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Qualità negli Enti Locali. Allo studio una Prassi di Riferimento UNI

enti localiLa Giunta Esecutiva UNI ha approvato l’avvio dei lavori di elaborazione di un progetto nuovo di prassi di riferimento (UNI/PdR) relativa all'elaborazione di una linea guida per l’individuazione di indicatori significativi per la verifica ed il controllo delle prestazioni ed il livello dei servizi offerti ai cittadini dagli Enti Locali, in collaborazione con l’Associazione Qualità Comuni.
Qualità Comuni è un’associazione tra 23 comuni che hanno conseguito la certificazione di sistema per la qualità UNI EN ISO 9001, con sede a Cornate d’Adda, primo comune certificato in Italia. L’Associazione Qualità Comuni ha lo scopo di divulgare i principi della qualità negli Enti Locali in tutti i suoi aspetti a garanzia di una corretta gestione in termini di efficacia, efficienza ed economicità, ed intende operare attraverso il lavoro ed il benchmarking mediante scambio di informazioni, progetti comuni, condivisione delle risorse, iniziative comuni, convegni e sinergie in genere.
La prassi di riferimento che si intende elaborare sarà finalizzata alla definizione di una linea guida che specifichi una serie di indicatori che siano utili alla verifica ed al controllo delle prestazioni e del livello dei servizi offerti ai cittadini dagli Enti Locali, relativamente alle aree dello sviluppo istituzionale, economico, sociale ed ambientale degli Enti Locali.
Si ricorda che le prassi di rifermento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido (al massimo 8 mesi dall’approvazione della richiesta) processo di condivisione ristretta ai soli autori, verificata l’assenza di norme o progetti di norma allo studio sullo stesso argomento; costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.
I lavori sul progetto di prassi di riferimento saranno avviati il 2 luglio 2013 a Milano tramite la riunione insediativa del Tavolo “Indicatori di qualità per gli Enti Locali” costituito da esperti dell’Associazione Qualità Comuni e del sistema UNI.

Fonte UNI

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Il Catalogo UNI diventa più completo

CAT UNIDal 17 giugno  l’UNI consente, attraverso il  Catalogo online  l’individuazione e l’acquisto (in formato elettronico PDF) – non solo delle norme UNI, ma anche delle norme ISO!
Il catalogo delle norme ISO in inglese (e bilingue inglese/francese) è stato infatti integrato nel sistema di e-commerce. Dalla maschera di ricerca avanzata è quindi possibile accedere non solo al completo corpus normativo nazionale (UNI) ma ora finalmente anche europeo (CEN) e internazionale (ISO).
Utilizzando gli appositi filtri – tipo di catalogo (UNI, CEN, ISO); tipo norma (norme, errata corrige); stato (in vigore o ritirata) e tanti altri (per esempio numero, titolo, sommario, data pubblicazione, organo tecnico di riferimento ecc…) - l’utente è quindi in grado di effettuare la ricerca più adeguata alle proprie specifiche esigenze, trovando e se necessario acquistando anche le norme ISO, il cui elenco viene aggiornato settimanalmente.
L’utente può anche visualizzare le schede bibliografiche delle norme EN, ottenendo così un’informazione estremamente aggiornata in merito alla pubblicazione delle norme europee prima del loro recepimento nazionale.
Si tratta di una significativa novità che da un lato offre all’utente del sito una più ampia integrazione con il panorama normativo internazionale e  consente una informazione più completa ed esauriente.

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Disponibile on-line un vademecum UNI per le PMI

PMIIl Vademecum UNI per le PMI è lo strumento che consente alle PMI di accedere al mondo della normazione tecnica in maniera semplice e veloce.
Esso consiste in una sezione del sito UNI dedicata alle PMI  in cui vengono condensate tutte le informazioni utili per spiegare alle piccole e medie imprese quali sono i concreti vantaggi dell’utilizzo delle norme tecniche, come incidere sul contenuto dei futuri standard, come individuare e conoscere le norme giuste per il proprio settore e come ottenere assistenza e collaborazione dal vostro organismo di normazione nazionale, l’UNI.
La sezione, costruita in base alle migliori pratiche scambiate a livello europeo, si articola in differenti paragrafi:
•    Le norme UNI: cosa sono e a cosa servono
•    Come partecipare all’elaborazione delle norme UNI?
•    Trovare la norma giusta
•    Le norme UNI aiutano a migliorare il business delle PMI
•    Sempre informati
•    Helpdesk UNI per le PMI
•    Bibliografia e documenti utili
Il Vademecum conterrà e metterà in evidenza, inoltre, tutte le iniziative per le PMI che saranno lanciate da UNI nei prossimi mesi, ivi comprese quelle legate agli adempimenti del nuovo Regolamento (UE) n.1025/2012 sulla normazione europea.

Consulta il Sito UNI

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In arrivo nuove norme dall'UNI

logo uniNove nuovi progetti di norma sono sottoposti alla fondamentale fase di inchiesta pubblica preliminare: entro il 25 giugno tutti gli interessati - attraverso il sito internet - possono inoltrare commenti e, ove possibile, segnalare l'interesse a partecipare ai lavori di normazione.
L'art. 6 "Autoregolamentazione volontaria" della legge 4 del 14 gennaio 2013 "Disposizioni in materia di professioni non organizzate", pur non rendendo obbligatorio il rispetto delle norme UNI, definisce quei principi e criteri generali che disciplinano l'esercizio autoregolamentato dell'attività professionale.
Due nuovi progetti di norme nazionali definiscono i requisiti di conoscenza, abilità e competenza – in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche-EQF – di due figure professionali: l'esperto in controllo di gestione (controller) (progetto U08000120 di competenza della commissione Attività professionali non regolamentate) e il manutentore di estintori d'incendio portatili e carrellati (progetto U70001742 di interesse della commissione Protezione attiva contro gli incendi).
La commissione Turismo sottopone all'inchiesta preliminare il progetto U33000050, nuova norma nazionale, che intende specificare i requisiti per i sistemi di gestione di sostenibilità degli eventi e fornire una guida su come conformarsi ad essi. La futura norma è stata progettata per indirizzare il miglioramento gestionale attraverso l'intero ciclo di gestione dell'evento.
Il progetto di specifica tecnica U64000743 rappresenta l'adozione della ISO/TS 17021-3:2012 in tema di valutazione della conformità ed è complementare alla UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2011 ai fini dell'esecuzione di audit di terza parte di sistemi di gestione per la qualità. Il documento include specifici requisiti di competenza per il personale coinvolto nel processo di certificazione di sistemi di gestione per la qualità (QMS – Quality Management Systems). La competenza è della commissione tecnica UNI - CEI Valutazione della conformità, co-autore il CEI-Comitato Elettrotecnico Italiano.
Due i progetti di interesse della commissione Legno: il primo U40006241 stabilisce i requisiti minimi per trattamenti di protezione superficiale per pavimentazioni di legno da destinare ad ambienti interni a impiego residenziale e non residenziale, il secondo U40006230 – revisione della UNI 9300:1988 – stabilisce un metodo per valutare la tendenza delle superfici dei mobili a ritenere lo sporco.

Continua sul sito UNI

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Isolamento acustico. Allo studio una norma UNI sui pavimenti galleggianti

PAV GALLNel settore delle costruzioni il tema della corretta posa di materiali e sistemi per l'isolamento ai rumori riveste particolare importanza. Come evidenziato anche nell'introduzione della UNI 11367 sulla classificazione acustica delle unità immobiliari, una posa in opera errata può vanificare le prestazioni acustiche dei materiali e determinare scostamenti anche rilevanti tra le valutazioni previsionali dei requisiti acustici passivi e i risultati effettivamente ottenuti al termine dei lavori. Per limitare tale problematica chi esegue i lavori in cantiere dovrebbe avere a disposizione adeguate indicazioni di corretta posa dei vari sistemi costruttivi.
Il progetto di norma U87036200, entrato nella fase di inchiesta pubblica finale, fornisce indicazioni per i pavimenti galleggianti.
Il pavimento galleggiante è una delle possibili soluzioni tecnologiche utilizzate per limitare il disturbo da rumori da calpestio e raggiungere specifici livelli di prestazione imposti dalla legislazione vigente o contrattualmente definiti. Tale sistema consiste nell'inserire all'interno della stratigrafia della partizione orizzontale un materiale resiliente di desolidarizzazione in grado di limitare la trasmissione di vibrazioni e rumori.
Di interesse della commissione tecnica Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio (co-autore la commissione Acustica e vibrazioni), la futura norma "Indicazioni di posa in opera dei pavimenti galleggianti per l'isolamento acustico" fornisce dunque indicazioni di posa in opera degli elementi coinvolti nella realizzazione di nuovi pavimenti galleggianti per l'isolamento acustico. Si rivolge a tutti i soggetti coinvolti nella loro progettazione e realizzazione: progettisti, imprese, direttori dei lavori e posatori.
Sino al 28 luglio 2013, il progetto è sottoposto alla fase di inchiesta pubblica finale, fase fondamentale del processo di elaborazione delle norme con il quale il documento viene messo a disposizione di tutti gli operatori. Il documento è consultabile online. I commenti devono essere inviati utilizzando l'apposito form a disposizione sul sito internet, nella sezione NORMAZIONE – UNI: inchiesta pubblica finale.

Fonte UNI

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PMI e Normativa Tecnica.

UE flagIl 28 maggio scorso si è tenuta a Bruxelles la conferenza europea "SME and standardization", che ha concluso ilprogetto europeo "SME Standardization Toolkit (SMEST 2)", supportato dalla Commissione Europea e dall'EFTA-European Free Trade Association, con la collaborazione di ORGALIME, la Federazione Europea che raggruppa  le associazioni di categoria che fanno capo alle aziende della meccanica, elettromeccanica, elettronica e articoli in metallo di 22 paesi europei.
Duecento i partecipanti alla conferenza, in rappresentanza degli organismi di normazione nazionali, delle autorità pubbliche, del commercio, dell’industria e, ovviamente, delle piccole e medie imprese.
La conferenza si è articolata in numerose sessioni, ognuna delle quali ha trattato temi di rilievo per il rapporto tra PMI e normazione tecnica: come comunicare e accrescere la consapevolezza dei benefici delle norme tecniche; come fornire informazioni alle piccole e medie imprese in merito a quelle norme particolarmente rilevanti per il loro business; come fare in modo che le norme prendano in debita considerazione i bisogni delle PMI e che queste esigenze siano un filo conduttore nello sviluppo dell’attività normativa; infine come incentivare le PMI a prendere parte attivamente all’attività di normazione tecnica, a tutti i livelli.
Che il ruolo delle PMI sia determinante per l’intero sistema della normazione è confermato dal Regolamento (UE) n. 1025/2012 (conosciuto anche come “Regolamento sulla normazione europea”), pubblicato il 14 novembre scorso ed entrato in vigore all’inizio di quest’anno. In esso si ribadisce che “le norme sono strumenti importanti per la competitività delle imprese e specialmente delle PMI, la cui partecipazione al processo di normazione è fondamentale per il progresso tecnologico dell’Unione”.
Durante la conferenza di Bruxelles sono stati individuati altri punti importanti per accrescere il ruolo delle PMI. Tra questi: aumentare la consapevolezza dei benefici della normazione attraverso specifiche attività di informazione, educazione e formazione; prevedere un maggior coinvolgimento di associazioni rappresentative di specifici settori industriali; migliorare la stesura delle norme in modo che i bisogni delle PMI siano tenuti nel maggior conto possibile, ad esempio seguendo le indicazioni della Guida CEN/CENELEC 17; fare un uso sempre maggiore di nuove tecnologie quali le consultazioni online o le web-conference in modo da facilitare la fattiva partecipazione ai lavori delle piccole e medie imprese.

Fonte UNI

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Imballaggi a prova di... bambino. Dall'UNI le Linee Guida.

bambi imballLa commissione tecnica Imballaggi, che si occupa di definire le caratteristiche e i requisiti degli imballaggi primari, secondari, costituiti di materiali quali carta, vetro, materia plastica, ha recentemente pubblicato due norme che hanno come obiettivo finale la sicurezza dei bambini.
Bisogna garantire che i più piccoli non possano aprire imballaggi contenenti prodotti pericolosi come medicinali, prodotti tossici, prodotti per l'igiene della casa. Oltre alla norma UNI EN ISO 8317 del 2005 che specifica i requisiti e i metodi di prova per imballaggi richiudibili progettati come resistenti all'apertura da parte dei bambini, la recente UNI EN ISO 13127:2012 definisce i metodi per le prove meccaniche da effettuare sugli imballaggi richiudibili. I risultati ottenuti con questi metodi di prova consentono di comparare le caratteristiche di resistenza all'apertura da parte di un bambino di vari sistemi di imballaggio richiudibili. Dal titolo "Imballaggi - Imballaggio a prova di bambino - Metodi di prove meccaniche per sistemi di imballaggio richiudibili a prova di bambino" il documento ha lo scopo di aiutare progettisti e produttori nella messa a punto di confezioni sicure e resistenti all'apertura, che creino una barriera fisica tra il bambino e il prodotto potenzialmente pericoloso.
Il rapporto tecnico UNI CEN/TR 16353:2013 "Imballaggi - Linee guida di sicurezza per imballaggi flessibili di materia plastica per ridurre al minimo il rischio di soffocamento dei bambini" (in fase di traduzione da parte di UNI per la pubblicazione anche in lingua italiana) tratta invece la sicurezza degli imballaggi flessibili di materia plastica – monouso o riutilizzabili – usati per trasportare facilmente dei prodotti, impedire all'umidità di contaminarli, permettere il trasporto di più unità... Questi imballaggi possono essere facilmente accessibili ai bambini in ambiente domestico e possono presentare un serio rischio di soffocamento.

Fonte UNI

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Norma CEI 0-16. Disponibile l'edizione aggiornata

CEIPubblicata la  terza edizione della Norma 0-16, aggiornata con la Errata Corrige pubblicata nel maggio 2013, elaborata dal CEI a seguito di quanto indicato dall'Autorità per l'energia elettrica e il Gas (AEEG) in

  • Delibera 84/2012/R/eel del 8 marzo 2012 “Interventi urgenti relativi agli impianti di produzione di energia elettrica, con particolare riferimento alla generazione distribuita, per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale”
  • Delibera 562/2012/R/eel del 20 dicembre 2012 “Ulteriori interventi relativi agli impianti di generazione distribuita per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale. Modifiche alla deliberazione 84/2012/R/eel”.

La presente Norma tiene conto di innovazioni tecniche che si stanno delineando sia a livello nazionale che europeo con riferimento alla prossima realizzazione delle smart grid e più in generale di segnali di comando trasmessi dai Distributori mirati a compensare situazioni locali o generalizzate correlate ai parametri afferenti alla qualità del servizio elettrico reso all'utenza.
Gli Allegati contengono i principi che rendono possibile un corretto esercizio degli impianti di generazione diffusa al fine di salvaguardare la sicurezza, la continuità e la qualità anche del servizio di trasmissione nazionale dell'energia elettrica oltre a quello fornito dalle imprese di distribuzione della stessa.
Alcune parti del documento che richiedono ulteriore tempo per una loro corretta definizione sono indicate nel testo come "Allo studio". Questa formulazione è stata scelta per evidenziare anticipatamente tutti gli argomenti che completeranno la norma cosicché tutti i settori interessati siano allertati, per quanto possibile, anche per le prestazioni, le prove e le caratteristiche che potranno essere richieste ai generatori in un prossimo futuro. Un'altra importante modifica della presente Norma, rispetto all'edizione precedente, è la drastica riduzione della parte dedicata agli impianti a tensione superiore a 35 kV, essendo la gran parte delle linee in AT divenuta di proprietà del Gestore della rete di trasmissione nazionale e regolate, perciò, dal relativo codice di rete.
La Norma in oggetto sostituisce completamente la Norma CEI 0-16:2008-07 ed è liberamente scaricabile ai link riportati di seguito

Scarica GRATUITAMENTE la terza edizione della Norma, aggiornata con la E.C.

 

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Norme tecniche per le professioni non regolamentate

logo uniNegli ultimi anni in ISO, CEN e UNI sono nate numerose iniziative di qualificazione di attività professionali (alcune direttamente collegate ad aspetti tecnologici, altre relative a professioni per nuovi bisogni) che hanno portato alla definizione di un consistente pacchetto di norme.
La costituzione, nell'aprile 2011, della commissione tecnica UNI “Attività professionali non regolamentate” è stata un ulteriore impulso ad una attività già da tempo avviata.
Con l’approvazione della legge 4 del 14 gennaio 2013 - “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” - l’attività di normazione UNI assume ancora più rilevanza. In particolare l’articolo 6 “Autoregolamentazione volontaria”, pur non rendendo obbligatorio il rispetto delle norme UNI, definisce quei principi e criteri generali che disciplinano l’esercizio autoregolamentato dell’attività professionale. Principi e criteri generali che la norma tecnica di fatto garantisce.
Così la conformità alle norme UNI diventa un fattore rilevante.
Per concorrere alla promozione dell’informazione nei confronti dei professionisti e degli utenti riguardo alla pubblicazione di queste importanti norme UNI relative alle attività professionali “non regolamentate” viene ora pubblicato - in PARTECIPAZIONE > Normazione e professioni non regolamentate - l'Elenco delle norme UNI sulle professioni non regolamentate di cui all'art. 6.4 della legge 4/2013.
Il file, disponibile in formato excel, verrà aggiornato su base mensile fornendo quindi una fotografia sempre puntuale dello stato dell'arte.

Scarica l'elenco

Fonte: UNI

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GPL per autotrazione: nuova edizione per la UNI EN 589

gpl autoIl settore dell'autotrazione è sempre più interessato da un incremento dell'utilizzo di combustibili gassosi e il conseguente aggiornamento della normativa di riferimento.
Per quanto riguarda l'utilizzo del GPL (gas di petrolio liquefatto), a livello nazionale è stata recentemente pubblicata la nuova edizione della norma UNI EN 589 "Combustibili per autotrazione - GPL - Requisiti e metodi di prova" che definisce i requisiti e i metodi di prova del GPL per autotrazione commercializzato e distribuito nel nostro Paese.
La norma UNI EN 589:2013 sostituisce l'edizione pari numero del 2008 ed è comprensiva dell'aggiornamento A1 approvato dal CEN nel 2012 che riporta un adeguamento dei riferimenti normativi e conseguentemente del Prospetto 1 per quanto riguarda la determinazione del contenuto totale di zolfo nel GPL (dopo odorizzazione): è stato infatti cancellato il riferimento al Metodo EN 24260 "Petroleum products and hydrocarbons - Determination of sulfur content - Wickbold combustion method (ISO 4260:1987)". Nel Prospetto 1 vengono inoltre riportati, in maniera schematica, i metodi di prova, i requisiti e/o i limiti dei parametri o proprietà caratterizzanti il GPL autotrazione quali ad esempio il numero di ottano motore (NOM), il contenuto totale di zolfo, di acqua, di dieni, nonché la ripartizione in classi a cui sono associati differenti limiti della tensione di vapore relativa.
Restano invariate le prescrizioni riguardanti il campionamento e la modalità di approccio nel caso di eventuali controversie, per le quali, analogamente a tutti gli altri prodotti petroliferi, si devono utilizzare le procedure descritte nella EN ISO 4259 e i risultati delle prove devono essere interpretati sulla base dei dati di precisione dei metodi di prova.
La norma mantiene inalterata anche la corposa sezione di Appendici normative nella quale vengono descritti rispettivamente l'operatività del metodo di prova per l'odore del GPL (Appendice A) e quella dei metodi di calcolo del numero di ottano MOTORE (NOM) basato sull'analisi della composizione del GPL (Appendice B). In Appendice C vengono invece riportati i fattori di miscelazione della tensione di vapore assoluta (KPA).
L'Appendice D, l'unica a carattere informativo, riguarda i limiti stagionali della tensione di vapore relativa a 40 °C, mentre l'Appendice NA è un Addendum Nazionale a carattere normativo, e si riferisce ai "Limiti minimi stagionali della tensione di vapore nazionale".

Fonte UNI

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