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Diagnosi energetiche. Pubblicata la UNI CEI EN 16247-5

Diagnosi energPubblicata la UNI CEI EN 16247-5 “Diagnosi energetiche. Parte 5: Competenze dell’auditor energetico” che riguarda le competenze dell’auditor energetico: essa può essere utilizzata per definire schemi nazionali di qualificazione della figura dell’auditor energetico, per permettere alle imprese di nominare un auditor energetico competente, per assicurare - applicandola insieme alle altre parti della serie - un processo di diagnosi energetica di buona qualità.
Si tratta dell’ultima parte della serie EN 16247, che comprende anche la UNI CEI EN 16247-1, che definisce i requisiti generali comuni a tutte le diagnosi energetiche. I requisiti per specifiche diagnosi energetiche relative a edifici, processi industriali e trasporti sono definiti dalle UNI CEI EN 16247-2, UNI CEI EN 16247-3 e UNI CEI EN 16247-4.
La figura dell’auditor energetico definito dalla UNI CEI EN 16247-5, completa, accanto alle ESCO (UNI CEI 11352) e agli EGE (UNI CEI 11339), il gruppo di soggetti chiamati dal decreto citato a svolgere il servizio di diagnosi energetica per i soggetti obbligati a partire dal luglio 2016. A questi si aggiunge ISPRA per le aziende registrate EMAS.
È importante infine chiarire che questa nuova figura non deve essere confusa con quella di “auditor” di sistema attiva nel mondo dei sistemi di gestione dell’energia, della qualità o dell’ambiente e che ha un ruolo completamente diverso. Per quanto riguarda il prossimo futuro, il CTI si è già attivato per formulare una prima proposta di schema di qualificazione da sottoporre ad Accredia nell’ambito delle attività specifiche previste dall’art. 12 del decreto 102.
Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

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Materiali da costruzione. Edizione aggiornata per l'UNI 10351

MAT EDILIZIALa commissione tecnica CTI - Comitato Termotecnico Italiano ha pubblicato la norma UNI 10351:2015Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà termoigrometriche - Procedura per la scelta dei valori di progetto”; la norma ritira e sostituisce la precedente edizione del 1994
Il documento fornisce il metodo per il reperimento dei valori di riferimento per conduttività termica, resistenza al passaggio del vapore e calore specifico dei materiali da costruzione in base all’epoca di installazione. Esso integra quanto non presente nella UNI EN ISO 10456:2008 con particolare riferimento ai materiali isolanti per l’edilizia a seconda se siano o meno dotati di marcatura CE.
Nella norma del 1994 i valori delle caratteristiche termoigrometriche dei materiali, frutto di un lavoro complesso e approfondito, non rispecchiavano più i prodotti attuali, anche della stessa tipologia, presenti oggi sul mercato. Parallelamente, nel 2008 è stata pubblicata la UNI EN ISO 10456 (che si affianca e in parte si sovrappone alla UNI 10351:1994), che specifica i metodi per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto per materiali e prodotti per l'edilizia termicamente omogenei, oltre a contenere valori tabulati di alcune caratteristiche termoigrometriche dei materiali da costruzione.
L’esistenza di entrambe le norme come riferimento per i valori di conduttività termica, di calore specifico e resistenza al passaggio del vapore dei materiali impiegati nell’edilizia ha determinato la necessità di chiarire gli ambiti di applicazione.

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La normazione dei combustibili per autotrazione. Nuovo dossier dall'UNI

COMBUSTIBILIDisponibile il nuovo Dossier dell'UNI sui Combustibili per autotrazione.
I prodotti petroliferi, e più nello specifico i combustibili autotrazione, sono senza dubbio un ottimo “case study” per descrivere la nascita e l’evoluzione dell’attività di normazione tecnica in ambito nazionale,europeo ed internazionale. In generale è possibile differenziare l’attività normativa sui prodotti petroliferi in base al loro impiego. Per il petrolio avio (jet fuel) le norme tecniche e i relativi metodi di prova sono sviluppate dall’ASTM negli Stati Uniti e dal Ministero della Difesa in UK, e sono valide a livello internazionale. Per quanto riguarda i combustibili per uso marino (bunker fuel), le norme tecniche vengono sviluppate dall’ISO. Infine per i combustibili autotrazione, oggetto di questo dossier, la competenza ricade su organizzazioni su base “regionale” o nazionale (ASTM per gli Stati Uniti, CEN per l’Unione Europea). I prodotti petroliferi sono inoltre adatti per evidenziare come la normazione tecnica, agli occhi dei più, materia oscura e apparentemente di “nicchia”, sia in realtà necessaria e consenta molte delle attività di tutti i giorni che diamo per scontate e che necessitano, appunto, di regole certe e condivise.
Nel caso dei combustibili autotrazione è in gioco, come appare ovvio, la possibilità di spostarsi e di trasferire le merci. Trattandosi di una prerogativa fondamentale allo sviluppo di una società, non è un caso se i comitati tecnici dei diversi enti di normazione che operano in questo settore siano tra i più longevi, oltre che molto attivi. Non va dimenticato che la qualità dei combustibili, che la normazione tecnica provvede a definire e ad aggiornare costantemente, è fortemente legata alla tecnologia motoristica adottata. I benefici maggiori, in termini di prestazioni, consumi e impatto ambientale, possono essere ottenuti attraverso un mutuo adattamento tra il combustibile e il motore.
Per ridurre le emissioni inquinanti derivanti dal traffico automobilistico occorre perfezionare i motori, sviluppare nuove tecnologie di post trattamento dei gas di scarico e, contestualmente, revisionare periodicamente la qualità dei combustibili. Nel settore petrolifero gli sforzi economici e tecnologici degli ultimi anni hanno portato nel corso degli anni a migliorare in modo significativo la qualità di benzina e gasolio (e a seguire di tutti gli altri combustibili che verranno trattati nel dossier) e sono stati guidati da due driver principali: il contenimento dei consumi e un miglioramento continuo delle emissioni inquinanti. Il primo ente di normazione ad essersi occupato di questo tema è stato l’ASTM - American Society for Testing and Materials. Il comitato D2 - “Petroleum Products, Liquid Fuels, and Lubricants”- è stato fondato infatti più di 100 anni fa e precisamente nel 1904; da sottolineare come l’ASTM sia nata pochi anni prima, nel 1898. Ad oggi il comitato D2 si riunisce due volte all’anno, è costituito da circa 1000 membri ed è responsabile di più di 800 norme tecniche.

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Biocarburanti e bioliquidi: revisionata la UNI/TS 11441

BIOCARBSi è conclusa la revisione della UNI/TS 11441Gestione del bilancio di massa nella filiera di produzione di biocarburanti e bioliquidi”. Il documento è ora in attesa di essere sottoposto ad inchiesta pubblica UNI, fase che indicativamente potrà espletarsi tra luglio e agosto.
La UNI/TS 11441 è stata pubblicata nel 2012 per integrare il quadro regolatorio in materia di sostenibilità dei biocarburanti definito dal Decreto Ministeriale 23 gennaio 2012 e composto dall’RT 31 di ACCREDIA “Prescrizioni per l’accreditamento degli Organismi che rilasciano certificati di conformità a fronte del Sistema Nazionale di Certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi” e dalla UNI/TS 11429 del 2011 “Qualificazione degli operatori economici della filiera di produzione di biocarburanti e bioliquidi”.
La tracciabilità dei biocarburanti e dei bioliquidi è un requisito essenziale per permettere di ricostruire l’intera catena di custodia degli stessi. Ai fini della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, della direttiva 2009/30/CE relativa alla qualità dei carburanti e alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dal loro utilizzo, e dei loro decreti di recepimento, rispettivamente il Decreto Legislativo n. 28/2011 e n. 55/2011, l’applicazione di un sistema di tracciabilità diventa elemento fondamentale per garantire al mercato e alle autorità competenti che l’operatore economico sia in grado di dimostrare il rispetto del bilancio di massa e la veridicità delle sue dichiarazioni di sostenibilità associate al prodotto in uscita.
Poiché la catena di custodia è costituita da molti operatori economici è auspicabile, se non essenziale, che tutti gli operatori adottino un sistema di gestione conforme a quanto definito nelle UNI/TS 11441 e UNI/TS 11429 fornendo adeguata evidenza di aver rispettato i requisiti richiesti.
La UNI/TS 11441 definisce in maniera puntuale i requisiti necessari per la gestione del bilancio di massa e riporta in un’appendice specifica vari esempi applicativi che spiegano come gestire le differenti partite di biocarburante, di biocombustibile o di prodotto intermedio in varie situazioni.
La nuova versione sarà pubblicata indicativamente entro la fine dell’anno in corso.

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Impianti di comunicazione elettronica. Pubblicata la CEI 306-22

306Pubbicata la norma CEI 306-22  “Disposizioni per l'infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica. Linee guida per l'applicazione della Legge 11 novembre 2014, n. 164
Con questo documento, il CEI fornisce ai progettisti e agli operatori edili, nonché agli installatori di comunicazione elettronica negli edifici, uno strumento semplificato per favorire l'applicazione del DPR 380/01, articolo 135-bis, e s.m.,  dove vengono indicate le Guide CEI 306-2, CEI 64-100/1, CEI 64-100/2, CEI 64-100/3 come riferimento tecnico.
Il presente documento riguarda la realizzazione, negli edifici, di una "infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all'edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica" nonché dei punti di accesso all'edificio.
Si evidenzia come la predisposizione di "adeguati spazi installativi" e di "accessi agli edifici" debbano considerarsi come indispensabili per garantire la realizzazione a regola d'arte degli impianti di comunicazione elettronica.
Si evidenzia che il documento costituisce, in aderenza al dettato normativo sopra richiamato, il riferimento tecnico per la progettazione di spazi installativi e predisposizioni della fibra ottica, idonei a garantire la realizzazione di reti di comunicazione elettronica aventi caratteristiche tali da assicurare:

  1. la riduzione dei costi di installazione e di manutenzione degli impianti;
  2. un elevato livello di adattabilità, flessibilità, affidabilità nel tempo delle infrastrutture, tenendo conto delle mutevoli esigenze, sia tecniche, sia dell'utenza, e della protezione dell'investimento.

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Fonte CEI

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Tubazioni di polietilene. Disponibile la UNI/TR 11588

GiunzioniPubblicato il Rapporto Tecnico UNI/TR 11588:2015Sistemi di tubazioni di materia plastica - Linee guida per giunzione meccanica delle tubazioni di polietilene (PE) mediante flangiatura
Il rapporto tecnico fornisce dei criteri guida per la determinazione del pretensionamento dei bulloni (coppia di serraggio) e per la preparazione della procedura (processo speciale) del loro serraggio ai fini della giunzione meccanica delle tubazioni di polietilene mediante flangiatura.
Esso può essere utilizzato come linea guida nella progettazione degli impianti di polietilene destinati al trasporto di fluidi, liquidi e gassosi, in pressione, nei quali si intende installare dei giunti meccanici realizzati per mezzo del sistema adattatore per flangia/flange e flangia libera o similari.
Nelle parti specifiche è utilizzabile anche da coloro che eseguono le giunzioni in campo.
Sono inoltre evidenziate delle informazioni che dovrebbero sempre far parte della documentazione tecnica per le procedure di assemblaggio e che accompagnano gli adattatori per flangia/flange, le flange libere, le guarnizioni ed altre attrezzature.
Il rapporto tecnico specifica i requisiti, i metodi di prova e i criteri di protezione per i dispositivi sonori di allarme incendio fissi; è applicabile anche alle linee non in pressione e le informazioni contenute possono essere di ausilio per tubazioni di altri materiali termoplastici.
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Responsabilità Sociale. Allo studio una Prassi di Riferimento per l'implementazione della la UNI ISO 26000

RSI prLa Giunta Esecutiva UNI ha approvato l’avvio dei lavori di elaborazione di un nuovo progetto di prassi di riferimento (UNI/PdR) relativa all'elaborazione di una linea guida sugli indirizzi metodologici per l’implementazione della UNI ISO 26000, il coinvolgimento degli stakeholders, la materialità e l'accountability.
I lavori sul progetto di prassi di riferimento saranno avviati l'8 luglio 2015 tramite la riunione insediativa del Tavolo “Indirizzi metodologici alla UNI ISO 26000” costituito da esperti di Fondazione Sodalitas e del sistema UNI.
Fondazione Sodalitas, nata su iniziativa di Assolombarda nel 1995, è la prima realtà a promuovere la Sostenibilità d’Impresa in Italia, contribuendo all’evoluzione del ruolo dell’impresa come attore sociale e non solo economico. Inoltre essa ha come finalità l’educazione all’impegno e alla coesione sociale, promuovendo in particolare la cultura d’impresa orientata alla responsabilità sociale ed alla sostenibilità e supporta lo sviluppo di progetti basati su valori sociali condivisi, nonché di interventi delle imprese in campo sociale, culturale, educativo, con fini di solidarietà.
La prassi di riferimento che si intende elaborare sarà finalizzata alla definizione di un documento tecnico che fornisca delle linee guida atte ad individuare degli strumenti applicativi della norma internazionale ISO 26000 sulla responsabilità sociale delle organizzazioni.
Si ricorda che le prassi di rifermento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido (al massimo 8 mesi dall’approvazione della richiesta) processo di condivisione ristretta ai soli autori, verificata l’assenza di norme o progetti di norma allo studio sullo stesso argomento; costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.
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Attrezzature a pressione. Disponibile la nuova specifica tecnica UNI/TS 11325-11

PressioneLa Commissione Tecnica CTI – Comitato Termotecnico Italiano - ha pubblicato la specifica tecnica UNI/TS 11325-11:2015Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione - Parte 11: Procedura di valutazione dell’idoneità al servizio di attrezzature e insiemi a pressione soggetti a fatica
La specifica tecnica fornisce la procedura per valutare:

  • l'idoneità al servizio di attrezzature e insiemi a pressione e loro componenti esenti da difetti e soggetti a fatica di natura termica e/o meccanica, sia ad alto che a basso numero di cicli.
  • la frazione di vita spesa a fatica in funzione delle modalità di esercizio e come tale può essere utilizzata per l’ottimizzazione delle stesse
  • il contributo della fatica nel caso di danno combinato fatica-scorrimento viscoso-

Per i componenti soggetti a fatica oligociclica indicati nella legislazione vigente ,a specifica tecnica fornisce indicazioni sulle possibili azioni da intraprendere per prevenire l’insorgenza di difetti.
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Resistenza al fuoco: due nuove norme UNI

resistenza incendioLa UNI EN 15882-2:2015 è entrata in vigore l'11 giugno 2015, redatta dalle Commissioni tecniche che si occupano di Comportamento all'incendio e Resistenza all'incendio. La norma fornisce linee guida e regole per gli organismi notificati (per serrande tagliafuoco) per consentire loro di produrre/convalidare un rapporto di applicazione estesa per serrande tagliafuoco.

La UNI EN 13381-3:2015 anch'essa in vigore dall'11 giugno 2015 detta i Metodi di prova per la determinazione del contributo alla resistenza al fuoco di elementi strutturali. La Parte 3 riguarda in particolare la "Protezione applicata ad elementi di calcestruzzo".

La norma fa parte della stessa serie della UNI EN 13381:2014 "Metodi di prova per la determinazione del contributo alla resistenza al fuoco di elementi strutturali", la cui Parte 2 (Membrane di protezione verticali) è stata oggetto di un'errata corrige il 13 gennaio scorso.

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Cemento: pubblicate le Linee Guida per l’applicazione della EN 197-2

cemento bisDisponibile il Rapporto Tecnico UNI CEN/TR 14245:2015Cemento - Linee Guida per l’applicazione della EN 197-2 Valutazione della Conformità
Scopo del Rapporto Tecnico è quello di fornire dettagli esplicativi sui punti non completamente elaborati nella EN 197-2. E’ destinato all’utilizzo da parte dei fabbricanti e degli organismi di certificazione del prodotto coinvolti nella certificazione del cemento, in particolare nell’emissione di un certificato CE di costanza della prestazione.
Le presenti Linee Guida potranno essere utili per la produzione di procedure equivalenti per la certificazione del cemento. Ci si attende che, seguendo il presente documento, le procedure e le buone pratiche tradizionali potenzialmente differenti possano continuare ad essere utilizzate, a condizione che non siano in contraddizione con la EN 197-2 e nella rispettiva norma di specifica del prodotto. La UNI CEN/TR 14245, si basa su situazioni esistenti per la produzione, la valutazione di conformità e la certificazione dei cementi.
La norma, disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo, è di competenza della Commissione Tecnica “Cemento, malte, calcestruzzi e cemento armato”
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