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Professioni non regolamentate. Nuove norme UNI per Bibliotecari e Archivisti

archivistiAppena pubblicate due norme UNI che riguardano le attività professionali non regolamentate: la UNI 11535 sulla figura professionale del bibliotecario e la UNI 11536 sulla figura professionale dell'archivista.
La norma UNI 11535:2014 elenca i compiti e le attività che sono comuni alla professione, mantenendo una flessibilità che tiene conto dei diversi contesti di riferimento (biblioteche pubbliche, private, specializzate, ndr) e dei diversi aspetti della professione. Ma senza abdicare ai principi del codice etico e deontologico adottato dall’AIB, Associazione Italiana Biblioteche”.
Garantire agli utenti l’accesso e la consultazione dei documenti- da quelli cartacei a quelli digitali-, delle informazioni possedute o accessibili-, erogare servizi di carattere educativo e culturale, selezionare, organizzare e tutelare le raccolte e la conservazione dei documenti, gestire i servizi informativi, svolgere attività di studio e di ricerca sulle discipline legate alla professione: sono alcuni dei compiti che la norma Uni stabilisce per il bibliotecario, a tutela e garanzia degli utenti ma anche del patrimonio culturale.
Speculare è l’impostazione della norma UNI 11536 sulla figura professionale dell'archivista, il cui compito, ormai storicamente consolidato, è quello di sovrintendere ai processi di produzione documentaria e gestire correttamente dati e documenti. L’archivista deve saper organizzare e conservare tutti i materiali, indipendentemente dalla loro forma: documenti cartacei, file digitali, video, registrazioni musicali. La norma traduce in un corpus organico e standardizzato l’insieme delle competenze e dei requisiti che negli anni la figura dell’archivista ha accumulato, complice la diffusione anche in questo settore della catalogazione digitale e della comunicazione in rete. La norma stabilisce i compiti fondamentali dell’archivista: governare gli archivi, promuovere presso la comunità e gli utenti la conoscenza dei materiali conservati, amministrare anche dal punto di vista finanziario e contabile la struttura.
La pubblicazione delle due norme, oltre ad essere coerente con le disposizioni della legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate, riveste particolare attualità anche per la coincidenza con l’approvazione, nel mese di giugno, della legge per il riconoscimento dei professionisti dei beni culturali, la cosiddetta “legge Madia”, («Modifica al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di professionisti dei beni culturali, e istituzione di elenchi nazionali dei suddetti professionisti»), grazie alla quale alcune nuove professioni entrano nel codice dei beni culturali e altre, storiche, sono rafforzate nel loro valore.

mb

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Fonte UNI

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Impianti idrici: nuova edizione per la UNI 9182

acqua sanitIl tema dell’acqua sanitaria, o meglio dell’acqua destinata all’uso umano, è regolato da diverse fonti: da un lato la direttiva europea 98/83/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano e caposaldo delle legislazioni nazionali, dall’altro la normazione tecnica.
Obiettivo della direttiva è proteggere la salute attraverso la fissazione di parametri minimi di presenza di microorganismi, di parassiti e altri elementi nell’acqua. La legislazione nazionale degli Stati membri è tenuta a recepire tali parametri come limiti.
Il compito della normazione tecnica, nazionale ed europea, ha un risvolto molto pratico e orientato alla realizzazione dell’impianto di trasporto dell’acqua: dalla progettazione alla manutenzione, passando per l’installazione e la gestione. La qualità dell’acqua fornita dall’acquedotto non deve rischiare di essere compromessa nel complesso delle tubazioni e dei componenti all’interno degli edifici.
La nuova UNI 9182 - Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Progettazione, installazione e collaudo”,, che vede l’eliminazione degli argomenti sovrapposti alla norma europea rimandandoli singolarmente alle diverse parti della UNI EN 806, specifica i criteri tecnici e i parametri da considerare per il dimensionamento delle reti di distribuzione dell'acqua destinata al consumo umano, i criteri di dimensionamento per gli impianti di produzione, distribuzione e ricircolo dell'acqua calda, i criteri da adottare per la messa in esercizio degli impianti e gli impieghi dell'acqua non potabile e le limitazioni per il suo impiego.

mb

Fonte UNI

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Vibrazioni meccaniche. Pubblicato il Rapporto tecnico UNI CEN/TR 15350

vibraQuando si deve affrontare un’analisi dei rischi, l'argomento delle vibrazioni è sempre complesso poiché l'esposizione dell'operatore non dipende solo dalla macchina esaminata, ma anche dagli utensili di cui essa è equipaggiata, dalle condizioni operative e dal comportamento (inteso come gestualità) dell'operatore.
Il Comitato tecnico europeo CEN/TC 231 “Mechanical vibration and shock” - preposto alla preparazione delle norme riguardanti l'esposizione alle vibrazioni meccaniche ed urti - è consapevole di questi problemi e opera per poter fornire dei documenti che siano di aiuto a tutti coloro che, a vario titolo, si devono confrontare con questo argomento.
Tra questi documenti vi è l'UNI CEN/TR 15350:2014Vibrazioni meccaniche - Linee guida per la valutazione dell'esposizione al sistema mano-braccio partendo dalle informazioni disponibili, comprese quelle fornite dal fabbricante della macchina”. In esso non sono riportati i valori di accelerazioni generati dalle macchine portate. Piuttosto, e questo è molto importante, il Rapporto Tecnico insegna come gestire i valori di accelerazione forniti dai costruttori (e presenti sui libretti di uso delle macchine) o reperibili da altre fonti, quali banche dati o pubblicazioni scientifiche.
Per valutare il rischio la norma UNI CEN/TR 15350 raccomanda che al valore di emissione dichiarato dal costruttore sia applicato, nella maggior parte dei casi, un coefficiente moltiplicativo in funzione della tipologia di utensile.
Per quanto riguarda la stima del rischio, si sta andando verso un grande utilizzo delle banche dati, sia per l'acustica che per le vibrazioni. Ma per inserire i dati (di acustica e vibrazione) sono necessarie delle procedure che garantiscono le metodologie con cui i valori sono stati misurati.

mb

Fonte UNI

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Impianti a gas. Parte la revisione delle norme UNI 7128 e serie UNI 7129

impianti gasDal 14 luglio in inchiesta pubblica preliminare sei progetti CIG (Comitato Italiano Gas) che rappresentano la revisione delle norme UNI 7128 e serie UNI 7129 in tema di progettazione e installazione degli impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione e che interessano fabbricanti di apparecchi, installatori e manutentori, laboratori di prova, professionisti.
Il progetto E01089450 “Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione - Termini e definizioni”, revisione della UNI 7128:2011, ha lo scopo di raggruppare tutte le definizioni relative agli impianti a gas ed è un elemento di chiarezza e uniformità per gli operatori del settore gas.
Dal titolo comune “Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione - Progettazione, installazione e messa in servizio”, gli altri cinque progetti rappresentano la revisione della serie UNI 7129:2008 e un supporto alla legislazione vigente e in particolare alla Legge 1083/71 “Norme per la sicurezza dell’impiego del gas combustibile”. Tutti i documenti si applicano agli impianti domestici e similari per l'utilizzazione dei gas combustibili appartenenti alla I, II e III famiglia secondo la UNI EN 437 e alimentati da rete di distribuzione di cui alla UNI 9165 e UNI 10682. Passiamoli in rassegna:

  • Parte 1. Impianto interno” (progetto E01089441): si applica alla costruzione e ai rifacimenti di impianti o parti di esse, comprendenti il complesso delle tubazioni e degli accessori che distribuiscono il gas a valle del gruppo di misura o punto di inizio, agli apparecchi utilizzatori di singola portata termica nominale massima non maggiore di 35 Kw
  • Parte 2. Installazione degli apparecchi di utilizzazione, ventilazione, e aerazione dei locali di installazione” (progetto E01089442): definisce i criteri per l'installazione di apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW e per la realizzazione della ventilazione e/o aerazione dei locali di installazione
  • Parte 3. Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione” (progetto E01089443): definisce i requisiti dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW
  • Parte 4. Messa in servizio degli impianti/apparecchi” (progetto E01089444): definisce i criteri per la messa in servizio sia degli apparecchi di utilizzazione aventi singola portata termica nominale non maggiore di 35 kW, sia degli impianti gas di nuova realizzazione o dopo un intervento di modifica o sostituzione di apparecchio
  • Parte 5. Sistemi per lo scarico delle condense” (progetto E01089445): definisce le modalità per la raccolta e lo scarico delle condense prodotte dai generatori di calore a condensazione e a bassa temperatura e quelle che si formano nei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione.

mb

Fonte UNI

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Impianti elettrici "smart": innovazione in sicurezza. Disponibile un nuovo dossier.

IMP SMARTReti intelligenti, mobilità elettrica, energie da fonti rinnovabili, efficienza energetica, nuove tecnologie utilizzate in domotica e impianti di comunicazione sono temi all’ordine del giorno nelle agende di tutti i Paesi del mondo. Le nuove applicazioni innovative possono essere progettate e realizzate solo avendo ben presente la regola dell’arte che le norme tecniche definiscono. Il Comitato Elettrotecnico Italiano lavora ogni giorno per tenere aggiornata e, anzi, anticipare con la normativa l’evoluzione tecnologica del settore elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni, sia in ambito nazionale sia attraverso la partecipazione in qualità di rappresentante italiano all’interno degli organismi normatori a livello europeo (CENELEC e norme EN) e internazionale (norme IEC). Gli impianti elettrici in questi ultimi anni si sono evoluti in modo imprevedibile dall’inizio del nuovo millennio: sono passati, ad esempio da impianto utilizzatore esclusivamente passivo ad impianto attivo o “smart”.
Il primo articolo del  dossier illustra alcune tecnologie o applicazioni particolari di impianti “smart” quali technology-assisted living in ambito domestico per utenze con particolari esigenze, smart metering, ricarica per veicoli elettrici, sistemi di automazione domestica, gestione energetica dell’edificio. Tutte queste soluzioni hanno bisogno di un fondamentale prerequisito: un'infrastruttura per l’impianto elettrico sicura e flessibile. In questo contesto la normativa tecnica svolge un ruolo fondamentale anticipando e indirizzando l’innovazione nella direzione di una migliore sostenibilità energetica e ambientale.
Il cablaggio per comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali costituisce un aspetto di fondamentale importanza per garantire i diritti inderogabili di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica (D.Lgs. 259/03) e una caratteristica che rende ancora più “smart” l’impianto. Il principale riferimento normativo per questo argomento è la Guida Tecnica CEI 306-2, che fornisce indicazioni per la realizzazione di infrastrutture adeguate per garantire la massima connettività tra le reti di servizi di comunicazione esterne e le singole unità immobiliari e, in particolare, per la realizzazione di impianti per la distribuzione di segnali per: fonia (tipicamente telefono e ADSL), audio/video (compreso i segnali RF captati dalle antenne), trasmissione dati (nell’appartamento si configura come una LAN domestica) e tecnologie alternative al cablaggio strutturato (connessioni wireless). Questo argomento è trattato nel secondo articolo del dossier.
Ma un impianto “smart” vuol dire anche che è connesso a energie rinnovabili quali il fotovoltaico e l’eolico. Tali tipi di generazione distribuita hanno come caratteristiche comuni la distribuzione, sul territorio e sulla rete, e la non programmabilità della produzione, vincolata alla disponibilità naturale della risorsa energetica primaria. L’accumulo di energia elettrica sta prospettandosi come una soluzione efficace per superare il limite più evidente della generazione di energia elettrica dalle fonti rinnovabili attualmente più diffuse in Europa. Di questo argomento tratta il terzo articolo del dossier, che illustra le attuali richieste obbligatorie delle delibere dell’AEEG tramite il richiamo a norme CEI relative alle prescrizioni per le connessioni a utenze BT e MT.
Eseguire in sicurezza qualsiasi lavoro anche in vicinanza a impianti elettrici: è un “must”. Di questo tratta l’articolo sulle nuove disposizioni di sicurezza per i lavori sugli impianti elettrici con riferimento alla nuova edizione della Norma CEI 11-27. Questa norma è la base per l’aggiornamento dell’edizione esistente, a seguito della pubblicazione della norma europea CEI EN 50110-1. La Norma CEI 11-27 tiene infatti conto delle disposizioni nazionali dettate dal D.Lgs. 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro) e successive modifiche e integrazioni.
L’articolo approfondisce le nuove definizioni di lavoro elettrico e non elettrico e di distanze regolamentate, presenta esempi pratici delle figure professionali responsabili definite e adattate al contesto nazionale, come le Piccole Medie Imprese operanti nel settore.

mb

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Fonte CEI

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Sviluppo sostenibile delle aree verdi. Dall'UNI una Prassi di Riferimento

pdr 8Lo scorso 20 giugno UNI ha pubblicato la prassi di riferimento "Linee guida per lo sviluppo sostenibile degli spazi verdi – Pianificazione, progettazione, realizzazione e manutenzione" (UNI/PdR 8:2014).
Il documento è frutto della collaborazione tra UNI e le Associazioni Landeres e BAI – Borghi Autentici d'Italia, ed ha lo scopo di fornire delle linee guida per lo sviluppo sostenibile degli spazi verdi, urbani e peri-urbani, quali i parchi e giardini pubblici e privati, i parchi e giardini storici, le alberate stradali, il verde a corredo delle infrastrutture, i parcheggi alberati, i percorsi ciclo-pedonali, parchi e percorsi fluviali ed aree spondali in ambito urbano, parchi divertimento, verde di pertinenza delle strutture turistico/ricettive, ecc.
Con questa prassi di riferimento si fornisce agli operatori del settore – dai progettisti ai manutentori, dai responsabili della pianificazione del verde nell'ambito delle amministrazioni locali ai vivaisti, ai giardinieri – uno strumento di orientamento della pianificazione, progettazione, realizzazione, manutenzione e produzione di materiale vegetale. Il tutto in un'ottica di sostenibilità, seguendo le tre direttrici della qualità ambientale, economica e sociale in relazione alla gestione del territorio.
Il documento può essere utilizzato a supporto dell'applicazione della Legge "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" (n.10 del 14 gennaio 2013, GU n. 27 dell'1 febbraio 2013, in vigore dal 16 febbraio 2013), consentendo a tutti i soggetti coinvolti nella filiera della gestione del paesaggio di orientare politiche integrate di sostenibilità urbana finalizzate all’estensione e alla qualità degli spazi verdi e alla realizzazione di servizi eco-sistemici. In questo senso, il documento si basa su tre pilastri principali:

  1. rafforzare la biodiversità e la resilienza per implementare la rete ecologica e sociale su scala locale;
  2. adottare buone pratiche per la progettazione, il mantenimento e la gestione degli spazi verdi e per la produzione vegetale;
  3. applicare un metodo di gestione a basso input energetico, fisico ed economico.

Per lo sviluppo sostenibile degli spazi verdi la prassi di riferimento individua una serie di azioni specifiche tramite le quali è possibile conseguire 15 obiettivi di qualità – qualità paesaggio, biodiversità, pianta, suolo, scarti, acqua, energia, inquinamento, nutrizione, difesa, diserbo, macchinari e attrezzi, materiali, produzione vegetale, sociale. Inoltre, sono fornite delle indicazioni in merito alle attività di formazione da promuovere presso gli amministratori, i tecnici e gli operatori del settore.
La prassi di riferimento UNI/PdR 8:2014 “Linee guida per lo sviluppo sostenibile degli spazi verdi – Pianificazione, progettazione, realizzazione e manutenzione”  è disponibile e liberamente scaricabile dal sito UNI.

Leggi la UNI/PdR 8:2014

mb

Fonte UNI

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Misure di sicurezza antincendio applicabili all’installazione delle macchine elettriche

centrale-termoelettricaTra le nuove attività previste dall’Allegato I del DPR 151/2011, al punto 48, sono elencate non solo le sottostazioni di trasformazione, già presenti al punto 91 del D.M. 27 settembre 1965, ma anche tutte le "macchine elettriche con presenza di liquidi isolanti combustibili in quantitativi superiori a 1 m3".

L’esigenza di assoggettare tali macchine ai controlli dei Vigili del Fuoco deriva dai numerosi incendi che anche negli ultimi anni si sono verificati e che, sebbene non abbiano determinato ragguardevoli conseguenze in tema di vite umane, hanno comunque dato luogo a notevoli disagi sia per l’interruzione dell’erogazione dell’energia, a volte in aree molto vaste, sia per i prodotti della combustione, principalmente fumo e gas, che hanno invaso le attività inserite nei fabbricati in cui i locali di installazione sono inseriti o in quelli ad essi prossimi.

Ad oggi le misure di sicurezza antincendio applicabili all'installazione delle macchine elettriche si possono dedurre dai criteri generali previsti dal Regolamento UE 305/2011 e dalle norme tecniche emanate dal Comitato Elettrotecnico Italiano. E’ tuttavia di prossima emanazione un’apposita regola tecnica di Prevenzione Incendi che tratterà in maniera specifica l’argomento e di cui in allegato vengono riportati gli elementi fondamentali.

Scarica l'allegato

AdA

Fonte U&C

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Atmosfere esplosive. Dal CEI una variante alla CEI 31-35

CEIE’ stata pubblicata la Variante 1 alla Guida CEI 31-35Atmosfere esplosive. Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della Norma CEI EN 60079-10-1 (CEI 31-87)”.
La Guida tratta il tema della classificazione dei luoghi con pericolo d'esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili, relativamente ad opere di nuova realizzazione e alle trasformazioni o ampliamenti di quelle esistenti, nel rispetto della normativa europea di riferimento.
In particolare, la Variante 1 introduce le seguenti novità:

  • modifiche ad alcuni dei parametri di calcolo relativi alla valutazioni della zone pericolose (ad esempio ai coefficienti di sicurezza per il calcolo delle portate minime di ventilazione, dei volumi ipotetici di atmosfera esplosiva e delle distanze pericolose calcolate)
  • nuova formula per il calcolo della portata minima teorica volumetrica di aria di ventilazione necessaria a diluire una emissione di sostanze infiammabili
  • chiarimenti ai paragrafi relativi alla relazione tra la ventilazione e i tipi di zone, alla definizione del grado della ventilazione e al calcolo del limite inferiore di esplodibilità per una generica miscela gassosa.

La Variante si rivolge ai tecnici e professionisti incaricati della classificazione dei luoghi con pericolo d'esplosione e rappresenta uno strumento indispensabile per gli adempimenti relativi con particolare riferimento al quadro legislativo della Direttiva 1999/92/CE e del D.Lgs. 81/08.

mb

Fonte CEI

 

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Sistemi di gestione per la qualità: disponibile il nuovo ISO/DIS 9001

iso dis 9001I lavori sulla ISO 9001 tagliano un traguardo fondamentale nel processo di revisione. Il progetto è infatti finalmente giunto in queste settimane alla versione DIS (Draft International Standard).
Il documento presenta una struttura della norma diversa, rispetto alla precedente edizione con un'articolazione in 10 punti, più alcuni annessi.
Il documento ha avuto una lunga gestazione e gli elementi di novità sono significativi.
La nuova norma si ispirerà all'approccio per processi in maniera più evidente che in passato, e sarà estesamente caratterizzata da un approccio basato sul rischio, al quale dovrà fare riferimento il processo decisionale, ai diversi livelli dell'organizzazione.
In termini generali la bozza della norma si distingue rispetto all'edizione passata per il fatto di avere una impostazione meno prescrittiva, sul piano formale, e più di tipo "prestazionale": "è una solida piattaforma su cui le organizzazioni potranno basare sistemi di gestione effettivamente personalizzati, che tengano realmente conto delle diverse realtà organizzative".
Parallelamente ai lavori sulla nuova ISO 9001, il WG 24 è chiamato ad occuparsi della elaborazione di una specifica tecnica - la ISO/TS 9002 - destinata ad essere una guida per l'applicazione della 9001: uno strumento di grande utilità operativa.
L'ISO/DIS 9001 sarà sottoposto alla votazione tra luglio e ottobre di quest'anno. I membri dell'ISO saranno chiamati a esprimersi in termini di approvazione e commento su questo documento.

mb

Fonte UNI

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Rilevatori di monossido di carbonio. Nuova norma CEI

Rilevatori COAppena pubblicata la CEI EN 50292 (CEI 216-7) - Apparecchiatura per il rilevamento di monossido di carbonio in ambiente domestico.
La Norma è una guida per la scelta, l’installazione, l’uso e la manutenzione delle apparecchiature per il rilevamento di monossido di carbonio in ambiente domestico, in caravan, camper e su natanti.
Si tratta di apparecchi con istallazione fissa e destinati ad un funzionamento continuativo. La Norma riguarda due tipi di apparecchi:

  1. Apparecchi che producono un segnale di allarme visivo ed acustico e che inoltre attivano un intervento (attivazione di ventilatori o di altri dispositivi ausiliari).
  2. Apparecchi di sola segnalazione (visiva/acustica).

La Norma comprende due Allegati informativi:

  • Allegato A - Effetti sulla salute umana del monossido di carbonio;
  • Allegato B - Regolazione dei livelli di allarme.

La Norma non riguarda la rilevazione di gas combustibili e le installazioni industriali o commerciali.
Questa edizione sostituisce la CEI EN 50292, ediz.  2002 che rimane applicabile fino al 15 Luglio 2016.

mb

Fonte CEI

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