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Sistemi tubazioni multistrato. Pubblicata la UNI 11344

tubi multistratoÈ stata recentemente pubblicata la norma UNI 11344Sistemi di tubazioni multistrato metallo-plastici e raccordi per il trasporto di combustibili gassosi per impianti interni”, che specifica le caratteristiche delle tubazioni multistrato e raccordi idonei alla realizzazione di impianti interni per il trasporto di combustibili gassosi alimentati da reti di distribuzione, con pressione massima di esercizio di 0,5 bar e temperatura di esercizio da -20 °C a 70 °C.
Con questa norma l’Italia fornisce un valido riferimento e risulta essere all’avanguardia nel settore dei sistemi multistrato. Tali sistemi, sconosciuti dal punto di vista normativo fino al 2000, si pongono all’attenzione di un mercato in cerca di alternative ai materiali tradizionalmente utilizzati e lo fanno formalmente nel modo più corretto, con la legittimazione normativa, fondata sulla migliore esperienza tecnica di tutto il settore, a tutto vantaggio della sicurezza dei prodotti stessi e quindi degli utenti.
Dal punto di vista dei contenuti la UNI 11344 è basata sulla precedente UNI 10954; fin dall’inizio l’intento fu infatti quello di prendere il meglio dal punto di vista tecnico dalla norma esistente per i sistemi destinati ad uso acqua e aggiungere altri requisiti allo scopo di garantire l’idoneità e la sicurezza del sistema per l’utilizzo gas.
Le caratteristiche fisiche meccaniche richieste per i tubi e il sistema gas sono le stesse richieste in precedenza per il sistema acqua; sono state quindi aggiunte prove di resistenza a contatto con i gas e di resistenza al range di temperatura tipico di funzionamento del sistema, nonché requisiti specifici per le guarnizioni di tenuta eventualmente presenti nei raccordi.

mb

Fonte UNI

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Sicurezza. Nuova norma UNI sulle porte tagliafuoco/fumo

porte tagliafuocoIl Gruppo di lavoro UNISerramenti apribili resistenti al fuoco e a tenuta di fumo” ha prodotto un pacchetto di norme che regolamentano l’attività di manutenzione e posa in opera di porte tagliafuoco e per il controllo della dispersione di fumo.
La norma UNI 11473 "Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo” è suddivisa in tre parti. La recentissima UNI 11473-2 "Requisiti dell’organizzazione che eroga il servizio di posa in opera e manutenzione" e la futura UNI 11473-3 “Requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore” (ancora in via di definizione) vanno a completare la regolamentazione del settore iniziata con la UNI 11473-1Requisiti per l'erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione” del 2013 che tratta gli aspetti legati ai requisiti per l’erogazione del servizio di posa e manutenzione delle porte tagliafuoco e per il controllo della dispersione di fumo.
Per la definizione del pacchetto normativo si è tenuto conto delle modalità operative riferite alle attività di posa in opera e attività di manutenzione e di gestione della relativa documentazione; si sono esaminati l’insieme dei processi che costituiscono il servizio di posa e/o manutenzione, descrivendo le attività preliminari di programmazione, organizzative e di complemento alla attività di cantiere; infine si sono considerati i requisiti di conoscenza, abilità e competenza dei posatori e manutentori.
Una volta definiti i requisiti del servizio di posa e manutenzione (UNI 11473 Parte 1), diventa conseguenziale regolamentare l’azienda che li eroga. La Parte 2 descrive le caratteristiche e i requisiti richiesti a una azienda che esegue il servizio di posa e manutenzione periodica delle porte tagliafuoco e a controllo fumo. La Parte 3 tratta in maniera specifica l’addestramento del personale che esegue il servizio, definendo i requisiti di conoscenza, abilità e competenza - in conformità all’EQF - relativi all’attività professionale dell’installatore e del manutentore di porte resistenti al fuoco e/o a controllo della dispersione del fumo.
Quando l’iter normativo sarà concluso, potremo vantare una regolamentazione del settore legato alle chiusure tagliafuoco che non ha precedenti nell’ambito normativo europeo; se l’Italia è arrivata prima, lo si deve probabilmente alle esigenze degli organi di controllo (VVFF) e alla necessità del settore di elevare il livello professionale delle aziende e degli operatori, che hanno determinato l’accelerazione necessaria per raggiungere l’obiettivo.

mb

Fonte UNI

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Nuovo approccio per progettare e costruire. Nuovo dossier dall'UNI

BIMIl dossier vuole mettere in luce il nuovo approccio per progettare e costruire conosciuto con l'acronimo BIM. Il concetto di Building Information Modeling (BIM) risale agli anni ’70 ma deve la propria popolarità a due pubblicazioni del 1992 e del 2003. Si tratta di un processo che comprende rappresentazioni digitali delle caratteristiche fisiche e di funzionamento di un’opera, che genera modelli a supporto degli operatori della filiera delle costruzioni nella gestione di tutte le fasi del ciclo di vita dell’opera stessa.
Una rivoluzione culturale che vede UNI in prima linea fin dagli albori di tale cambiamento, fin dalla pubblicazione della norma UNI 11337 nel 2009, all'elaborazione delle sue specifiche tecniche attualmente in atto.
E' prevista altresì l'elaborazione di una specifica tecnica sui criteri applicativi di denominazione dei prodotti da costruzione, nonché la revisione della UNI 11337 sui criteri di codificazione di opere e prodotti da costruzione, attività e risorse - Identificazione, descrizione e interoperabilità.
Il BIM non è solo presente e futuro, ha un passato che risale all'immediato Dopoguerra, che basandosi sull'aspirazione di coniugare Architettura e Industria, ha coinciso con una idea processuale del Costruire.
La sua storia normativa, invece, risale alla seconda metà degli anni ’80 nel comitato di formazione internazionale per l’automazione industriale, in particolare nel settore dello scambio dei dati fra diversi sistemi CAD per la progettazione di parti e prodotti meccanici. Nonostante le prime difficoltà, il percorso normativo è proseguito a ondate fino ai giorni nostri, quando praticamente l’intero mondo manifatturiero adotta la norma ISO 10303 per la comunicazione delle informazioni di progetto.
Problemi simili a quelli riscontrati nei settori manifatturieri più avanzati hanno spinto a fondare un consorzio al quale hanno aderito da subito dodici aziende gravitanti nel settore delle costruzioni con il mandato di sviluppare un product model, simile a quello sviluppato dall'ISO/TC 184, specifico per il settore delle costruzioni, utile per gli operatori in tutto il ciclo di vita delle costruzioni dall’ideazione alla costruzione, dalla gestione alla ristrutturazione e/o dismissione.
Il protocollo nato è diventato nel 2013 la norma tecnica ISO 16739 Industry Foundation Classes (IFC) for data sharing in the construction and facility management industries.
E' a fronte del quadro normativo esistente sopra descritto che si sono sviluppati l'ISO/TC 59/SC13 e il nuovo CEN/BT/WG 215.
Al fine di mettere a regime il metodo di gestione dell’informazione nel settore è stata redatta la specifica norma UNI 11337:2009 Edilizia e opere di ingegneria civile. Criteri di codificazione di opere e prodotti da costruzione, attività e risorse. Identificazione, descrizione e interoperabilità, che può essere considerata in ambito nazionale il primo tentativo di uniformare le regole e i criteri da adottare per l’identificazione e la descrizione di soggetti, oggetti e azioni impiegati nella realizzazione di un’opera.

Scarica il Dossier

mb

Fonte UNI

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Sicurezza domestica. Corretto utilizzo del gas

GAS CUCINAUNI e CIG (Comitato Italiano Gas) vogliono sensibilizzare i cittadini sulle disposizioni e gli eventuali problemi riguardanti gli impianti a gas e gli apparecchi di utilizzazione, nel caso specifico le caldaie.
L'utilizzo del gas in ambiti domestici richiede infatti il rispetto delle norme e delle leggi vigenti ma soprattutto buonsenso e responsabilità da parte degli utenti. Anche nell’utilizzo del gas bisogna rispettare alcune buone abitudini: semplici azioni quotidiane che, debitamente e regolarmente eseguite, si dimostrano utili per la sicurezza propria e altrui.

Prima di uscire di casa
Quando si esce di casa, anche per brevi periodi, è consigliabile chiudere la valvola del contatore o quella di ingresso della tubazione di alimentazione del gas nei locali di abitazione o quella della bombola, quando non si utilizzano gli apparecchi.

In cucina
Acquistare piani di cottura provvisti del dispositivo di sicurezza (la cosiddetta termocoppia). Non allontanarsi dalla cucina lasciando cibi in cottura sul fuoco. Evitare di riempire troppo le pentole. La fuoriuscita di liquidi in ebollizione, infatti, può causare lo spegnimento della fiamma ed originare gravi incidenti.

Per accendere un bruciatore del piano di cottura, qualora non equipaggiato con un dispositivo apposito, è consigliata la procedura seguente:
1. accendere il fiammifero;
2. accostare il fiammifero acceso al bruciatore;
3. aprire il rubinetto del gas.
Se, infatti, si eseguono le operazioni in ordine inverso, è possibile che, dopo aver aperto il rubinetto, intervenga qualche elemento di distrazione (es. squilla il telefono o suonano alla porta), cosicché la successiva accensione del fiammifero può produrre gravi conseguenze.

L'impiego di un rilevatore di gas, installato secondo la norma UNI 11522, può contribuire, con funzioni aggiuntive ma non sostitutive, alla sicurezza di impiego del gas combustibile, mediante una funzione di rivelamento e segnalazione ottica/acustica della presenza di gas. Tutti gli apparecchi di utilizzazione devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento della stessa.

Cosa fare se si avverte odore di gas
Il gas viene odorizzato come prevede la legge, in conformità alle specifiche norme tecniche UNI, affinché sia possibile individuare prontamente le dispersioni e consentire le opportune azioni di pronto intervento. In caso si avverta odore di gas, bisogna prontamente chiamare, da un telefono esterno all’abitazione dove si avverte l’odore, l'Azienda preposta alla distribuzione del gas combustibile (si consiglia di tenere in evidenza il numero del pronto intervento), evitando di accendere luci o azionare macchinari alimentati elettricamente. Successivamente, se del caso, si deve predisporre per un'immediata verifica del proprio impianto chiamando un tecnico abilitato.
I numeri di pronto intervento dell'Azienda di distribuzione sono riportati sulla bolletta che la Società di vendita del gas manda ai clienti. Nel caso si abbia coscienza di una dispersione importante, si consiglia di chiamare anche i Vigili del Fuoco.

Gli apparecchi alimentati a gas e i loro accessori devono obbligatoriamente recare la marcatura "CE", apposta sotto responsabilità del fabbricante. Solo così si avrà la certezza di acquistare apparecchi sicuri e che oltre a rispettare ambiente e salute, garantiscono le condizioni di sicurezza nel loro utilizzo e il corretto rendimento in termini di prestazioni.

E inoltre: Continua sul sito dell'UNI

mb

Fonte UNI

 

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Siglato un accordo quadro tra UNI e CNR

nicolais torretta firma2014UNI e CNR insieme per arricchire e implementare i contenuti della normazione tecnica. E' questo lo scopo dell'accordo quadro firmato oggi presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche. I presidenti dell'UNI Piero Torretta e del CNR Luigi Nicolais siglano un’intesa che porterà un significativo valore aggiunto all'elaborazione delle norme tecniche e delle prassi di riferimento UNI
Questo accordo - che avrà una durata di cinque anni - adempie a una delle richieste del Regolamento UE 1025/2012 che, all'articolo 5 comma 2, richiede che "…le organizzazioni europee di normazione incoraggiano e facilitano un'adeguata rappresentanza, a livello tecnico, di imprese, centri di ricerca, di università….".
L'accordo quadro tra UNI e CNR ha l'obiettivo principale di aumentare il potenziale di innovazione della normazione. Le norme tecniche volontarie hanno infatti l'indiscutibile vantaggio di mettere in contatto il mondo della ricerca con quello delle imprese, favorendo il trasferimento tecnologico verso le microimprese e le PMI che altrimenti avrebbero maggiori difficoltà a "fare innovazione". Spesso infatti l'utilizzo delle norme tecniche rappresenta la prima forma di innovazione delle imprese più piccole. Il ruolo delle norme tecniche si consolida quindi non solo come strumento di garanzia di qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente di prodotti, processi e servizi ma anche come promotore dell’innovazione.
L'accordo, inoltre, potrà creare sinergie significative a livello di sviluppo economico: il contributo della normazione tecnica all'aumento del PIL nei Paesi in cui l'applicazione è più diffusa e consolidata è stato infatti quantificato tra lo 0,3% e lo 0,8%, per un valore di oltre 17 miliardi di euro in Germania.
Le iniziative e i programmi congiunti che saranno avviati dalle due istituzioni riguarderanno in particolare:

  • lo sviluppo di attività di ricerca pre-normativa e normativa,
  • la divulgazione di conoscenze tecnico-scientifiche e della cultura della normazione,
  • lo scambio di informazioni, di idee e di esperienze,
  • la promozione ed il coordinamento della partecipazione, anche a livello europeo ed internazionale, del personale tecnico-scientifico del CNR alle attività di ricerca pre-normativa e a quelle di normazione.

Per realizzare queste iniziative e per concretizzare la sinergia tra le due organizzazioni, nasce un Comitato ad hoc all'interno del CNR, con il compito di scegliere il personale tecnico-scientifico che partecipa alle attività di normazione svolte dall’UNI, sia nell’ambito delle commissioni tecniche nazionali che a livello europeo nel CEN e internazionale nell’ISO. Il Comitato è composto dai due rappresentanti CNR già presenti nel Consiglio Direttivo UNI, da un rappresentante della Direzione Centrale Supporto alla Rete Scientifica e Infrastrutture (DCSRSI), da un rappresentante del Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l'Energia e i Trasporti (DIITET).

mb

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Premi assicurativi INAIL meno cari per le imprese asseverate secondo la UNI/PdR 2:2013

ASSEV UNI INAILL’INAIL ha pubblicato il nuovo modello OT/24 per il 2015.
Lo sconto sulla tariffa dei premi assicurativi è rivolto alle aziende che nel 2014 hanno adottato interventi migliorativi delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: tra gli interventi di carattere generale, al punto 2 vi è la novità del riconoscimento dell’importanza dell’adozione ed efficace attuazione di un modello organizzativo e gestionale di cui all’art.30 del d.lgs. 81/08 asseverato in conformità alla prassi di riferimento UNI/PdR 2:2013 per il settore delle costruzioni edili e di ingegneria civile.
Un nuovo documento UNI, quindi, viene riconosciuto dall’INAIL per l’utilità ai fini della riduzione dei rischi sui luoghi di lavoro: dopo le norme UNI 10617 sui requisiti essenziali dei sistemi di gestione della sicurezza in impianti a rischio di incidente rilevante, UNI EN ISO 14001 sui requisiti dei sistemi di gestione per la qualità e per l’ambiente, UNI ISO 26000 sulla responsabilità sociale; dopo le “Linee guida UNI INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro SGSL” è il turno della prassi di riferimento UNI/PdR 2:2013 “Indirizzi metodologici e procedurali per l'asseverazione nel settore delle costruzioni edili ed ingegneria civile” di dare concretezza al concetto di sinergia tra normazione e legislazione, nonché sostanza al valore economico della normazione (in questo caso contribuendo alla riduzione dei osti assicurativi).
Nel caso specifico se ne potranno avvantaggiare gli operatoridei settori delle costruzioni edili e dell’ingegneria civile.

mb

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Revisione ISO 9001. Documenti informativi dall'ISO

iso 9001 2015L’ISO/TC 176/SC 2, che sta concludendo i lavori di revisione della ISO 9001, ha realizzato e messo a disposizione una serie di documenti particolarmente utili per aiutare tutte le organizzazioni nella transizione dalla vecchia alla nuova edizione della celebre norma sui sistemi di gestione per la qualità.

Tra i documenti pubblicati, una dettagliata tabella di correlazione (file .doc) che evidenzia i cambiamenti tra la ISO 9001 del 2008 e l’attuale ISO/DIS 9001: un documento che fornisce una visione complessiva delle novità della futura norma sui sistemi di gestione per la qualità, anche alla luce dell’allegato SL (Annex SL) che fornisce una struttura base unitaria a tutti i documenti normativi sui sistemi di gestione e che dunque facilita la loro reciproca integrazione.

Anche una bozza di guida per la transizione alla futura ISO 9001:2015 è già stata realizzata, in modo da permettere alle organizzazioni di cominciare a pianificare con i loro organismi di certificazione i passi necessari.

Il materiale elaborato dal Sottocomitato ISO comprende anche una presentazione generale dei principi fondamentali della revisione in atto, scritta con uno stile divulgativo per un utilizzo rivolto anche ai non addetti ai lavori e un documento specifico che approfondisce uno dei concetti guida dei lavori di revisione della ISO 9001: il cosiddetto approccio basato sul rischio (risk based thinking), più volte richiamato come una delle novità più significative della futura nuova norma sui sistemi di gestione per la qualità.

Il GL2 che si occupa dei lavori a livello nazionale in seno alla commissione “Gestione per la qualità e metodi statistici” sta pensando ad una traduzione italiana dei più significativi documenti sopra citati.

mb

Fonte UNI

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Certificazione. Approvati nuovi schemi di accreditamento

logo accrediaIl Consiglio Direttivo ACCREDIA del 9 luglio u.s. ha deliberato l'avvio di nuove attività di accreditamento degli Organismi di certificazione; sono stati già approvati nuovi schemi di accreditamento per la certificazione di figure professionali, di prodotti e servizi e di sistemi di gestione come di seguito descritto.
Potranno richiedere l'accreditamento ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021 gli Organismi che certificano i seguenti sistemi di gestione:
•    Sistema di gestione della qualità dei fornitori per l'industria militare
E' un sistema di gestione per la qualità specifico per le organizzazioni e imprese che forniscono prodotti e servizi all'industria militare. La norma di riferimento è la NATO AQAP 2110 "Nato Quality Assurance Requirements for Design, Development and Production", considerata un approfondimento della ISO 9001.
•    Sistema di gestione per la sicurezza stradale
Il sistema di gestione può essere implementato da organizzazioni di diversa tipologia, dalle società concessionarie delle reti autostradali alle aziende che operano nel campo dei trasporti e della logistica delle merci o del trasporto delle persone, alle organizzazioni pubbliche o private chiamate a pianificare, gestire e controllare le infrastrutture di trasporto, alla luce dei recenti obblighi normativi dettati dal D.M. n. 137/2012. La certificazione viene rilasciata ai sensi dello standard ISO 39001 "Road traffic safety (RTS) management systems - Requirements with guidance for use".
•    Sistema di conservazione dei documenti informatici
La certificazione riguarda il sistema di conservazione adottato dai soggetti pubblici e privati iscritti nell'Elenco dei conservatori accreditati dell'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) che svolgono l’attività di cui all'art. 44-bis, del Codice dell'Amministrazione Digitale (D. Lgs. n. 82/2005). Il riferimento per la certificazione è lo schema proprietario dell'Agenzia per l'Italia Digitale definito dal documento "Requisiti di qualità e sicurezza per l'accreditamento".
Potranno richiedere l'accreditamento ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065 gli Organismi che certificano i seguenti prodotti e servizi:
•    ESCo (Energy Service Company) - Società che forniscono servizi energetici;
Le ESCo forniscono ai propri clienti servizi di efficienza energetica, conformi alla norma UNI CEI EN 15900 "Servizi di efficienza energetica - Definizioni e requisiti", con garanzia dei risultati in termini di risparmio energetico. Il compenso delle ESCo è legato al risparmio energetico effettivamente conseguito con la realizzazione del progetto. La norma di riferimento per la certificazione di questo servizio è la UNI CEI 11352
•    Istituti e servizi di vigilanza e centrali operative e di telesorveglianza
La certificazione UNI 10891 viene rilasciata agli istituti di vigilanza privata che gestiscono servizi di differenti tipologie, dalla vigilanza ispettiva a quella antirapina e antitaccheggio, ai servizi di telesorveglianza, pronto intervento, ecc.. Per le Centrali di telesorveglianza invece la norme di riferimento è la UNI CEI EN 50518 "Centro di monitoraggio e di ricezione di allarme" (che ha sostituito la UNI 11068 "Centrali di telesorveglianza").
•    Misure adottate sul materiale rotabile ferroviario per la protezione al fuoco
La certificazione ha per oggetto le caratteristiche di reazione e resistenza al fuoco dei vari componenti dei mezzi di trasporto ferroviario, dalle superfici ai diffusori di luce,  nonché gli equipaggiamenti elettronici e meccanici. Lo schema di certificazione fa riferimento al Regolamento (UE) n. 402/2013, al D. Lgs. n. 191/2010, di attuazione delle Direttive sull'interoperabilità del sistema ferroviario comunitario, ed agli standard tecnici della serie EN 45545 "Applicazioni ferroviarie - Protezione al fuoco per i rotabili ferroviari".
Potranno richiedere l'accreditamento ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 gli Organismi che certificano le seguenti figure professionali:
•    Esperto e Revisore di studi di Life Cycle Assessment (LCA)
L'Esperto di studi di Life Cycle Assessment è un professionista che assiste le aziende nella progettazione e attuazione di un sistema informativo e gestionale degli elementi caratteristici dei prodotti, ai fini di uno studio di LCA ed eventualmente della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP). La valutazione delle competenze della due figura professional prende a riferimento le norme UNI EN ISO 14040 e 14044
•    Addetto fidi
L'Addetto fidi è un professionista che realizza l'analisi, la valutazione, la gestione e il monitoraggio delle pratiche per la concessione di fidi bancari. La certificazione è rilasciata in conformità alla prassi di riferimento UNI/PDR 10:2014, attualmente in fase di inchiesta pubblica, la cui pubblicazione è prevista per settembre/ottobre 2014.

mb

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Norme UNI per la sicurezza delle aule scolastiche

arredi scolasticiMentre in questi giorni le ipotesi di riforma della scuola tengono banco e si parla finalmente di fondi per la ristrutturazione di molti edifici a rischio, è utile riportare alla memoria il corpus delle norme tecniche UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - sui requisiti che gli arredi scolastici (lavagne, banchi, sedie, cattedre), e gli strumenti di illuminazione artificiale devono possedere per garantire la sicurezza, sia all’interno che all’esterno delle aule:

  • Cattedre - UNI 4856
  • Lavagne - UNI EN 14434
  • Banchi e sedie - UNI EN 1729
  • Illuminazione - UNI 10840

Per riconoscere se sono a norma, le sedie e i banchi scolastici dovranno recare ben visibili la "taglia" o il codice colore (ad ogni codice colore corrisponde una “taglia diversa”), il nome o logo del fabbricante, del distributore, dell'importatore o del venditore e la data di fabbricazione che specifichi almeno l'anno e il mese di produzione.

AdA

Fonte: UNI

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Impianti a gas. Pubblicata la UNI 11554

logo uniRecentemente pubblicata la norma UNI 11554:2014 “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”, destinata agli operatori del post contatore gas.
La norma, elaborata dal CIG, l'ente federato all'UNI per il settore gas, definisce i requisiti in termini di conoscenza, abilità e competenza, relativi all’attività professionale di coloro che operano sugli impianti a gas combustibili - della 1a, 2a e 3a famiglia secondo la norma UNI EN 437 - di tipo civile alimentati da reti di distribuzione, ossia a coloro che:

  • progettano, installano, rimuovono, ispezionano, sottopongono a collaudo, prova o verifica, mettono in servizio e mantengono in stato di sicuro funzionamento gli impianti alimentati a gas;
  • scelgono, installano, rimuovono, sottopongono a prova o verifica, mettono in servizio e manutengono gli apparecchi a gas e loro componenti.

La UNI 11554 definisce tre differenti profili specialistici:

  • Responsabile tecnico (Profilo A);
  • Installatore (Profilo B);
  • Manutentore (Profilo C).

Per ognuno dei profili, in funzione della portata termica degli apparecchi asserviti e della pressione di alimentazione, sono stati individuati due ulteriori livelli:

1° livello - impianti al servizio di edifici adibiti ad uso civile per l’utilizzazione dei gas combustibili appartenenti alla 1a, 2a e 3a famiglia, a valle del punto di inizio, asserviti ad apparecchi aventi portata termica nominale singola maggiore di 35 kW (o complessiva maggiore di 35 kW se installati in batteria) e alimentati a pressione non maggiore di 0,5 bar;
2° livello - impianti domestici e similari per l’utilizzazione dei gas combustibili appartenenti alla 1a, 2a e 3a famiglia, a valle del punto di inizio, asserviti ad apparecchi aventi portata termica nominale singola non maggiore di 35 kW.
La norma sarà presto affiancata da una Prassi di Riferimento - elaborata da CIG, UNI e ACCREDIA - che conterrà raccomandazioni per la valutazione di conformità di parte terza ai requisiti definiti dalla UNI 11554. Il documento ha terminato la fase di consultazione pubblica lo scorso  luglio ed è quindi di prossima pubblicazione.
Ricordiamo che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido (al massimo 8 mesi dall'approvazione della richiesta) processo di condivisione ristretta ai soli autori.

mb

Fonte UNI

 

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