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Pubblicata la norma UNI EN 13659 sulle chiusure oscuranti

venezianePubblicata la  norma europea, UNI EN 13659:2015 “Chiusure oscuranti e tende alla veneziana esterne - Requisiti prestazionali compresa la sicurezza” che ritira e sostituisce la precedente edizione.
La  UNI EN 13659 specifica i requisiti prestazionali che le chiusure oscuranti e tende alla veneziana esterne devono soddisfare quando installate all’esterno di un edificio e altre costruzioni.  La norma tratta inoltre i pericoli significativi relativi a costruzione, trasporto, installazione, funzionamento e manutenzione. Essa è applicabile a tutte le chiusure oscuranti e alle tende alla veneziana esterne, qualunque sia il loro impiego e la natura dei materiali utilizzati, come definite dalla EN 12216: tenda alla veneziana esterna, persiana avvolgibile, persiana a battente, persiana alla veneziana, persiana a libro, persiana a soffietto o a pannello scorrevole, con o senza aggetto.
La norma UNI EN 13659 è contenuta negli abbonamenti all’UNI/CT 033 (ex OT U87) e all’UNI/CT 033/GL 12 (ex GL U870101), relativi alla commissione tecnica Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

Fonte UNI

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Letti a castello: UNI EN 747-1 e 747-2 pubblicate in lingua italiana

letti a castelloLa commissione tecnica Mobili ha pubblicato in lingua italiana le norme UNI EN 747-1:2015Mobili - Letti a castello e letti alti - Parte 1: Requisiti di sicurezza, resistenza e durata” e UNI EN 747-2:2015Mobili - Letti a castello e letti alti - Parte 2: Metodi di prova
La norma UNI EN 747-1 specifica i requisiti di sicurezza, resistenza e durata dei letti a castello e dei letti alti, per uso domestico e non domestico.
La norma UNI EN 747-2, invece, specifica i metodi di prova per valutare la sicurezza, la resistenza e la durata dei letti a castello e dei letti alti, per uso domestico e non domestico.
Per quanto riguarda la sicurezza dei letti, bordi e spigoli vivi devono essere arrotondati o smussati, non devono essere presenti tubi con estremità aperte, non deve essere possibile smontare il letto – o i suoi componenti – senza l'ausilio di un utensile. I requisiti si riferiscono alla base del letto, alle barriere di sicurezza (che devono essere continue con l'eccezione di una apertura per accedervi), alle scale o altro mezzo di accesso.
I requisiti dimensionali sono previsti per minimizzare il rischio di infortuni, in particolare dei bambini. I requisiti di resistenza e di durata – che rappresentano l'uso da parte di un occupante per letto – interessano il fissaggio, la deformazione e la resistenza della scala, il telaio e gli elementi di fissaggio, la stabilità.
Tutti i letti per i quali si dichiara la conformità alla UNI EN 747-1 (che sostituisce l'edizione pari numero del 2007 e la UNI EN 13453-1:2005) devono essere corredati di istruzioni per l'uso e marcati in modo chiaro e permanente.
La UNI EN 747-2 specifica i metodi di prova per valutare la sicurezza, la resistenza e la durata di questa tipologia di arredo. Essa descrive un insieme di prove che consistono nell'applicare, sulle diverse parti di letti a castello e di letti alti, carichi o forze che simulano l'utilizzo normale da parte di una persona adulta, trattando anche gli usi impropri che possono ragionevolmente prevedersi. Per queste prove vengono utilizzati coni di misurazione, dispositivi a massa d'urto, molle, tamponi di carico, materassi di prova, fermi. Il documento sostituisce la UNI EN 747-2 del 2007 e la UNI EN 13453-2:2005.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

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Imballaggi di PET: pubblicata la norma UNI 11127

PETLa commissione tecnica Agroalimentare ha pubblicato la norma UNI 11127:2015 in relazione ai requisiti degli imballaggi primari di PET destinati a contenere le bevande; la norma ritira e sostituisce la norma UNI 11127:2004.
La norma specifica i requisiti minimi degli imballaggi primari monouso di PET intesi come bottiglie ottenute con polimero vergine, con polimero riciclato (R-PET) o con miscela dei due.
Essa si applica alle acque minerali naturali, di sorgente e destinate al consumo umano, alle bevande addizionate e non di anidride carbonica, ai succhi e ai nettari di frutta, al latte ed alle bevande a base di latte. La norma non si applica agli imballaggi primari destinati a contenere bevande alcoliche e bevande imbottigliate a caldo.
La norma, disponibile sia in formato elettronico che in formato cartaceo, sarà scontata del 15% ai soci effettivi.
La norma UNI 11127:2015 è contenuta nell’abbonamento all’UNI/CT 003 (ex OT U59) e all’UNI/CT 003/SC 52 (ex SC U5952), relativi alla commissione tecnica Agroalimentare.
Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

Fonte UNI

 

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Carrelli elevatori fuoristrada, nuova UNI EN 1459-3:2015

carrello personePubblicata la UNI EN 1459-3:2015 sui requisiti di sicurezza e verifica dei carrelli elevatori fuoristrada ed in particolare, l’interfaccia tra il carrello elevatore telescopico e la piattaforma di lavoro.

La norma, entrata in vigore l'8 ottobre 2015, specifica i requisiti di sicurezza per l'interfaccia tra la piattaforma di lavoro e il carrello elevatore quando è progettato per il sollevamento di persone (coperto da prEN 1459-1:2014, FprEN 1459-2:2015 o EN 1459:1998+A3:2012).

Tratta i pericoli significativi, gli eventi e le situazioni di pericolo pertinenti all'interfaccia quando viene utilizzata come previsto e in condizioni di uso improprio che sono ragionevolmente prevedibili dal fabbricante del carrello. I pericoli significativi coperti dalla presente norma sono elencati nell'appendice A ad eccezione dei pericoli che possono accadere:
a) quando si utilizzano piattaforme di lavoro sospese che possono oscillare liberamente;
b) quando si utilizzano piattaforme di lavoro non integrate, o altre attrezzature non destinate al sollevamento di persone;
c) quando si opera in ambienti con atmosfere potenzialmente esplosive;

La norma non fornisce requisiti per il carrello completo attrezzato con una piattaforma di lavoro e non tratta rischi di parti del carrello al di fuori dell'interfaccia con la piattaforma di lavoro.

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fonte UNI

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Sicurezza dei giocattoli elettrici pubblicata la norma CEI EN 62115/A12

toysLa presente Variante è una revisione tecnica della Norma CEI EN 62115:2006-06 incluse le sue Varianti, relativa alla sicurezza dei giocattoli elettrici.

Le principali modifiche introdotte riguardano:

  • Art. 1 "Campo di applicazione": dalla lista degli articoli non considerati giocattoli vengono cancellati gli equipaggiamenti di protezione personale, compresi gli occhialini da nuoto, gli occhiali da sole ed altri dispositivi di protezione oculare inclusi i caschi per biciclette e gli skateboard;
  • Art. 7 "Marcatura ed istruzioni": sostituzione relativa alla marcatura ed istruzioni da riportarsi sugli imballi;
  • Art. 9 "Riscaldamento e funzionamento anormale": modifiche relative alle condizioni di guasto per i circuiti a bassa potenza;
  • Art. 14 "Costruzione": Modifiche relative ai connettori;
  • Art. 20 "Radiazioni, tossicità e pericoli analoghi": Aggiunta dell'Allegato ZC (Normativo) relativo alle verifiche dei campi elettromagnetici;
  • Allegato ZZA (Informativo) "Requisiti essenziali delle Direttive Comunitarie soddisfatti dalla presente Norma": Sostituzione della tabella ZZA.1 relativa alla comparazione tra gli articoli e paragrafi della Norma e la presunzione di conformità ai requisiti particolari del paragrafo IV all'Allegato II della Direttiva 2009/48/EC;
  • Allegato ZZB (Informativo) "Fondamenti e motivazioni della presente Norma europea": vengono introdotte modifiche relative ai criteri per le prove ridotte, alla resistenza all'umidità, ai giocattoli con circuiti elettronici di protezione nonché l'aggiunta di un nuovo paragrafo relativo ai giocattoli che generano campi elettromagnetici.

Il documento è pubblicato dal CEI in una prima fase nella sola lingua inglese, per consentirne l'immediato utilizzo da parte degli utenti interessati, nel rispetto della data di pubblicazione fissata dagli Enti Normatori internazionali.
Successivamente il CEI pubblicherà, in un nuovo fascicolo, la stessa Variante in versione italiano-inglese; tale nuova versione avrà la stessa validità della presente.
La presente Variante recepisce il testo originale inglese della Pubblicazione IEC.
Gli acquirenti della presente Norma riceveranno gratuitamente la versione bilingue in formato PDF.

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Fonte CEI

 

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Indumenti di protezione da fiamma: pubblicata la UNI EN ISO 11612:2015

indumenti calore fiammaUNI annuncia la pubblicazione della UNI EN ISO 11612:2015 "Indumenti di protezione - Indumenti per la protezione contro il calore e la fiamma - Requisiti prestazionali minimi".
La norma recepisce la norma internazionale EN ISO 11612:2015 e sostituisce la vecchia UNI EN ISO 11612 del 2009.

Entrata in vigore il 1 ottobre 2015, la norma specifica i requisiti prestazionali per capi di abbigliamento costruiti con materiali flessibili che sono progettati per proteggere il corpo del portatore, ad eccezione delle mani, dal calore e/o dalla fiamma.

Spiega UNI che per la protezione della testa e dei piedi, gli unici articoli di abbigliamento di protezione che rientrano nello scopo e campo di applicazione della norma sono le ghette, i cappucci ed i copristivali. Per quanto concerne i cappucci, non sono forniti requisiti per le visiere e l'equipaggiamento per la respirazione.

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Pozzi per acqua: pubblicata la norma UNI 11590

pozzoLa commissione tecnica CTI – Comitato Termotecnico Italiano, ha pubblicato la norma UNI 11590 finalizzata a definire i requisiti di progettazione di pozzi destinati all’uso permanente o temporaneo di acque sotterranee.
Questa norma è un utile strumento destinato:

  • al progettista che, insieme con i parametri tecnici, economici ed altre valutazioni di ordine amministrativo, se ne serve per verificare la fattibilità del progetto e per dimensionarlo;
  • alle imprese che realizzano le opere con lavori di perforazione, di posa di materiali e manufatti nel sottosuolo, di manutenzione delle opere stesse, nonché alle imprese che installano, allestiscono, mantengono e gestiscono gli impianti per il sollevamento delle acque sotterranee;
  • ai gestori di risorse idriche destinate all’uso potabile o in genere all’uso pubblico (per esempio consorzi irrigui o altri consorzi di scopo per distribuzione acque ad uso industriale, antincendio, scambio termico, ecc.);
  • agli Enti preposti alle autorizzazioni amministrative e alla vigilanza.

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mb
Fonte UNI

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"Quale futuro per l'Ambiente?" Nuovo Dossier dell'UNI

copertina ott2015Le tematiche ambientali sono sempre più frequentemente poste dal legislatore europeo all'attenzione dell'industria e dei consumatori e il concetto di sostenibilità ambientale è ormai largamente diffuso in tutti i settori merceologici e dei servizi. Nell’interesse dello sviluppo sostenibile, si incoraggia infatti la progressiva diminuzione dell’impatto ambientale complessivo di prodotti e servizi connessi con l'impiego delle fonti energetiche tradizionali e con la produzione di rifiuti.
Ad oggi ci troviamo a metà strada tra le prime politiche ambientali, che risalgono ai primi anni settanta, e l'obiettivo per il 2050 (Vision 2050) di "vivere bene nel rispetto dei limiti ecologici del nostro pianeta".
Guardando indietro agli ultimi 40 anni, non si può non riconoscere che l'attuazione delle politiche ambientali europee ha portato vantaggi sostanziali per il funzionamento degli ecosistemi e per la salute dei cittadini. Le politiche ambientali hanno infatti creato opportunità economiche che hanno fatto crescere il settore dell'industria ambientale di oltre il 50% tra il 2000 e il 2011: le emissioni di specifici inquinanti in aria, acqua e suolo sono state ridotte significativamente, l'uso dei carburanti fossili è diminuito, si generano meno rifiuti e i tassi di riciclo sono migliorati in quasi tutti i paesi. Questi miglioramenti sono dovuti per lo più all'ampio corpus legislativo istituito in Europa, che ha contribuito all'innovazione verso un'economia verde sostenibile e ad investimenti in beni e servizi ambientali, creando persino nuovi posti di lavoro. Tuttavia, nonostante i miglioramenti ambientali degli ultimi decenni, le sfide che l'Europa deve affrontare sono ancora oggi considerevoli. La riduzione dell'inquinamento ha migliorato significativamente la qualità dell'aria e delle acque ma la perdita delle funzioni del suolo, il degrado del territorio e i cambiamenti climatici continuano a destare preoccupazione.
Sembrerebbe che le innovazioni che riducono la pressione ambientale in un settore possano causare reazioni che l’aumentano in un altro, causando il cosiddetto effetto rimbalzo, il quale suggerisce la necessità di guardare oltre i miglioramenti di settore e affrontare invece in modo integrato i sistemi di produzione e consumo.
Occorrono pertanto nuovi approcci di governante che vadano oltre i confini nazionali e coinvolgano pienamente le imprese e la società intera. Molti paesi hanno adottato politiche incentrate sulla cosiddetta Green Economy, vista dall'Europa come un approccio strategico alle sfide sistemiche del degrado ambientale, dello sfruttamento delle risorse naturali, ecc. L'approccio dell'economia verde va infatti oltre l'economia circolare, ampliando l'interesse al di là dei rifiuti e delle materie prime fino a considerare il modo in cui bisognerebbe gestire l'uso delle risorse idriche, del suolo e della biodiversità, coerentemente con gli obiettivi di resilienza degli ecosistemi e di benessere umano.
In questo scenario articolato, le norme tecniche  possono certamente contribuire a raggiungere, passo dopo passo, gli obiettivi di miglioramento ambientale previsti dall'Europa, in quanto hanno la potenzialità di influenzare la progettazione di prodotti e processi, ad esempio definendo livelli accettabili di utilizzo dell'energia, procedure di gestione e riciclo dei rifiuti, dei pneumatici a fine vita, di altre misure di protezione ambientale, oltre a una migliore qualità dell'aria e a una più efficiente gestione ambientale delle organizzazioni.

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Norma CEI 64-8. Pubblicata una importante Variante

IMP V2Disponibile la nuova Variante 2 alla Norma base CEI 64-8Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”.
Questa importante Variante alla Norma CEI 64-8 contiene la nuova Sezione 557 interamente dedicata ai circuiti ausiliari e la nuova Sezione 710 sulla sicurezza dei locali medici, oltre ad altre rilevanti modifiche ad articoli già esistenti e al recepimento della Sezione 718 “Communal facilities” della Norma CENELEC HD 670367-718.
La nuova Sezione 557 “Circuiti ausiliari” si applica a tutti i circuiti ausiliari, ad eccezione di quelli trattati dalle norme di prodotto e per installazioni specifiche. Il contenuto della sezione presenta indicazioni su termini e definizioni specifiche, prescrizioni per i circuiti ausiliari, caratteristiche dei cavi e dei conduttori, prescrizioni per i circuiti ausiliari utilizzati per le misure, considerazioni sul funzionamento e sulla sicurezza funzionale e sulla compatibilità elettromagnetica.
I numerosi aggiornamenti apportati alla Sezione 710 “Locali medici” riguardano prescrizioni di sicurezza impiantistica per la tutela dei pazienti sottoposti a trattamenti con apparecchi elettromedicali. L’uso di apparecchi elettromedicali su pazienti che si trovino sottoposti a cure intensive richiede infatti un’elevata affidabilità non solo degli apparecchi ma anche degli impianti elettrici di ospedali, cliniche private, studi medici e dentistici, locali ad uso estetico e locali dedicati ad uso medico nei luoghi di lavoro.
La Variante 2 alla Norma CEI 64-8 include, inoltre, aggiornamenti agli Articoli:

  • 512.1.5Compatibilità” riguardante i componenti elettrici che devono essere scelti in modo da non causare effetti nocivi sugli altri componenti elettrici e sulla rete di alimentazione;
  • 701.55Apparecchi utilizzatori”, nel quale viene chiarito quali sono gli apparecchi utilizzatori che possono essere installati.

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Fonte CEI

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Vocabolario dei sistemi di gestione per la qualità: UNI EN ISO 9000:2015

logo uniPubblicata in lingua inglese la norma UNI EN ISO 9000:2015 che ritira e sostituisce la UNI EN ISO 9000:2005: a breve la norma sarà disponibile anche il lingua italiana.
La norma internazionale UNI EN ISO 9000 descrive i concetti fondamentali e i principi della gestione per la qualità che sono universalmente applicabili a:

  • organizzazioni che cercano il successo durevole mediante l’attuazione di un sistema di gestione per la qualità;
  • clienti che cercano fiducia nella capacità di un’organizzazione di fornire con regolarità prodotti e servizi conformi ai loro requisiti;
  • organizzazioni che cercano fiducia nella loro catena di fornitura affinché i requisiti dei prodotti e servizi siano soddisfatti;
  • organizzazioni e parti interessate che cercano di migliorare la comunicazione mediante una comune comprensione del vocabolario utilizzato nella gestione per la qualità;
  • organizzazioni che eseguono valutazioni della conformità a fronte dei requisiti della ISO 9001;
  • coloro che forniscono formazione, valutazione e consigli circa la gestione per la qualità;
  • coloro che predispongono le relative norme.

La norma specifica i termini e le definizioni che si applicano a tutte le norme di gestione per la qualità e di sistemi di gestione per la qualità elaborati dall’ISO/TC 176.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

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Fonte UNI

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