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Sistemi di sicurezza nella GDO. Disponibile un nuovo Documento divulgativo CEI

GDO ceiPubblicato nel mese di novembre un nuovo documento divulgativo CEI “Sistemi di sicurezza nella Grande Distribuzione Organizzata – I principi per una corretta progettazione della security”.
Nell’ambito dei Sistemi e degli Impianti di Sicurezza, il CEI ha pubblicato numerosi documenti normativi che ha anticipato prima come norme nazionali, e proposto poi con successo in ambito europeo e internazionale, contribuendo in modo rilevante alla loro pubblicazione in tali sedi. Queste norme, secondo la Legge 186 del 1968, rappresentano in Italia la “regola dell’arte” per i prodotti e gli impianti dei Sistemi di Sicurezza (CEI 79-2 e CEI 79-3 e serie CEI EN 50130, CEI EN 50131, CEI EN 50132, CEI EN 50134 e CEI EN 50136) e ne consentono la libera circolazione all’interno dell’Unione Europea.
Con obiettivo di favorire la più ampia diffusione presso gli utenti e gli operatori del settore di tali norme, questo documento illustra in termini comprensibili ad un grande pubblico quelli che sono gli elementi fondamentali che identificano un Sistema di Sicurezza a regola d’arte.
La Grande Distribuzione Organizzata (GDO), risulta essere al secondo posto, dopo le farmacie, la categoria con il più alto indice di rischio legato ad eventi criminosi quali furti e rapine. In particolare, nella pubblicazione vengono descritti i principi per una corretta progettazione dei vari componenti dei Sistemi di Sicurezza: allarmi intrusione e rapina, sistemi antitaccheggio, sistemi di videosorveglianza e di controllo accessi. Essa illustra inoltre il panorama legislativo vigente in materia, analizza gli elementi fondamentali dell’attività di gestione del rischio e fornisce, al contempo, utili indicazioni e suggerimenti sulla protezione assicurativa.
Il documento si rivolge sia ai committenti che intendono dotarsi di un Sistema di Sicurezza, affinché possano essere messi in grado di valutare le proposte offerte dal mercato, sia ai progettisti e installatori perché possano scegliere un impianto adeguato alle esigenze dei propri clienti.
L’edizione è disponibile presso tutti i punti vendita CEI.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN, DIN, BSI, AFNOR, ecc.).

mb

Fonte CEI

 

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Ascensori. Pubblicate due nuove norme

ascensoreLe norme europee EN 81-1 e EN 81-2 stabiliscono le regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione di ascensori elettrici (parte 1) e idraulici (parte 2): dalla loro prima pubblicazione sono state più volte aggiornate e poste in linea con i requisiti della direttiva europea 95/16/CE.
Dopo la pubblicazione degli ultimi amendments nel 2009, il comitato europeo CEN/TC 10 “Lifts, escalators and moving walks” decise di avviare una revisione globale per entrambe le parti, istituendo una task force allo scopo di individuare gli aspetti da sottoporre a revisione e i nuovi elementi da inserire.
Vista l’importanza delle norme, ampiamente utilizzate in tutto il mondo, il CEN/TC 10 ha quindi deciso di lavorare in stretta collaborazione con la sua controparte internazionale, l’ISO/TC 178.
I lavori svolti dalla task force hanno identificato più di 700 modifiche da apportare e deciso di combinare i requisiti tecnici per gli ascensori elettrici e idraulici in un’unica norma, mantenendone un’altra separata contenente le regole di progettazione, i calcoli, le verifiche e le prove dei componenti. Sono più semplici da usare rispetto alle “vecchie” EN 81-1 e EN 81-2 e hanno una struttura più chiara. I benefici attesi riguardano miglioramenti in termini di accessibilità e di sicurezza sia per i passeggeri che per i tecnici degli ascensori e la garanzia di un alto livello di armonizzazione internazionale dei requisiti tecnici.
Il recepimento delle norme EN 81-20 e EN 81-50 richiederà delle modifiche ad alcuni aspetti di progettazione degli ascensori e ai documenti rilasciati dai produttori e relativi certificati.
Le “vecchie” norme (EN 81-1 e EN 81-2) saranno ritirate il 31 agosto 2017: il periodo transitorio di 3 anni servirà a tutte le parti interessate per allineare i propri prodotti, servizi e documentazione alle nuove norme.
Le due norme sono disponibili nei formati elettronico e cartaceo:

  • UNI EN 81-20:2014 “Regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione degli ascensori - Ascensori per il trasporto di persone e cose - Parte 20: Ascensori per persone e cose accompagnate da persone
  • UNI EN 81-50:2014 “Regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione di ascensori - Verifiche e prove - Parte 50: Regole di progettazione, calcoli, verifiche e prove dei componenti degli ascensori

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Fonte UNI

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Arredo ecosostenibile. L’UNI pubblica un Dossier

arredo ecosostPubblicato sul numero di novembre/dicembre della rivista U&C  il Dossier, dal titolo "Progettare l'arredo eco sostenibile". Si parla dell'opera di l’armonizzazione delle caratteristiche di compatibilità ambientale dei mobili. L’industria del settore e tutte le parti interessate stanno infatti sempre più prendendo coscienza della necessità di farsi parte attiva per superare le difficoltà alla circolazione dei prodotti causate dai diversi requisiti ambientali.
Negli Stati Uniti l'associazione nordamericana che si occupa di mobili non domestici (BIFMA) ha già da tempo a disposizione uno schema di rating e certificazione per la valutazione del grado di sostenibilità ambientale e sociale dei mobili dal nome "LEVEL". Ma anche la Federazione Europea di produttori di arredo per ufficio ha definito un proprio schema di rating che riadatta quello americano alle esigenze della realtà europea. L'obiettivo primario è quello di varare un marchio europeo parallelo a quello americano ed eventualmente ottenere un accordo di mutuo riconoscimento con lo schema USA.

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mb

Fonte UNI

 

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Decreto Sblocca Italia” e Guide CEI per infrastrutture per telecomunicazioni negli edifici

cei guideCon la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'11 novembre, della Legge (n.164/2014) di Conversione del DL Sblocca Italia (DL 133/2014), entrano in vigore le misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.

In particolare, nell’ambito delle “Disposizioni per l'infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica”, l’articolo 6-ter rimanda ad alcune Guide CEI che trattano le infrastrutture per telecomunicazioni negli edifici, come di seguito riportato:
Articolo 6-ter.
(Disposizioni per l'infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica)
2. Nel capo VI della parte III del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, dopo l'articolo 135 è aggiunto il seguente:
omissis
«3. Gli edifici equipaggiati in conformità al presente articolo possono beneficiare, ai fini della cessione, dell'affitto o della vendita dell'immobile, dell'etichetta volontaria e non vincolante di “edificio predisposto alla banda larga”. Tale etichetta è rilasciata da un tecnico abilitato per gli impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), del regolamento di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, e secondo quanto previsto dalle Guide CEI 306-2 e 64-100/1, 2 e 3».

Le Guide CEI citate che trattano le infrastrutture per telecomunicazioni negli edifici sono:

  • la CEI 306-2 “Guida al cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali”
  • la Serie CEI 64-100 “Guide per la predisposizione delle infrastrutture per gli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni”:
    • CEI 64-100/1 “Edilizia residenziale – Parte 1: Montanti degli edifici” + Variante 1
    • CEI 64-100/2 “Edilizia residenziale – Parte 2: Unità Immobiliari (appartamenti)”
    • CEI 64-100/3 “Edilizia residenziale – Parte 3: Case unifamiliari, case a schiera ed in complessi immobiliari (residence)”

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Scarica la Legge 11 novembre 2014, n. 164

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Antincendio: pubblicate le nuove UNI 10779 e UNI 9494-3

antincendioPubblicate dalla Commissione tecnica “Protezione attiva contro gli incendidue norme di grande interesse sul tema della sicurezza antincendio. Si tratta della nuova UNI 10779 (che sostituisce la vecchia edizione del 2007) e della UNI 9494-3.

La UNI 10779:2014Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione, installazione ed esercizio” specifica i requisiti costruttivi e prestazionali minimi da soddisfare nella progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti destinate all’alimentazione di apparecchi di erogazione antincendio. Tali requisiti, in assenza di specifiche disposizioni legislative, sono fissati in relazione alle caratteristiche dell’attività da proteggere. La norma si applica agli impianti da installare o da modificare, a seguito della valutazione del rischio di incendio, nelle attività sia civili sia industriali.

Scopo del documento è dunque stabilire le caratteristiche che una rete di idranti deve avere e le modalità con le quali deve essere realizzata e gestita. Non è invece compito della norma definire in alcun modo i casi in cui la rete di idranti deve essere realizzata né definirne la relativa tipologia di protezione: tale decisione deve essere presa a seguito del processo di analisi e valutazione del rischio di incendio per l’attività in esame.

In caso di incendio, i sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC) - oggi ampiamente utilizzati - creano e mantengono uno strato libero da fumo al di sopra del pavimento mediante la rimozione del fumo stesso e servono anche per l’evacuazione dei gas caldi rilasciati da un incendio durante le fasi di sviluppo. Il loro valore consiste nell’agevolare l’evacuazione delle persone da edifici e da altri fabbricati, nel ridurre i danni e le perdite finanziarie provocati dall’incendio prevenendo danni da fumo, nel ridurre le temperature delle strutture portanti e del tetto e nel ritardare il diffondersi laterale del fuoco. Ma per ottenere questi vantaggi è essenziale che i SEFC siano completamente funzionanti, affidabili e mantenuti in stato di efficienza.

La norma UNI 9494-3Sistemi per il controllo di fumo e calore - Parte 3: Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di evacuazione di fumo e calore” descrive le procedure per il controllo iniziale, la sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione dei sistemi di evacuazione di fumo e calore SEFC. Si applica ai sistemi realizzati secondo le UNI 9494-1 e UNI 9494-2 e fornisce indicazioni sufficienti per operare secondo la regola dell’arte.

La norma è un riferimento per l’applicazione del DM 10 marzo 1998 (Allegato VI) e del DM 20 dicembre 2012 (punto 2.3 dell’Allegato) per quanto guarda i controlli e manutenzione dei Sistemi Antincendio di Protezione Attiva.

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Valutatori immobiliari. Pubblicata la UNI 11558

valutatori immobiliariAppena pubblicata la nuova norma UNI 11558 sui valutatori immobiliari. La norma definisce i requisiti di conoscenza, abilità e competenza del valutatore immobiliare allo scopo di meglio determinare il valore degli immobili.
Tra le competenze specifiche richieste a questa figura professionale, che deve aver maturato un’esperienza nel settore di almeno tre anni, rientrano le conoscenze in estimo, principi di economia e mercati immobiliari, sistema catastale, fiscalità immobiliare, certificazione ambientale e, più in generale, competenze in diritto urbanistico, matematica finanziaria, statistica, scienza e tecnica delle costruzioni.
Il valutatore, inoltre, deve possedere le competenze necessarie ad effettuare la valutazione in modo appropriato, sia nella tecnica di rilevazione dei dati e nell’applicazione dei procedimenti di stima, sia nell’audit immobiliare e nel riesame dei rapporti di valutazione.
A livello nazionale, i valutatori immobiliari possono essere professionisti iscritti ad albi o registri (architetti, ingegneri, agronomi, geometri, periti industriali, periti agrari), società di valutazione immobiliare, agenti immobiliari, periti esperti iscritti presso le Camere di Commercio, studi associati di professionisti, ecc.
La nuova norma UNI si inserisce come strumento di garanzia per lo svolgimento di un’attività professionale che presenta risvolti di estrema importanza - al di là del mero valore economico del bene oggetto di valutazione - in funzione delle motivazioni che la rendono necessaria e soprattutto dei soggetti committenti, destinatari o semplicemente coinvolti, ad esempio: istituti di credito, tribunali, società immobiliari, fondi immobiliari e fondi pensione, società di leasing, organi di vigilanza, società di revisione, agenzie di rating, ma -in fondo- interessa sempre il cittadino-consumatore.

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Valutazione della qualità economica dei progetti urbani complessi. Disponibile una nuova Prassi di Riferimento UNI

Progetti urbaniPubblicata la prassi di riferimento UNI/PdR 12:2014 "Valutazione della qualità economica dei progetti di trasformazione urbana".
Il documento, frutto della collaborazione tra UNI e RPR – RISORSE PER ROMA, definisce una linea guida all’applicazione della specifica tecnica UNI/TS 11453 sull’iter di finanziamento delle costruzioni, indirizzata alla individuazione dei contenuti e delle modalità di sviluppo del piano economico-finanziario di un progetto di trasformazione urbana.
Il documento, declinato in coerenza con i principi e le azioni che sottendono alla filosofia della Matrice AUDIS della Qualità Urbana e della sua applicazione nel “Protocollo della Qualità Urbana” di Roma Capitale, si pone come principali obiettivi quelli di:

  • garantire che la Pubblica Amministrazione non spenda tempo e risorse nell’esame di grandi progetti urbani complessi che non possono trovare attuazione perché non sostenibili da un punto di vista economico-finanziario;
  • verificare che i costi e i ricavi indicati/adottati dal soggetto proponente siano in linea con la qualità complessiva dell’opera, così come prospettata alla Pubblica Amministrazione, anche nelle successive fasi di sviluppo del progetto;
  • garantire la trasparenza necessaria alla corretta negoziazione tra le parti.

La prassi di riferimento nasce, quindi, dalla volontà di implementare la metodologia di lavoro introdotta da UNI per le opere edili, che permette di raccogliere e riordinare le molte informazioni e dati di tipo tecnico-progettuale-finanziario, estendendola ai progetti di trasformazione urbana. A tale scopo, il documento individua e descrive le fasi di processo di sviluppo di un progetto di trasformazione urbana, definendo in maniera sistematica e strutturata la documentazione necessaria: analisi di mercato, analisi dei costi, cronoprogramma, attualizzazione dei flussi di cassa, relazione esplicativa del Piano Economico Finanziario.
Si ricorda che le prassi di riferimento non sono norme ma documenti, al servizio della normazione stessa e del mercato, che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di elaborazione ristretta ai soli autori, sotto la conduzione operativa di UNI.

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Scarica la UNI/PdR 12:2014

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Razionalizzazione dei metodi di prova in ambito microbiologico

micro alimÈ in inchiesta pubblica preliminare, fase fondamentale per vagliare preventivamente le concrete esigenze del mercato, un progetto di norma nazionale di competenza dell’Ente federato UNICHIM. La necessità rilevata è quella di razionalizzazione dei metodi di prova di ambito microbiologico nelle delicate fasi orientate alla incubazione dei microrganismi sui substrati di crescita specificamente individuati per il loro sviluppo o per la effettuazione delle prove di identificazione.

Il progetto “Microbiologia alimentare ed ambientale - Variazione di crescite batteriche a differente temperatura di incubazione” – futuro rapporto tecnico – fornisce indicazioni applicative di notevole rilevanza finalizzate alla razionalizzazione dei metodi di prova basati su procedure di tipo colturale. Trova applicazione su batteri sia Gram-positivi che Gram-negativi. Nella sperimentazione descritta, stipiti di Enterobacter aerogenes NCTC 10006 e di Enterococcus faecalis NCTC 775 sono stati posti a incubare a temperature variabili rispettivamente tra 34 e 36° C e tra 43 e 45° C.

All’interno di tali intervalli la variabilità dei risultati è da ritenere trascurabile rispetto a quella dovuta al modo di operare dei laboratori.

 

mb

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Mitigazione sonora. Presto una norma UNI

MITIGAZDal titolo “Acustica - Misure di mitigazione sonora - Parte 1: Generalità”, la futura norma tratta gli aspetti tecnici e procedurali relativi alla valutazione dei costi, dell’efficacia e dell’efficienza delle misure di mitigazione applicabili alle infrastrutture di trasporto e definisce le modalità tecniche operative per l’individuazione delle strategie o soluzioni di maggiore efficacia. Non si applica alle sorgenti di tipo industriale.
Tra le componenti interessate al documento vi sono coloro che devono gestire l’inquinamento acustico ambientale (per esempio i gestori delle infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali), gli enti di controllo ambientale nazionali, i tecnici professionisti, i fabbricanti dei dispositivi utilizzati per l’abbattimento del rumore.
La norma sarà suddivisa in 3 parti:

  • Parte 1: Generalità, che introduce i concetti generali di Analisi Costi-Efficacia e Costi-Benefici ed esplicita le modalità operative per la valutazione dei costi; sono descritte le principali misure di mitigazione sonora a cui le tecniche di analisi si applicano;
  • Parte 2: Analisi Costi-Efficacia (CEA), che intende descrivere le modalità operative per la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza delle misure di mitigazione sonora al fine di individuare la strategia o la soluzione economicamente più vantaggiosa;
  • Parte 3: Analisi Costi-Benefici (CBA). In questa parte verranno descritte le modalità di valutazione dei benefici e introdotti gli indicatori prestazionali per valutare la sostenibilità delle misure ipotizzate e le procedure con cui individuare la strategia o la soluzione di maggiore efficienza.

Fino al 14 novembre il progetto di norma U20002690 di interesse della Commissione Acustica e vibrazioni è sottoposto all’inchiesta pubblica preliminare. Entro tale data è possibile inviare commenti al documento.

 

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Sostenibilità dei biocarburanti e bioliquidi

soste biocarRecentemente pubblicata la norma UNI CEN/TS 16214-2Criteri di sostenibilità per la produzione di biocarburanti e bioliquidi per applicazioni energetiche - Principi, criteri, indicatori e verificatori - Parte 2: Valutazione di conformità inclusi la catena di custodia e il bilancio di massa” che definisce gli aspetti pratici che i produttori di biocarburanti e bioliquidi devono seguire per poter dimostrare che i loro prodotti sono sostenibili.
A livello nazionale il documento è stato integrato con altre due specifiche tecniche: la UNI/TS 11429 “Qualificazione degli operatori economici della filiera di produzione di biocarburanti e bioliquidi” e la UNI/TS 11441 “Gestione del bilancio di massa nella filiera di produzione di biocarburanti e bioliquidi” che, dettagliando ulteriormente la materia, vanno a integrare quello che il DM 23 gennaio 2012 definisce come “Sistema nazionale di certificazione per biocarburanti e bioliquidi”.
Il tema della sostenibilità dei biocarburanti e bioliquidi viene di fatto introdotto nel quadro legislativo e normativo europeo grazie alla direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. La direttiva RED - Renewable Energy Directive, richiede che biocarburanti (carburanti di origine biogenica destinati all’autotrazione) e bioliquidi (combustibili di origine biogenica destinati alla produzione di energia termica e/o elettrica) possano essere contabilizzati dai Paesi membri ai fini degli obiettivi fissati al 2020 solo se sostenibili.
Gli enti di normazione e vari istituti di ricerca europei si sono attivati per fornire al mercato degli strumenti adatti e condivisi (nel caso delle norme tecniche) per poter calcolare i risparmi di gas a effetto serra e per aiutare gli operatori a gestire le filiere produttive e a dimostrare il rispetto dei requisiti richiesti.

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Fonte UNI

 

 

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