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Nuova edizione della UNI 10351: materiali e prodotti per edilizia

edilizia igroPubblicata la nuova edizione della UNI 10351Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà termoigrometriche - Procedura per la scelta dei valori di progetto”;  si è così concluso l’iter di revisione della norma, riesaminata dalla Commissione tecnica “Isolanti e isolamento - Metodi di calcolo e di prova” e “Proprietà termo-fisiche dei materiali” del CTI.
La norma costituisce da sempre il principale riferimento per determinare la conducibilità termica dei materiali e quindi per calcolare la trasmittanza termica dei componenti edilizi.
La precedente versione della norma, datata 1994, riprendeva i contenuti della UNI 7357 “Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici” e, in particolare, riproponeva i valori della famosa “tabella Pontremoli”, frutto in un lavoro complesso e approfondito ma risalente alla metà degli anni 70. Con il tempo, sono avvenuti sostanziali cambiamenti: alcuni dei dati riportati nel documento, seppur definiti a suo tempo in modo assolutamente rigoroso, non rispecchiavano più i nuovi prodotti introdotti sul mercato; sono state modificate le norme di prova; per molti materiali è entrato in vigore l’obbligo di marcatura CE.
Parallelamente, nel 2008 fu pubblicata la UNI EN ISO 10456 “Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di progetto e procedimenti per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto”, che si affiancava e in parte sovrapponeva alla UNI 10351:1994 e che specificava i metodi per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto per materiali e prodotti per l’edilizia termicamente omogenei, oltre a contenere valori tabulati di alcune caratteristiche termoigrometriche dei materiali da costruzione.
La nuova UNI 10351 integra quanto non presente nella UNI EN ISO 10456:2008 e si pone l’obiettivo di precisare i campi di applicazione e fornire un metodo univoco per la scelta dei valori di conduttività termica, resistenza al passaggio del vapore e calore specifico dei materiali da costruzione in base al periodo di posa in opera del materiale stesso. La precedente “tabella Pontremoli” è stata mantenuta come archivio storico per consentire di ricavare le caratteristiche dei materiali isolanti posti in opera prima dell’entrata in vigore dell’obbligo della relativa marcatura CE, mentre per i materiali isolanti di nuova installazione dotati di marcatura CE occorre fare riferimento al lambda dichiarato nella marcatura CE dello specifico prodotto isolante utilizzato.
La norma consente di distinguere i materiali già in opera, per i quali è solitamente difficile reperire dati attendibili, dai materiali di nuova installazione grazie a un prospetto riepilogativo che indica le varie casistiche per la scelta dei valori delle caratteristiche termiche e termoigrometriche per detti materiali e fornisce chiarimenti su correzioni e maggiorazioni da apportare ai parametri termici per le varie tipologie di valutazione.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

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Fonte UNI

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Disponibile il nuovo Dossier sulla metrologia

metrologiaNel dossier si parla di alcuni dei temi centrali relativi alla normazione tecnica in ambito metrologico: dai due documenti quadro, i “famigerati” VIM (Vocabolario Internazionale di Metrologia) e GUM (Guida all’espressione dell’incertezza di misura), sino ad alcune interessanti applicazioni specifiche (smart meters), passando per una presentazione della Commissione Tecnica “Metrologia”, organo tecnico misto tra UNI e CEI, che rappresenta il naturale luogo d’incontro delle varie anime dell’articolato settore metrologico.
La metrologia, ossia la scienza o arte della misurazione, è un dominio di conoscenza tipicamente trasversale. Come la matematica o la statistica, essa fornisce tecniche e strumenti indispensabili per ottenere informazioni circa un “oggetto d’indagine”; nel caso tipico di un prodotto: le sue caratteristiche fisiche, la sua conformità a requisiti specificati, l’incertezza sulle informazioni stesse, concetti peraltro applicabili anche ad un processo/servizio o ancora ad oggetti intangibili.
Spesso la sua importanza è latente o addirittura sottovalutata, quasi che il processo di misurazione sia un qualcosa che si tende a dare per scontato, ovvero confinato all’acquisto di un adeguato strumento /sistema di misura.
La realtà è ben diversa: nel processo di sviluppo e immissione sul mercato di un prodotto le misurazioni possono avere un impatto tutt’altro che trascurabile in termini di tempo e costi, in alcuni casi addirittura cruciale per il successo del prodotto medesimo. Inoltre, proprio negli ultimi decenni si è assistito a una crescente estensione della metrologia a grandezze di tipo “non convenzionale” (si pensi, ad esempio, ai materiali di riferimento – in particolare nei settori chimico e micro-biologico - alle grandezze nell’ambito delle nanotecnologie o ancora alla biometria), che hanno richiesto un progressivo affinamento a livello teorico e talvolta persino scosso alcune delle fondamenta della metrologia stessa.
In questo processo la normazione tecnica ha da sempre avuto un ruolo significativo, in particolare nel rendere il più possibile fruibili ed applicabili concetti che spesso risultano ostici persino agli “addetti ai lavori”.

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Fonte UNI e CEI

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Pubblicata la Guida CEI 99-5 sugli impianti di terra delle utenze attive e passive

CEIIl Comitato Elettrotecnico Italiano ha pubblicato la nuova Guida Tecnica CEI 99-5Guida per l’esecuzione degli impianti di terra delle utenze attive e passive connesse ai sistemi di distribuzione con tensione superiore a 1 kV in c.a.
Scopo della pubblicazione è quello di dare indicazioni ai progettisti e agli installatori, nel rispetto delle norme esistenti, per il dimensionamento delle varie parti degli impianti di terra, per la loro pratica esecuzione e per le misure da eseguire sugli stessi.
La Guida Tecnica CEI 99-5 sostituisce la precedente Guida 11-37 del luglio 2003 e tiene conto dei contenuti della Norma CEI EN 50522 “Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.” e della Norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica” attualmente in vigore.
Gli argomenti trattati sono così suddivisi:
•    Generalità dell’impianto di terra;
•    Percorso della corrente di guasto a terra;
•    Valutazioni delle correnti di guasto per le diverse tipologie di alimentazione e di connessione a terra;
•    Collegamento a terra del neutro BT dell’impianto utilizzatore;
•    Tensioni trasferite all’esterno dell’impianto di terra;
•    Interferenze tra impianto di terra e strutture metalliche esterne;
•    Dispersore in impianti con tensione maggiore di 1 kV;
•    Dimensionamento alle tensioni di contatto e di passo.

Tra i vari allegati, il Dimensionamento di dispersori di forma semplice e l’Esempio di progetto di un dispersore di terra.
La Guida è disponibile presso tutti i punti vendita CEI.

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Acustica: in italiano la norma europea UNI EN ISO 10140-3

calpestioLa norma UNI EN ISO 10140-3:2015Acustica - Misurazione in laboratorio dell'isolamento acustico di edifici e di elementi di edificio - Parte 3: Misurazione dell'isolamento del rumore da calpestio” si inserisce nel quadro delle norme sulla misurazione in laboratorio dell’isolamento acustico di edifici e di elementi di edificio.
La norma specifica i metodi di laboratorio per la misurazione dell'isolamento del rumore da calpestio di solai. I risultati di prova possono essere utilizzati per confrontare le proprietà dell'isolamento acustico di elementi di edificio e per classificare tali elementi in base alle loro capacità di isolare acusticamente, per aiutare la progettazione dei prodotti da costruzione che necessitano di proprietà acustiche certe e per stimare le prestazioni in opera degli edifici. Le misurazioni sono eseguite in strutture di prova in laboratorio nelle quali la trasmissione sonora per via laterale è soppressa.
I risultati delle misurazioni fatte in conformità alla norma non sono applicabili direttamente alle situazioni in opera senza tenere conto di altri fattori che possono influenzare l'isolamento acustico, come per esempio la trasmissione per via laterale, le condizioni al contorno e il fattore di smorzamento. Il metodo di prova descritto utilizza la macchina di calpestio normalizzata secondo UNI EN ISO 10140-5 che simula il rumore dei passi di una persona con le scarpe. La norma è applicabile a tutti i tipi di solai (sia pesanti sia leggeri) con tutti i tipi di rivestimenti per pavimenti. La norma viene aggiornata per l'aggiunta del punto 5.4 "Correzione della trasmissione sonora per via aerea" e del punto A.4.5 "Livello massimo di pressione sonora di calpestio normalizzato rispetto al tempo di riverberazione".

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Nuove linee guida ISO per garantire la fornitura d’acqua nelle emergenze

infrastrutture idricheQuando si verifica un evento catastrofico, l’approvvigionamento di acqua – la principale risorsa naturale per la nostra sopravvivenza – e il suo adeguato trattamento potrebbero risultare compromessi.
Per aiutare le infrastrutture idriche a essere preparate e a continuare a operare in qualsiasi circostanza, anche la più critica, l’Organismo Internazionale di Normazione ha appena pubblicato una norma: la ISO 24518.
Questo nuovo documento elenca una serie di passaggi e di azioni che le infrastrutture idriche devono essere in grado di compiere per essere pronte ad affrontare efficacemente qualsiasi situazione. E anche qualora determinati eventi dovessero verificarsi, la norma indica che cosa fare per ristabilire il servizio e dà uno spunto per ricavare insegnamenti pratici dalle circostanze.
La mancanza di acqua potabile può diventare una grave problema durante un’emergenza. Allo stesso modo, la rimozione in sicurezza e lo smaltimento delle acque reflue sanitarie, così come il drenaggio delle acque piovane sono fattori fondamentali per prevenire le epidemie, la contaminazione delle persone e dell’ambiente, l’inondazione dei centri abitati. Per questo la norma ISO 24518 può aiutare a garantire il corretto approvvigionamento idrico e la qualità dei servizi igienico-sanitari, il funzionamento della rete fognaria e una risposta efficace in casi di emergenza.
Attraverso il modello basato sul ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act), la norma ISO 24518 pone le migliori condizioni per:
•    fronteggiare le situazioni di crisi così da garantire un adeguato approvvigionamento idrico nonché la rimozione e il trattamento delle acque reflue;
•    cooperare con tutte le autorità competenti;
•    valutare l’ambiente naturale e l’impatto sulla salute e il benessere della popolazione;
•    adottare una efficace comunicazione per mitigare o prevenire il panico.
La norma ISO 24518  è indirizzata alle autorità e ai dipartimenti che si occupano delle acque, ad esempio. Ma anche alle aziende e a qualsiasi altro organismo che si occupi delle forniture idriche. E ancora: ad autorità e organismi che gestiscono le situazioni di crisi, ingegneri idraulici, consulenti.
“La ISO 24518”, dichiara Jacobo Sack, coordinatore del gruppo di lavoro che in seno all’ISO/TC 224 ha sviluppato la norma,“può veramente contribuire all'effettiva attuazione di adeguati strumenti di gestione delle emergenze. E i legislatori possono fare riferimento a questo documento normativo al momento della redazione e dell'adozione di una politica nazionale in questo ambito”.
La ISO 24518 è la prima norma di questo genere. Sebbene infatti altri documenti sulla sicurezza siano stati pubblicati, nessuno di questi tratta esplicitamente la gestione delle crisi nei servizi idrici.

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Montacarichi: pubblicata in lingua italiana la norma europea UNI EN 81-3

montacarichiLa norma UNI EN 81-3:2008 "Regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione degli ascensori e dei montacarichi - Parte 3: Montacarichi elettrici e idraulici”, si inserisce nel quadro normativo riguardante le regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione degli ascensori e dei montacarichi cui fa capo la commissione tecnica Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari.
Essa fornisce le regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione dei montacarichi elettrici nuovi, in installazione permanente, a frizione o ad argano impegnato, o montacarichi idraulici che servono livelli definiti, aventi una cabina, il cui interno è considerato inaccessibile alle persone in ragione delle sue dimensioni e dei mezzi di costruzione, sospesa per mezzo di funi o catene o sostenuta da un pistone, che si muove tra guide verticali rigide o tra guide inclinate non più di 15° rispetto alla verticale, ad azionamento elettrico o idraulico. La norma è stata aggiornata nell'appendice ZA e completata con l'aggiunta dell'appendice ZB.
La norma è contenuta negli abbonamenti all’UNI/CT 019 (ex U85) relativi alla commissione tecnica Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari.

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Diagnosi energetiche: in italiano quattro parti della UNI CEI EN 16247

DIAGLa commissione tecnica CTI – Comitato Termotecnico Italiano – congiuntamente al CEI – Comitato Elettrotecnico italiano - ha pubblicato in lingua italiana le prime quattro parti della norma UNI CEI EN 16247 in materia di diagnosi energetiche.

  • La norma UNI CEI EN 16247-1 definisce i requisiti, la metodologia comune e i prodotti delle diagnosi energetiche. Si applica a tutte le forme di aziende ed organizzazioni, a tutte le forme di energia e di utilizzo della stessa, con l'esclusione delle singole unità immobiliari residenziali. Definisce i requisiti generali comuni a tutte le diagnosi energetiche.
  • La norma UNI CEI EN 16247-2 è applicabile alle diagnosi energetiche specifiche per gli edifici. Essa definisce i requisiti, la metodologia e la reportistica di una diagnosi energetica relativa a un edificio o a un gruppo di edifici, escludendo le singole residenze private.
  • La norma UNI CEI EN 16247-3 definisce i requisiti, la metodologia e la reportistica di una diagnosi energetica nell’ambito di un processo, relativamente a: a) organizzare e condurre una diagnosi energetica; b) analizzare i dati ottenuti con la diagnosi energetica; c) riportare e documentare i risultati della diagnosi energetica. La norma si applica ai luoghi in cui l’uso di energia è dovuto al processo.
  • La norma UNI CEI EN 16247-4, infine, determina i requisiti, la metodologia e la reportistica specifici per le diagnosi energetiche nel settore dei trasporti e affronta ogni situazione in cui viene effettuato uno spostamento, non importa chi sia l’operatore (compagnia pubblica o privata o se l’operatore si dedica esclusivamente al trasporto oppure no). Le procedure qui descritte si applicano alle diverse modalità di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo, aereo), oltre che ai differenti ambiti (locale, a lunga distanza) e all’oggetto trasportato (fondamentalmente merci e persone).

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Tubi flessibili: in italiano le norme europee UNI EN 856 e UNI EN 857

TUBI 2La commissione tecnica Gomma ha pubblicato in italiano le norme UNI EN 856 e UNI EN 857 in materia di tubi flessibili e tubi flessibili raccordati in gomma: la prima è relativa al tipo compatto rinforzato con filo metallico a treccia per applicazioni idrauliche; la seconda, invece, riguarda il tipo idraulico rivestito di gomma rinforzato con filo metallico a spirale.
La norma UNI EN 856 specifica i requisiti per quattro tipi di tubi flessibili e tubi flessibili raccordati idraulici rivestiti di gomma, rinforzati con filo metallico a spirale di diametro interno nominale compreso tra 6 e 51: tipi 4SP, 4SH, R12 e R13. Essi sono idonei per l’utilizzo con:

  • fluidi idraulici in conformità alla ISO 6743-4, ad eccezione dei tipi HFD R, HFD S e HFD T, a temperature comprese tra -40 °C e +100 °C per i tipi 4SP e 4SH e tra -40 °C e +120 °C per i tipi R12 e R13;
  • fluidi a base d’acqua a temperature comprese tra -40 °C e +70 °C;
  • acqua a temperature comprese tra 0 °C e +70 °C.

La norma UNI EN 857 specifica i requisiti per due tipi di tubi flessibili e tubi flessibili raccordati compatti, rinforzati con filo metallico a treccia di diametro interno nominale compreso tra 6 e 25: tipi 1SC e 2SC. Essi sono idonei per l’utilizzo con:

  • fluidi idraulici in conformità alla ISO 6743-4, ad eccezione dei tipi HFD R, HFD S e HFD T, a temperature comprese tra -40 °C e +100 °C;
  • fluidi a base d’acqua a temperature comprese tra -40 °C e +70 °C;
  • acqua a temperature comprese tra 0 °C e +70 °C.

Entrambe le norme non comprendono i requisiti per i raccordi terminali; esse si limitano alle prestazioni dei tubi flessibili e dei tubi flessibili raccordati.

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Dall'UNI un nuovo Dossier su Tecnologie biomediche e diagnostiche

BIOMEDNegli ultimi decenni il progresso delle tecnologie biomediche e diagnostiche ha portato grandi benefici in tutti i settori che hanno lo scopo di tutelare e migliorare la salute dell’uomo; le possibilità future di tali tecnologie sono indefinibili e la loro influenza sullo sviluppo della medicina e della nostra società sono di grande rilevanza. L’elevato numero di brevetti presentati ogni anno dimostra il rapido e continuo avanzamento tecnologico caratteristico di questo settore.
Nell’ultimo decennio i brevetti depositati nel complesso del settore biomedico rappresentano ben il 14% sul totale dei brevetti. La diffusione nelle strutture sanitarie di un numero sempre crescente di apparecchiature biomediche e di tecnologie avanzate per la diagnosi e la terapia ha radicalmente modificato l’approccio alla cura della salute, iperspecializzando l’uso delle tecnologie in ambito ospedaliero e ampliando l’ambito territoriale fino al domicilio del paziente con la telemedicina. Questo processo di tecnologicizzazione rende evidente la necessità di fare ricorso a competenze specifiche e a strutture organizzative adeguate in modo da garantire un’efficiente e corretta gestione delle tecnologie utilizzate. La medicina sta iniziando ad adottare nuovi trattamenti, soluzioni e protocolli che porteranno a un’evoluzione dell’assistenza sanitaria.
A fronte di una distribuzione sempre più vasta e ormai irrinunciabile di queste tecnologie, la struttura sanitaria dovrà essere in grado di scegliere quelle più appropriate, di impiegare correttamente la strumentazione, di garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori, nonché la qualità del servizio erogate, ottimizzando i costi di acquisto e gestione.
L’innovazione tecnologica nel campo biomedico si realizza secondo modelli del tutto peculiari rispetto a quanto accade negli altri contesti industriali. Nel caso delle tecnologie biomediche infatti i processi innovativi assumono una configurazione particolare per la forte interazione necessaria tra diversi attori: i medici, i ricercatori, i pazienti, i produttori di tecnologia, le istituzioni pubbliche, ecc.
Il processo normativo rappresenta, più che mai in questo campo, un valido supporto per facilitare l’interazione tra gli attori presenti nei diversi processi in modo che l’industria, i ricercatori, i medici, i manager sanitari, le strutture politiche e gli stessi cittadini possano condividere e allineare le priorità e i bisogni degli stakeholder coinvolti. Le norme fungono inoltre da strumento per facilitare l’inserimento e la diffusione delle nuove tecnologie nella società. Il dossier vuole essere un viaggio di esplorazione, benché non esaustivo, attraverso esempi di nuovi sviluppi, nuovi paradigmi, ostacoli e opportunità della moderna medicina, e si è focalizzato su tematiche innovative quali le biotecnologie, la biocompatibilità di nuovi materiali utilizzati nella fabbricazione di dispositivi medici, per passare alle nuove frontiere dei nanomateriali e della genomica, proteomica e metabolomica e che stanno aprendo gli orizzonti della medicina “personalizzata”. Approfondisce anche esempi d’innovazione in campi specifici come il settore dei dispositivi cardiovascolari.

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Conservazione del patrimonio culturale: pubblicata in italiano la norma UNI EN 16515

STATUALa Commissione Tecnica "Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio" ha pubblicato in italiano la norma europea UNI EN 16515:2015Conservazione del patrimonio culturale - Linee guida per la caratterizzazione dei materiali lapidei naturali per la realizzazione di opere costituenti il patrimonio culturale
La norma riporta una metodologia per la caratterizzazione di materiale lapideo deteriorato o in buone condizioni conservative ricorrendo alle tecniche analitiche più appropriate su campioni provenienti direttamente dall’oggetto di studio. Questo standard riporta le linee guida per l’identificazione dei metodi di indagine atti determinare le caratteristiche mineralogiche, tessiturali, fisiche, chimiche e meccaniche delle pietre naturali utilizzate in edifici e monumenti di interesse culturale.
Le informazioni raccolte attraverso l’uso delle suddette metodologie sono finalizzate a definire la tipologia lapidea e valutarne le sue condizioni conservative, cosi come sono finalizzate alla comprensione ed interpretazione dei processi di deterioramento delle pietre naturali. Ove già esistenti, si fa riferimento a precedenti standard e comunque ove necessario si suggeriscono sia diverse tipologie di campioni da utilizzare, sia la necessità di applicare metodi di indagine aggiuntivi.
La generalità dei metodi indicati sono del tipo distruttivo sebbene valga sempre la regola che i metodi non distruttivi, ove applicabili, sono sempre da preferire ai primi. I metodi applicabili per le analisi dei materiali lapidei possono variare in funzione degli obiettivi del lavoro che ci si prefigge, infatti questi devono essere proporzionati all’importanza dell’edificio (o dell’oggetto di studio), le sue condizioni conservative ed il suo livello di rimaneggiamento rispetto all’originale. Questo standard infine viene usato per definire il tipo, l’estensione e gli obiettivi degli esami da effettuare.

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