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Contratti di manutenzione: pubblicata in italiano la norma UNI EN 13269

contratti-manutenzioneDisponibile in italiano la norma europea UNI EN 13269:2016Manutenzione - Linee guida per la preparazione dei contratti di manutenzione
La norma può essere applicata a:

  • rapporti tra società/assuntore di nazioni diverse e della stessa nazione;
  • attività di manutenzione e tutti i servizi ad essa connessi inclusa la pianificazione, la gestione e il controllo dei lavori;
  • qualsiasi componente, fatta eccezione per il software informatico, a meno che il software non debba essere gestito come parte integrante o unitamente all'apparecchiatura tecnica.

La UNI EN 13269:

  • non fornisce moduli standard per contratti di manutenzione;
  • non stabilisce diritti e obblighi tra società e assuntore;
  • non fornisce regole per accordi con la pubblica amministrazione.

La norma, di competenza della Commissione Tecnica Manutenzione, è disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo ed  è contenuta nell’abbonamento all’UNI/CT 025 (ex OT U49)

mb

Fonte UNI

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Efficienza energetica. Pubblicata la nuova parte 8-1 della CEI 64-8

64 8Pubblicata la CEI 64-8/8-1 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - Parte 8-1: Efficienza energetica degli impianti elettrici”.
La nuova Norma CEI 64-8/8-1 si inserisce nell’ambito del contenimento dei consumi energetici nella progettazione dei nuovi edifici e nella ristrutturazione di quelli esistenti, previsto dalla legislazione vigente, e tratta delle prescrizioni e delle raccomandazioni per il progetto di un impianto elettrico nel quadro di un approccio di gestione dell'efficienza energetica al fine di ottenere il miglior servizio permanente funzionalmente equivalente con il consumo di energia elettrica più basso e nelle condizioni di disponibilità di energia e di equilibrio economico più accettabili.
Si tratta del primo documento normativo, che recepisce i contenuti di omologhi documenti IEC e CENELEC, relativo alla gestione dell’efficienza energetica degli impianti elettrici utilizzatori messo a disposizione dal CEI agli operatori del settore, quali progettisti e installatori; la norma può risultare di interesse anche per committenti, amministratori e consumatori che desiderano rendere efficienti i propri impianti, e quindi ridurre anche i consumi e gli sprechi e salvaguardare l’ambiente.
La Norma individua quattro settori in cui sviluppare una metodologia specifica di realizzazione dell’efficienza energetica:

  • abitazioni;
  • edifici commerciali;
  • edifici industriali;
  • infrastrutture.

La Norma CEI 64-8/8-1 è disponibile presso tutti i punti vendita CEI.

mb

Fonte CEI

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Sistemi di gestione. In italiano la UNI EN ISO 22301

22301Pubblicata in italiano la norma UNI EN ISO 22301 “Sicurezza della società - Sistemi di gestione della continuità operativa – Requisiti”
La norma, specifica i requisiti per pianificare, stabilire, attuare, far funzionare, monitorare, mantenere attivo e migliorare in continuo un sistema di gestione documentato finalizzato alla protezione, alla riduzione della possibilità di accadimento, alla preparazione, alla risposta ed al ripristino riferiti ad eventi destabilizzanti quando essi di manifestano.
La UNI EN ISO 22301 è applicabile a ogni tipologia di organizzazione, grande o piccola, e in ogni settore. E’ particolarmente importante per le società che operano in ambienti ad alto rischio, come le public utilities, i servizi finanziari, i trasporti, le telecomunicazioni e la produzione alimentare, o nei quali la continuità operativa è un fattore critico, come il settore pubblico.
Ogni organizzazione, per essere in grado dare continuità all’attività, a prescindere dalla natura delle sfide che potrebbe trovarsi ad affrontare, deve prendere delle precauzioni ed essere preparata. L’implementazione, di sistemi di gestione della continuità operativa e di regole permettono all’azienda di gestire ogni tipo di situazione.
L’applicazione della norma consente di:
•    Salvaguardare i principali assets e mantenere la reputazione;
•    Identificare l’impatto d’interruzioni dell’attività e quali possono essere i miglioramenti cruciali;
•    Incoraggiare la collaborazione tra i team;
•    Trarre benefici di costo dalla riduzione dei premi assicurativi;
•    Dimostrare impegno ai principali stakeholder;
•    Guadagnare vantaggio competitivo nei confronti dei competitor, in caso di grave crisi del settore;
•    Mantenere le promesse, persino nei momenti di crisi, e garantire la fornitura di prodotti e servizi.
Il processo di gestione della business continuity aiuta a creare una piena consapevolezza delle modalità di funzionamento dell’organizzazione e delle possibili cause di fallimento, fornendo inoltre indicazioni sulle possibili aree di miglioramento nei processi. Oltre ciò, l’implementazione di un sistema di gestione della business continuity nell’organizzazione, può aiutare ad ottenere un vantaggio competitivo, dei benefici reputazionali e un contributo al continuo miglioramento dell’attività.  
La norma, di competenza della Commissione Tecnica “Sicurezza della società e del cittadino”, è contenuta nell'abbonamento UNI/CT 043 (ex OT U63) ed è disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

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Sviluppo sostenibile delle comunità. Pubblicata la ISO 37101

Sviluppo sostPubblicata la  norma internazionale ISO 37101Sustainable development in communities - Management system for sustainable development - Requirements with guidance for use".
La nuova norma ISO 37101 aiuterà le comunità ad attuare una strategia di sviluppo sostenibile che tenga in considerazione il contesto economico, sociale e ambientale. Essa stabilisce i passi che una comunità deve compiere per poter raggiungere i propri obiettivi di sviluppo sostenibile, come ad esempio creare un piano d’azione, assegnare le responsabilità e misurare le prestazioni.
La norma incoraggerà inoltre le comunità a divenire più pro-attive e le aiuterà a dimostrare alle parti coinvolte che è stato attuato un sistema di gestione adeguato.
La corretta applicazione della norma ISO 37101 permetterà di:

  • generare e costruire il consenso sullo sviluppo sostenibile all’interno delle comunità
  • migliorare la sostenibilità e la resilienza delle strategie, dei programmi o dei piani sviluppati sotto la responsabilità delle comunità o sui territori che le riguardano
  • migliorare l’ambiente locale, creando dei contesti sociali più favorevoli ai cittadini e costruire una comunità che possa prevenire al meglio e adattarsi ai disastri naturali, alle crisi economiche e ai cambiamenti climatici.

La ISO 37101 pone l’accento sulle collettività in quanto trampolino verso lo sviluppo sostenibile della società nel suo insieme. Le comunità sono formate da diverse entità e da persone che vivono lavorano e interagiscono tra di loro. Inoltre il coinvolgimento delle parti interessate in un dialogo costruttivo per soluzioni più sostenibili è un elemento chiave dell’applicazione della norma.
Come tutte le norme sui sistemi di gestione, anche la nuova ISO 37101 è basata sul ciclo del miglioramento continuo “Plan-Do-Check-Act”. Ciò significa che gli utilizzatori devono regolarmente e periodicamente verificare i loro obiettivi e le loro strategie al fine di garantire che siano costantemente aggiornati.

mb

Fonte UNI

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Disponibili gratuitamente i fascicoli aggiornati delle norme CEI 0-16 e 0-21

CEI 0 16Il CEI ha recentemente pubblicato la Variante V2 alla Norma CEI 0-16Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica” e la nuova edizione della Norma CEI 0-21Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica

La Variante V2 alla Norma CEI 0-16 chiarisce, in particolare, la definizione di “sistema di accumulo” e precisa alcuni dettagli riguardanti rispettivamente la connessione all’impianto di terra delle cabine di utenza, i limiti di potenza per gli utenti attivi per l’applicazione delle prescrizioni della Norma CEI 0-21 e il funzionamento degli impianti misti di produzione e consumo a scambio di potenza. Vengono infine inseriti nel corpo della Norma l’Allegato URegolamento di esercizio per il funzionamento dell’impianto di produzione dell’energia elettrica di proprietà dell’utente attivo in parallelo con la rete MT del Gestore di rete di Distribuzione” e l’Allegato ZRegolazioni del sistema di protezione dei gruppi generatori".

Con la nuova edizione della Norma CEI 0-21, che sostituisce la precedente edizione e la relativa Variante V1, viene esteso il campo di applicazione agli utenti attivi caratterizzati da impianti di generazione con potenza nominale inferiore a 1 kW, allineando in tal modo la normativa italiana con quanto previsto dalla Norma europea CEI EN 50438. Oltre ad alcune modifiche rispettivamente al Sistema di Protezione di Interfaccia e ai Servizi di Rete che devono essere erogati dall’inverter, in particolare è stata aggiornata, analogamente a quanto introdotto con la Variante V2 alla Norma CEI 0-16, la definizione di sistemi di accumulo, coordinandola con quanto previsto dalle vigenti disposizioni regolatorie. Nell’allegato B bis sono state infine definite le modalità di prova per la verifica della rispondenza ai requisiti normativi dei medesimi sistemi di accumulo.  L'obbligatorietà dell'allegato B bis e delle prescrizioni derivanti dall'applicazione della Norma CEI EN 50438 richiamate nella presente nuova edizione della Norma CEI 0-21 sarà regolata da successivo provvedimento dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico.

I fascicoli di tali norme sono scaricabili gratuitamente dal sito CEI

Aggiornamenti CEI 0-16

Aggiornamenti CEI 0-21

mb

Fonte CEI

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Pubblicato il Dossier UNI sulle Professioni non regolamentate.

logo uniAd oltre cinque anni dell’istituzione della Commissione Tecnica UNI “Attività professionali non regolamentate” è possibile tracciare un sunto di quanto sin qui esperimentato e acquisito in questo nuovo ambito normativo, intrinsecamente inter-settoriale e portatore di specificità impattanti, certamente meritevoli di approfondimento.
Il dossier si pone dunque l’obiettivo di inquadrare le suddette attività in una logica “di sistema”, coerente con la volontà dell’UNI di affrontare la materia secondo un approccio strutturato e trasversale, capace cioè di comprendere le numerose variabili di contesto esterno, tipicamente di carattere legislativo e socio-economico, così come quelle interne, ossia inerenti il processo normativo e la sua efficace applicazione all’ambito specifico.
Per queste ragioni il dossier può considerarsi suddiviso in tre parti:

  • Parte introduttiva: costituita dai primi tre contributi, che riassumono le pietre angolari sulle quali è stato edificato l’approccio UNI allo sviluppo della normativa tecnica di settore e le relative peculiarità in termini di processo normativo e strumenti specifici sin qui sviluppati.
  • Parte istituzionale: riconducibile ai contributi provenienti da due major stakeholder delle attività in esame, ossia Ministero dello Sviluppo Economico e Accredia, che tracciano rispettivamente una sintesi delle esperienze maturate nel primo triennio di applicazione della Legge 04/2013 e nelle attività di certificazione e accreditamento pertinenti, non senza alcune stimolanti considerazioni prospettiche;
  • Parte applicativa: rappresentata dai tre articoli di approfondimento specifico riguardanti una norma di recente pubblicazione, la UNI 11618 sulla figura professionale del Controller, e due progetti ormai prossimi ad ultimare l’iter normativo, ossia quelli riguardanti l’Insegnante di Yoga e il Mediatore familiare.

La speranza è quella di fornire un “campione” il più possibile “rappresentativo” e “stratificato” di un sistema indubbiamente complesso, ma che continua a rappresentare una delle sfide più stimolanti e pervasive per l’intero sistema UNI.

mb

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Fonte: UNI

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Illuminazione con moduli LED. Nuova Guida tecnica CEI 34-156

ledPubblicata la nuova Guida tecnica CEI 34-156Guida per la protezione degli apparecchi di illuminazione con moduli LED dalle sovratensioni”.
La Guida ha lo scopo di informare il fabbricante di apparecchi di illuminazione in merito alle cause che tipicamente originano le sovratensioni e di definire alcune misure di protezione tali da preservare gli apparecchi di illuminazione dai possibili guasti. La Guida si riferisce in particolare agli apparecchi installati in impianti di illuminazione posti all'esterno, quali ad esempio quelli per illuminazione stradale e arredo urbano.
La rapida evoluzione delle sorgenti luminose basate su tecnologie LED e il costante miglioramento della loro efficienza luminosa ne ha comportato una massiccia applicazione all’interno degli apparecchi di illuminazione, modificandone i tratti distintivi, aprendo nuove frontiere nel design e creando nuovi scenari e percezioni luminose.
Rispetto a qualche anno fa, gli apparecchi di illuminazione con moduli LED dispongono di una sorgente luminosa di dimensioni contenute, di grande luminanza, costruita utilizzando tecnologie, strumenti ed attrezzature per l’assemblaggio propri del mondo dell’elettronica.
Le prerogative dimensionali, di funzionamento e di isolamento sono assolutamente diverse dalle sorgenti luminose “tradizionali” utilizzate finora.
Uno degli elementi critici per i moduli LED è la temperatura di funzionamento, poiché essa influenza sia la quantità di luce emessa (flusso luminoso) che le aspettative di vita. Tutti gli apparecchi con moduli LED sono pertanto progettati per mantenere la temperatura dei singoli LED al più basso valore possibile.
L’utilizzo delle nuove sorgenti LED negli apparecchi di illuminazione installati in impianti posti all’esternoha evidenziato un certo numero di guasti dovuti alle sollecitazioni indotte dall’ambiente stesso. Inoltre si è spesso osservato come le aspettative di vita, rilevate a fronte di attente prove di laboratorio in accordo alle Norme di sicurezza e di immunità, non sono state confermate nel reale utilizzo.

mb

Fonte CEI

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L'impatto del settore tessile e abbigliamento sull'economia e sulla società. Nuovo Dossier UNI

TESSILE ABBIl settore tessile e abbigliamento svolge un ruolo chiave nell'economia e per il benessere sociale in molte nazioni europee, si possono infatti contare 185 000 aziende del settore che impiegano quasi 2 milioni di persone e generano un fatturato di 166 miliardi di euro, rappresentando circa il 6% dell'occupazione nel settore manifatturiero totale in Europa.
Il settore è principalmente costituito da piccole o medie imprese, e le aziende con meno di 50 dipendenti rappresentano oltre il 90% della forza lavoro e producono quasi il 60% del valore aggiunto. I maggiori produttori del settore sono i cinque paesi più popolosi dell'UE: Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Spagna. Insieme, essi rappresentano circa tre quarti della produzione europea.
L'industria tessile europea è leader anche a livello globale, con esportazioni dell'UE verso il resto del mondo che rappresentano oltre il 30% del mercato mondiale, mentre il mercato tessile UE è uno dei più importanti in termini di dimensioni, qualità e design. Il settore tessile mantiene il ruolo di leader mondiale grazie alla sua specializzazione in manufatti di fascia alta, e alla sua flessibilità, nonché al continuo adeguamento della sua struttura al mercato, e allo sviluppo di prodotti che affrontano nuove esigenze (come i tessili tecnici).
Il settore sta infatti intraprendendo un cambiamento radicale per mantenere la propria competitività sviluppando prodotti con un maggiore valore aggiunto. L'industria tessile copre una vasta gamma di attività che comprende le lavorazioni per conferire ai tessuti le proprietà visive, fisiche, ed estetiche (come ad esempio il candeggio, la stampa, la tintura) richieste dai consumatori; le trasformazione delle fibre naturali (cotone, lino, lana, ecc.) o sintetiche (poliestere, poliammide, ecc.) in filati e tessuti da utilizzare in prodotti tra cui: vestiti, tappeti e altri rivestimenti del suolo in
materie tessili, tessuti per la casa (biancheria da letto, da tavola o da cucina), tende, tessuti tecnici o industriali.
L'impatto di tale settore nella vita quotidiana è pertanto più che rilevante. Il settore è stato oggetto di una serie di trasformazioni radicali negli ultimi decenni, a causa di una combinazione di cambiamenti tecnologici, l'evoluzione dei costi di produzione, l'emergere di importanti concorrenti internazionali.
A livello legislativo il settore risponde al Regolamento (UE) n 1007/2011 relativo alle denominazioni delle fibre, all'etichettatura e alla composizione fibrosa dei prodotti tessili. Il Regolamento allinea le leggi di tutti i paesi UE, tutela gli interessi dei consumatori, e riduce il rischio di frode. In base a quanto riportato nel Regolamento, i prodotti tessili devono essere etichettati o marcati ogni volta che vengano resi disponibili sul mercato. L'indicazione della composizione fibrosa di un prodotto è obbligatoria in tutte le fasi della lavorazione industriale e della distribuzione commerciale di tale prodotto.

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mb

Fonte UNI

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Antincendio. Sistemi per il controllo di fumo e calore

EvacuazioneSono  nella fase di inchiesta pubblica finale i progetti di norma U70001871 e U70001872, di competenza della Commissione Protezione attiva contro gli incendi, che vanno a sostituire le norme UNI 9494-1 e UNI 9494-2 del 2012.

U70001871 “Sistemi per il controllo di fumo e calore - Parte 1: Progettazione e installazione dei Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore (SENFC)” si applica ad ambienti da proteggere con una superficie minima di 600 m2 e un’altezza minima di 3 m (nel caso di edifici monopiano, ultimo piano di edifici multipiani, piano intermedio di edifici multipiani collegabile alla copertura). Il documento è relativo a SENFC realizzati con Evacuatori Naturali di Fumo e Calore (ENFC) installati su tetto; inoltre fornisce indicazioni e concetti per SENFC realizzati con ENFC installati su parete.

U70001872 “Sistemi per il controllo di fumo e calore - Parte 2: Progettazione e installazione dei Sistemi di Evacuazione Forzata di Fumo e Calore (SEFFC)” si applica ad ambienti da proteggere con una superficie minima di 600 m2 e un’altezza minima di 3 m. Il progetto contiene prospetti e procedure per il calcolo delle altezze libere da fumo al fine di rispettare i requisiti imposti dai diversi livelli di protezione.

In caso di incendio, i sistemi per il controllo di fumo e calore contribuiscono, in funzione delle loro caratteristiche, al raggiungimento di uno o più obiettivi primari che la prevenzione incendi si prefigge: limitare gli effetti e la propagazione dell’incendio, garantire la stabilità delle strutture portanti per un periodo di tempo, limitare gli effetti di un’esplosione, garantire la possibilità di evacuazione e di soccorso delle persone, garantire alle squadre di soccorso di operare in sicurezza, tutelare gli edifici pregevoli per arte e storia, garantire la continuità di esercizio per le opere strategiche, mitigare il danno ambientale e limitare la compromissione dell’ambiente.
Il controllo di fumo e calore può essere ottenuto con sistemi sia di tipo naturale (sfruttando le differenze di temperatura e, quindi, di densità dei fumi che si creano nell’ambiente) che di tipo forzato (utilizzando l’energia prodotta da ventilatori).
I Sistemi di Evacuazione di Fumo e Calore (SEFC) aiutano a:

  • mantenere le vie di esodo e gli accessi liberi da fumo
  • agevolare le operazioni di lotta contro l’incendio creando uno strato libero da fumo
  • ritardare e/o prevenire il “flash over” e quindi lo sviluppo generalizzato dell’incendio
  • limitare i danni agli impianti e alle merci
  • ridurre gli effetti termici sulle strutture
  • ridurre i danni provocati dai gas di combustione e dalle sostanze tossiche e/o corrosive originate dalla combustione.

L'inchiesta pubblica finale terminerà il 24 settembre 2016.

mb

Fonte UNI

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Nuova convenzione tra UNI e Consiglio Nazionale degli Ingegneri

logo CNI completo per sito dimensioni adattate per Primo piano 62e3cUna nuova convenzione per la consultazione online dei testi integrali dell’intera raccolta delle norme UNI (compresi i recepimenti EN e le adozioni ISO: circa 20.000 documenti in totale) è stata sottoscritta nei giorni scorsi tra il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e l’UNI.
In prossimità della scadenza del primo accordo (siglato giusto 2 anni fa), le due organizzazioni hanno infatti ritenuto matura un’evoluzione della sperimentazione, nella direzione della:

  • semplificazione del rapporto contrattuale (che sarà diretto tra singolo iscritto e UNI),
  • compressione del prezzo compatibilmente con le esigenze di bilancio dell’Ente (anche alla luce delle problematiche inerenti l’erogazione della contribuzione pubblica a sostegno delle attività di normazione).

E’ ora quindi possibile per i singoli ingegneri - regolarmente iscritti al proprio Ordine territoriale - sottoscrivere l’abbonamento alla sola consultazione online (24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana, da qualsiasi dispositivo collegato a internet) delle norme tecniche per il 2017 al prezzo speciale forfettario annuo di € 50,00 + IVA, ricevendo in omaggio l’accesso alla consultazione per tutta la parte residua del 2016.
Operativamente, gli Ordini territoriali devono formalmente aderire alla convenzione (dandone comunicazione al Consiglio Nazionale degli Ingegneri) per rendere accessibili ai propri iscritti le condizioni speciali di abbonamento, dopo di che il singolo professionista compilerà una semplice modulistica on-line per attivare la consultazione. Unica limitazione è che l’utilizzo sia personale o nell’interesse dell’organizzazione di cui è titolare, purché non impieghi più di 10 addetti e fatturi meno di 2milioni di euro/anno.
Questa ulteriore sperimentazione – in applicazione dei principi di apertura e accessibilità della normazione sanciti dal Regolamento UE 1025/2012 UE sulla normazione - mira alla più ampia diffusione della conoscenza e dell’uso delle norme UNI, per promuovere, sviluppare e potenziare le competenze degli ingegneri grazie all’auspicata massiccia adesione.

mb

Fonte UNI

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