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Sicurezza alimentare: UNI adotta le specifiche della serie ISO TS 22002

SIC ALIM 22000Si è appena conclusa la fase di inchiesta pubblica preliminare relativa all'adozione delle parti 2 e 3 della ISO TS 22002 sul tema della sicurezza alimentare. In particolare le due specifiche tecniche – che saranno a breve adottate dall'UNI – trattano i programmi di prerequisiti sulla sicurezza alimentare e si applicano rispettivamente al settore della ristorazione e a quello dell'agricoltura.

"Le ISO TS 22002 – spiega Gianni Di Falco  (coordinatore del gruppo di lavoro "Sistemi di gestione per la sicurezza alimentare") – rappresentano lo sforzo fatto dall'ISO per cercare di fornire elementi di specificità su quelli che sono gli elementi e le procedure fondamentali che devono essere un prerequisito all'interno dei sistemi di sicurezza".

Queste due norme avranno sicuramente un impatto importante nel nostro Paese sia dal punto di vista della conoscenza, in quanto – come si è detto – definiscono i requisiti di base della sicurezza alimentare comuni a tutti i tipi di aziende, sia perché vanno a impattare su due ambiti rilevanti: il vasto mondo della ristorazione (sia commerciale che collettiva) e dell'agricoltura che – dal punto di vista della sicurezza alimentare – è sempre stato un settore poco normato.

 

mb

 

Fonte UNI

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Sistemi di Gestione. Nuova norma sui rapporti di Audit

AUDITLa credibilità della certificazione è determinata da molteplici fattori e fra questi gioca un ruolo importante anche il rapporto di audit: la mancanza di pertinenti informazioni nel rapporto può portare a una diminuzione di credibilità nel lavoro del gruppo di audit e nello stesso processo di certificazione.
I clienti degli organismi di certificazione si aspettano dall'audit informazioni aggiuntive quali l'identificazione e il riconoscimento dei punti di forza e di debolezza, delle aree critiche, nonché delle opportunità di miglioramento, per poter identificare le modalità per accrescere l'efficacia e l'efficienza dei loro Management System (MS).
È stato pertanto avvertito il bisogno di rafforzare la certificazione di terza parte attraverso ulteriori strumenti oltre a quelli esistenti (norme 17021 e 19011 che prescrivono già elementi sul contenuto del rapporto di audit) per fornire dei requisiti relativamente ai fattori chiave che impattano sulla credibilità della certificazione.
Lo strumento su cui, in ambito ISO, si è trovato il consenso è la UNI CEI ISO/IEC TS 17022. Si tratta di una specifica tecnica che appartiene al corpo normativo della serie EN ISO/IEC 17000, elaborate dall'ISO/CASCO (Conformity Assessment Committee), Comitato che ha il compito di sviluppare le norme per valutazione della conformità e per la sua armonizzazione.
La 17022 fornisce i requisiti e le raccomandazioni per il contenuto di un rapporto di audit di 3a parte per la certificazione di un MS che soddisfa le esigenze e le aspettative delle parti interessate (clienti dell'audit, organismi di certificazione e di accreditamento, altri potenziali utilizzatori). La 17022 è articolata in requisiti di base, che sono quelli contenuti nella 17021, e in requisiti supplementari e raccomandazioni che precisano e dettagliano i requisiti di base.

mb

Fonte UNI

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Barriere antirumore. Disponibili tre nuove norme

barriera antirumoreIl pacchetto di norme europee sui dispositivi contro il rumore da traffico stradale è considerato da molti il più completo e aggiornato al mondo, anche in virtù del continuo recepimento dei risultati della ricerca sull'argomento.
Recentemente sono state pubblicate le nuove edizioni delle parti 1, 2 e 6 della norma UNI EN 1793, applicabili a barriere antirumore, verticali o inclinate, a rivestimenti fonoassorbenti di muri di contenimento o pareti di trincee stradali (cladding) e a coperture parziali delle strade (cover).
Con queste nuove edizioni viene finalmente introdotto anche nel settore specifico dei dispositivi contro il rumore da traffico stradale il riconoscimento della differenza tra le condizioni di campo sonoro riverberante e campo sonoro diretto e formalizzato il riconoscimento della necessità di differenziare il tipo di qualifica di questi sistemi antirumore in funzione del tipo di campo sonoro a cui saranno esposti.
Il campo sonoro riverberante esiste dove il contributo delle riflessioni ripetute delle onde sonore sulle superfici di contorno assume importanza rilevante, come all'interno delle gallerie o in trincee stradali profonde. Il secondo caso – campo sonoro diretto – è la condizione tipica di una barriera acustica eretta a fianco di una strada in campo aperto. La medesima barriera può avere prestazioni diverse in funzione del tipo campo sonoro che incide su di essa. È quindi estremamente importante qualificare le prestazioni dei dispositivi contro il rumore da traffico stradale per il campo sonoro al quale saranno sottoposti una volta installati.
Evidenti i riflessi sulla marcatura CE, poiché per ottenere tale riconoscimento per sistemi antirumore da installare in campo aperto è necessaria la prova secondo UNI EN 1793-6. E considerevoli sono gli effetti sul mercato: il passaggio al regolamento UE 305/2011 – che sostituisce la direttiva 89/106/CE – comporta un cambiamento di approccio alla marcatura CE per i prodotti da costruzione. Si passa da una valutazione della conformità a una dichiarazione di prestazione del prodotto.

mb

Fonte UNI

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Language Control. Come scrivere le istruzioni d'uso

ISTRUZIONILingue speciali e Language Control sono le nuove parole d'ordine per i costruttori di macchine e impianti complessi che intendono migliorare la propria documentazione post-vendita.
I costruttori hanno un dovere generale di sicurezza e di informazione verso gli acquirenti (che discende dal diritto privato) e spesso le Istruzioni per l'uso rappresentano il punto di riferimento per chiarire e ripartire le responsabilità.
Purtroppo le Istruzioni per l'uso e l'informazione tecnica in generale vengono ancora considerate come una "spiacevole necessità", costosa e di dubbia utilità.
In realtà esse sono parte integrante della progettazione della macchina e "consistono in mezzi di comunicazione, come testi, parole, cartelli, segnali, simboli o diagrammi, utilizzati separatamente o in combinazione per trasmettere informazioni all'utilizzatore... prendendo in considerazione tutte le modalità di funzionamento", gli usi impropri e i rischi residui.
Tutto ciò per consentire all'utilizzatore di svolgere le attività previste in modo autonomo, conveniente e senza rischi per la "sicurezza e la salute delle persone, segnatamente dei lavoratori e dei consumatori e all'occorrenza degli animali domestici e dei beni, specie nei confronti dei rischi che derivano dall'uso delle macchine".
Dispiace constatare che spesso non viene prestata la necessaria attenzione, con il risultato di produrre informazioni che, invece di facilitare la comprensione del messaggio, creano una barriera fra chi scrive e chi legge che porta il lettore ad assumere un atteggiamento di ostilità perché costretto a rielaborarle.
Ancora oggi è consuetudine scrivere in forma accademica e con un uso incontrollato del copia-incolla. Leggendo un qualsiasi manuale d'uso, si ha l'impressione di trovarsi di fronte a informazioni scritte in lingua ostrogota.
Solitamente l'autore scrive senza dare importanza alla struttura, alla forma espositiva e alla coerenza degli argomenti: punta tout-court sul fatto che comunque nel manuale ha scritto tutto.
In genere si tende ancora ad elaborare le Istruzioni per l'uso secondo prassi artigianali, consolidate ma informali e quindi soggette ad arbitrarie variazioni individuali (peggiorative o migliorative che siano).

mb

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Fonte UNI

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Sicurezza imballaggi flessibili di materia plastica. Disponibile un rapporto tecnico del CEN

IMBALLO PLASTICAÈ stata da poco pubblicata la versione italiana di un rapporto tecnico europeo - elaborato dal CEN - che tratta la sicurezza degli imballaggi flessibili di materia plastica, sia destinati al monouso sia riutilizzabili. In casa questo tipo di imballaggi sono spesso accessibili da parte dei bambini e possono rappresentare un potenziale rischio di soffocamento. Per questo motivo si è ritenuta utile l'adozione di un documento, l'UNI CEN/TR 16353, che fornisse delle linee guida per ridurre al minimo il rischio di soffocamento dei bambini. In particolare neonati e bambini piccoli giocano con qualsiasi cosa capiti a loro disposizione e spesso - utilizzando questi materiali in modo improprio - corrono il rischio di gravi lesioni cerebrali (o addirittura di morte) dovute a soffocamento nel momento in cui naso e bocca vengono coperti e tutto l'ossigeno presente nell'involucro in cui la loro testa è intrappolata si esaurisce.Fondamentale è il ruolo dei genitori e degli adulti che possono ridurre questo tipo di rischio attraverso la supervisione dei loro bambini e l'attenta conservazione o smaltimento dei materiali di imballaggio, ma questo non costituisce purtroppo una soluzione affidabile e completa.Nonostante il rischio che gli imballaggi flessibili in plastica possono presentare, il rapporto tecnico "Imballaggi - Linee guida di sicurezza per imballaggi flessibili di materia plastica per ridurre al minimo il rischio di soffocamento dei bambini" ne riconosce la effettiva utilità in particolare in alcuni casi: ad esempio per proteggere alcuni particolari tipi di prodotti, per preservarli dall'umidità, per trasportarli in modo agevole, per proteggerli da danni fisici, per assicurare che più unità di prodotto rimangano unite durante il trasporto (per esempio su un pallet).Per questo dopo aver effettuato la valutazione dei rischi (ad esempio la reale necessità che il prodotto venga avvolto in questo tipo di imballaggio, la grandezza del prodotto da imballare, l'impiego di grafica e colori particolarmente accattivanti per il bambino ecc.) il rapporto tecnico suggerisce di mettere in atto appropriate azioni correttive.Idealmente il rischio dovrebbe essere eliminato del tutto evitando imballaggi che possano causare il soffocamento ma - quando questo non è possibile - l'imballaggio deve comunque essere progettato in modo da ridurre al minimo il rischio. Tra le strategie di sicurezza il documento stabilisce che i fogli e le buste flessibili di materia plastica devono essere sufficientemente spessi da non assumere la forma del viso di un bambino (e per misurare lo spessore il rapporto fornisce uno specifico metodo di prova), oppure devono essere provvisti di mezzi di ventilazione, per esempio fori che consentano un passaggio di aria sufficiente a salvare la vita.Il documento si occupa anche delle dimensioni di questi imballaggi e stabilisce che le buste con un'apertura minore di 38 cm non rappresentino un reale pericolo in quanto non possono essere infilate sulla testa della maggior parte dei bambini piccoli.Per aiutare i genitori o le persone adulte a cui sono affidati i bambini a prendere consapevolezza del potenziale rischio di soffocamento gli imballaggi flessibili di plastica dovranno riportare un'avvertenza che dica "Tenere questo imballaggio fuori dalla portata dei bambini per evitare il pericolo di soffocamento" nella lingua del paese in cui il prodotto è fornito al consumatore.

mb

Fonte UNI

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Prassi di riferimento. Nuovo dossier dall'UNI

prassi rifAffinare nuovi strumenti per rispondere alle sollecitazioni di un mercato che richiede, in settori innovativi e in rapida evoluzione tecnologica, soluzioni puntuali e tempestive: è da questa specifica esigenza che si è partiti quando gli organi direttivi UNI nel 2011 hanno definito l’utilità di regolamentare delle nuove forme di pubblicazioni para-normative.
Nascono le Prassi di Riferimento, una nuova categoria di documenti emanati da UNI che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, sotto la conduzione operativa di UNI. L'idea si ispira a tipologie di documenti molto simili già ampiamente sperimentati da altri enti di formazione nazionali - per esempio dall'ente di normazione francese AFNOR, o da quello inglese BSI dall’ISO e dal CEN/CENELEC, che come UNI hanno riscontrato la necessità di poter disporre di una modalità di condivisione e formalizzazione di contenuti tecnici innovativi, nella quale la limitazione del coinvolgimento delle parti interessate sia funzionale alla rapidità dell’iter di elaborazione dei documenti e quindi al ruolo di trasferimento della conoscenza richiesto al mondo della normazione.
Ma c'è di più. Le UNI/PdR hanno aperto la via al coinvolgimento di soggetti che fino ad ora non si erano mai avvicinati al mondo della normazione tecnica: l'innovazione sta anche in questo. Caratterizzate dunque da un rapido processo di elaborazione -complessivamente tra gli 8 ed i 9 mesi dalla data di avvio dei lavori - le UNI/PdR sono sviluppate da Tavoli costituiti da un numero contenuto di esperti nominati dall'organizzazione che le commissiona e da esperti del "Sistema UNI".

mb

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Arredi scolastici. Il punto sulle norme UNI di riferimento

arredo scolasticoIl nuovo anno scolastico è alle porte e per migliaia di studenti italiani le vacanze sono agli sgoccioli. Il ritorno sui banchi di scuola si accompagna, come ogni anno, alla garanzia di sicurezza delle strutture, sia all'esterno che all'interno delle aule. Le  norme tecniche indicano i requisiti che gli arredi scolastici (lavagne, banchi, sedie, cattedre) devono possedere. Senza dimenticare un elemento altrettanto importante per il benessere e la sicurezza dei ragazzi: la corretta illuminazione artificiale e naturale delle aule scolastiche.

Banchi e sedie - UNI EN 1729

Le caratteristiche di banchi e sedie sono descritte dalle norme della serie UNI EN 1729 che stabiliscono ad esempio che:

  • i bordi del sedile, dello schienale e dei braccioli delle sedie che vengono a contatto con l'utilizzatore devono essere arrotondati con un raggio minimo o uno smusso di 2 mm. Le superfici devono essere lisce, le estremità rivestite per evitare di generare schegge taglienti
  • ogni sedia o banco "a norma" deve superare una serie di prove di laboratorio tra le quali quelle di stabilità, di resistenza, di durata e d'urto
  • in relazione all'altezza dello studente (da 80 cm per i bambini fino ai due metri per i ragazzi), le norme assegnano agli arredi scolastici delle vere e proprie "taglie".

In questo modo le norme intendono favorire l'adozione di una corretta postura contribuendo allo sviluppo psicofisico di bambini e ragazzi che ormai trascorrono gran parte della loro giornata a scuola.
Per una corretta postura, la norma prescrive che lo schienale debba avere un'inclinazione compresa tra i 95° e i 110°, questo indipendentemente dalla statura dello studente.
Le norme fissano le dimensioni delle sedie e dei banchi scolastici anche in relazione alla crescente diffusione dell'utilizzo di PC nella didattica. Gli arredi scolastici a norma sono progettati in modo che gli studenti possano appoggiare le braccia mantenendo le spalle rilassate sia che si trovino dinanzi ad un monitor sia che siano alle prese con i più tradizionali quaderni a righe o quadretti.

Come si riconoscono gli arredi scolastici a norma? Le sedie e i banchi scolastici dovranno recare ben visibili:

  • la "taglia" o il codice colore (ad ogni codice colore corrisponde una "taglia diversa")
  • il nome o logo del fabbricante, del distributore, dell'importatore o del venditore
  • la data di fabbricazione che specifichi almeno l'anno e il mese di produzione

mb

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Rivestimenti lapidei. A breve una nuova norma dall'UNI

lapideiLa qualità di un rivestimento lapideo dipende dalla conformità a dei requisiti generali quali regolarità, durabilità, manutenibilità, sicurezza e sostenibilità. Tale conformità deve essere conseguita con il contributo simultaneo e indispensabile di tutte le "funzioni" coinvolte nella progettazione, nell'installazione, nell'utilizzo e manutenzione del rivestimento.I rivestimenti lapidei, in quanto materiale per il rivestimento superficiale di pareti e soffitti, hanno due funzioni fondamentali: una funzione tecnica, di resistere alle sollecitazioni di esercizio (chimico-fisiche, meccaniche, termiche ed igrometriche) agenti su di esse e garantire la sicurezza delle persone e dell'ambiente, e una funzione estetica. Entrambe le funzioni sono fondamentali per la soddisfazione dell'utilizzatore.
Il progetto U87035520 elaborato dalla Commissione Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio, ora in inchiesta pubblica finale, riguarda le istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione di rivestimenti lapidei verticali e di soffitti, interni ed esterni.Dal titolo "Rivestimenti lapidei di superfici verticali e soffitti - Istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione", il documento fornisce le regole e le istruzioni da osservare nella scelta dei materiali, nella progettazione, nell'installazione e nell'impiego e manutenzione, e specifica soluzioni conformi tipiche tali da assicurare il raggiungimento e il mantenimento nel tempo dei livelli richiesti di qualità e prestazione. Si applica a rivestimenti lapidei verticali e di soffitti, interni ed esterni, ad eccezione di superfici verticali ventilate, così come definite nella UNI 11018.
Per superfici verticali esterne si intendono quelle soggette all'azione di uno o più agenti atmosferici, per superfici verticali interne quelle non soggette all'azione degli agenti atmosferici.La futura norma, integrata con le informazioni del produttore relativamente alle specifiche istruzioni di posa (scelta dell'adesivo, metodo di posa, ecc.), si applica anche a materiali lapidei trattati sul retro tramite l'utilizzo di resine strutturali, combinato e non a fibre naturali o sintetiche sotto forma di rete, di garze o tessuti o pannelli rigidi costituiti da pietra, alveolari, materiali plastici, o altro che abbia la medesima funzionalità.

mb

Fonte UNI

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Qualità. Disponibili le Linee guida per il coinvolgimento e la competenza delle persone

logo uni"Gestione per la qualità – Linee guida per il coinvolgimento e la competenza delle persone" è il titolo della nuova norma UNI ISO 10018:2013, adozione nazionale della ISO 10018:2012, recentemente pubblicata in lingua italiana.
La norma fornisce una guida per impegnare le persone nel sistema di gestione per la qualità di un'organizzazione e per migliorare il loro coinvolgimento e la loro competenza in esso, creando così valore e favorendo il raggiungimento degli obiettivi dell'organizzazione. Utile strumento per leader, manager, supervisori, professionisti della qualità e direttori di risorse umane, è destinata a organizzazioni di qualsiasi dimensione, tipo e attività e può anche essere utilizzata con altri sistemi di gestione.Il coinvolgimento di persone competenti e ben integrate in un'organizzazione è di importanza decisiva per ottenere elevate prestazioni dal sistema di gestione per la qualità, e per far si che il sistema permetta di conseguire risultati coerenti ed in linea con le strategie delle persone stesse.La ISO 9001 non fornisce sviluppi né approfondimenti sugli aspetti relativi alle persone nei SGQ: a questa esigenza ha risposto la ISO 10018 le cui linee guida consentono ad un'organizzazione di migliorarsi attraverso una più efficace utilizzazione delle persone.

mb

Fonte UNI

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