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Cementi resistenti ai solfati. Pubblicata la UNI 9156

cemPubblicata la  nuova edizione della norma UNI 9156  che tratta della classificazione e composizione dei cementi resistenti ai solfati; essa classifica e definisce i requisiti dei cementi resistenti all'azione aggressiva (espansiva) dei solfati contenuti nelle acque e nei terreni. La norma ritira e sostituisce la vecchia edizione  del 1997.
La norma è stata oggetto di revisione per quanto riguarda i seguenti aspetti:

  • Specificazione più dettagliata dei requisiti dei cementi resistenti all’acqua di mare;
  • Appendice A informativa allo scopo di evidenziare la corrispondenza tra la UNI-EN 197-1  e la  norma,
  • Aggiornamento dei riferimenti bibliografici

Il mantenimento in vigore della presente norma insieme con  la norma europea EN 197-1 in deroga all’obbligo del ritiro delle norme nazionali in conflitto con le norme europee armonizzate vigenti, trova giustificazione in quanto, essendo risultato impossibile includere nella EN 197-1 tutti i cementi considerati resistenti ai solfati dalle norme nazionali armonizzando tipi e requisiti, il CEN/TC 51 ha seguito la via dell’armonizzazione limitata ad alcune tipologie di cementi, fornendo attraverso l’appendice A informativa la lista dei cementi conformi alla EN 197-1 e qualificati come resistenti ai solfati dalle specifiche norme nazionali.
La norma, disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo, è di competenza della  Commissione Tecnica "Cemento, malte, calcestruzzi e cemento armato"

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

Fonte UNI

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Agroalimentare. Allo studio una norma UNI sul latte fermentato.

latte fermentatoÈ entrato nella fase dell’inchiesta pubblica finale il progetto dal titolo “Latte fermentato e latte fermentato con aggiunta di altri ingredienti alimentari - Definizione, composizione e caratteristiche"
Il latte fermentato è: "il Prodotto ottenuto per coagulazione acida o acido-alcoolica del latte, senza successiva sottrazione del siero, per azione esclusiva del processo di fermentazione dovuto a microrganismi specifici in miscela o in associazione. La caratteristica essenziale del latte fermentato è costituta dalla presenza, fino all'atto del consumo, dei suddetti microrganismi vivi e vitali…”.
Questa la definizione del latte fermentato riportata nel progetto di norma U59099690 di interesse della Commissione tecnica Agroalimentare; il documento definisce la loro composizione e le caratteristiche al momento del consumo.
Il latte fermentato può essere ottenuto per cofermentazione di microorganismi di generi e specie diversi oppure per miscelazione di latti fermentati diversi. La sottrazione del siero dopo fermentazione è consentita unicamente nel caso di prodotti tradizionali quali per esempio, lo yogurt di tipo greco denominato yogurt sgocciolato o yogurt colato.
Sino al 18 febbraio 2016 è possibile inviare i propri commenti attraverso la pagina web dedicata.
Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

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Serrande tagliafuoco: pubblicata la nuova edizione della UNI EN 1366-2

serrandeLa norma europea UNI EN 1366-2:2015Prove di resistenza al fuoco per impianti di fornitura servizi - Parte 2: Serrande tagliafuoco”, pubblicata dalla Commissione Tecnica Comportamento all’incendio, si inserisce nella serie UNI EN 1366 che tratta di prove di resistenza al fuoco per impianti di fornitura servizi e ritira e sostituisce la norma edizione 2001.
Essa specifica un metodo per determinare la resistenza al fuoco delle serrande installate in elementi compartimentanti, secondo quanto indicato nella UNI EN 1363-1.
Lo scopo della prova è la valutazione della capacità di una serranda tagliafuoco di impedire il propagarsi di fuoco e fumo da un compartimento antincendio a un altro attraverso il sistema di condotte d’aria che può attraversare pareti e pavimenti tagliafuoco.
La serranda tagliafuoco è fissata all’elemento di compartimentazione in modo rappresentativo dell’utilizzo pratico. Le prove sono realizzate partendo con la serranda tagliafuoco in posizione aperta in modo di esporre il sensore di temperatura della serranda direttamente alle condizioni del forno. Durante la prova, le misurazioni di temperatura e di tenuta sono eseguite in diverse parti della costruzione di prova.

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Indirizzi applicativi alla UNI ISO 26000. Al via la consultazione pubblica sulla prassi di riferimento

ISO 26000Il Tavolo di lavoro UNI ha approvato l’avvio della consultazione pubblica del progetto di prassi di riferimento dal titolo "Responsabilità sociale delle organizzazioni - Indirizzi applicativi alla UNI ISO 26000"
Il documento, frutto della collaborazione tra UNI e Fondazione Sodalitas, fornisce una serie di elementi a supporto dell'applicazione della UNI ISO 26000, con particolare attenzione agli aspetti della materiality, della responsabilità di rendere conto (accountability) e del coinvolgimento dei portatori di interesse (stakeholder engagement).
L’attività di elaborazione della prassi di riferimento, coordinata da UNI, ha visto il contributo degli esperti di Fondazione Sodalitas e del sistema UNI. Il progetto è ora sottoposto alla fase di consultazione pubblica, con scadenza il prossimo 30 gennaio, al fine di raccogliere osservazioni da parte del mercato.
La prassi di riferimento si prefigge di fornire una serie di indicazioni operative destinate a quelle organizzazioni che intendono affrontare il tema della responsabilità sociale applicando i principi ed affrontando i temi fondamentali descritti nella UNI ISO 26000.
Il documento, che è pensato con l'idea di tracciare una sorta di percorso che conduca in modo modulare e progressivo a un approccio maturo e consapevole alla responsabilità sociale, si focalizza in modo particolare sull'evidenziazione del ruolo cruciale della governance, che si presenta al tempo stesso quale strumento guida, di indirizzo e quale tema fondamentale della responsabilità sociale, così come sottolineato nella UNI ISO 26000.
A completamento della UNI/PdR, sono state elaborate una serie di appendici al fine di permettere alle organizzazioni che la adottano di approfondire alcune tematiche specifiche della responsabilità sociale; avere a disposizione una check list di autovalutazione/valutazione per l’implementazione della UNI ISO 26000; avere a disposizione un esempio di questionario per l’analisi di materialità.

Scarica il progetto "Responsabilità sociale delle organizzazioni - Indirizzi applicativi alla UNI ISO 26000"

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Valutazione del consumo di energia di apparecchi a gas

gas consumoPubblicata a cura del CIG – Comitato Italiano Gas la norma europea UNI EN 13203-2:2015 “Apparecchi a gas domestici per la produzione di acqua calda - Parte 2: Valutazione del consumo di energia”
La norma si applica sia agli apparecchi istantanei e di accumulo sia agli scalda acqua e caldaie combinate aventi:

  • una portata nominale non maggiore di 70 kW, e
  • una capacità di accumulo (se esistente) non maggiore di 500 l.

Nel caso delle caldaie combinate, con o senza accumulo, la produzione di acqua calda è integrata o accoppiata, essendo commercializzato il tutto come singola unità.
La norma definisce un metodo per valutare le prestazioni energetiche degli apparecchi.

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Cadute dall’alto, nuova norma UNI sui dispositivi di protezione individuale

lavori in quotaLa sicurezza nei cantieri si arricchisce della norma Uni 11158:2015 sui dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto.

Pubblicata lo scorso 12 novembre, la nuova norma estende il campo di applicazione rispetto alla versione precedente del 2005. “Il suo scopo principale – spiega Luca Rossi, del dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’Inail, che insieme a Luigi Cortis ne ha seguito l’iter – è quello di consentire la selezione e l’uso dei sistemi di trattenuta, posizionamento sul lavoro e arresto caduta”.

“La vecchia Uni 11158:2005 – precisa Rossi – riguardava l’individuazione e l’uso dei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto e non si applicava ai sistemi per il posizionamento sul lavoro e/o la trattenuta, il cui utilizzo è invece previsto nella nuova versione. È stato introdotto, infatti, un capitolo relativo ai requisiti, mentre gli altri sono stati riorganizzati”.

La nuova norma è stata strutturata per interagire facilmente con la Uni 11560 (“Sistemi di ancoraggio permanenti in copertura – Guida per l’individuazione, la configurazione, l’installazione, l’uso e la manutenzione”), pubblicata nel novembre 2014. Le due norme, infatti, saranno utilizzate molto spesso contemporaneamente ed è fondamentale che parlino la stessa lingua. Di qui la loro struttura simile e le definizioni comuni, con l’obiettivo di rendere più comprensibili i contenuti.

AdA

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Tecniche di analisi: pubblicata in italiano la UNI EN ISO 12966-4. Metodo gascromatografico

gascromaLa norma UNI EN ISO 12966-4 tratta nello specifico di gascromatografia di esteri metilici di acidi grassi e ritira e sostituisce la norma UNI EN ISO 15304:2002.
La norma specifica un metodo per la determinazione mediante gascromatografica capillare (GLC) di esteri metilici di acidi grassi derivati da transesterificazione o esterificazione da grassi, oli e acidi grassi. Il metodo si applica a grassi greggi, raffinati, parzialmente idrogenati o totalmente idrogenati, oli e acidi grassi derivati da fonti di origine animale e vegetale.
Il presente modulo non è idoneo per l’analisi di grassi e oli lattiero-caseari di origine animale o di prodotti integrati con acido linoleico coniugato (CLA). Il latte e i prodotti del latte (o il grasso ottenuto dal latte e dai prodotti del latte) sono esclusi dallo scopo della norma.
La norma UNI EN ISO 12966-4 è di competenza della Commissione Tecnica Agroalimentare.

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Antincendio: pubblicata in italiano la UNI EN 54-29

rilev antincÈ ora disponibile anche in italiano  la UNI EN 54-29:2015 “Sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio - Parte 29: Rivelatori combinati - Rivelatori puntiformi utilizzanti la combinazione di sensori per fumo e calore”
La norma  specifica i requisiti, i metodi di prova e criteri di prestazione per i rivelatori puntiformi antincendio da utilizzare in sistemi di rivelazione di incendio negli edifici, che incorporano in un unico involucro almeno un sensore ottico o per fumo ionizzato e almeno un sensore di calore. Le prestazioni complessive della rivelazione di incendio sono determinate dalla combinazione dei fenomeni rivelati.
La norma fornisce, inoltre, la valutazione e la verifica della prestazione del rivelatore puntiforme utilizzante la combinazione di sensori per fumo e calore.
La  UNI EN 54-29, disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo è contenuta negli abbonamenti all’UNI/CT 034 (ex OT U70) e all’UNI/CT 034/GL 04 (ex GL U700004), relativi alla commissione tecnica Protezione attiva contro gli incendi.

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Compatibilità elettromagnetica delle apparecchiature multimediali

compatibilita emPubblicata la Norma CEI EN 55032 che si applica alle apparecchiature multimediali (MME: MultiMedia Equipment) con una tensione di alimentazione nominale c.c. o c.a. (valore efficace) non superiore a 600 V.
La Norma fissa sia i requisiti di protezione che danno un adeguato livello di protezione dello spettro radio, consentendo ai servizi radio di funzionare come previsto nella gamma di frequenza da 9 kHz a 400 GHz, sia le modalità e le procedure di misura necessarie a garantire la riproducibilità delle misure stesse e la ripetibilità dei risultati.
Le prescrizioni in materia di emissione radiata non si applicano né alle trasmissioni intenzionali da parte di trasmettitori, come definiti da ITU, né alle emissioni spurie dovute a tali trasmissioni intenzionali.
In questa Norma non si danno prescrizioni su come eseguire prove in-situ, perché questo genere di prove sono al di fuori dello scopo di questa pubblicazione.
La presente Norma sostituisce la Norma CEI EN 55032:2013-06 che rimane applicabile fino al 05-05-2018.
La Norma recepisce il testo originale inglese della Pubblicazione IEC.

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Fonte CEI

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Modifiche ad ascensori installati in conformità alla direttiva 95/16/CE e alla UNI EN 81

ascensoreA breve saranno pubblicate due nuove norme UNI  sugli adeguamenti degli ascensori elettrici. Hanno raggiunto, infatti, la fase dell’inchiesta pubblica finale. due progetti di norma di interesse della Commissione Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari:
Si tratta del progetto U85000513Modifiche ad ascensori elettrici installati in conformità alla Direttiva 95/16/CE e alla UNI EN 81-1” e del progetto U85000514Modifiche ad ascensori idraulici installati in conformità alla Direttiva 95/16/CE e alla UNI 81-2” che contengono i criteri di buona tecnica per la modifica o la sostituzione di parti di ascensori elettrici a frizione e idraulici rispondenti alla direttiva.
I due progetti specificano i requisiti per la modifica degli ascensori progettati e installati in conformità alle norme UNI EN 81-1 e UNI EN 81-2 ed eventualmente ad altre norme armonizzate per la stessa direttiva (sono esclusi gli ascensori muniti di attestato di esame CE del tipo di ascensore, secondo l'Allegato V della Direttiva 95/16/CE).
Entrambi i progetti trattano le modifiche che più frequentemente sono effettuate sugli ascensori. Soluzioni diverse da quelle indicate nel testo non danno presunzione di conformità alla norma.
Sino al 2 febbraio 2016, data di fine inchiesta, è possibile scaricare online i documenti e inviare i propri commenti

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Fonte UNI

 

 

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