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Prestazioni fotometriche ed energetiche dell’illuminazione stradale: in italiano le parti 4 e 5 della UNI EN 13201

ILLU STRADNell’ambito dell’illuminazione stradale, la norma europea UNI EN 13201-4 si occupa dei metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche, mentre la norma UNI EN 13201-5 è relativa agli indicatori delle prestazioni energetiche.
La norma UNI EN 13201-4 definisce e descrive le convenzioni e gli algoritmi che devono essere adottati per calcolare le prestazioni fotometriche di impianti di illuminazione stradale progettati in conformità alla UNI EN 13201-2. Nella nuova versione della norma è stato introdotto il calcolo dell’incertezza di misura e delle tolleranze nel progetto. Inoltre sono stati individuati gli scopi per cui vengono eseguite le misurazioni individuando specifici requisiti sulla strumentazione e sulle modalità di misura.
La norma UNI EN 13201-5, invece, definisce come calcolare gli indicatori delle prestazioni energetiche per gli impianti.
Le norme, disponibili sia in formato elettronico sia in formato cartaceo, sono di competenza delle Commissioni Tecniche “Luce e illuminazione” e “Costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture”

mb
Fonte UNI

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Efficienza energetica: pubblicate quattro nuove norme CEI

EFFIC ENERRecentemente  pubblicate dal Comitato Tecnico CEI 315 quattro nuove norme in materia di efficienza energetica.
La Norma CEI UNI EN 16325 (CEI 315-9) “Garanzie d’origine dell’energia – Garanzie d’origine dell’elettricità” specifica i requisiti per le garanzie d’origine dell’elettricità da tutte le fonti energetiche e ne stabilisce la terminologia e le definizioni, i requisiti per la registrazione, l’emanazione, il trasferimento e la cancellazione in linea con quanto indicato dalle direttive 2009/28/CE (Fonti rinnovabili – RED), 2012/27/CE (Efficienza energetica – EED) e 2009/72/CE (Mercato interno dell’elettricità – IEM). La norma definisce inoltre i metodi di misurazione e le procedure di audit. Il contenuto della norma può, con gli opportuni adattamenti, essere applicato per esempio al riscaldamento, al raffrescamento, o al gas (incluso il biogas).
La Norma CEI UNI EN 16247-5 (CEI 315-13) “Diagnosi energetiche – Parte 5: Competenze dell’auditor energetico” definisce i requisiti di competenza di un auditor energetico e può essere utilizzata per definire schemi nazionali di qualificazione della figura dell’auditor energetico, oppure dalle organizzazioni al fine di nominare un auditor energetico competente, o infine per assicurare, applicandola insieme alle altre Parti della serie EN 16247, un processo di diagnosi energetica di buona qualità. Tale norma stabilisce inoltre che tutte le competenze richieste possono far capo a un unico auditor energetico oppure ad un gruppo di auditor energetici.
La Norma CEI UNI EN ISO/IEC 13273-1 (CEI 315-14) “Efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili – Terminologia internazionale comune – Parte 1: Efficienza energetica” intende fornire supporto alle attività relative all’energia e all’efficienza energetica. I termini indicati sono stati selezionati in funzione della loro importanza e valenza trasversale. Tale norma si focalizza sui principi fondamentali e sui concetti della terminologia per l’efficienza energetica e la gestione dell’energia che sono di interesse per un elevato numero di Comitati Tecnici con lo scopo di migliorare la coerenza dei termini energetici.
La Norma CEI UNI EN ISO/IEC 13273-2 (CEI 315-15) “Efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili – Parte 2: fonti energetiche rinnovabili” intende fornire supporto alle attività relative all’energia e alle fonti energetiche rinnovabili. La norma tratta concetti che appartengono al campo generale dell’energia e, all’interno di questo, ai concetti trasversali nel settore delle fonti energetiche rinnovabili.
Le Norme CEI del CT 315 sono disponibili presso tutti i punti vendita CEI e CEI Webstore per l’acquisto online, sia in versione cartacea sia elettronica.  Le norme sono pubblicate in lingua inglese, eccetto la Norma CEI UNI EN 16247-5 (CEI 315-13) che presenta il testo bilingue (inglese-italiano).

mb

Fonte CEI

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Modelli di Organizzazione e Gestione (MOG) della salute e sicurezza

MOGIl D.Lgs 81/2008 e s.m.i. prevede l’asseverazione dell’adozione ed efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Tale facoltà è demandata agli Organismi Paritetici costituiti da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
L’attività di asseverazione si configura come una attività rilevante e complessa; le indicazioni contenute nella legge risultano eccessivamente sintetiche e non appropriate a indirizzare in termini omogenei e corretti una attestazione di conformità ed efficace attuazione di un modello organizzativo e gestionale aziendale su tutto il territorio nazionale.
Per tali ragioni, alcuni Organismi Paritetici hanno intrapreso l’attività di asseverazione seguendo criteri diversificati, troppo spesso non in linea con i principi di linearità, obiettività, indipendenza e terzietà.
Il progetto UNI 1601968, futuro rapporto tecnico nazionale, intende andare a definire i criteri, i comportamenti, le metodologie e le professionalità che stanno alla base di un’asseverazione qualificata al fine di rendere comparabili le asseverazioni rilasciate, dando credibilità a questo strumento previsto dal legislatore.
Dal titolo “Adozione ed efficace attuazione dei Modelli di Organizzazione e Gestione (MOG) della salute e sicurezza - Modalità di asseverazione da parte di Organismi Paritetici” fornisce metodi e strumenti per lo svolgimento delle attività di verifica dei MOG delle aziende ai fini del rilascio di attestati di asseverazione sulla efficace attuazione dei MOG stessi da parte degli Organismi Paritetici.
Il TR darebbe fiducia alle parti, aziende e lavoratori, al sistema pubblico e al mercato sulle verifiche, effettuate tramite gli Organismi Paritetici, in merito all’adozione ed efficace attuazione del modello organizzativo e gestionale da parte delle aziende; questa condizione risulta necessaria per il riconoscimento dell’ “efficacia esimente” dalla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche di cui al Decreto legislativo n. 231 del 8 giugno 2001 (art. 30, D.lgs 81/08).
Beneficio primario dell’asseverazione, se effettuata con metodi rigorosi, è quello di innescare un processo virtuoso che non può che portare, in ultima analisi, al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.
Il progetto, di competenza del GL 55 “Metodi e sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro” della Commisione Sicurezza, si trova in questi giorni in inchiesta pubblica preliminare. C’è tempo sino al 21 luglio per inviare commenti.

Fonte UNI

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Isolamento acustico degli edifici. Pubblicata la norma UNI EN ISO 16283-2

isolamento acuLa norma internazionale UNI EN ISO 16283-2 si inserisce nell’ambito delle norme che trattano le misure in opera dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio e si occupa in particolare dell’isolamento dal rumore di calpestio.
La norma descrive un metodo in opera per la misurazione dell'isolamento dai rumori di calpestio di solai utilizzando il generatore normalizzato di calpestio. Il metodo è applicabile sia a solai nudi sia a pavimentazioni con rivestimenti.
I risultati ottenuti possono essere utilizzati per confrontare le proprietà di isolamento acustico al calpestio di pavimentazioni e per confrontare l'isolamento acustico apparente di solai con requisiti ben definiti.
Il metodo di prova si applica ad ambienti da 10 m3 a 250 m3 nell’intervallo di frequenza da 50 Hz a 5000 Hz.
La norma, disponibile sia in formato elettronico che in formato cartaceo, sarà scontata del 15% ai soci effettivi.
La norma UNI EN ISO 16283-2 è contenuta nell’abbonamento all’UNI/CT 002 (ex OT U20) relativo alla commissione tecnica Acustica e vibrazioni.

mb

Fonte UNI

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Codice Appalti, pronte le linee guida sui contratti sottosoglia

linee guida anacPronte le linee guida dell’Anac sui contratti sottosoglia. Le istruzioni sulla gestione degli appalti pubblici di importo inferiore alle soglie comunitarie (5.225.000 euro per i lavori, 135.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle amministrazioni governative, 209.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle altre amministrazioni) attuative del nuovo Codice Appalti si aggiungono agli altri decreti che manderanno definitivamente in pensione il vecchio Regolamento del 2010.

Le linee guida sui contratti sottosoglia regolano nel dettaglio le procedure da seguire a seconda delle fasce di importo dei contratti, come previsto dall'articolo 36, comma 7 del Codice Appalti (D.lgs. 50/2016). Nei contratti di importo inferiore a 40mila euro, sarà possibile optare per l’affidamento diretto. Bisognerà però garantire la concorrenza confrontando almeno due preventivi e motivando adeguatamente la scelta.

Negli appalti di importo compreso tra 40mila e 150mila euro, si potrà usare la procedura negoziata invitando un numero minimo di cinque operatori. Tra i 150mila euro e un milione bisognerà consultarne almeno dieci. In entrambi i casi, l’appalto si articolerà in tre fasi:
- indagine di mercato affinchè le Amministrazioni si dotino di elenchi di fornitori, che andranno costituiti tramite avviso pubblico;
- confronto competitivo in cui sarà necessario effettuare la rotazione degli inviti;
- stipula del contratto.

L’Anac precisa che la procedura negoziata o l’affidamento diretto non sono la regola. Anche per gli appalti di importo ridotto si possono infatti scegliere le procedure ordinarie. Nei contratti di importo pari o superiore a 500 mila euro, poi, la scelta di avvalersi delle procedure semplificate va sempre motivata.

Il testo sarà ora inviato al Parlamento per il parere finale.

AdA

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Verifica di conformità ed adeguamento di sistemi di gestione qualità conformi alla ISO 9001:2015

chek list avia 9001L’A.I.V.A. SGSL, Associazione Italiana Valutatori e Asseveratori, ha progettato ed elaborato una Check List quale supporto all’adeguamento ed alla implementazione di sistemi di gestione qualità SGQ conformi alla nuova norma UNI ISO 9001:2015.

Questa Check List unitamente ad un flow chart di gestione consente di monitorare periodicamente lo stato di adeguamento del sistema, nel caso in cui l’organizzazione stia gestendo questo aspetto, o consente di controllare l'implementazione di un SGQ in riferimento alla nuova norma UNI ISO 9001:2015.

Le novità e le modifiche apportate dalla nuova norma UNI ISO 9001:2015 sono notevoli ed incidono in modo sostanziale sui sistemi di gestione aziendali già implementati. La eventuale sottovalutazione di aspetti normativi specifici, oltre a non rendere il sistema di gestione aderente alle previsioni della nuova norma UNI ISO 9001:2015, rischia di evidenziare maggiormente alcuni aspetti di errata gestione aziendale che possono andare oltre una semplice non conformità. Per questo motivo è necessario iniziare ad effettuare tutte le valutazioni di impatto legate al recepimento della nuova norma, onde evitare la gestione frettolosa di alcuni aspetti gestionali ed operativi.

In tale ambito, la Check List elaborata può essere uno strumento importante, utilizzato unitamente ad altri strumenti tecnici, anche per la corretta gestione dell'attività di audit nel periodo transitorio, in virtù di quanto previsto dalla Norma UNI ISO 19011:2012.

AdA

Scarica la Check List 9001:2015

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Piscine domestiche: pubblicate in italiano le 3 parti della norma UNI EN 16582

pisc domLa commissione tecnica Impianti ed attrezzi sportivi e ricreativi ha pubblicato in lingua italiana le norme UNI EN 16852-1, -2 e -3 che si occupano di requisiti per piscine domestiche e, in particolare, la parte 1 è relativa ai requisiti generali inclusi i metodi di sicurezza e di prova; la parte 2 specifica i requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine interrate ed, infine, la parte 3 si occupa dei requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine fuori terra.

  • La Parte 1 specifica i requisiti generali di sicurezza e di qualità e i metodi di prova per le piscine domestiche. Tali requisiti e metodi di prova sono applicabili alle strutture di piscine interrate, fuori terra o incassate, inclusa la loro installazione e i mezzi di accesso.
  • La Parte 2 definisce i requisiti specifici di sicurezza e di qualità e i metodi di prova per le piscine domestiche parzialmente o completamente interrate in aggiunta ai requisiti generali definiti nella UNI EN 16582-1 e deve essere letta congiuntamente ad essa.
  • La Parte 3 definisce i requisiti specifici di sicurezza e di qualità e i metodi di prova per le piscine domestiche fuori terra in aggiunta ai requisiti generali definiti nella UNI EN 16582-1 e deve essere letta congiuntamente ad essa.

Le norme UNI EN 16582-1, UNI EN 16582-2 e UNI EN 16582-3 sono contenute negli abbonamenti all’UNI/CT 020 (ex OT U61) e all’UNI/CT 020/GL 11 (ex GL U610011), relativi alla commissione tecnica Impianti ed attrezzi sportivi e ricreativi.

mb

Fonte UNI

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Cablaggio strutturato. Nuova Guida CEI 306-10

cablaggioPubblicata la nuova Guida CEI 306-10Sistemi di cablaggio strutturato. Guida alla realizzazione e alle Norme tecniche”.
Scopo della Guida è spiegare e permettere l’applicazione razionale e corretta dell’insieme delle norme tecniche sul cablaggio strutturato, sistema indispensabile tramite il quale le informazioni vengono distribuite all’interno di un’installazione.
Il sistema di cablaggio strutturato garantisce l’interconnessione fisica di sistemi eterogenei assicurando elevate velocità di trasmissione, modularità, espandibilità, sicurezza e comporta importanti vantaggi: semplicità di connessione di tutti gli utenti, facile variazione di configurazione e disposizione delle apparecchiature e dei sistemi, agevoli realizzazioni successive di ampliamenti del sistema di cablaggio.  
La Guida CEI 306-10 fa riferimento al sistema di cablaggio relativo ad un insieme di ambienti in singoli edifici o in più edifici localizzati in un insediamento privato, sia residenziali sia utilizzati per lo svolgimento di attività professionali (uffici, centri direzionali, banche, magazzini, ecc.) o edifici pubblici (scuole, uffici comunali, ecc.).
Tale Guida, applicabile a edifici nuovi o esistenti in ristrutturazione, si basa su norme che trattano sistemi di cablaggio con distanze massime di 10.000 metri, ma i principi contenuti possono essere applicati anche per insediamenti con maggiori distanze.
La Guida si propone dunque come un utile supporto in grado di fornire, in un unico documento di riferimento, l’adeguato supporto tecnico a tutte le parti interessate: progettista edile, committente, progettista del sistema di cablaggio, installatore, collaudatore e manutentore del sistema di cablaggio.

mb

Fonte CEI

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Certificazione dei Valutatori immobiliari, pubblicata la prassi UNI/PdR 19

unipdr19Pubblicata  la Prassi di Riferimento dal titolo "Raccomandazioni per la valutazione di conformità di parte terza accreditata ai requisiti definiti nella norma UNI 11558 'Valutatore immobiliare - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza'"
Il documento - frutto della collaborazione tra UNI, RPT (Rete Professioni Tecniche e ACCREDIA,  fornisce agli organismi di certificazione accreditati una serie di raccomandazioni relative al processo di valutazione di conformità svolto sulla base dei requisiti stabiliti dalla norma UNI 11558 "Valutatore immobiliare - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza".
La prassi di riferimento UNI/PdR 19:2016 vuole essere uno strumento per definire delle regole comuni di carattere applicativo in relazione alla certificazione rilasciata ai sensi della UNI 11558,norma in cui sono individuati i requisiti di conoscenza, abilità e competenza del valutatore immobiliare.
In particolare, la Prassi identifica gli elementi base per la trasparenza e l'uniformità dei processi di valutazione e di certificazione gestiti dagli organismi di certificazione accreditati in conformità alla UNI CEI EN ISO/IEC 17024 ed è strutturata in modo tale da rispettare la coerenza con la norma UNI 11558 di riferimento, evidenziando gli aspetti operativi tipici del processo di certificazione, dall’accesso alla certificazione, alle modalità di esecuzione delle procedure di esame, al mantenimento e rinnovo della certificazione.

mb

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Fonte UNI

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Indirizzi applicativi per l’implementazione della UNI ISO 26000: pubblicata la nuova UNI/PdR 18:2016

prassi 26000Pubblicata la Prassi di Riferimento UNI/PdR 18:2016 dal titolo “Responsabilità sociale delle organizzazioni – Indirizzi applicativi alla UNI ISO 26000
Il documento, frutto della collaborazione tra UNI e Fondazione Sodalitas, fornisce una serie di elementi a supporto dell'applicazione della UNI ISO 26000, con particolare attenzione agli aspetti della materialità (materiality), della responsabilità di rendere conto (accountability) e del coinvolgimento dei portatori di interesse (stakeholder engagement). In essa sono delineate delle soluzioni operative applicabili a diverse tipologie di organizzazioni e sono forniti alcuni esempi pratici relativi alle fasi di applicazione di una governance della responsabilità sociale.
La prassi di riferimento vuole essere uno strumento operativo e concreto che possa essere d’aiuto a tutte quelle organizzazioni che intendono trattare il tema della responsabilità sociale applicando i principi ed affrontando i temi fondamentali descritti nella UNI ISO 26000 “Guida alla responsabilità sociale”.
Pensato con l'idea di tracciare una sorta di mappa ideale, che conduca in modo modulare e progressivo ad un approccio maturo e consapevole alla responsabilità sociale, il documento inizia con il trattare il passaggio fondamentale del coinvolgimento dell'alta direzione, per affrontare successivamente al processo di analisi del contesto in cui opera l’organizzazione, tenendo conto della necessità di un approccio olistico, sistematico ed integrato alla responsabilità sociale.
Sono affrontati i temi del coinvolgimento delle diverse funzioni presenti nell'organizzazione, dell'analisi del rischio, della sensibilizzazione e formazione del personale, senza tralasciare l'importante momento relativo ad una puntuale riflessione sull'area di influenza e sulle ricadute dirette ed indirette delle attività svolte dall'organizzazione. Da questa riflessione si giunge quindi ad una approfondita analisi della cosiddetta materialità (materiality), affrontando l’importante nodo del coinvolgimento degli stakeholder e giungendo alla responsabilità di rendere conto e di comunicare gli impatti dell’organizzazione sulla società, sull’economia e sull’ambiente.
La UNI/PdR 18:2016 enfatizza in modo particolare il ruolo cruciale della governance, che rappresenta al contempo uno strumento guida, di indirizzo e un tema fondamentale della responsabilità sociale così come concepita nella UNI ISO 26000.

mb

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Fonte UNI

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