante non e' opportuno associare ad un determinato farmaco al fine di non rischiare di ridurne l'efficacia o aumentarne la tossicità.
A realizzare la guida, dopo circa cinque anni di continue ed assidue ricerche, è stato Diego Di Novella, giovane farmacista di Sala Consilina, in provincia di Salerno, il quale propone in un database tutti i farmaci in commercio in Italia (oltre tremila) ed oltre cinquantamila interazioni. 'FarmaMenu' e' stata valutata ed approvata dal Dipartimento di Chimica delle Sostanze Naturali dell'Universita' di Napoli Federico II. E così', soltanto per fare qualche esempio, ''Farma Menu'' evidenzia che la cipolla potenzia l'effetto dei farmaci utilizzati per il diabete esponendo a rischiose crisi ipoglicemiche, l'ananas aggrava il rischio di emorragie dei farmaci antiinfiammatori, il pompelmo potenzia gli effetti collaterali dei farmaci contro il colesterolo, il latte diminuisce l'efficacia di alcuni antibiotici, la lattuga rende pericolosi i farmaci anticoagulanti. ''FarmaMenu'', patrocinato dalla Provincia di Salerno, dall'Ordine dei Farmacisti e dall'Ordine dei Medici di Salerno, è consultabile gratuitamente sul sito www.farmamenu.it

Fonte ANSA

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Norma CEI 0-16. Disponibile l'edizione aggiornata

CEIPubblicata la  terza edizione della Norma 0-16, aggiornata con la Errata Corrige pubblicata nel maggio 2013, elaborata dal CEI a seguito di quanto indicato dall'Autorità per l'energia elettrica e il Gas (AEEG) in

  • Delibera 84/2012/R/eel del 8 marzo 2012 “Interventi urgenti relativi agli impianti di produzione di energia elettrica, con particolare riferimento alla generazione distribuita, per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale”
  • Delibera 562/2012/R/eel del 20 dicembre 2012 “Ulteriori interventi relativi agli impianti di generazione distribuita per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale. Modifiche alla deliberazione 84/2012/R/eel”.

La presente Norma tiene conto di innovazioni tecniche che si stanno delineando sia a livello nazionale che europeo con riferimento alla prossima realizzazione delle smart grid e più in generale di segnali di comando trasmessi dai Distributori mirati a compensare situazioni locali o generalizzate correlate ai parametri afferenti alla qualità del servizio elettrico reso all'utenza.
Gli Allegati contengono i principi che rendono possibile un corretto esercizio degli impianti di generazione diffusa al fine di salvaguardare la sicurezza, la continuità e la qualità anche del servizio di trasmissione nazionale dell'energia elettrica oltre a quello fornito dalle imprese di distribuzione della stessa.
Alcune parti del documento che richiedono ulteriore tempo per una loro corretta definizione sono indicate nel testo come "Allo studio". Questa formulazione è stata scelta per evidenziare anticipatamente tutti gli argomenti che completeranno la norma cosicché tutti i settori interessati siano allertati, per quanto possibile, anche per le prestazioni, le prove e le caratteristiche che potranno essere richieste ai generatori in un prossimo futuro. Un'altra importante modifica della presente Norma, rispetto all'edizione precedente, è la drastica riduzione della parte dedicata agli impianti a tensione superiore a 35 kV, essendo la gran parte delle linee in AT divenuta di proprietà del Gestore della rete di trasmissione nazionale e regolate, perciò, dal relativo codice di rete.
La Norma in oggetto sostituisce completamente la Norma CEI 0-16:2008-07 ed è liberamente scaricabile ai link riportati di seguito

Scarica GRATUITAMENTE la terza edizione della Norma, aggiornata con la E.C.

 

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