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News - Ambiente & Energia

News - Ambiente & Energia (409)

Biocarburanti. Parte l'accreditamento degli impianti di produzione

biocarburanti GSEIl Ministero dello Sviluppo Economico, con Circolare del 27 marzo 2013, ha stabilito che dal 16 aprile 2013 i titolari di impianti di produzione ("Produttori") di biocarburanti “premiali” possono presentare istanza di accreditamento, utilizzando l’apposita applicazione informatica Biocarburanti.
A tal fine, i Produttori devono preliminarmente registrarsi nell’Area Clienti del GSE, seguendo le istruzioni riportate nel Manuale d’uso per la registrazione. Si precisa che la registrazione non deve essere ripetuta se i Produttori si sono già registrati nell’Area Clienti per sottoscrivere altre applicazioni del GSE. Completata la procedura di registrazione, i Produttori potranno sottoscrivere l’applicazione informatica Biocarburanti per presentare le istanze di accreditamento.
Dal 16 aprile sarà disponibile anche la nuova pagina web "Produttori di biocarburanti", con le informazioni necessarie per adempiere agli obblighi previsti dalla normativa e il Manuale utente per l’accreditamento degli impianti di produzione di biocarburanti premiali.
Per chiarimenti e segnalazioni sul processo di accreditamento è possibile scrivere all’indirizzo e-mail dedicato: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Leggi la Circolare del 27 marzo 2013

Approfondisci sul sito del GSE

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Green Economy. A Novembre 2013 gli Stati Generali

STATI GENUn Green New Deal per l´ Italia contro la crisi economica, sociale e ambientale. Lo ha deciso il Consiglio Nazionale della Green Economy, aperto dal Ministro Corrado Clini
Gli Stati generali della green economy del 2013 si terranno il 6-7 novembre prossimi a Rimini nell´ambito di Ecomondo - Key Energy per lanciare un "Green New Deal" per l´Italia.
La proposta è stata varata dal Consiglio Nazionale della Green economy che si è riunito ieri al Ministero dell´Ambiente, con il saluto di apertura del Ministro dell´Ambiente Corrado Clini.
Il Consiglio nazionale della green economy, formato da 61 organizzazioni di imprese, ha rivolto un saluto al nuovo Parlamento auspicando che assuma le iniziative necessarie per affrontare le crisi (economica,sociale e ambientale) che colpiscono il Paese con misure congiunte, concrete e incisive.Gli Stati generali del 2013 saranno organizzati con tre sessioni:

  • la prima sessione, il 6 novembre mattina, sarà dedicata, con relatori europei e internazionali, alle condizioni e proposte per un Green New Deal;
  • la seconda sessione, il 6 pomeriggio, con relatori qualificati e con dibattito, sarà dedicata al tema "Le iniziative locali e regionali per un green New Deal"
  • la terza sessione, nella mattinata del 7 novembre, sempre con relatori qualificati e dibattito, al tema "Strumenti e misure economiche e fiscali per un Green New deal in Italia".

Per preparare questa scadenza e elaborare un pacchetto di misure verdi, di stimolo per la ripresa economica, sono attivati ben 10 gruppi di lavoro che concluderanno la loro prima parte di elaborazione entro il mese di maggio per poi essere trasmessa e discussa dal Consiglio nazionale della green economy.

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Rapporto sui progressi delle energie rinnovabili nell'Unione europea

fonti rinnovabiliIl 27 marzo 2013 la Commissione europea ha adottato un Libro Verde che avvia una consultazione pubblica sui contenuti del quadro strategico per le politiche in materia di cambiamenti climatici e energia da oggi al 2030, adottando anche una relazione in cui valuta «I progressi compiuti dagli Stati membri per conseguire i loro obiettivi in materia di energie rinnovabili entro il 2020», insieme a due rapporti sulla sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi consumati nell'Ue. Ecco come sintetizza questi documenti:
La direttiva sulle energie rinnovabili, adottata nel 2009, fissa obiettivi vincolanti per l'uso di queste energie e punta segnatamente al conseguimento entro il 2020 di una quota del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili sul consumo energetico totale dell'Unione europea. Ciascuno Stato membro deve conseguire degli obiettivi individuali al fine di giungere a una quota complessiva di energie rinnovabili nel consumo di energia. Inoltre, nel settore dei trasporti tutti gli Stati membri devono raggiungere l'obiettivo comune di una quota del 10% di energia rinnovabile.
Questi obiettivi possono essere conseguiti aumentando la quota di energia da fonti rinnovabili, come l'energia eolica (onshore e offshore), solare (termica, fotovoltaica e a concentrazione), idroelettrica, delle maree e da biomassa (compresi i biocarburanti e i bioliquidi). Gli obiettivi in materia di energie rinnovabili sono intesi a ridurre l'inquinamento e le emissioni di gas serra, diminuire i costi di produzione delle energie rinnovabili e diversificare le fonti di approvvigionamento energetico riducendo la dipendenza da petrolio e gas.
In conformità degli obblighi di notifica previsti dalla direttiva sull'energia da fonti rinnovabili, è necessario presentare ogni due anni una relazione in materia. Scopo della relazione è valutare i progressi realizzati dagli Stati membri nel conseguimento degli obiettivi 2020 per la promozione e l'uso di energia da fonti rinnovabili.
Nella relazione figurano inoltre alcune sezioni riguardanti il regime di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi consumati nell'Ue e gli effetti economici, sociali, e ambientali di questi consumi.
L'adozione dell'attuale quadro politico di obiettivi giuridicamente vincolanti ha portato a una forte crescita delle energie rinnovabili. Gli ultimi dati Eurostat disponibili indicano che l'Unione europea e la maggior parte degli Stati membri sono sulla buona strada per conseguire gli obiettivi 2020. Nel 2010 la quota di energie rinnovabili nell'UE era del 12,7% e la maggior parte degli Stati membri aveva già raggiunto il rispettivo obiettivo intermedio 2011-2012 previsto dalla direttiva. Quanto ai criteri di sostenibilità dell'Ue, si ritiene che gli Stati membri procedano con troppa lentezza all'attuazione del regime per i biocarburanti. Attualmente non è necessario un ulteriore intervento politico alla luce degli effetti potenzialmente negativi del consumo di biocarburanti nell'Ue.
Gli Stati membri dovrebbero portare a termine quanto prima il recepimento della direttiva sulle energie rinnovabili e intensificare le iniziative per superare gli ostacoli all'introduzione delle energie rinnovabili, prevedendo: l'adozione di misure volte a ridurre gli oneri amministrativi e i ritardi; lo sviluppo della rete elettrica e una migliore integrazione delle energie rinnovabili nel mercato; miglioramenti dei regimi di sostegno, a livello di stabilità e trasparenza, di sostenibilità economica e di orientamento al mercato.

Scarica il Libro Verde

Fonte: Commissione Europea

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Caratteristiche tecniche bioshopper. Firmato il Decreto Interministeriale

bioshopperE’ stato firmato dai ministri dell’Ambiente Corrado Clini e dello Sviluppo Economico Corrado Passera il decreto interministeriale che individua le caratteristiche tecniche dei sacchi per l’asporto merci, e in particolare per i sacchetti biodegradabili per la spesa.
“Il decreto – afferma il ministro Clini – fa finalmente chiarezza sulla normativa che regola i sacchetti di plastica, incrementando l’uso di quelli ecofriendly, che contribuiscono alla strategia per la decarbonizzazione dell’economia che è stata appena approvata dal Cipe. Il provvedimento normalizza le incertezze che hanno ostacolato lo sviluppo della filiera produttiva, incentiva la chimica verde e mette l’Italia in linea con l’Ue, dando un segnale concreto alle sollecitazioni venute recentemente dalla Commissione sia con l’avvio della consultazione pubblica su come ridurre l’inquinamento generato dalla plastica sia dalla presentazione del ‘Libro verde’ per la promozione dei riciclo dei rifiuti plastici”.
Nel dettaglio, il decreto, che sarà notificato alla Commissione Ue, definisce le categorie di “sacchi per l’asporto delle merci” - sia di quelle destinate all’uso alimentare sia di quelle non destinate all’uso alimentare - e la commercializzazione, specificando il tipo di sacchetti che possono essere utilizzati. Tra questi rientrano quelli monouso biodegradabili e compostabili, conformi alla norma armonizzata Uni En 13432 del 2002, e quelli riutilizzabili in carta, in tessuti di fibre naturali, fibre di poliammide e materiale diversi dai polimeri.
I consumatori devono essere informati sull’idoneità dei sacchi per l’asporto delle merci attraverso una dicitura, riportata sia nei monouso che nei riutilizzabili. Restano valide le sanzioni già previste dal decreto legge del gennaio 2012, convertito in legge il 24 marzo. L’attuazione del decreto non comporta oneri per la finanza pubblica.
“Il decreto – conclude il ministro Clini – regolamenta l’uso delle buste degradabili e compostabili, secondo quanto è previsto dalla normativa europea, e gli usi commerciali delle buste riciclabili di plastica tradizionale. L’obiettivo è fare in modo che le buste biodegradabili e compostabili siano usate soprattutto nel settore alimentare, contribuendo così a ridurre la produzione dei rifiuti”.

 Fonte: Ministero Ambiente

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Strategia Energetica Nazionale. Approvato il Decreto Interministeriale

Strategia energetica NAZRiduzione dei costi energetici, pieno raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.
Sono questi i quattro obiettivi del documento di strategia energetica che il Ministro dello Sviluppo economico delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera e il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini hanno approvato tramite Decreto Interministeriale.
La modernizzazione del settore energia rappresenta un elemento cardine per la crescita sostenibile del Paese. A oltre vent’anni dall’ultimo Piano Energetico Nazionale, questo documento di programmazione e indirizzo era molto atteso dal settore.
La Strategia Energetica Nazionale (SEN) è il frutto di un ampio processo di consultazione pubblica, avviata a metà ottobre con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del documento di proposta e proseguita con il confronto fino a dicembre di tutte le istituzioni rilevanti (Parlamento, Autorità per l’Energia e Antitrust, Conferenza Unificata, Cnel, Commissione Europea) e di oltre 100 tra associazioni di categoria, parti sociali e sindacali, associazioni ambientaliste e di consumatori, enti di ricerca e centri studi. Sono stati inoltre ricevuti oltre 800 suggerimenti e contributi da cittadini e singole aziende attraverso la consultazione pubblica che si è svolta on-line sul sito web del Ministero dello Sviluppo economico.
Rispetto al documento posto in consultazione ad ottobre, sono stati recepiti numerosi contributi. Tra i più rilevanti, si menzionano:

  • Una maggiore esplicitazione delle strategie di lunghissimo periodo (fino al 2050), in coerenza con la Roadmap di decarbonizzazione europea, e delle scelte di fondo per la Ricerca e Sviluppo
  • Una quantificazione dei costi e benefici economici della strategia per il Sistema, in particolare per i settori elettrico e gas
  • Una definizione più precisa delle Infrastrutture Strategiche gas, con particolare riferimento al dimensionamento di nuovi impianti di stoccaggio e di rigassificazione, con garanzia di copertura costi in tariffa, necessari per garantire l’allineamento strutturale dei prezzi gas a quelli UE e a fare fronte alle accresciute esigenze di sicurezza delle forniture (in uno scenario geopolitico sempre più complesso)
  • Una più precisa descrizione delle misure di accompagnamento alla cosiddetta grid parity delle Rinnovabili elettriche (segnatamente del Fotovoltaico), una volta terminato il sistema incentivante attuale
  •  Una migliore definizione degli strumenti previsti per accelerare i miglioramenti nel campo dell’efficienza energetica (es. certificati bianchi, PA, standard obbligatori, certificazione)
  • Una più chiara definizione dei possibili miglioramenti della governance del settore

Le azioni proposte nella strategia energetica – che ha un doppio orizzonte temporale di riferimento: 2020 e 2050 – puntano a far sì che l’energia non rappresenti più per il nostro Paese un fattore economico di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare, tracciando un percorso che consenta al contempo di migliorare fortemente gli standard ambientali e di ‘decarbonizzazione’ e di rafforzare la nostra sicurezza di approvvigionamento, grazie ai consistenti investimenti attesi nel settore.

Continua sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico

Leggi il Decreto Interministeriale 8/3/2013

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Regione Campania. Bando per il rilancio del "Prodotto Campania"

BURC RCPubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 14 del 04/03/2013, il bando Por Obiettivo Operativo 1.12  “Promuovere la conoscenza della Campania”  che finanzia eventi di risonanza nazionale ed internazionale che siano capaci di attrarre flussi turistici e rilanciare il “prodotto Campania” sul mercato nazionale ed estero. Le risorse a disposizione ammontano a 3.000.000 euro e gli interventi possono, a scelta, riguardare una delle due sessioni:

  • 1 maggio 2013 – 31 ottobre 2013;
  • 1 novembre 2013 – 30 aprile 2014.

Possono presentare proposte progettuali, in forma singola o in partenariato, i comuni della Campania.
Tali proposte potranno prevedere una quota di finanziamento Por regionale che può raggiungere i 500.000 euro e prevedere:
eventi finalizzati alla scoperta della Campania, dei suoi attrattori culturali, mirando non solo alla promozione delle eccellenze storiche, architettoniche ed archeologiche già inserite nei grandi circuiti turistico – culturali, ma anche alle cosiddette risorse minori;
eventi di ad alta attrattività turistica, di dimensione non locale, capaci di valorizzare il territorio ed i suoi beni culturali ed ambientali.
L’evento può articolarsi anche in più iniziative, purché fortemente integrate tra loro in modo da poter essere percepite come manifestazioni di un unico evento.
Le candidature devono pervenire entro il 3 aprile 2013 (per la sessione 1 maggio 2013 – 31 ottobre 2013) oppure il 26 luglio 2013 (per la sessione 1 novembre 2013 – 30 aprile 2014).

Scarica i documenti:

Delibera Giunta Regionale n. 14 del 18/01/2013

Decreto Dirigenziale n. 52 del 08/03/2013

Decreto Dirigenziale n. 16 del 11/03/2013

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Presentato il "Rapporto Ocse sulle performance ambientali: Italia 2013"

OCSE 2013-1E' una fotografia delle performance ambientali e della green economy italiane il rapporto Ocse "Italia 2013", presentato lo scorso 8 marzo.
Dall'acqua al consumo di suolo passando per le energie rinnovabili, lo studio fa il punto su progressi e criticità dei settori legati ad impatto ambientale e sviluppo green.
Gli investimenti nell'energia rinnovabile sono stati pari, secondo le stime, a 21 miliardi di euro nel 2011, con un aumento del 43% rispetto all'anno precedente. Il rapporto Ocse sottolinea che un crescente numero di imprese, incluse quelle di piccole e medie dimensioni, ha investito in progetti legati alla tutela ambientale, all'efficienza energetica e dell'uso delle risorse, e ha introdotto innovazioni in campo ambientale.
Gli investimenti nel settore idrico e in quello dei rifiuti sono stati meno di 5 miliardi di euro nel 2010. Secondo il rapporto, l'Italia è uno dei leader mondiali ed europei nel settore delle energie rinnovabili in termini di investimenti, fatturato e occupazione. Gli investimenti nelle energie rinnovabili sono incoraggiati da vari programmi di assistenza finanziaria, in particolar modo tariffe incentivanti) molto convenienti per l'energia solare fotovoltaica.
Il rapporto Ocse sottolineando che la strategia italiana per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra è stata fortemente incentrata su un uso sempre maggiore delle energie rinnovabili. L'Italia è sulla strada giusta per raggiungere l'obiettivo del 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia stabilito per il 2020. Le tariffe incentivanti e i certificati verdi hanno portato a un notevole incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Nel 2011 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili era pari al 28% della produzione di energia elettrica totale, rispetto al 19% del 2010 e superiore all'obiettivo intermedio fissato dal Piano d'azione per le energie rinnovabili. Tali risultati, tuttavia, hanno avuto costi finanziari elevati. Le recenti modifiche della normativa sono finalizzate ad adeguare gli incentivi alla diminuzione dei costi delle tecnologie per le rinnovabili, specialmente dell'energia solare, e a tenere meglio sotto controllo i costi dell'energia elettrica che graveranno sui consumatori fino al 2020.
Secondo l'Ocse, il cambiamento climatico non ha rappresentato una priorità politica per la maggior parte dell'ultimo decennio, tale obiettivo ha acquisito maggiore visibilità negli ultimi tempi. Nel 2012, infatti, il ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha presentato un piano di vasta portata per il raggiungimento degli obiettivi del 2020 indicati dall'Unione europea. Il piano comprende le misure previste nei piani d'azione nazionali per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, nonché quelle contenute nei programmi regionali finanziati dai fondi comunitari e nazionali per lo sviluppo regionale. E' anche in corso di elaborazione una strategia nazionale di adattamento al cambiamento climatico.
Nonostante alcuni progressi, la performance dell'Italia nei segmenti a monte dei settori delle energie rinnovabili e dei beni e servizi ambientali, nonché nell'ecoinnovazione, rimane, però, piuttosto mediocre. Secondo il rapporto "Italia 2013" ciò è dovuto, in parte, alla debole capacità dell'Italia in materia di innovazione. La spesa per ricerca e sviluppo nei settori dell'ambiente e dell'energia è aumentata negli anni duemila.

Scarica il Rapporto

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Regione Campania. Pubblicata legge su cultura e diffusione dell'energia solare

SOLARESul fronte dell’utilizzo delle energia alternative la legislazione campana si pone all’avanguardia in Italia. Diventa operativa, con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale, la legge numero 1 del 2013 in cui la Campania sceglie il sole come sua primaria fonte di energia per ogni attività, civile e produttiva. L’obiettivo è quello di coprire, con l’energia solare, il 60 per cento dell’attuale consumo elettrico entro il 2021, con un preciso timing: per il 2013, la copertura del 10 per cento dell’attuale consumo elettrico con fonte solare; per il 2016, la copertura del 30 per cento; per il 2021, la copertura del 60 per cento, appunto. Tra gli altri aspetti previsti dalla legge, la definizione di un piano di dismissione degli attuali impianti di produzione termoelettrica da fonte fossili, l’autosufficienza energetica da fonte solare, entro il 2015, per tutti gli edifici adibiti a pubblico servizio; la previsione di un pacchetto di futuri incentivi e agevolazioni, tra cui la concessione di aree demaniali, incentivi fiscali ed economici, la promozione di corsi professionali.E ancora: la promozione della mobilità elettrica, collegata alla produzione di elettricità o idrogeno da energia solare; l’obbligo, per tutti i comuni campani, di dotarsi di Piani energetici solari (Pesc).
Un piano molto ambizioso, dunque, che richiederà numerosi e specifici provvedimenti attuativi.

Scarica la Legge Regionalen. 1 del 18/02/2013

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Pubblicato dal GSE l’elenco dei soggetti idonei per lo smaltimento dei moduli fotovoltaici.

smaltimento fotovoltaicoI Decreti interministeriali del 5 maggio 2011 (Quarto Conto Energia) e del 5 luglio 2012 (Quinto Conto Energia) stabiliscono che, per impianti entrati in esercizio a decorrere dal 1° luglio 2012, il produttore dei moduli fotovoltaici debba aderire a un Sistema/Consorzio che ne garantisca il riciclo a fine vita.
In data 21 dicembre 2012, è stato pubblicato sul sito del GSE il “Disciplinare Tecnico per la definizione e verifica dei requisiti tecnici dei Sistemi/Consorzi per il recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita”, con cui sono state integrate e dettagliate le previsioni delle Regole Applicative dei Decreti” e a seguito del quale il GSE ha ricevuto le candidature di alcuni Sistemi/Consorzi che intendono espletare le attività relative al recupero e al riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita.
Tali Sistemi/Consorzi, hanno trasmesso al GSE la documentazione (Dichiarazione di manleva, Dichiarazione di disponibilità di rete/polizze/autorizzazioni, Atto istitutivo dello strumento negoziale, Dichiarazione sostitutiva prevista dall’art. 4.a9.c resa dal Gestore del Fondo) necessaria alla verifica della sussistenza dei requisiti previsti dal Disciplinare.
Il GSE si riserva di modificare l’elenco all’esito delle suddette verifiche antimafia ovvero all’esito delle valutazioni che si renderanno necessarie a seguito dell’esame della documentazione che eventuali nuovi Sistemi/Consorzi faranno pervenire al GSE
Inoltre, il GSE si riserva di effettuare le ulteriori verifiche previste dal Disciplinare, secondo le modalità ivi descritte nonché di chiedere documenti integrativi o elementi chiarificatori riguardo la documentazione presentata.
Si ricorda che, come previsto dalle Regole Applicative, i “Produttori” - così come definiti dall’art. 2 del Disciplinare - di moduli fotovoltaici installati su impianti entrati in esercizio nel periodo transitorio (1° luglio 2012 - 31 marzo 2013) dovranno aderire entro il 31 marzo 2013, con riferimento a tali moduli, a uno dei Sistemi/Consorzi inclusi nell’elenco pubblicato dal GSE.
In mancanza della suddetta adesione, il GSE non ammetterà agli incentivi i nuovi impianti ovvero procederà ad annullare i provvedimenti già emessi di riconoscimento delle tariffe incentivanti, con conseguente recupero delle somme indebitamente percepite.

Leggi il Disciplinare tecnico

Elenco Sistemi/Consorzi idonei al 1°marzo 2013

 

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Le Camere di Commercio promuoveranno il risparmio e l'effiienza energetica

UNIIONCAMA Roma il 20 febbraio 2013 è stato firmato l'accordo tra Unioncamere e Assoege per promuovere il risparmio e l'efficienza energetica attraverso gli sportelli delle Camere di commercio.
Cominciare dall’efficienza per ridurre il “fardello energetico” che pesa sulle spalle delle imprese e restituire margini di competitività al sistema produttivo italiano. E’ questo il senso del protocollo d' intesa siglato tra Unioncamere e Assoege (l’Associazione degli Esperti nella Gestione dell’Energia) che, più in generale, mira alla diffusione della cultura dell'efficienza energetica tra le imprese sfruttando la rete degli Sportelli Energia in via di costituzione presso ogni Camera di commercio. Per Unioncamere il protocollo rientra nell'ambito del programma iniziato con la sottoscrizione nel giugno 2011 del "Patto dei Presidenti delle Camere di commercio - Un impegno per l’energia sostenibile".
Per Assoege questo accordo risponde in pieno a molte delle finalità statutarie, tra cui favorire e diffondere lo sviluppo della cultura dell’efficienza energetica presso istituzioni ed imprese e favorire la  definizione  di  accordi  di interesse comune tra gli associati ed altre organizzazioni ed enti, pubblici e privati.
Gli obiettivi principali del protocollo d'intesa siglato sono tre: contribuire al raggiungimento dei target di risparmio energetico previsti a livello nazionale; - diffondere in maniera capillare su tutto il territorio nazionale le competenze altamente qualificate degli Esperti in Gestione dell'Energia certificati di parte terza accreditata; - raccogliere ed elaborare le informazioni dalle imprese presenti sul territorio per verificarne le performance sull’uso finale dei consumi di energia.
Operativamente è prevista un'integrazione alle attività dello Sportello Energia – una struttura di assistenza dedicata per le imprese – in via di costituzione presso le Camere di commercio, con un'offerta aggiuntiva che prevede una pre-diagnosi energetica finalizzata a fornire un dato qualitativo sulle opportunità di miglioramento dei propri consumi energetici, indicando i possibili interventi di riqualificazione energetica e le relative priorità. I prossimi passi prevedono una selezione delle camere di commercio e dei professionisti che si occuperanno di questa iniziativa e un primo momento di informazione e formazione rivolto alle imprese interessate.
“La sfida della competitività è anzitutto la sfida dell’efficienza” ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Il nostro Paese – ha aggiunto – importa oltre l’80% del proprio fabbisogno energetico e le tensioni periodiche sui prezzi si riflettono in modo particolare sulla bolletta energetica delle micro, piccole e medie imprese. La ricerca di una maggiore efficienza è dunque un ingrediente importante della ricetta per ridurre il nostro gap di competitività”.
Per il Presidente di Assoege, Michele Santovito “La firma di questo protocollo rappresenta un'opportunità per promuovere la professionalità e le competenze degli Esperti in Gestione dell'Energia, che sono in grado di aiutare le imprese a risparmiare sulla bolletta energetica, migliorando così il loro risultato economico ed il nostro ambiente".

"Patto dei Presidenti"

Fonte: Unioncamere

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